Tuesday, December 13, 2011

un giorno qualunque


Bello come un bambino che gioca in un prato nel sole di maggio..
bello come una mano che graffia la schiena di chi sta per farlo..
bello come la pelle che si apre a sentiero infinito e carnale..
bello come se amarti per me diventasse normale..
bello come nell’attimo in cui l’ago punge la vena impaziente..
bello come in quel giorno in cui tu mi scegliesti in mezzo alla gente..
bello come il sorriso che aveva tua madre a Perugia nel 73..
bello come i suoi trentaquattr’anni a cercare un perchè..
bello come nell’attimo in cui t’addormenti e la mente diventa impotente..
bello perchè è una favola che contrappone una mela a un serpente..
bello come ti giri i capelli intorno all’orecchio..
il profondo del mare per te può trovarsi nell’acqua di un secchio..
bello quando mi guardi e ad un tratto il mondo si ferma e diventa silenzio..
l’energia della ruota che gira.. tirannia del mio tempo..
forse un giorno potrò ritornare nei miei passi sbagliati..
forse un giorno potrei restituirti tutti i giorni perduti per me.. per me..
forse un giorno potrò ritornare nei miei passi sbagliati..
forse un giorno potrei restituirti tutti i giorni perduti per me..

Monday, December 05, 2011

Questioni spinose.

Che poi
Oggi come oggi
La domanda del giorno e' una e soltanto una:
E adesso
Chi lo affossa il MAN?
Dopo le dimissioni di Cristiana Collu
Chi sara' il prode nuorese
Di sicuro incompetente
che con una bella ventata di stupidita'
Clientelismo
Raccomandazioni
E profonda ignoranza
Si prendera' un incarico che non e' in grado di svolgere
Che non ha idea di come si svolga
Fingendo di saperne qualcosa?
Un pittore fallito?
Un politico allontanato dalla precedente giunta?
Un imprenditore di locali alla moda?
Un salentino?
Cristiana,
Ci mancherai.
Almeno sapevi quel che facevi,
Soprattutto lo sapevi quando hai deciso di andare via anche tu
Da una citta' che non merita niente
Perche' chi non semina
Non vedo secondo quale prospettiva debba meritare di raccogliere.

Thursday, November 17, 2011

mio nonno


ha 97 anni mio nonno,
sta abbastanza male, 
e pian piano sta finendo i suoi giorni in uno sperduto paesino del Sud,
coi miei accanto a lui, che pazientemente se ne prendono cura.
mio padre gli ha fatto la barba ieri,
perchè se qualcuno dovesse visitarlo lui vuole essere in ordine.
mi chiama spesso in questi giorni mio padre, come fa quando soffre un sacco e non saprebbe dimostrarlo altrimenti,
chissà quanto è dura questa sua attesa.
da sempre sono abituato a saperlo li,
mio nonno,
e mi ricordo ancora quando arrivavamo in Calabria a notte fonda
e lui mi stringeva con forza, 
e mi portava su per le scale della sua casa.
mi ricordo quando zappava senza sosta,
quando tornava dalla campagna con quelle mani che stringevano i pomodori,
e mio nonno li odiava i pomodori,
li coltivava per noi e per sua moglie.
poi il tempo è passato correndo, quella scala non portava più da loro,
perchè son diventati più anziani e si sono dovuti trasferire al piano terra.
e mia nonna, quasi 10 anni fa, è andata via lasciandolo solo.
10 anni di solitudine amorosa,
secondo me gli saranno sembrati 1000,
secondo me il momento in cui hanno ricoperto di cemento la bara e lui l'ha salutata per l'ultima volta lui se lo sogna ogni notte, disperato come fosse la prima volta che accade, e non un ricordo impossibile da gestirsi.
non voglio che nonno muoia mi ha scritto marta l'altra sera,
e non lo voglio nemmeno io, ho pensato.
ed ho pensato che comunque non possiamo impedirlo.

Tuesday, November 08, 2011

time


Well the smart money's on Harlow and the moon is in the street
And the shadow boys are breaking all the laws
And you're east of East Saint Louis and the wind is making speeches
And the rain sounds like a round of applause
And Napoleon is weeping in a carnival saloon
His invisible fiancee's in the mirror
And the band is going home, it's raining hammers, it's raining nails
And it's true there's nothing left for him down here

And it's time time time, and it's time time time
And it's time time time that you love
And it's time time time

And they all pretend they're orphans and their memory's like a train
You can see it getting smaller as it pulls away
And the things you can't remember tell the things you can't forget 
That history puts a saint in every dream

Well she said she'd stick around until the bandages came off
But these mama's boys just don't know when to quit
And Mathilda asks the sailors "Are those dreams or are those prayers?" 
So close your eyes, son, and this won't hurt a bit

Oh it's time time time, and it's time time time
And it's time time time that you love
And it's time time time

Well things are pretty lousy for a calendar girl
The boys just dive right off the cars and splash into the street
And when they're on a roll she pulls a razor from her boot
And a thousand pigeons fall around her feet
So put a candle in the window and a kiss upon his lips 
As the dish outside the window fills with rain
Just like a stranger with the weeds in your heart
And pay the fiddler off 'til I come back again

Oh it's time time time, and it's time time time
And it's time time time that you love
And it's time time time
And it's time time time, and it's time time time
And it's time time time that you love
And it's time time time

Sunday, November 06, 2011

tomorrow


Tomorrow Tomorrow, at the same time 
The same feeling will arise 
And you will know by then to go 
Down the straight and narrow 
So move onto your painted place 
And forget about which way you face 
There is no rain coming over 
Your silhouette imprinted on mine 
Binds us wholly and keeps us trying 
I never doubt this I never fear 
The road you take will lead you here 
So while you wait for the sun to rise again
Think of us dancing in the rain

Wednesday, November 02, 2011

lezioni sui metodi dell'arte contemporanea - 1


avevo delle rubriche una volta,
da giovane, 
ora che tutti sono spariti non so se inaugurarne di nuove...beh, proviamo.

stavo pensando ad una storia che mi hanno raccontato mesi fa
di un pittore che si chiama Adolfi, nuorese,
che oggettivamente fa cagare.

la lezione sul bello oggettivo nell'arte la faccio a breve, quindi per il momento credetemi.

è uno che col suo lavoro di pittore 
addirittura eleva mio padre
quando mio padre, siccome negli anni '70 eravamo poveri, aveva deciso di dipingerli lui i quadri che avevamo alle pareti della nostra casa.

e mio padre NUCCIO degli anni '70 era già anni luce avanti ad Adolfi,
anche se NUCCIO non sapeva dipingere,
e già allora NUCCIO esaltava la funzionalità dell'arte, quasi 40 anni fa, precursore potente.

e ora che noi in casa abbiamo quadri di altri -tipo Del Casino, ma non Adolfi chiaramente-
a mio padre gli rimprovero questa cosa che ha smesso di dipingere mentre altri dipingono ancora.

poi ora c'è anche il MAN a nuoro, e non vedo perchè non si possa incentrare su NUCCIO una bella mostra, magari potrebbero farla mio padre e Rachele Sotgiu, che lei quando c'è da fare una mostra un'opera la tira sempre fuori, meglio se a comando.

allora,
di Adolfi sapevo che lasciava le opere in casa dei suoi clienti
dietro la promessa di ottenere un domani il pagamento delle stesse,
ma Adolfi ti dava la possibilità di pagare quando possibile
(perchè c'è la crisi ed oggi per un'opera di Adolfi devi risparmiare di brutto)
e invece il giorno dopo Adolfi ti suonava a casa 
e ti chiedeva di pagargliela,
dicendo: MIH CHE HAI QUALCOSA DI MIO ALLA PARETE.

ora, 
è evidente che questa tecnica abbia reso Adolfi un pittore,
e mio padre un docente di educazione tecnica,
ma io mi rivolgo ai writers affinché loro ne facciano tesoro,
di questa tecnica straordinaria, 
e la imparino.

allora capita che uno di noi la mattina magari si sveglia,
e trova il muro di casa pieno di graffiti per lo più fatti di notte,
e di pomeriggio un writer suona alla porta
e ti dice:
OH BELLO, HAI QUALCOSA DI MIO SULLA FACCIATA.

e tu, povero bigotto 
che magari fai la guerra a chi ti dipinge il muro
non puoi assolutamente permetterti di ribattere nulla
perché anche i graffiti sono arte,
e glielo paghi, il suo lavoro notturno che se ti trovano gli sbirri sono cavoli amari.

e stai anche zitto, dato che ad Adolfi i soldi li avresti dati,
e quindi dalli anche al writer.

