Tuesday, December 29, 2009

e ora?

il senso del natale, forse,
e' la fuga dal proprio lavoro,
dalla routine,
dalle persone che non vuoi piu' vedere.
il senso del natale e' quel freddo fitto
che ti entra nel cappello e ti incrina il bordo
ed e' la pausa dentro un inverno troppo duro.
il senso del natale e' tornare e trovarti ad un tavolo
in mezzo al centro della tua citta'
e' trovarti dove ti ho lasciata l'anno scorso quando era natale.
il senso del natale e' quel giorno lunghissimo
finito alle 7 del mattino ancora col buio.
e' rivedere e stringere tutti quelli che hai perso nelle strade e negli impegni.
il senso del natale e' troppo breve,
e non e' quello del capodanno,
e' gia' finito
ed esistono di nuovo solo domande
ed obblighi
e doveri
ed impegni ai quali non puoi sottrarti
come fossero dispiaceri da accumulare,
senza rinunce possibili.

Monday, December 21, 2009

Friday, December 18, 2009

un piacevole ritorno.


Chiedimi
come parlo di te
quando non ci sei
quando senza pensarci nemmeno...dico solo LEI
legami
tra i tuoi gatti pesanti
tra i maglioni invernali
che non hanno ancora un posto
dentro gli armadi
giura che
non vorresti vedere mai
il nostro amore dato in pasto all'abitudine
chissà
se poi ti basto per davvero
e senza una risposta scappi via
ed io rimango fermo ad ascoltare
qualcosa che non so spiegarmi
come se avessi vissuto soltanto per te
come se avessi vissuto soltanto per
chiederti
come vanno le cose
se hai trovato parchegio
se ti trattano bene dentro a queste ore
pensami
quando hai poco da dire
se ti senti diversa
quando emergi a fatica senza una risposta
cercami
dove tu non guarderesti mai
dove la sera sta abbracciando una vertigine
chissà
se poi ti basto per davvero
e senza una risposta scappi via
ed io rimango fermo ad ascoltare
qualcosa che non so spiegarmi
come se avessi vissuto soltanto per te
se avessi vissuto soltanto per te
se avessi vissuto soltanto per te
soltanto per te

stasera a bologna.


ma capita tutto velocemente
e una sera torni a casa a bologna
invece di tornare il giorno dopo
e di mattina, e non di sera
e invece torni di sera ma il giorno prima
e puoi partire e arrivare alle 23, se vuoi, scegli.
e arrivi da milano e da tutti i posti che magari un po' va bene starci ma non sono una casa,
e vabbeh insomma arrivi a bologna
e a bologna nevica,
e sembra che bologna alla fine ti adori anche lei
ed i fiocchi son grandi, e ti si appiccicano come stelline
e ti senti come se bologna fosse proprio una madre e una casa,
tu che quando viaggi ti dimentichi quanto e' bella bologna
quanto la ami bologna
quanto e' tua ormai bologna, con tutti i suoi vuoti e i suoi pieni,
ed e' una casa bologna
ora che le case sono diverse e nemmeno tante,
ma e' una casa colorata bologna,
stasera colorata di neve
e di cuore
e di respiri che leggi nel freddo, bologna,
e mi riempio di te, questa sera,
che ti sento nevicare
e vivere del mio ritorno,
e allora grazie che sei ancora qui cosi grande, bologna.

Wednesday, December 02, 2009

Monday, November 30, 2009

st



le cose che non ci siamo scelti
sono i luoghi in cui approdiamo
sono i datori di lavoro che ci comandano
sono gli screzi a cui assistiamo
sono i figli che non obbediscono.

le cose che non ci siamo scelti
sono le occasioni mancate
sono le fughe dal centro
sono le tristezze di inizio settimana.

le cose che non ci siamo scelti
sono tante e conviviamo bene solo con alcune
sono in crescita e non ci sottraggono mai dal punto
sono scuse per liberarci di noi stessi
sono appigli ad una vita normale che in fondo non desideri.

le cose che non ci siamo scelti,
in qualche modo,
sono scelte piu' convinte di altre,
sono sacrifici ed attese sature di noi

ed io non ti scelgo oggi
solo perche' l'ho gia' fatto ieri
e non poterci piu' fare niente
e' la cosa migliore che mi potesse capitare,
come una scelta.

Friday, November 27, 2009

esce oggi.


tu che sei un petalo
senza profumo,
ma che un profumo ha
ed e' la pura verita'
pensata ma non detta.

Thursday, November 26, 2009

this is it.


quando samuele mi ha consigliato di andare al cinema a vedere THIS IS IT ero perplesso, abbastanza perplesso, perche' non ho amato nulla di questo clamore a posteriori di cui come al solito si e' rivestito il mondo nei confronti di mj.
non mi sono piaciute molte parole, troppi discorsi, il doppio album postumo con le voci dei fratelli a fargli da controcanto, e poi questo film.
che poi e' un documentario di 2 ore circa, estratte da una valanga di registrazioni video che dovevano andare dritte nel suo archivio personale.
alcuni dicevano che mj fosse finito,
fosse ormai una pallida copia dell'artista che negli anni '80 ha indicato la strada,
che fosse un esaltato intento solo a sbiancarsi la pelle,
che non sapesse piu' ballare,
che avesse perso la voce,
insomma ognuno diceva la sua.
la realta' e' che se qualcuno avesse la curiosita' di sapere cosa stava combinando mj prima di morire e' possibile soddisfarla andando a vedere il film, o aspettando che esca il dvd.
quello che stava facendo, secondo me, era ancora una volta spettacolare ed unico, ma sopratutto completamente oltre quello che e' possibile immaginare quando si pensa ad un concerto.
quello che ancora mj era riuscito a cantare, arrangiare, ballare, era di primissima scelta, era denso di ispirazione e di amore, come lui stesso ama ripetere durante il film.
tutti i collaboratori di cui si e' cirdondato sapientemente appaiono abbastanza offuscati dalla sua luce, grande come non mai, come se non fosse morto, e come se all'uscita potessimo comprarci il biglietto per un suo concerto vero.
ed e' tanto un peccato ritrovarsi immersi nelle poltroncine del cinema non appena parte MAN IN THE MIRROR, perche' tutto quello che stavano provando questi artisti non ha avuto la luce di una ribalta come meritava, a parte queste due ore a noi concesse.
si esce poi all'aria aperta ancora increduli, perche' uno cosi speravi non morisse mai, e speravi prima o poi di poterlo vedere dal vivo e da vivo, anche da lontano, piu' di come ci e' stato concesso di fare.