FINE (della prima lezione).


Tuesday, November 01, 2011

il porcetto cucinato sottoterra non si capisce bene dove.


questa storia delle persone che incontri per caso
e una volta
sono venute in sardegna
(perchè la sardegna é bellissima)
ed hanno mangiato
il porcetto cucinato sottoterra 
deve finire.

la dovete smettere.

non siamo mica deficienti.

allora tu, che avresti gustato questa prelibatezza:

mi devi dire dove stavi di preciso (regione, città, ristorante, indirizzo completo di cap)
mi devi dire chi lo ha fatto
mi devi dire quando è successo
mi devi dire quanto tempo ci hanno messo a cucinarlo
mi devi dire quanto era grande la buca in cui è stato collocato il porcetto
mi devi dire quanto costerebbe più del porcetto normale
e mi devi mostrare il menu con scritta questa pietanza
e mi devi dire - soprattutto- ogni quante persone la fanno, non penso che uno vada li a mangiarselo da solo.

e lo sai perché voglio saperlo?

perché io
in 32 anni
e marinella
e chicco
e ____________ (metti pure il tuo nome, lo so che appartieni alla nostra schiera di sardi distratti)

NON LO ABBIAMO MAI MANGIATO.

quindi non prendiamoci in giro. smettetela.

us against the world (dedicato a laSimo)



Oh morning
Come bursting
The clouds they break
Lift off this blindfold, let me see again
And bring back the water that your ships rode in
In my heart you left a hole
The tightrope that I’m walking just sways and ties
The devil as he’s talking with those angel’s eyes
And I just want to be there when the lightning strikes
And the saints go marching in
And sing it
Slow-owow-owow-owow-it down
Through chaos as it swirls
It’s just us against the world
Like a river to a raindrop
I lost a friend
My drunken head’s a devil in a lion’s den
And tonight I know it all has to begin again
So whatever you do, don’t let go
And if we could float away
Fly up to the surface
And just start again
And lift off before trouble just erodes us in the rain
Just erodes us in the rain
Just erodes us, erodes us in the rain
Sing
Slow-owow-owow-owow-it down
Oh, slow-owow-owow-owow-it down
Through chaos as it swirls
It’s us against the world
Through chaos as it swirls
It’s us against the (world)

Monday, October 31, 2011

la sorpresa Vinicio


va bene che Vinicio sia dimagrito, abbia smesso di bere smodatamente, e che abbia fatto uno splendido disco nuovo, ma ieri il concerto di Reggio Emilia è stato stratosferico ed io proprio non me lo aspettavo.
ma è così che è andata, davvero.
grazie di questo spettacolo fiabesco e poetico e così tanto emozionante.

Friday, October 28, 2011

l'idea dell'estate

con un senso di ricordo
a volte mi piace l'idea dell'estate
perché sa di movimento
di apertura
di estensione.
di distensione
di approdo
e non mi dispiace ricordarla, l'estate.
mi sa di spazi aperti
nei quali se corri non torni indietro
e arrivi da qualche parte comunque
o forse è solo che questa estate é stata così lunga
e così poco ricca di svago
che lavorarci, in estate,
mi fa pensare alle mille persone incontrate
alle mille storie che abbiamo carpito
che ci sono state raccontate
che abbiamo ascoltato dal vetro dei bicchieri
dai finestrini abbassati sul caldo enorme
di questa estate
che ci ha bruciato e spellato di vita
di esperienza
riempiendoci prima di salutarci.

Tuesday, October 25, 2011

tutte le distanze.


tutte le distanze piccole saranno.

Friday, October 21, 2011

amici che suonano bene.


tu seeeeeeeeeiiiiiii la terra e il fioreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

Thursday, October 20, 2011

oppure


o anche le tue lacrime
che non finiscono mai
che sembrano troppe per un viso cosi piccolo
che scendono e non si bloccano
ma continuano imperterrite
ed io non so se ti faccio bene
un pò mi sembra di si
altre volte non saprei
e appunto le tue lacrime scendono
durante un abbraccio
alla fine di una giornata intensa.
e le tue lacrime mi piace quando le tocco
le stringo tra le dita un secondo
e aspetto che il tuo sfogo si compia.
le tue lacrime
quel giorno in rue saint christophe
il giorno che poi hai smesso di piangere
ed hai dormito leggera
e ti ho tenuto per la mano sinistra mentre dormivi
-avevo paura che volassi via.

Tuesday, October 18, 2011

goshen


You're on in five, it's time you rise or fail
They've gone before, stood by your door all day
For what it's worth, defend your kind from shame
The lights are down, go on inside, they've paid
You're the face in stone, through the land I own
You never found it home
You're not the girl I used to know

What would you hide from such a glow
If I had only told you so?



You're on in five, it's time you rise or fail
They've gone before, stood by your door all day
But you never found it home
A fair price I'd pay to be alone

What would you hide from such a glow
If I had only told you so?

Monday, October 17, 2011

ballare in Belgio.


a bruxelles abbiamo ballato insieme
in un pomeriggio grigio e bianco di sole
e mi hai fatto sentire leggero, come danzatore,
mi accarezzavi i fianchi sicura
era cosi preciso il confine delle mani intrecciate.
era cosi dolce, invece, quel ritmo regolare che ci accomunava
ed è li che ho capito quanto fosse semplice quella normalità
quanto fosse normale quella semplicità
che non abbiamo mai costruito con le parole
e si è avverata in modo efficace di gesti.

Friday, October 14, 2011

quella volta che ho giocato a calcetto con mio padre

quella volta che ho giocato a calcetto con mio padre
mi sembrava di volare come fossimo diventati cartoni animati
mi sembrava di potermeme vantare in quel paesino calabrese cosi verde da stizzire.
quella volta che ho giocato a calcetto con mio padre
lui aveva dei crampi clamorosi
e non so come abbia fatto a stare in piedi
aveva il fiatone eppure mi sorrideva era un poco impedito
ma mi distraeva prendendo in giro gli altri
non giocava da 20 anni e per poco non riuscivamo a vincere gli allenatissimi avversari.
quella volta che mio padre ha giocato a calcetto
non e' stato solo con me ma e' stato soprattutto per me
non mi ricordo tutte le azioni e magari ne abbiamo fatto pochissime.
mi ricordo le nostre maglie blu e gialle
le sue scarpe che mi sa non erano nemmeno da calcetto
e quei passaggi di chi aveva davvero giocato da bambino ed ora mi guardava
condividendo un momento velocissimo
in attesa che le cose -per me- si mettessero bene.

Monday, October 10, 2011

SOSTIENE POLLOCK


il programma di Bollani fa cagare.
il popolo, notoriamente stupido e imbecille, è felice come una pasqua e continua a dirne:

mamma mia quanto è bello
ecco il programma di cultura che ci mancava
finalmente l'arte è tornata in tv 
che bella la musica anche se a quest'ora e non in prima serata
che brava irene grandi (si, certo, proprio la voce che non ti aspetti...e se non ti aspetto non venirci, irene!)
vorrei che facessi questo show ogni giorno (si, sai che palle!!!)
sei anche bravissimo come presentatore (avanti!)
grazie per aver portato la musica a questi vertici (quali? quelli della tua amica irene, ancora lei?)
ti seguo ogni domenica, sei il mio appuntamento fisso ormai (quante mignotte senza clienti...)


e

infine

l'insulto più GRANDE, tipicamente femminile quando le cose si mettono apparentemente bene la domenica sera, un insulto che da solo ti inimica metà nazione:


perchè non lo mettiamo al posto del calcio?


...ehia, adesso sospendo il campionato per un programma simile, non guardo più cassano per ascoltarmi petra magoni....e sei sapiente allora, sei proprio un'illuminata. se vuoi sospendiamo anche il fantacalcio...

il popolino, che ormai è cosi assetato di cose di qualità da non saper scindere più tra quali lo siano davvero e quali provino invano ad esserlo, il popolino si compiace, il popolino ormai gode senza nemmeno strumenti di godimento...che disastro. un orgasmo senza organi sessuali, tipo. senza manco un toy sex....un orgasmo immaginato. peggio ancora.

il popolino si gasa, si diverte, il massimo della critica lo muove alla piccola Guzzanti che - lasciatemelo dire che devo dirlo dai tempi di BORIS - almeno è bona - forse non c'entra nulla...ma è bona, e quando una è bona alla fine c'entra sempre, secondo me.

leggo recensioni su recensioni tutte positivissime, tutte di grande apertura al maestro, mai cosi d'accordo...eppure SOSTIENE BOLLANI fa cagare.
lo dico io, amici, non vi accigliate, non vi arrabbiate, lo dico io, tanto se ci pensate bene lo vorreste dire tutti...ma se dobbiamo tornare ai tronisti di mariadefilippi...meglio sostenere bollani, no?

perché fa cagare?
è il classico programma che possono fare tutti gli appassionati di musica, solo che nella mia idea di televisione, che non è assoluta ma in quanto mia abbastanza drastica, ci vuole lavoro per fare le cose.
ed io in quella scatoletta non ne vedo, non ne concepisco, non ne intuisco.
ci vuole costruzione del ritmo (non un batterista che tenga il ritmo, stefano!),
ci vuole una scaletta,
ci vuole un percorso,
ci vuole magari anche una scenografia carina,
ci vuole un presentatore e non un cabarettista che suona da Dio e spesso fa ridere senza più cognizione di tempo e/o luogo durante i brani o prima o dopo o non si capisce più dove finisce la cazzata ed inizia l'accordo del brano.

in altri termini ci vuole voglia e lavoro: un programma così, coi soldi di mamma rai che se vuoi trilok gurtu te lo porta in studio in un batter d'ali, davvero non ci vuole niente a realizzarlo.
ed essendo realizzato sul niente risulta una sorta di festivalbar colto di cui onestamente io non avevo bisogno.

quindi non partecipo al coro degli elogi, ma alla voce solista di un detrattore, che pretende sforzi più grandi da artisti immensi, e chiede qualcosa di livello ben più alto di un gradino sottile in una pianura mediocre come non mai.


Sunday, October 09, 2011

con una grazia irreale...


Voglio respirare lentamente il tuo profumo e non so se risvegliarti
Ho dormito poco per sognarti all'improvviso e non ho sognato niente
Esco per lasciarti libera di sopravvivere per dimenticarti e ritrovarti inconsapevole.
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio i tuoi vestiti ballano
Poi sorpresi dalla luce cadono
Con una grazia irreale
irreale
Ma io devo ritornare a camminare verso ciò che non so
Anche se ieri ti ho sentito respirare in ogni cosa che ho
desiderato
Esco dal tuo corpo con un gesto impercettibile per dimenticare che l'attesa sia incantevole
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio

Saturday, October 01, 2011

Thursday, September 29, 2011

non è possibile.

non era normale la tua bellezza
perché uno non riesce a fare la propria vita,
a svegliarsi sereno la mattina
a parlare, fare cose, lavorare,
se tu sei cosi bella.
non ci si riesce,
e non ci si raccapezza mai,
poi.

blindsided

Wednesday, September 28, 2011

precedenza


che bello quel momento che precede tutto
e con la bici in andrea costa non mi pesa pedalare
mentre aspetto di capire.

con l'incertezza rispondo alle domande
e la fila in ospedale non è cosi lunga
sorrido perfino, allo sportello del CUP.

che bello quel momento
in cui non so nemmeno in che letto dormi
se hai su un lato preferito
e che odore hanno le tue lenzuola
e che odore hai tu la mattina
e come stai coi capelli raccolti
e se li raccogli, i capelli.

che bello questo momento
che viene sempre prima delle bugie
dei litigi
dei distacchi
delle verità mancate
delle opportunità offerte
delle idee concretizzate
dei sacrifici rinfacciati.

il momento unico
in cui ti conviene fare memoria,
che poi ci si dimentica di corsa
quando si fanno i conti con quello che è stato.

un momento soltanto
che è prima di tutto e tutto annulla
e si lascerà dimenticare
quando per la testa avrai solo cattiveria
e non ti danno emozione nemmeno i nuovi infissi della casa che abitavi.

come fosse un urlo allungato hai distrutto tutto quanto
pure l'amore per un infisso nuovo,
e sai quanto ci tenevo
alle cose che impediscono di sentire gli altri.

Monday, September 26, 2011

hai presente quel fiore
dentro la finestra di una casa di amsterdam
che sembrava finto
che sembrava respirasse meglio da dentro quella casa di amsterdam
li dove cercavamo di mangiarci un hamburger
un pò sfatti ed un poco svaporati
eppure avevamo presente quel fiore
perché un fiore se è un fiore non lo dimentichi mai anche da sfatto.
un fiore se merita lo tieni sempre in considerazione
e non vorresti mai calpestarlo né inaridirlo.
di un fiore hai sempre rispetto
e lo guardi e lo riguardi come se fosse sempre lo stesso
e nulla l'avesse rovinato.
di un fiore ti ricordi il colore
il davanzale
la finestra forse
la via perfino
il mercato in cui l'hai raccolto
o la città che lo contiene.
di un fiore alla fine ricordi tutto tranne il fiore stesso
ma a volte basta solo l'atmosfera,
per volere bene a qualcosa che non sia solamente un fiore.

Wednesday, September 21, 2011

ritorni

ritorno dove sei
dopo imprecisati chilometri
e un viaggio iniziato all'alba.
quando arrivo attraverso la strada
con una giacca nuova
a Bologna è un inverno appena più accogliente che a Parigi
e mi accogli tu che finisci di lavorare
con indosso un camice bianco
che sembri quasi un'idea più che una persona:
ti sta bene anche un camice bianco, pensa tu.

ritorno dove sei
a volte
che la strada è sempre fredda
manca di particolari
come fosse interrotta
e spesso ci sono lavori in corso.

ritorno dove sei
e tu non ci sei
ritorno dove so che tu non ci sei
e ci ho messo una vita a capire che non ci saresti stata mai più
ci ho messo una vita a toglierti quel camice
e spingerti in basso
dove non si sente nulla se si soffre
dove non si urla più e tutto è finito
ed è finito ogni giorno
lentamente
come nella peggiore delle storie a cui si penserà da ora
da ieri
da sempre.

ritorno dove eri
e ritorno a quello che sono stato
a quello che posso essere
con il maggiore impegno possibile
con tutto l'impegno che si può concedere alle cose che ne chiedono.

di tanto in tanto.

di tanto in tanto
mi sembra di sentirlo
quando magari percorro una strada diversa che non prendo da tempo
e mi sembra di sentirlo
quel profumo che non ricordo quale fosse
quel sorriso che non ricordo quando uscisse
quella mano cosi attenta
che mi tiene,
e quel battito appuntito.

di tanto in tanto
mi sembra di sentirne, di cose
ma poi menomale continuo a camminare
e va meglio.

va meglio, grazie.