Saturday, November 21, 2009

scadenze


sono quasi due.
al centro della scena,
dopo il sipario:
incubi
gru
coca-cola
lacrime
i negrita incomprensibili
il primomaggio
letti
convivenze
fratelli
musiche
madri
ikea
parigi
stitch
paolo
la vecchia casa
la stizza
sia
congelamenti
densita'
finali
meno, molto meno
rimini a 4 stelle
urla
il bowling
il basco rosso
il vino
gli svenimenti
i piedi lavati
le scarpe in mano
i funerali
joni
i matrimoni
gli abbracci
i calendari
l'insicurezza
gli autobus
i viaggi in macchina
la voce ed il pianoforte
i cartoni animati
i cinema
le multe
gianmaria
il jazz
le lezioni da silvia
i caffe'
le attese
i ritorni
i cappotti
le diete
i sorrisi
le foto
il capodanno
e poi noi sullo sfondo
con tutto quello che non si scrive ma si legge lo stesso.

Saturday, November 14, 2009

the book of love


The book of love is long and boring
No one can lift the damn thing
It's full of charts and facts and figures and instructions for dancing
But I
I love it when you read to me
And you
You can read me anything
The book of love has music in it
In fact that's where music comes from
Some of it is just transcendental
Some of it is just really dumb
But I
I love it when you sing to me
And you
You can sing me anything
The book of love is long and boring
And written very long ago
It's full of flowers and heart-shaped boxes
And things we're all too young to know
But I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
You ought to give me wedding rings

Il libro dell'amore è lungo e noioso
Nessuno riesce a sollevare quella dannata cosa
E' pieno di grafici e fatti e figure e istruzioni per danzare
Ma io
Io amo quando me lo leggi
E tu
Tu puoi leggermi qualsiasi cosa
Il libro dell'amore ha della musica all'interno
Infatti la musica viene proprio da lì
Un po' di questa è astrusa
Un po' di questa è davvero stupida
Ma io
Io amo quando canti qualcosa per me
E tu
Tu canti per me ogni cosa
Il libro dell'amore è lungo e noioso
Ed è stato scritto molto tempo fa
E' pieno di fiori e scatole a forma di cuore
E di cose per le quali siamo troppo giovani per sapere
Ma io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresi regalarmi fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali

Wednesday, November 11, 2009

via.


si parte e si lascia un letto appena piegato con sopra la valigia,
un'anta di armadio aperta,
una paura accennata che si rilassa soltanto la notte
indipendentemente dalle case che ci accolgono.
si parte e si lascia un dubbio
un bicchiere quasi finito di buon vino
una mano stretta
una sigaretta accesa e spenta male
una felpa per il freddo del balcone
un film che non riesci a vedere
una pianta che speri non muoia
una densita' che non svanisce
un freddo che si scioglie piu' avanti.
si parte e si lascia un arrivederci a meta'
una telefonata per cui non abbiamo richiamato.
si parte e si lascia se stessi e si parte con se stessi
si lascia un brivido e se ne portano altri.
si parte e si lascia una sicurezza pur instabile,
e si aspetta sempre qualcosa
e ci si aspetta sempre qualcosa.
si parte,
ci si allontana,
ma poi e' come se fossimo sempre nello stesso punto
azzerati e conclusi.

Sunday, October 25, 2009

Velimir Chlebnikov

Poco, mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.

<<<<<<<<<<<

Ma io vengo da te, in Tibet...
Mi cerco una casetta, là,
Il tetto coperto di cielo,
Cinte di vento le pareti
Il soffitto che guarda le erbe,
Per terra dei fiori, verdi.
Là, calmerò le mie ossa.

Tuesday, October 20, 2009

sia


aiuto, l'ho fatto ancora
sono stato qui già tante volte
mi faccio del male ancora oggi
e la cosa peggiore è che non c'è nessun altro da biasimare

sii mio amico
aiutami, avvolgimi
sfogliami
sono piccolo
e bisognoso
scaldami
e respirami

mi sono perso ancora
perso e sono dove non mi possono trovare
si, penso che potrei mollare
mi sono perso ancora e non mi sento al sicuro

sii mio amico
aiutami, avvolgimi
sfogliami
sono piccolo
e bisognoso
scaldami
e respirami

sii mio amico
aiutami, avvolgimi
sfogliami
sono piccolo
e bisognoso
scaldami
e respirami

Monday, October 19, 2009

attimi.

non ho bisogno di un attimo in piu'
non c'e' bisogno di dirmi le cose che non dici tanto spesso
(anche se mi piace sentirle)
perche' io le sappia
perche' io le conosca
perche' io sia tranquillo,
nel caso in cui non ci fosse un altro attimo
oltre questo appena finito
oltre questo appena passato
insieme.