Monday, September 19, 2011

murakami haruki.


nei sogni cominciano le responsabilità
e i desideri
i percorsi
le scie che arrivano dentro
gli incroci che portano al centro
gli obiettivi delle giornate autunnali
le foglie che invadono le strade.
nei sogni cominciano le responsabilità
e i dettagli si compongono come un puzzle
si distinguono come colori
si inondano come fiumi.
nei sogni cominciano le responsabilità
e non nei risvegli
nemmeno nelle veglie
neppure dalle sveglie
neanche nelle notti lunghe.
si comincia con i sogni
si parte dai sogni
che a volte le realtà sono prive di scelte
sono bugiarde ed anche vigliacche
sono troppo spensierate
per succedere nei sogni
per avere credito nei sogni
per aver creduto nei sogni
per trainarci negli altri sogni.

Sunday, September 18, 2011

!50

forse ha ragione Paolo quando dice che !50 è stato solo un sogno.
forse ha ragione Bimbo che esce dalla mia casa verso le 17 e di !50 abbiamo parlato di continuo, senza nemmeno accorgercene, ed anzi ci siamo contenuti per non dispiacerci troppo che sia finita cosi.
forse hanno ragione Chicco e Marinella quando mi dicono che ho avuto una grande fortuna, ma a quello c'ero arrivato anche da solo.
ed è allora che guardo all'indietro l'anno verticale che avevo passato fino a quel momento e ci penso.
ma poi ad averne sogni così,
ad averne ma ogni sera,
ad averne ogni minuto in cui si ha sonno,
ad averne ogni minuto in cui si ha voglia di dormire e si deve restare svegli,
ad averne ogni secondo, ad averne sogni così in ogni sogno possibile.
ad averne,
al non avere incubi,
al restare addormentati con leggerezza sognando che tutto sia cosi
come quello che per un attimo ci è stato dato e ci ha tolto soltanto il finale necessario
di quanto abbiamo vissuto.

Sunday, September 11, 2011

skinny love


who will love you?
who will fight?

Saturday, September 10, 2011

ancora un dolore.


mi hanno detto che si è ucciso, a 51 anni.
che aveva il male di vivere, e nessuno lo sapeva, anzi pensavano che stesse meglio.
che sembrava stesse di nuovo bene, che martedi alla manifestazione era in forma.
ho scoperto che aveva un programma radio in lingua sarda, un programma che adesso è senza voce.
me lo ha detto internet, dopo che ieri mi è venuto in mente, dopo questi mesi estivi in sardegna in cui non lo avevo visto.
non mi ricordo di averlo visto, o forse si, per un attimo, solo per un brevissimo attimo.
dove c'era musica, mi ha detto Cristiano, c'era sempre lui, lo sapevi che arrivava, in qualche modo.
lo sapevamo tutti. mi sono ricordato, pochi minuti fa, di quanto gli piacesse la mia tesi, tanto che gliel'avevo stampata e regalata, prima che la pubblicassero.
ci teneva, a darmi una mano, forse anche lui ha avverato quel mio obiettivo.
mi raccomando, mi diceva, non dimenticarti, mi diceva, che è quello che ora mi impogno io con te. eppure mi resta cosi poco, forse sono perfino stato severo, e sbrigativo, e come tanti ti ho lasciato solo, o forse è questa vita in corsa che lascia soli, che fa morire soli, in un attimo, per il gesto di un attimo. forse sono stato severo, e stronzo, e scontroso, e coglione, perché pensavo di rivederti, PAOLO, e ora è tardi per pensare di sorriderti, e offrirti un caffé, e dirti ogni cosa.
ciao paolo, ciao soltanto, paolo.
ti ho ricordato ieri, per caso ma quando il caso è così crudele ferisce.
ti ho ricordato ieri per un secondo, e ti ricordo
oggi
da oggi.

Thursday, September 08, 2011

responsabilità.

nei sogni nascono le responsabilità. (kafka sulla spiaggia - murakami haruki)

Thursday, September 01, 2011

Tuesday, August 30, 2011

tornare da te.

sto morendo dalla voglia di tornare da te,
bologna.
arrivo.

anna begins (trad.)


Counting Crows - Anna Begins live on MTV Most... di Woodythefrench
"Questi istanti in cui tremo
mi lasciano in disordine per giorni", dice lei.
Ed io non sono pronto
per questo genere di cose.

Ma io non mi spezzerò,
e non me ne preoccuperò più.
Non mi piegherò,
e non mi spezzerò
e non me ne preoccuperò più.

E' come se dovessi dire: "Fin quando sarà amore…",
ma non è tutto così facile,
e forse dovrei metterla in un retino per farfalle,
appenderla in un album di fotografie.
Non sono preoccupato,
ho fatto già questo genere di cose.

Ma poi comincio
a pensare alle conseguenze
perché non posso più dormire
in una stanza silenziosa e…

Stavolta,
quando il piacere vien giù come pioggia,
e mi lava via, e Anna comincia
a farmi cambiare idea.
E ogni volta che starnutisce
io credo che sia amore
e, oh Signore, io non sono pronto
per questo genere di cose.

Lei parla nel sonno,
questo mi tiene sveglio,
e Anna comincia a rivoltarsi nel letto.
Ogni parola è senza senso
ma io la capisco
e, oh Signore, non sono pronto
per questo genere di cose.

La sua gentilezza suona come un gong,
e questo mi scuote
ed Anna comincia a svanire.
Mi sta cacciando via,
lei scompare e,
oh Signore, io non sono pronto
per questo genere di cose.

Monday, August 29, 2011

quantità di dolore.

dovresti chiederti
invece di affermare
dovresti riflettere
invece di dichiarare
dovresti metterti da parte
invece di comparire
dovresti leggere
anziché parlare
dovresti ascoltare
anziché fare.

e dovresti chiederti
quanto dolore c'è
nelle azioni ripetute che ti ricordano.

dovresti chiederti
quante cose ho odiato di me
prima di uscire più leggero.

dovresti chiederti
soltanto chiederti
quanto dolore c'è
e quanto dolore c'è stato
e quanto tutto questo mi abbia ferito
mi abbia rallentato
mi abbia provato
mi abbia spaccato.

dovresti chiederti soltanto
quanto dolore c'era
e quanto dolore c'è stato.

soltanto chiedertelo,
tanto per me non è necessario saperlo
io che ne ho avuto cosi tanto da non misurarlo
io che non so dirlo,
quanto dolore c'è stato.

Friday, August 26, 2011

tornano il 30 agosto 2011.


I just want it to come true
and all I need is you.

forgiveness



il perdono che non hai avuto da parte mia
non è un capriccio
non è una piccolezza
non è un rancore irrisolto
non è una fase transitoria.

è una scelta
una decisione che tenere in vita costa
è forse una resa
una concessione mancata
alla mia attualità.

è una volontà
precisa come un vecchio orologio
e misurata col compasso
di forma ellittica come ad inserirci le nuvole che aumentano.

non pesa
non mi toglie il sonno la notte
non mi impedisce di andare dove devo
mi accompagna come la musica
mi chiude gli occhi prima del sonno
e quando mi sveglio non mi ha mai lasciato solo,
il perdono che non ho concesso.

il perdono che non ricevi
è una durezza
fosse pure che ti sembra una sconfitta
fosse pure che ti faccio pena
fosse pure che ti dispiace che devo mantenerlo cosi alto.

il perdono che non ricevi
una volta era rimediabile
una volta era sostenibile
una volta era forse più intenso perché pregno di emozione
ma oggi è rimasto lo stesso.

quel perdono oggi
è leggero come la piuma che ho nel portafoglio
è definito come un tatuaggio
è evidente come un aumento di peso
e sta con me,
a ricordarmi tutte quelle cose
che a volte
le emozioni e le verità
superano facilmente.

le emozioni
e le verità
che esistono in un solo modo:
quello giusto.

Wednesday, August 24, 2011

curami.


prenditi cura di me
stasera
o ieri, come una scadenza passata.

prenditi cura di me
da ieri
da quando mi hai guardato andar via
e saresti potuta venire
a dirmi che ti saresti presa cura di me.

prenditi cura di me
costasse un insulto
costasse il prezzo di quello che hai in tasca
costasse una risata sonora
rumorosa
il prezzo di una cura.

prenditi cura di me
senza errori
senza bugie
senza sbagli
senza indugi
senza ripensamenti
senza peggiorare
se non di bellezza.

prenditi cura di me
se te la senti
e se non te la senti
non farlo
non provarci
non credere che sia possibile
qualcosa che non esiste
come non esisto nemmeno io
figurati la cura.


Sunday, August 21, 2011

nuovo brano. nuovo.


nuova la voce che ti chiamerà.

alone?


and you are not alone in this.

Saturday, August 20, 2011

ballad for E


miss
you.

pedro salinas


Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore, trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.
Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.
E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
coi denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.
Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati.
E mai ti sei sbagliata,
solo una volta, una notte
che t'invaghisti di un'ombra
- l'unica che ti è piaciuta -
Un'ombra pareva.
E volesti abbracciarla.

ceramiche.



eccoli in fila
i miei fratelli
cosi fragili
cosi pensierosi
cosi incazzati
cosi perplessi
cosi grandi
cosi fondamentali
cosi preziosi
cosi emozionati di fronte alle cose che emozionano.
cosi
preziosi
siete stati
in questi
70
giorni.
il grazie più grande
non vi comprende
l'amore che provo per voi
non si descrive
non si contiene
va
e basta.

vergogna.


scusate tutti,
ma non sono riuscito a dirlo
perché mi vergognavo.
e mi vergognavo di tutto.
mi vergognavo troppo
di me
di te
di quello che stavamo costruendo
e si era bloccato dopo avermi devastato dentro.
questo incidente cosi notevole nel quale non riuscivo a ritrovare i miei pezzi.
mi vergognavo.
non so perché,
ma me ne vergognavo
come un cane.
e ora che le mie lacrime vengono giù tranquille
e mi sembrano perfino educate e composte
posso smettere di vergognarmi
e non dire che mi vergogno
e sapere che non ci si vergogna di queste cose

di queste cose di cui mi vergognavo tanto.

Thursday, August 18, 2011

la voce a te dovuta.


"la voce a te dovuta" si intitola quel libro che ho visto due giorni fa in mezzo ad una vigna, mentre camminavamo in tre, quel libro che apri a caso ed ogni poesia merita.
pedro salinas si chiama, l'autore.
ed ora anche il mio cuore fuori battito mi sembra cosi controllato da non meritare più medicine, ora che ho ripreso a sentirlo un pò più mio, e ne accetto l'evoluzione naturale.
la voce che devo a voi ve la incarto sopra il tavolo della mensa, e non appena ce la fate passate a prenderne un poco, io forse sto mangiando da solo, forse sto ridendo di una battuta pesante, o forse non rido affatto, non ne ho nemmeno voglia, ma sono in giro da 70 giorni e me ne sono appena andato a casa, ancora un secondo.
la voce che vi devo ha compiuto 10 anni, la festeggio nel silenzio di una sala che si svuota, con gli scatoloni ancora aperti e da chiudere, la festeggio o la sento solamente, alla fine di un sorriso, alla fine di un saluto, alla fine di un concerto, alla fine di un abbraccio.

Wednesday, July 27, 2011

dal mio amico ritrovato: grazie.

I.
cascando

I.

perché no semplicemente la deprecata
occasione della
effusione verbale?

non è meglio abortire che essere sterili?
le ore dopo la tua partenza sono così plumbee
cominciano sempre troppo presto a trascinare
i rampini a artigliare ciecamente il letto della mancanza
svellendo le ossa i vecchi amori
orbite già riempite di occhi come i tuoi
tutto sempre è meglio troppo presto che mai
il nero bisogno spruzzato sulle loro facce
di nuovo dicendo nove giorni mai fecero galleggiare l'amato
né nove mesi
né nove vite

2.

di nuovo dicendo
se non mi insegni non imparerò
di nuovo dicendo anche per le ultime
volte c'è un'ultima volta
ultime volte di mendicare
ultime volte di amare
di sapere di non sapere di fingere
un'ultima anche per le ultime volte di dire
se non mi ami non sarò amato
se non ti amo non amerò
il battiburro di parole stantie di nuovo nel cuore
amore amore amore tonfo del vecchio pistone
che pesta l'inalterabile
siero di parole

di nuovo atterrito
di non amare
di amare e non te
di essere amato e non da te
di sapere di non sapere di fingere
fingere

io e tutti gli altri che ti ameranno
se ti amano

3.

a meno che ti amino

Paola, grazie mille per la tua delicatissima dedica.

Thursday, June 30, 2011

legno.


ho una fede di legno
ed ho riposto la mia fede nel legno.
sul mio dito sinistro e su quello destro
ho messo del legno
che vedo scurirsi al sole di questi giorni
al sudore delle cose da portare
e quel legno è un regalo di una famiglia che splende
e ci segue in tour
e ritorna come aspirasse ad un nido.
ho una fede in legno
anzi ne ho due
una per ogni mano
una per ogni appiglio che si possa avere.
la cosa migliore che potessi avere in questo viaggio
cosi stranamente leggero
cosi pesante nei minuti soli.
ho una fede di legno sulle mie dita
ho consegnato degli orecchini ad una persona che apprezzo
ho una fede in legno dentro di me,
che splende
si scurisce
si staglia sulle mani scurite dal sole
mi ricorda che esiste un amore grande
che intaglia le cose
che ritaglia le parole
che orna i gesti e le persone.

Sunday, June 05, 2011

non essere.

non sarò quella persona lì stasera
quella che non ti dirà la verità
quella che girerà intorno al punto come fosse un nascondino
quella che fingerà di guardare altrove e non te.

non sarò quella persona lì stasera
quella che si terrà tutto dentro
quella che delegherà ad un altro il proprio fastidio
quella che cercherà di mediare.

non sarò quella persona lì stasera
sarò quella che accumulerà potenza
quella che non farà sconti
quella che ti metterà sulla finestra un fiore
innaffiato da dieci minuti
e di cui non inturai il gesto.

Saturday, June 04, 2011

up all night


Sono tutti felici adesso?
Sono tutti sereni?
Potremmo guidare fino alle dune stanotte
perché l'estate è quasi arrivata.

E sono stato in piedi tutta la notte,
potrei dormire tutto il giorno.
Prendi i tuoi sogni
e lasciali scivolare via,
io potrei dormire tutto il giorno.

E quando le strade saranno vuote
ce ne andremo fuori di qui,
e se tornerai
ci vedremo al mattino.
Sto fissando
il soffitto che sembra fissarmi,
mentro aspetto che la luce del giorno
arrivi e mi strisci addosso…

E sono stato in piedi tutta la notte,
potrei dormire tutto il giorno.
Prendi i tuoi sogni
e lasciali scivolare via,
io potrei dormire tutto il giorno.

Ohhh… È troppo tardi adesso per sballarsi.
Ohhh… È troppo tardi adesso per sballarsi.

Mettiti a posto i capelli,
indossa i tuoi jeans stretti,
o indossa un vestito,
così potrò togliertelo facilmente.
Perché ho pensato che
mi piacerebbe vedere i tuoi occhi
spalancarsi
nel momento in cui mi vedi.
Ma se tu non venissi
io non ti aspetterei.
Capisco che tutti svaniscono
nell'immenso grigio
che copre tutti i giorni
e incombe in lontananza, in lontananza…

Sono stato in piedi tutta la notte,
potrei dormire tutto il giorno.
Prendi i tuoi sogni
e lasciali scivolare via,
io potrei dormire tutto il giorno.

Ohhh… È troppo tardi adesso per sballarsi.
Ohhh… È troppo tardi adesso per sballarsi.
Piccola, io non sono solo, ho detto che non sono solo
Ma è troppo tardi... Oh...
Piccola, io non sono solo, ho detto che non sono solo
Ma è troppo tardi... Oh...
Voglio solo sballarmi...