Wednesday, October 14, 2009

richieste in autunno.

ieri e' arrivato l'autunno
e stavolta, senza scherzi,
sembrava che non dovesse arrivare mai.
e son tornato a casa ghiacciato con l'olio di mandorle per il ney,
e pochi sanno che cosa vuol dire oleare un ney, nemmeno io tra questi lo so.
mia madre dice che da loro ancora non e' arrivato l'autunno,
e' solo scesa la temperatura,
a me sembra uno scherzo questa cosa che in diverse regioni oramai ci siano diversi climi.
e' uno scherzo di pessimo gusto, che mi offende.
comunque l'autunno e' arrivato di colpo
come quando il postino ti suona e ti fa scendere alle 11,30.
e l'autunno ha chiesto permesso alle tue labbra,
nelle strade che per poco han portato a casa.
ha chiesto permesso alle tue gambe piu' magre
ma a me sembrano sempre forti, comunque gli auguro di trovare altra forza per sorreggerti.
ed ha chiesto olio alle nostre biciclette,
che ora non parcheggiamo di fianco
e che non chiudiamo a chiave se ci stiamo vicini.
ed ha chiesto un lavoro dopo la fine del precedente contratto
ora che tutto finisce e poche cose cominciano,
e pensa quante continuano, beatamente,
ma le cose continuano anche da sole, e quanto affascina guardarle,
e confermarle, e sorriderne.
a volte anche le cose piu' dense e complicate ci fanno sorridere, e' strano.
e l'autunno ti ha chiesto qualcosa di nuovo e di tuo,
e l'autunno non delude, perche' l'autunno non finisce mai,
quella e' l'estate.
ed ha chiesto un cappotto francese comprato a Saint Germain a poco prezzo per essere Parigi,
ha chiesto ai cugini francesi uno scorcio,
ed ha chiesto a Montpellier un lavoro e qualcosa di nuovo,
ha chiesto agli amici un appoggio teatrale e accogliente,
ha chiesto a se stesso pazienza.
si pazienta facilmente, quando ci si manca.
ha chiesto tensione o concentrazione oppure un pochino di gioia.
non esistono persone che possono distruggerci,
ci distrugge solo il ritardo della nuova stagione,
se aspettiamo che sia quella fredda.
non esistono luoghi che ci tengono lontani,
esistono solo strumenti da appoggiare sui piani.
e da riprendere, cosicche' imparino o riprendano a suonare.

Tuesday, October 13, 2009

hai capito gli inglesi col banjo?



questo disco si intitola SIGH NO MORE, loro sono i MUMFORD & SONS, fanno una sorta di folk impiastricciato e bastardo e bravi loro.

Monday, October 12, 2009

in qualsiasi altro mondo.

e' incredibile che un giorno curiosi su youtube e scopri, per assonanze, per termini comuni, per associazioni anche ignote, per senso melodico, che esiste una canzone bellissima, cantata benissimo, suonata ancora meglio, e arrangiata splendidamente, di un musicista che associ soltanto ai cellulari, o ad un genere commerciale. e invece basta poco. cosi poco che mi sembra inattaccabile, e devo parlarne.

Saturday, October 10, 2009

vai Tigran!!!

nuovo talento del jazz: un polistrumentista armeno che vive a new york e viaggia come pochi.

Tuesday, October 06, 2009

il ritorno di EDDA.

Erano gli anni 90, e nel rock italiano, oltre alle primissime prove in italiano degli afterhours, dei marlene, dei csi primi in classifica, c'erano anche i cosiddetti (primi) gruppi indipendenti che riscuotevano consensi e successi.
tra questi mi vengono in mente gli scisma, ma questo post invece non parla di loro, bensi di un gruppo milanese noto come RITMO TRIBALE, autori di storici brani come UOMINI, o la ballatona SOGNA.
7 dischi all'attivo, una carriera inarrestabile almeno fino al 1996, quando del loro leader, stefano rampoldi detto EDDA, si sono perse le tracce.
13 anni dopo EDDA e' ricomparso, dopo che i suoi vecchi compagni han fatto perfino una applaudita reunion senza di lui, che se si guardano i video su youtube il commento piu' leggero e' che senza EDDA e' tutto tristemente diverso.
e lui non risponde, non c'e', e' altrove, e dopo 13 anni pero' esce con un disco da molti salutato come un capolavoro di minimalismo, poesia, ed essenzialita', intitolato "semper biot", sempre nudo.
canzoni, semplicemente canzoni, sempre canzoni.
la cosa piu' interessante pero' di questa storia e' il personaggio, che in questi 13 anni ha ammesso candidamente di essersi drogato perche' non riusciva e non aveva voglia di stare dietro alla vita da rockstar, e in diretta dalla Bignardi (come daria abbia fatto a trovarlo, conoscerlo, e portarlo in trasmissione nessuno lo sa!!!) ha snocciolato frasi tipo "non riesco ad avere degli affetti perche' tanto fanno male", ed ai complimenti degli addetti ai lavori, della critica, e del pubblico risponde: COSA VUOI CHE TI DICA? STANNO TUTTI ESAGERANDO.
ora, disintossicato, fa l'operario, poi prende la sua chitarra e va a suonare, possibilmente con una felpa nera con scritto ASFANTELLI PONTEGGI o roba simile.
questo e' il primo brano del disco, che si chiude col violino dell'amico MAURO PAGANI, ed ha un testo ispirato al libro di Isabella Santacroce:

Monday, October 05, 2009

mercedes sosa (1935-2009)



regina, ci mancherai.

(per orlo e la frasca).

conosco alcuni luoghi
che sono pochi luoghi
in cui arrivi e sei a casa
ed e' strano arrivare a casa se devi partire da casa
eppure e' cosi.
ci sono persone che ti accolgono
con un sorriso che sembra sempre il primo del giorno
con un chiarore di occhi che percepisci solo quando superi la soglia
e ti chiedi se e' proprio cosi che vanno certe cose
se e' proprio cosi che si costruiscono i rapporti
cementificano le intese
fissano le intenzioni.
esistono dei luoghi dove entri e ti senti in pantofole
dove parli e di colpo tu sei nel cortile di te ora bambino.
esistono luoghi
dove non racconti chi sei e lo sanno
dove non chiedi da bere e te ne danno
dove andrebbe bene anche subire un torto,
a volte si ama anche il torto.
ci sono luoghi
che sono anche gli spazi
e ci sono spazi
che van bene oltre i luoghi.
ci sono aperture
e sintonie mai scritte
che restano dentro anche quando vai via
e ti chiedi
semplicemente
quando sara' ora
del ritorno.

Friday, October 02, 2009

scarafaggi.


c'e' stato quel giorno a Notre Dame, che a me e' sembrato tutto senza tempo.
di questo avrei bisogno ora.