Friday, June 03, 2011

id

me la ricordo quella sera
sembrava stanca e sembrava finita
o finita male
come una stella che non cade.
una sera che sembra ingrandirsi
come una lente che dilata
come gli occhiali da vista tolti e poi rimessi a posto
una di quelle sere calde che un poco senti freddo.
una sera di quelle in cui non ti aspetti un bacio ma vuoi darlo
una sera che appena la rovini solo a pensarci
e quel bicchiere di vino cosi fresco
e grande come arrivasse dalle favole
ed e' poi la prima volta che ho sentito la tua mano.
puo' portare lontano la tua mano
come avesse in se' la chiave per lo spazio
ed e' li che ho capito i tuoi contorni
ma apparivo cosi distratto che mi sono vergognato un po'.
la cosa che mi piace di piu' di un nostro bacio
e' la sensazione che da prima sapevo come sarebbe stato
ne conoscevo i dettagli
ed anche le reazioni.
tu che dici le cose come sono
che dici la verita' e la sbatti in faccia
la presenti come il conto al ristorante
tu che la fai sembrar leggera
ed io non ho finito
e ti direi anche altro
ti guardo e ti riguardo
e mi riabituo a te anche stanco.

Thursday, June 02, 2011

thank you mama - sizzla




I'm always gonna let you wear that crown
Through the roughest of times you maintain your calm
Jah was your only help While shelterin me from the storm
And when its cold you wrap me in a towel so warm
Oh ma oh ma, I'm so glad I was born

Monday, May 30, 2011

mermaid.



sono giorni che sento parlare di sirene,
metafore di una salvezza da aspirare.
e tutti vogliono sentirne il canto
cosi da perdercisi,
come ci si perde anche nelle cose non richieste.
non sarebbe male stare con una sirena,
sui bordi del mare di questa estate,
anche se non saprei come si dorme, con una sirena.
e non so come è il tempo, di una sirena.
quando piove non esce, una sirena,
e nemmeno quando il mare è incazzato,
magari,
esce solo quando fa bello, una sirena.
sono giorni che ci credo, alle sirene,
forse basta solo volerle, le sirene,
basta crederci,
convincersi di averne anche una soltanto,
basta avere un attimo per stare con loro,
ed amarle,
e poi osservarle quando ci lasciano,
le sirene,
che lo sai che alla fine le sirene vanno via,
come la bassa marea,
come le risposte,
come l'amore, che va via anche se c'è il sole, ad un tratto, l'amore di una sirena.

oppure
-come dice questa splendida canzone degli okkervil river-
dovremo toglierne una dall'acqua e vedere cosa ha di umano
fin quando non ce ne innamoriamo
e fin quando non arriveremo al desiderio di vivere con lei
di stare con lei
come il sogno migliore possibile
come il desiderio più grande da avere
in assoluto.

Saturday, May 28, 2011

gil scott heron è morto.

riposa in pace, che sulla terra hai sofferto un sacco.

Wednesday, May 25, 2011

ieri a ferrara.


It's different now I think
I wasn't older yet
I wasn't wise, I guess
Somewhere I lost whatever else I had
I wasn't over you
I see it run inside itself
And then I called you out
I'm not such older than I was
I'm feeling so much righter now
And then I woke myself, confused
Your dress comes down
To you, don't get it wrong, don't get excited
I wanted so much to be at rest
Now that I'm older
So be it so of love

The silent man comes down
All dressed in radiant colors
You see it for yourself
To demonstrate my love for you
You I thought I was so in love
Some say it wasn't true
Now that I'm older
Now, now that I'm older

There's so much travel
And now that I'm older
Someone else, can see it for myself
So much travel, yeah
Now that I'm older

Sunday, May 22, 2011

accorciare i nomi.

accorcio i nomi
tolgo sillabe
per sforzarmi di meno
per non finire le parole nelle parole.

accorcio i nomi
perchè credo di abbellirli
perchè non voglio che finiscano
che continuino le parole
che si scontrino nei percorsi.

accorcio i nomi
perchè ho poca forza
perchè non voglio fare diversamente
questo.

e poi
tutte le volte che ho accorciato un nome
mi sono preservato un poco
ho finito prima le frasi
finendo prima le frasi di me
finiscono prima le frasi
di me.

Saturday, May 21, 2011

il sogno di carta.


mi piego in un sogno di carta
nella testa che pulsa
ed il caldo che si alza.

mi ripiego in una musica lenta
nella parte più forte
e non trovo più il tempo.

mi ripiego in un sogno di carta
e metto le mani sui bordi di un nostro bacio
lo proteggo dal tempo e dal resto
come a chiudere il resto da questo.

mi ripiego in un sogno di carta
con le forbici aperte sui bordi
coi tagli segnati da strisce.

mi riprendo il mio sogno di carta
lo lascio andare
lo riprendo
come un aquilone col filo rotto.

mi riprendo in un sogno di carta
e lascio che vada:
è un sogno di carta
e non conta, soltanto

Thursday, May 19, 2011

oltre


Gocce appicicate lungo il vetro stanno scivolando
Sto seduta a destra dietro come ogni anno
oltre oltre oltre
Scarpe asciutte per non scivolare su questa strada sporca di principi scelti male
ancora una volta
oltre oltre oltre
portami oltre
portami
oltre le apparenze, oltre le stupide credenze oltre le lotte oltre la sorte
portami
Convenevoli saluti frasi fatte
parcheggiate in questo intrigo di risate false e acute
oltre oltre oltre
portami oltre portami
oltre le apparenze
oltre le stupide credenze
oltre le lotte
oltre stanotte
portami
portami
portami
portami
Portami oltre le apparenze
oltre le stupide credenze
oltre le lotte
oltre la morte
portami
oltre...

More lyrics: http://www.lyricsmania.com/oltre_lyrics_erica_mou.html
All about Erica Mou: http://www.musictory.com/music/Erica+Mou

Wednesday, May 18, 2011

mariantonietta.


ciao mamma,
te lo scrivo qui perchè tanto non lo leggerai, salvo casualità.
volevo dirti che non è colpa tua,
non sentirti responsabile di cose che non hanno colpevoli.
e non piangermi più davanti,
che odio vederti piangere,
io che adesso ho bisogno soltanto di sorridere.
non è colpa tua mamma,
stai tranquilla.

Monday, May 16, 2011

in barca.

c'è molto di te stasera
forse è quel freddo che sveglia
quello che interrompe il sonno
quello che devi aggiustare la coperta più preziosa
e poi cambiare lato
e poi guardare intorno il fiume
e attendere di essere cullato
e va di nuovo bene.
c'è molto di te stasera
un colore
un tatuaggio arancione sul piede
un momento in cui mi pare vero
un istante in cui credo che sia successo
e poi ho ripreso il lenzuolo
ho un gomitolo che può ancora essere tessuto
e va di nuovo bene.

gezellig


ad amsterdam per casa di elisa e mzm devi prendere un autobus dalla stazione centrale, e quindi ti ritrovi una bici che taglia la campagna olandese per 2 km circa.
se hai fortuna la bici è quella che frena pedalando in senso contrario, che è tipo la macchina col cambio automatico: non ci vuole un cazzo a guidarla ma tutti ne hanno paura.
poi arrivi nel nulla e invece che il nulla c'è una barca che ti si apre davanti e ci sali sopra, ti accomodi ma non devi partire perchè sei a casa, in quella barca.
e la notte quando ormai sei a svarioni ti culla con dolcezza, ti stringe e non vuole che tu te ne vada, magari ti aspetta, e aspetta che ti si chiudano gli occhi, e poi ti aspetta come un gatto, quando li riapri è già li, la culla.
e poi ci sono i canali che ci cammini dentro, li attraversi, li rincorri, ci ripensi, ti perdi, ti confondi, ma poi sono tutti diversi e sono tutti parte della stessa raggiera.
e poi ci sono quelle cose fenomenali tipo il VLA con la panna o il risotto coi funghi,
o l'espressione che ha mia sorellina elisa quando si sorprende di una cosa come il vento troppo fresco
o come un evento troppo denso,
o mzm che non capisci come ma ti sembra di conoscerlo da 15 anni,
e riesce a seguire almeno 8 discorsi contemporaneamente su livelli differenti.
ad amsterdam c'è un sacco di roba ma ora ho un poco sonno e molta me la voglio tenere per me,
come fosse una foglia appoggiata sul bordo di un marciapiede e non ancora sul canale,
come fosse un istante, di tutta questa settimana,
che riesco a tenermi per me ancora un attimo,
prima di immergermi di nuovo nel mio giorno che arriva.
ad amsterdam tutto mi è sembrato veloce eppure rilassante
o ero io che volevo rilassarmi velocemente,
perché ancora un pò e mi sarei perso di nuovo,
dato che senza un canale
mi sarebbe venuto difficile arrivare da voi.