Thursday, October 01, 2009

bambini presenti.

l'altro giorno mentre tornavo dalla mia mezz'oretta di corsa sono passato affianco ad un asilo, coi bambini in pausa pranzo o pausa e basta che si affollavano in un parchetto pieno di giochi dalle forme improbabili.
un bambino scurissimo mi ha subito visto, mentre con una corsetta defaticante davo sfogo alle ultime energie, e dato che avevamo circa 100 metri in comune da fare, separati solo dalla classica rete antipedofili, ha iniziato a correre con me.
lo guardavo in quei pochi metri insieme, che si sforzava di essere piu' veloce e cosi ho iniziato a rallentare lasciandolo in testa, e nel mentre gli altri bambini hanno iniziato a tifare per lui, seguendoci piu' o meno da vicino.
ovvio che quel bambino l'ho fatto arrivare prima di me, e cosi lui mi ha anche urlato HO VINTO IO!
ho sorriso ed ho continuato a correre, come se niente fosse.
in realta' ho pensato che molti di noi hanno avuto un periodo, come quel bambino, in cui hanno pensato che impegnandosi in qualcosa avrebbero poi vinto, e gli altri avrebbero tifato sempre per vederli trionfare, senza particolarismi e senza invidie inutili.
ed ho anche pensato che quello che spero, per quei bambini li e per i bambini che affollano tutti i parchi, e' un futuro meno incerto e spietato del nostro.
e poi invece quello che spero per i genitori, e per tutte le persone che amo e di cui non posso fare a meno, sono 100 metri come quelli, affianco ai propri giochi, sorridenti e vincenti, come bambini.

Tuesday, September 29, 2009

sogni di giovinezza.

ieri sono uscito presto, intorno alle 15.30, a fare un giretto in bici.
ho pensato che la bici effettivamente ti fa bruciare calorie, ti porta a vedere scorci di bologna che magari avevi dimenticato, ad imparare i nomi nuovi delle vie o a ricordare quelli vecchi, a passare in controsenso con un tir in arrivo e frenare in modo fantozziano, ed anche a maledire tutti coloro che camminano sulle corsie per le biciclette con l'atteggiamento di chi pensa: MA PERCHE', LE BICI ESISTONO DAVVERO E QUESTA SAREBBE LA LORO CORSIA?
insomma, mentre camminavo ho pensato che in questi non ridenti giorni avevo per esempio bisogno di un interesse, di uno stimolo nuovo, di una distrazione, o forse anche solo di una follia.
abbandonata l'idea di comprare un longboard (ho l'equilibrio di un triciclo)o di fare paracadutismo (non ho pannolini da testare) ho pensato che magari potevo prendermi una chitarra acustica, amplificata, e magari riprendere a suonicchiare. o mettermi a suonare piu' seriamente. o qualcosa di simile, ma ad un costo praticamente irrisorio visto che non navigo nell'oro, nemmeno nell'argento, ma piuttosto nella birra, per chiudere un cerchio alla ZUCCHERO D'ANTAN.
e cosi, nemmeno troppo convinto, mi sono recato da SCOLOPENDRA, noto negozio di usato della citta' felsinea, tanto per sentirmi ggiovane ed anche un pochettino rock e che ne so? and roll?
mi sono trovato immerso nelle seicorde, un po' intimidito, e ovviamente con pensieri tipo: questa non mi piace, io ne voglio come al solito una che non c'e' al prezzo di un calzascarpe, quel tipo che sta provando la gibson mi sta deconcentrando da quanto e' scarso, se mi sentono suonare questi non mi vendono niente, e cosi via.
ed ecco che sulla mia strada per l'uscita si materializza la sezione FENDER TELECASTER del negozio.
premetto: quando ero un teenager la telecaster era piu' che un sogno, era un'ossessione, una cosa che da sola ti dava un senso all'adolescenza oltre brenda di beverly hills anche se kelly era un pochino piu' frivola e ne mollava a tutti, perfino a steve.
per la cronaca, al di la del mio chiodo fisso, la telecaster e' la chitarra piu' bella che ci sia, un capolavoro, un design straordinario, un suono che lo riconosci lontano un miglio, il vertice per chi suona blues rock country e chi piu' ne ha piu' ne metta.
la telecaster suona da sola, tu la guardi ebboh, vai tranquillo.
fatto sta che ce n'era una che costava poco e dunque chiedo al commesso come mai....lui mi risponde che ha la tastiera scavata, e infatti la provo e mi distrugge le mie misere dita impedite, ed io mi sento sollevato che a quel prezzo ha un risvolto negativo...purtroppo ieri era giorno di consegne di materiale nuovo, la bagassa mia che scelgo sempre male i giorni di visita.
il commesso mi dice che forse gliene e' arrivata una ad un prezzo contenuto, e in men che non si dica mi passa una TELECASTER MADE IN MEXICO ARCTIC credo del 2000.
costa quanto quella scavata, ma e' la mia, visto che non e' scavata, e' leggera, suona benissimo, e mi sorride anche.
ecco, io non suono la chitarra, io da anni non suono piu' nulla, ma quando ho sentito un arpeggio avvolgere il retro del negozio e l'ho appoggiata sulle ginocchia ho pensato che un oggetto simile me lo meritavo, mi avrebbe fatto bene, non so.
mia mamma, interpellata mentre uscivo dal negozio, mi ha detto che secondo lei dovevo rientrare e farmi del bene, che a volte ci vuole una pazzia.
e' per questo che ora ho una chitarra elettrica e sono felice.
bella, eh?

Monday, September 28, 2009

Lenine - Paciencia

Mesmo quando tudo pede um pouco mais de calma

E' (sempre) la stessa cosa, quando tutto richiede un po' più di calma


Até quando o corpo pede um pouco mais de alma

o quando il corpo chiede un po' di più d'anima

A vida não pàra

la vita non si ferma

Enquanto o tempo acelera e pede pressa

mentre il tempo accelera e mette fretta

Eu me recuso, "faço hora" e vou na valsa

mi rifiuto, spero e faccio un giro di valzer

A vida é tão rara

La vita è tanto rara

Enquanto todo mundo espera a cura do mal

mentre tutto il mondo cerca la cura del male

E a loucura finge que isso tudo é normal

e la follia finge che tutto ciò sia normale

Eu finjo ter paciência

io fingo di avere pazienza

O mundo vai girando cada vez mais veloz

il mondo gira ogni volta più veloce

A gente espera do mundo e o mundo espera de nós

la gente spera nel mondo ed il mondo spera in noi

Um pouco mais de paciência

un po' più di pazienza

Será que é tempo que lhe falta prá perceber?

sarà il tempo che ci manca per comprendere?

Será que temos esse tempo prá perder?

sarà che abbiamo (tutto) questo tempo da pèrdere?

E quem quer saber?

e chi può saperlo?

A vida é tão rara, tão rara...

La vita è tanto rara, tanto rara...

Mesmo quando tudo pede um pouco mais de calma

E' la stessa cosa, quando tutto richiede un po' più di calma

Até quando o corpo pede um pouco mais de alma

o quando il corpo chiede un po' di più d'anima

Eu sei, a vida não pàra

io lo so, la vita non si ferma

A vida não pàra, não

la vita non si ferma, no

Saturday, September 26, 2009

oltre l'una di notte.

improvvisamente vado a nanna che sono immalinconito,
ma spero di dormire piu' veloce della tristezza.

Friday, September 25, 2009

la birra della sera prima del colloquio

ieri mi sono svegliato con un pensiero molto negativo: a quanto sembra non reggo piu' due medie di birra, fosse anche l'AUGUSTINER dell'amico Orlo che ci siamo fatti dopo l'esordio in campionato.
e' noto infatti che apprezzo piu' il vino, ma certo quella birra di Orlo, arrivata dall'Oktoberfest in esclusiva per le prossime due settimane, dice davvero la sua....
e insomma il pensiero negativo era molto forte, anche perche' erano le 7,45 e dovevo arrivare a Parma e fare un colloquio di lavoro, il secondo del mese, l'ultimo della serie, sopratutto, verso cui tutte le attenzioni sono puntate.
e dunque, allampanato dalla birra, mi sono trovato in cucina alla ricerca di un'aspirina, ed ovviamente non c'erano le compresse che si sciolgono...ed ho ripiegato sulla pastiglia minuscola, che secondo me non fa un cazzo.....bah, la prendo e poi vediamo.
ho preso la mia bici e sono andato in stazione, e con quella bella arietta fresca ho avuto il principio chiaro di una sensazione di ottimismo, e devo dire che l'aspirina aveva fatto il suo effetto, tanto che avevo gia' il pensiero alla birra ed al vino dei giorni a venire...alla grandissima, direi, e chi sono?
dopo aver fatto il biglietto e due telefonate mi sono trovato senza troppi deliri a Parma,e sono entrato in ufficio perfino in anticipo di 10 minuti, bello come il sole ed anche meno, molto molto meno.
gente simpatica, sorrisoni, 2 donne davanti al mac peraltro brutte come il radiatore della 127 di babbo, la sede di lavoro piccola ma confortevole, oltretutto bette cadde tipe a parma....
mi chiedono di dire chi sono e cosa faccio,
io inizio con la zarra e quelle mi fermano dopo 2 minuti e mi dicono: QUANDO COMINCIAMO?
e allora il mio pensiero e' volato al blog, alle volte in cui son stato troppo negativo e disastroso, e offendevo gente a caso, stavo gia' per pentirmi di essere cosi irruento.....ed il pensiero pero' e' tornato subito in me, anche perche' ok che gli piaceva il mio curriculum, ma mancava la parte del discorso sui soldi, quella piu' attesa, perche' ho idea che a breve dovro' smettere di fare la vita di briatore, e quella LAMBORGHINI che ho comprato ieri forse e' eccessiva per il mio tenore.
dunque mi sono messo in condizione di ascoltare la cifra sulla quale volevano accordarsi ed ho accavallato le gambe come Alba Parietti quando faceva i programmi di sport negli anni '90 tipo.
apro una parentesi: omettendo il numero dei mesi di assunzione, il ruolo, le ore richieste, etc. posso almeno svelarvi come quantificherei una cosa simile: essendo gentile parliamo di 3000 euro.
insomma, mi aspetto che chi ho davanti mi dica 4000, oppure 3500, oppure boh, fai 3000 cosi mi pago la Lamborghini fino a Dicembre.
mi aspetto, gia' che ci siamo, che mi offrano anche il pagamento delle spese di viaggio, di alloggio e vitto nei giorni clou, ma sopratutto aspetto e boh, dai sentiamo cosa dice questa femmina di medio aspetto.
-sai, come ti avevo detto tempo fa questa e' una collaborazione a cui siamo interessati, ma bisogna un attimo venirsi incontro....
(ed io penso: cavolo questi mi inchiodano con 2000 euro.....bagassa mia cazz)
-pensa che io stessa a novembre finisco il contratto a progetto e non so se me lo rinnovano....quindi noi pensavamo di offrirti.....
(beh, quanto ci metti....su-uh.....)
-IL RIMBORSO SPESE.

io non ci ho visto piu'.
quello che dovevo fare era forse ridere sonoramente.
ridere anche in modo offensivo, e lasciargli il libro e i dischi di cui mi avevano fatto omaggio.
oppure quei dischi glieli masterizzavo e glieli vendevo contraffatti cosi rientravo del fastidio.
invece son rimasto calmo.
ed ho pensato che Parma sara' anche bella al mattino, ma io potevo bermi un'altra birra la sera precedente, e dormire sonni tranquilli fino a tardi.
ora avrei anche un'aspirina di piu' nei cassetti della cucina, ed una maggiore predisposizione all'ottimismo.

pare che io sia piaciuto anche al capo e dunque mi telefoneranno per dirmi quanto mi offrono di rimborso....cioe' si sono dimenticati il concetto di lavoro nella retribuzione ma non nella divisione dei ruoli...sto sognando!?!?!?!??!