Tuesday, May 10, 2011

a volte scrive bene anche Vinicio.


Le sirene
ti parlano di te
quello che eri
come fosse per sempre

Le sirene
non hanno coda né piume, cantano solo di te
l’uomo di ieri, l’uomo che eri, a due passi dal cielo
tutta la vita davanti, tutta la vita intera
e dicono fermati qua

Le sirene
ti assalgono di notte, create dalla notte
han conservato tutti i volti che hai amato e che ora
hanno le sirene

E te li cantano in coro, e non sei più solo
sanno tutto di te
e il meglio di te
è un canto di sirene
e si sente nel rimpianto

Di quanto hai mancato
quello che hai intravisto e non avrai
loro te lo danno, solo col canto
ti cantano di come sei venuto dal niente
e niente sarai

Le sirene, sono una notte di birra
e non viene più l’alba
sono i fantasmi di strada che arrivano a folate
e hanno voci di sirene

Riempi le orecchie di cera
per non sentirle quando è sera
per rimanere saldo, legato all’abitudine
ma se ascolti le sirene, non tornerai a casa
perché la casa è
dove si canta di te

Ascolta le sirene
non smettono il canto
nella veglia infinita cantano tutta la tua vita
chi eri tu chi eri tu chi sei tu?
Chi eri tu chi eri tu chi sei tu?

Mnemosine
perché continuare, fino a vecchiezza
fino a stare male
è già tutto qua, fermati qua
non hai più dove andar

Le sirene
non cantano il futuro
ti danno quel che è stato
ma il tempo non è gentile
e se ti fermi a ascoltarle
ti lascerai morire

Perché il canto è incessante
ed è pieno di inganni
e ti toglie la vita
mentre la sta cantando.

Monday, May 09, 2011

mi dispiace.


ti dispiace
non hai mai detto
non hai mai pensato con frequenza
con assiduità
con l'impegno del compito in classe di francese.
eppure
dovrebbe
dispiacerti
tanto
come dispiace la pioggia se non hai l'ombrello
come dispiace la febbre se hai sonno.
mi dispiace
dovresti pensare
per sempre
si, per sempre,
dovresti dispiacerti per sempre
dovrebbe dispiacerti per sempre tutto questo
e condurti sempre a questo pensiero concreto e infinito e potente e devastante e immobilizzante.
mi dispiace luca,
dovresti dirmi,
e scandirlo come una benedizione
e bagnarlo come una pozzanghera
e proteggerlo per proteggere me dal mio dispiacere esteso.
mi dispiace
dovresti dire
e non basterebbe lo stesso
e non servirebbe a niente,
e forse è meglio se non ti dispiacesse niente,
stavolta.

Sunday, May 01, 2011

progressi.

sono cambiate alcune cose.
lo hanno fatto in punta di piedi
senza chiedere
sono arrivate ed ho dovuto osservarle.
come quando mangi ed al tuo tavolo si siede qualcuno che resta.
sono cambiate diverse cose
e non mi hanno chiesto permesso
sono soltanto arrivate
e si sono messe li
dove si rimane.
sono cambiate alcune cose che nemmeno io so bene quanto
ma io di certo sono una cosa diversa
una cosa più complicata
una cosa che ha bisogno di più attenzione
di cura
di riflessione.
il mio cuore è cambiato
non ho fatto in tempo a guardarlo battere giovedi
che venerdi il mio cuore è cambiato.
è diverso.
sono cambiate alcune cose
bastava saperlo
oltre che sentirlo
bastava conoscere
bastava capire
ed ora conosco e spero di capire.
è cambiato lo sforzo
è cambiata la fatica
è cambiata la ricezione delle emozioni
è cambiata l'idea
me lo sentivo
e me lo sentivo troppo
tutto questo peso
partire da sopra e crescere in basso.
tutto questo peso
tutto questo sforzo supremo
per cosa?
per arrivare dove?
tutto questo peso
ora
almeno
lo vedo davvero.

Saturday, April 23, 2011

imbarazzi.

mi imbarazza il bello
nella sua semplicità
nell'evidenza
nell'apertura di un viso.

mi imbarazza il bello
nella giustezza delle curve
nelle pieghe dei pantaloni
nella luminosità degli occhi.

mi imbarazza il bello
nelle linee delle guance
e nella perfezione del movimento.

mi imbarazza il bello
nella piccolezza dei gesti
nella predisposizione al dialogo
nell'attesa del silenzio.

mi imbarazza il bello
e ne vorrei ancora
senza che tu andassi
o lasciarti sfilare come se fuggissi dalla mia attenzione
e non ho più il tempo di un imbarazzo
che è tutto già trascorso
come una fuga.

mi imbarazza il bello
eppure mi piace se è silenzioso
se è educato
se non si ostenta
e si lascia contemplare con grazia.

sei un incanto - ho pensato alle 5,
e rivederti fa bene a tutto
anche al passato trascorso,
ma soprattutto è un bene che non chiede
che non pretende
e non vuole ottenere
perchè pensa solo a fare bene.

Friday, April 22, 2011

paolo. benvegnù.io e te.


Io e te non siamo immobili
Io e te siamo quei venti che cambiano i deserti
Senza più paura di rimanere spogli
Sotto abat-jour
E poi dimmi se ci sei
Se ti alzi e poi
togli il peso dei tuoi giorni instabili da qui
Il mare sentirai
Tutto sarà qualcosa che scontornerà i tuoi limiti
Io e te siamo quei venti che cambiano i deserti

Thursday, April 21, 2011

senza rabbia.

niccolò fabi sono andato a vederlo ieri sera, in concerto, dopo la morte di sua figlia, di nuovo in tour per recuperare se stesso, o riprendere il suo cammino.
e cosi ritrovo/trovo canzoni splendide che avevo dimenticato, o non avevo ancora ascoltato.
questa è una meraviglia, ad esempio.

Soffocherò dentro di me
il bisogno di urlare e i dubbi che ho
lei mi vuole così, questo è il ruolo per me
condannato a distinguermi per calma e virtù

Se non esce fuori adesso rischia
di distruggermi
ma non solo con il sangue si può esprimere

La mia rabbia di non aver coraggio
mi fa rabbia non riuscire ad esprimere
la mia rabbia di dover fare il saggio
senza rabbia, ma sempre impassibile.

Sorriderò anche quando non mi va
perché è quello che lei si aspetta da me
e nasconderò la presunzione che ho
educato da sempre a una falsa umiltà

Vorrei però non posso, vorrei tanto dirtelo
che sto male non riesco più a nascondere

La mia rabbia di non aver coraggio
mi fa rabbia non riuscire ad esprimere
la mia rabbia per dover fare il saggio
senza rabbia, ma sempre impassibile.
sempre impassibile...

Mi fa rabbia non aver coraggio
senza rabbia, io sempre impassibile
sempre impassibile...