Wednesday, September 23, 2009

un nuovo amico.

un mio amico molto molto vero mi ha accompagnato in macchina da Bologna a Montpellier rinunciando al suo weekend ed al giorno libero settimanale.
ed ha guidato per 1600 km sorridendo.
ed ha assaggiato molte cose francesi con gusto, tipo l'ENTRECOTE e la CREME BRULEE.
e mi ha offerto un kebab in un autogrill francese prima che arrivassimo al confine.
ed ha spento la tv la sera prima, perche' non riuscivo a dormire dalla tensione ma poi io non ho dormito lo stesso ma almeno non dormivo al buio, e lui magari non si accorgeva che non prendevo sonno e mi muovevo come un pazzo.
il mio amico ha messo il disco degli Oasis quello che ci piace un bel po' e cosi siamo arrivati a Nizza urlando le rime di fronte al casello con tutti che ci guardavano stralunati.
il mio amico quando sono uscito dal mio appuntamento mi ha dato un colpo sulla gamba come a dirmi che non faceva nulla se era andata male, si capiva proprio mi sa che era andata male.
il mio amico la sera prima mi ha detto che lui preferiva bere una birra LEFE che e' belga ed effettivamente davanti ad una fontana spenta ci stava molto bene quella birretta notturna e senza pretese.
il mio amico alla fine e' sparito nella traversa vicino a casa, ormai in Italia, ed e' tornato che aveva sonno e l'indomani e' andato a lavoro dove e' rimasto un sacco di ore in piedi perche' per lavoro non si siede mai, ma tanto mi ha detto che si era seduto in macchina per tutti quei chilometri, la bagassa mia cazz.
il mio amico a volte ci penso che fa delle cose per gli altri enormi,
ma questa e' stata veramente bella.
perche' l'ha fatta per me, non per se stesso.
penso sia questa una di quelle cose che la disoccupazione, il freddo, le delusioni e le ansie per cio' che sara' non spengono mai.
i cantori di Orosei a questo mio amico direbbero in sardo quello che traduco con: non ci sono soldi per pagarti.
ecco cosa pensavo quando ormai eravamo a Bologna ed il viaggio era finito, ed avevo paura di dimenticarmelo questo splendido regalo di settembre del mio amico.

Saturday, September 19, 2009

bologna o no.



se tu non sei a Bologna
delle due torri a me sembra di vederne solo una
e le strade che arrivano a casa mi appaiono lente e meno accessibili
ed il vino ha colori indefiniti che non tornano
come dadi truccati.
se tu non sei a Bologna
a me questa non sembra Bologna
non sembra casa
e non sembra allegria.

Friday, September 18, 2009

ahi settembre, mi dirai...

io quando arriva settembre penso che poi il settembre successivo sicuramente non staro' messo cosi invece finisce che non solo sto messo cosi, ma possibilmente anche peggio.
anzi, oggettivamente lo scorso settembre ero fiducioso, quest'anno mi girano realmente ed ampiamente.
io ogni volta che penso a settembre mi dico che non e' possibile, che magari se proprio mi devo concentrare su un mese ansioso potrei scegliermi maggio o giugno, e magari me li faccio a Nuoro cosi mi godo anche VOCI DI MAGGIO degli Istentales, invece finisce che in quei mesi li non lavoro ma sta arrivando la primavera e il disastro mi sembra piu' leggero.
poi a luglio ed agosto lavoro e dunque mi sembra che potrebbero bastarmi, oppure che in due mesi un colpo di culo ti arriva, ma io dovrei smettere di credere che la fortuna possa toccare il mio corpo.
io da 30enne quale sono a volte mi chiedo se il problema sia settembre, o il futuro, o il luogo del futuro, ed oggi mentre mi chiedevo quando finiranno la BOLOGNA-FIRENZE mi sono anche chiesto se all'estero, qualora mi decidessi di trasferirmici a 40 anni, io potro' ancora considerarmi ancora una risorsa.
oppure se sono gia' con le pezze al culo ora, oppure se ho magari altri 5 anni, oppure se mi fanno una proposta all'estero e' meglio che l'accetti perche' col cazzo che me ne fanno un'altra.
oggi mentre mi appariva di nuovo sanluca ho pensato che bologna e' veramente bella, ma anche no, e insomma bologna e' la mia casa ma anche no, insomma ero di due pareri diversi nello stesso momento.
ho anche pensato, gia' che dovevo guidare per 2 ore, che forse quando sono a bologna il tempo lo impiego meglio, e che ora che mi son portato una bici verde dalla sardegna mi tocca riprendere a usarla e riperdere magari dei chili....chi lo sa....io ci provo veramente.
sempre che alla fine della prossima settimana e dei relativi due colloqui che ho elemosinato in 4 mesi, la mia vita sia in italia, e la mia bici sia tutta mia, e non un prestito a mia sorella, che di vivere qui e' piu' convinta di tutti.

Sunday, September 13, 2009

vi tengo il mus(e)o


dopo un gruppo che si scioglie come gli oasis, ecco il mistero di gruppo ancora in piedi ed in piu' con un notevole seguito: I MUSE.

EHI MA CI VAI A VEDERE I MUSE A BOLOGNA?
e perche' dovrei?spiegatemelo, su...io ho visto la DAVE MATTHEWS BAND in luglio ed andava bene, ma i MUSE no...diciamo che non vivo in attesa del loro arrivo nel Belpaese....

EH MA DICE CHE SONO BRAVI DAL VIVO.....
quindi se lo dicono tu non lo dici ma te lo hanno fatto credere e ti sei bevuto il cervello con le migliori opinioni incluse....e poi se non reggo 3 minuti di canzone su disco quale misterioso principio della fisica e del buonsenso dovrebbe farmeli amare in carne e ossa?

EH MA I MUSE TI DOVREBBERO PIACERE PERCHE' SONO I RADIOHEAD PIU' ROCK
scusa, ma che diavolo stai dicendo?
ma ora se mi sveglio e canto in falsetto sono thom yorke?
e se canto piu' rilassato sono chris martin e dunque nei lenti i muse sono i coldplay piu' indipendenti?
e se faccio un video concettuale sono uno dei radiohead?
e se attacco due distorsioni lunghe sono una versione piu' rock dei radiohead ma anche una versione minore dei pink floyd oppure i muse sono i pink floyd e non mi ero accorto io?
e se sono inglese mi ispiro ai radiohead, ho la bombetta in mano e adoro il porridge?
che poi se diciamo che i muse sono i radiohead piu' rock sottintendiamo che i radiohead non siano rock, o non siano abbastanza rock rispetto a che cosa non so, non capisco, non mi pongo il problema perfino...a me van bene cosi i radiohead, in realta', che mi sembra siano abbastanza rock e abbastanza bravi da non crearmi il problema del dovermi ascoltare un altro gruppo che me li ricorda.

EH MA I MUSE HAN FATTO UN SINGOLO NUOVO BELLISSIMO
poi vado e mi ascolto UNITED STATES OF EURASIA e sinceramente mi chiedo se chi parla cosi abbia le orecchie. una canzone oscena, che ricorda i queen se avessero fatto schifo, ma anche i radiohead se non avessero suonato bene, e allo stesso modo mi ricorda il classico suono dei muse, un gruppo sopravvalutatissimo da cui non posso aspettarmi un capolavoro.
ma nemmeno un pezzo bellino.
ma nemmeno un ricordo felice di adolescente o nostalgico stile fan dei pearl jam.
che almeno i pearl jam hanno fatto un disco pop e ci sono riusciti.
i muse mi sembra solo che abbiano fatto un disco brutto al culmine di un percorso artistico risibile....e siano divenuti famosi.
tipo i radiohead, si dice.
bah.

Sunday, August 30, 2009

how many special people change?

la notizia musicale del weekend e' che gli OASIS si sono sciolti, questa volta davvero anche se io stesso li vidi a IMOLA in formazione rimaneggiata dall'ennesima e pur nulla sorprendente lite tra i fratelli coltelli NOEL (chitarra e voce) e LIAM (voce e quel tamburello fastidioso che anche senza microfoni ti entra nelle orecchie e non ti lascia piu').
gia' da qualche mese si diceva che il gruppo sarebbe rimasto fermo 5 anni per permettere ai due di disintossicarsi l'uno dall'altro (e forse disintossicarsi TOUT COURT visto che di alcuni dischi non ricordano nemmeno un minuto di sala di registrazione causa cocaina, alcool, e stravizi vari), e da sempre si parla anche di un disco solista bell'e pronto di NOEL, pieno di canzoni acustiche e quindi inadatte ai palcoscenici rock del gruppo al completo.
si smentivano queste voci, o si confermava la tensione comunque reale con argomentazioni tipo: ANCHE JAGGER E RICHARDS NON SONO AMICONI, MA IL GRUPPO VA ALLA GRANDE DA 40 ANNI....stavolta si parla di una clamorosa rissa in zona parigina con concerto annullato un minuto prima dell'inizio (immagino i fan presi male da una defezione cosi improvvisa, defezione che oggi tocchera' MILANO nella prima edizione di un festival che era competamente incentrato su di loro, e che inaugurava una nuova stagione di rock in italia).
si dice che LIAM abbia sfondato una chitarra sulla schiena di NOEL, e NOEL non l'abbia presa benissimo, ed abbia urlato il suo disappunto con cose tipo: LIAM ha visto mia figlia solo in foto e non si e' mai degnato di farci una visita.
cosa che fosse vera ritengo seccante tra amici, figuriamoci tra fratelli.
pare che tutti si siano gia' schierati con la vera mente (compositiva) e braccio (chitarristico) del gruppo, proprio quel NOEL GALLAGHER che non solo se la canta (ogni tanto), se la scrive e se la suona, ma oltretutto ci mette la faccia sempre, e dunque e' pure giusto che sia lui ad essere il piu' rimpianto.
oltretutto e' l'unico che ha informato i fan dell'accaduto, con un atteggiamento dispiaciuto e addolorato che gli si conosceva soltanto nelle sue perle musicali meno note, prontamente ristampate in quel "Masterplan" che comprai anni fa.
LIAM, dotato di una voce che BONO defini "La piu' bella degli anni '90" , di suo nel gruppo ci ha messo giusto le corde vocali, e la tipica insolenza e strafottenza tutta inglese.
che piacciano o no, gli oasis hanno venduto un botto di dischi (tipo 35 milioni) e sono IL gruppo inglese dell'ultimo ventennio, e il loro WHAT'S THE STORY MORNING GLORY resta un apice nella storia della musica rock degli ultimi tempi.
QUI potete ascoltare quella che ritengo tra le loro cose piu' riuscite, una ballatona intitolata CHAMPAGNE SUPERNOVA che definire splendida e' troppo poco.
chiudo con le stesse parole con cui ha chiuso NOEL il suo comunicato d'addio ieri notte: E' stato un fottuto piacere, ma ora ho una famiglia ed una squadra di calcio di cui occuparmi.

thank you guys.

Saturday, August 08, 2009

seccature.

sarebbe molto seccante che tu scoprissi, essendo la donna della mia vita, che io non sono l'uomo della tua. molto seccante. e credo che non mi piacerebbe per nulla.

Friday, June 26, 2009

moonwalkin'

quello che e' stato Michael Jackson forse noi siamo in grado di capirlo veramente in minima parte, io ci ho pensato spesso, anche mentre giravo per le strade dell'america, e mi sono sentito davvero fuori dalla sua enorme sfera di controllo e di conquiste.
quello che la sua musica ha raccolto nel momento in cui e' nata, ha seminato quando e' divenuta reale, e poi influenzato mentre si consegnava per sempre alla storia, da europei possiamo capirlo chissa' quanto, per me poco.
quello che Michael Jackson ha inventato, ha ballato, ed ha pensato, non credo che in molti sarebbero stati in grado di pensarlo.
quella di Michael Jackson e' la morte piu' brutta da quando ascolto musica, amo la musica, e vivo nella musica.
quello che Michael Jackson e' stato per la sua generazione e' anche quello che e' stato per la nostra, e per quella passata, senza distinzioni.
affianco, a mio vedere molto defilato, c'e' anche il Michael Jackson degli interventi chirurgici, del divismo sfrenato, dei figli di cui molti hanno messo in dubbio la sua paternita', delle indagini e dei processi, dei detrattori, degli invidiosi, dei cattivi, degli insensibili, forse troppi per una persona cosi fragile e cosi densa di sofferenza e malinconie.
ecco, a me questo Michael Jackon non e' mai interessato granche', e non lo dico oggi che e' facile, l'ho sempre realmente sentito quando ancora non mi aspettavo che volasse via a 50 anni soltanto: mi ha invece sempre attirato quel suo modo di stare sul palco, di fare spettacolo e di comporre, questo genietto alla peter pan devastato dal mondo degli adulti, che ha condensato tutta la musica afroamericana modernizzandola ma tenendone la passione, e che ha influenzato perfino inconsapevolemente tutto quello che verra' dopo, e ritroveremo lui sicuramente, in quello che sara' il futuro.
ed oggi qualsiasi artista si avvicini alla musica e non ne conosce il lascito, beh, per me non sara' mai davvero un artista.