Tuesday, April 19, 2011

perplessità



tu
sei esistita davvero?
c'eri davvero?
avevi una voce davvero?
ed un sorriso vero?
e degli occhi veri?
e delle labbra vere?
e dei vestiti veri?
e dei pensieri veri?
e dei sentimenti veri?
qualcuno ci ha visto?
qualcuno sapeva?
qualcuno può testimoniare che c'eri?
e non camminavo da solo?
e non parlavo da solo?
e non stavo da solo?
col viso rivolto verso una sedia vuota?
una panchina vuota?
o davo la mano alle mie tasche?
c'eri davvero, tu
dove mi aspettavo che ci fossi tu?
dove mi ero convinto che ci fossi tu?
dove mi voltavo pensando che mi stessi voltando verso di te?
c'eri, davvero, tu?

Sunday, April 17, 2011

inarginabile


mi accarezzi in un sogno minuto
che non so di aver fatto
che non è mai iniziato
che non è mai finito
che non è mai presente
che non sei mai presente
che non è mai passato
che non sei mai passato.

mi accarezzi in un sogno leggero
che sogno anche il resto
e lo sogno soltanto
che non sogno i ricordi
che non ricordo i sogni.

mi accarezzi in un sogno
un pò brutto un pò bello
un sogno che è lungo
un sogno che è corto
un sogno che ho prestato
e che non ho mantenuto
era un sogno buttato e battuto.

mi accarezzi in un sogno in cui vedo la faccia
e non dici una parola
e non ricordo la voce
ricordo una schiena
o solo una finestra socchiusa
non ricordo, era un sogno.

mi accarezzi di un sonno in cui ho ancora la febbre
e tossisco e mi muovo confuso
mi accarezzi in un sogno in cui io sono nuovo
in cui io non ci sono.

mi accarezzi in un sogno
che rivedo soltanto
che mi sveglio e son stanco
ed è un sogno inatteso e ormai bianco.

nella stanza 26 metti un fiore tra i capelli tuoi.



Nek oltre ad essere bono ed anche fisicato ha fatto 1000 persone in teatro l'altra sera a Bologna.
io spero abbia suonato questo sraordinario pezzone su una bagassa che si mette in discussione.
che stava nella stanza 26. oltretutto ora che ci penso se la stanza è sotto il numero 100 si tratta di una pensioncina....quindi non va un cazzo bene.

Saturday, April 16, 2011

Thursday, April 14, 2011

il nonperdono.


ho dedicato alcuni minuti proprio oggi ad un discorso che mi sta a cuore: il nonperdono.
viviamo in un mondo che insegna il perdono, che riflette su quanto SBAGLIARE E' UMANO, PERDONARE E' DIVINO, e facezie varie.
non si fa altro che elogiare e rispettare e ammirare il nostro interlocutore che perdona, che va oltre, che comprende, che ragiona sulle cose per poi trovare un accomodamento, una soluzione, un compromesso.
ecco, io non credo sia giusto.
è tutto troppo sballato, solo perchè è passato, ma non è cosi che va.
il nonperdono si dovrebbe nutrire e basare sullo stesso straordinario rispetto.
e dunque non ti perdono: perchè mi hai fatto male, perchè mi hai mancato di rispetto, perchè quel pomeriggio potevi ingannarlo in un altro modo, perchè il passare del tempo non aggiusta niente.
perchè non voglio capire le tue ragioni, le tue debolezze, i tuoi errori.
voglio capire me, voglio compatire me, voglio fermarmi a me,
ogni giorno di più,
ogni secondo con più cura.
e non voglio dimenticarmi mai di quello che ho vissuto, di quello che di peggio mi sono preso.

soluzioni


problemi
e di nuovo problemi
e poi ancora problemi
e cose da risolvere che non sembrano problemi,
ma anche quelli sono problemi
ed infatti erano problemi, ora che ci penso.
vaffanculo, ad un tratto, mi viene in mente.

Wednesday, April 13, 2011

Verdena - Canzone Ostinata


Oh mio Dio
il mondo mi assopiva,
poi ho trovato lei
Ne uscirò, ne uscirò

Ora c'è, e parlerò di noi
come se fossimo ancora insieme

E' fantastico, ma è vero
ed io non so se tornerai, clorofilla
sui miei guai

Autobus,riportami vicino
a dove respira lei,
ne uscirò, ne uscirò

Sai quanto vale insistere tra noi,
come se fossimo ancora insieme.

Tuesday, April 12, 2011

lasso di tempo.


è assolutamente imbarazzante come sono cambiati i miei sfondi nella frazione di tempo in cui i fleet foxes hanno scritto il nuovo album. assurdo.

riflessione 12/04

una cosa bella
che non c'è più
non riesci poi bene ad inquadrarne il finale.
perché se era bella
e andava bene
non capisci come sia potuta finire
e non ti perdoni
e non trovi nessuna spiegazione.
e non sei in pace
e non sarai mai in pace
anche quando passeranno le domande
non sarai mai in pace
verso la fine di una cosa bella
a meno che non fosse bella
ed avevi capito male tu
avevi capito che era bella, tu,
magari da distratto.

Sunday, April 10, 2011

la bellezza.


l'amore più grande
non lo contieni
non lo fermi
e va bene non fermarlo,
e poi scava nella sabbia
e va oltre il quadrato
e si sparge con la misura e la bellezza delle cose.

l'amore più grande
ed il sole
e il fresco dopo una giornata calda
si nutrono di grazia
e tu ne hai bisogno
come se ti si potesse innaffiare
per renderti perfetto.

Wednesday, April 06, 2011

a voi romani: zitti.


i romani sono indietro nel tempo.
pensano di essere ancora all'epoca dell'impero.
camminano per strada gonfi, e tronfi, secondo me credono di essere vestiti da gladiatori e corrono con le bighe...
alcuni di loro sono talmente tamarri nel vestire che non si avvicinano al peggior tamarro di altre regioni nemmeno se consideri un decimo del loro corpo.
in treno urlano, fanno casino, si maledicono tra loro, e se tu sei un vero romano fai casino anche tu, rompi le palle agli altri, perché sei romano, e il romano un pò di rumore lo fa sempre: anche ai funerali, anche quando in treno quello affianco a te dorme, anche quando non è il caso di parlare.
i romani hanno quella canzone che esprime bene il loro disagio: LA SOCIETA' DEI MAGNACCIONI, solo che ogni romano mangia a sue spese e il concetto di convivialità è assente, quindi io quella HIT devo ancora capirla in ottica darwiniana....
i romani hanno sempre la risposta pronta, solo che altrettanto spesso non hanno sentito la domanda, quindi che cosa rispondono a fare?
i romani sono confusi: non lo sanno che sono alcune migliaia di anni che di ROMA non gliene fotte più nulla a nessuno, che l'appia è una strada confusa, che il senso di marcia non è un'idea, che le code se non ci fossero loro si sarebbero risolte tempo fa.
secondo me i romani non lo sanno che 100 km dopo ROMA c'è qualcosa.....non arrivano proprio a concepirlo.
i romani pensano che se vai al largo a OSTIA torni di nuovo sul granderaccordoanulare, mica trovi altri posti, non c'è niente oltre.
la metro a roma fa ridere: nemmeno in un posto dove non è concepibile la metro potevano essere cosi idioti: due linee a x che servono posti a caso: che cazzo stavano pensando i costruttori?
poi ti parlano con le loro parole sghembe, e si aspettano sempre che tu risponda in romanesco, come se tu hai solo diritto di esistere come romano, conoscendo il romano, che è talmente sfigato che è un'inflessione dialettale, cioè anche meno di un dialetto, il romano, anvedi che bello se me molli.
ti offrono quel vino dei castelli noto come ROMANELLA convinti che sia una capolavoro dell'enologia mondiale, questo perché tra romani non hanno ancora sviluppato un gusto che gli faccia capire che fa schifo.
i romani mangiano, bevono, rumoreggiano e respirano, random.
i romani lo aveva capito alberto fortis in quali condizioni stavano, e son pure passati 30 anni...e son peggiorati ancora, i romani.

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