ho pensato soltanto una cosa scontata ma per chi ha vissuto come te non so quanto: ora sei davvero libero, Michael, e se sei da qualche parte, non gliene frega niente a nessuno di che colore hai la pelle, quanti soldi hai, se farai i concerti a londra e berlino con la stessa bravura di sempre, se tuo padre ti picchiava e i tuoi fratelli vivevano della tua luce, o se tu eri davvero colpevole di qualcosa che non fosse solo l'essere un genio.
se sei da qualche parte spero tu riprenda a ballare, a cantare, e ad esistere nel modo migliore possibile.
nel mentre qui ci manchera' un artista con la tua sensibilita' e il tuo talento.

Sunday, June 14, 2009

SUVvia....

io ho il SUV e dunque allo stop non mi fermo
io ho il SUV e non faccio attraversare i pedoni
io ho il SUV e mettendo le quattrofrecce la lascio in mezzo alle palle
io ho il SUV ed ho preso la patente solo per questo
io ho il SUV e invece del foglio rosa avevo il foglio NERO come il mio SUV
io ho il SUV e se tu hai la bici, la moto, la slitta, la scialuppa, la cabrio, la porsche, beh io ti faccio le lastre rischiando di farti cadere
io ho il SUV ed ho anche la smart perche' la macchina e' come il fucsia quest'estate: va di moda
io ho il SUV e magari sono agente immobiliare ma non intelligente, sia chiaro, e dunque ho preso due piccioni con una fava
io ho il SUV e non mi compro i vestiti perche' devo mantenere il SUV
io ho il SUV e non posso permettermi una donna perche' il mio amore e' il SUV
io ho il SUV ed esco all'ora dell'aperitivo cosi mi guardano tutti
io ho il SUV e i vetri oscurati mi rendono piu' forte
io ho il SUV da qualche giorno, ma ero gia' un coglione
io ho il SUV e ho risolto i problemi delle piccole dimensioni che da tempo mi assillavano
io ho il SUV e dunque non prendo piu' il VIAGRA, mi eccito con lui
io ho il SUV e sono il re della strada perche' basta avere un SUV
io ho il SUV e lo pago con 876 rate della finanziaria, ma la benzina non l'avevo calcolata
io ho il SUV e non mi frega di niente, l'importante e' la mia macchina, secondo me parla come SUPERCAR, ma ce l'ho da poco ed e' forse un po' timida
io ho il SUV e cammino a tutte le ore anche nei vicoli piu' stretti, senza permessi per il centro, ma se mi fanno la multa appena vedono che e' un SUV me la levano
io ho il SUV e sono il protagonista
io ho il SUV e lo metto in evidenza anche negli autogrill, basta parcheggiare davanti all'ingresso del ristorante cosi gli avventori non ci passano
io ho il SUV e non riesco nemmeno a salirci sopra tanto e' alto che mi sono comprato un cubo in legno
io ho il SUV, che poi non e' mio ma del paparino
io ho il SUV perche' e' piu' comodo e sicuro, cosi dice il mio status symbol
io ho il SUV e insomma poi magari un giorno se faccio il botto mi salvo
io ho il SUV ma praticamente a volte ci penso che sono proprio fortunato che ho il SUV.

Saturday, May 02, 2009

LAVORIAMO ANCHE IL PRIMOMAGGIO.

ed io invece del primo maggio mi sono rotto le palle, quasi mi viene voglia di lavorare invece che stare a casa ed avere una tv.
e mi sono stufato profondamente di assimilare a woodstock questa vetrina sempre uguale della musica italiana.
cosi come mi sono stufato di sentire gruppi che vanno li da anni con lo stesso e identico repertorio, addirittura non cambiano la scaletta e me li immagino andare a roma senza nemmeno provare al grido di FACCIAMO GLI STESSI PEZZI DELL'ANNO SCORSO.
e mi sono stufato che chiamino i napoletani tipo ENZO AVITABILE, che uno il resto dell'anno non capisce dove stia, ma al primomaggio me lo riesumi e me lo metti li per farmi vedere che ci sono anche i terroni sul palco. poi mi metti anche i bottari come a dire che al Sud suonano anche il bonghetto....ma vaffanculo.
e mi sono stufato di questi presentatori presi dal cinema e dal teatro italiano: lo stesso Castellitto sponsor di sua moglie era osceno: a me del libro della Mazzantini, del film, della poesia....onestamente non me ne sbatte niente, Sergio.
e mi sono stufato delle canzoni comuniste: vuoi fare woodstock? toglimi Contessa, la pippa di Peppino Impastato, la session di parole a cui dire no, il gagliardetto dell'Abruzzo, la banda stonata dell'Abruzzo, le dediche all'Abruzzo, Bella Ciao, qualsiasi persona minimamente collegata ai Modena City Ramblers, I NOMADI che sono anche antiestetici e non capisco come mai nel loro nomadismo riescono ogni anno ad arrivare a Roma il Primomaggio: se sono Nomadi possibile che non hanno mai avuto un miraggio che gli faccia sbagliare data, o per cui rimangono senza bere nel deserto e li andiamo a recuperare morti nel Sahara a spese della CGIL che tanto si mangia gia' i soldi dei lavoratori?
possibile che anni fa e' morto proprio Daolio e gli altri se la passano tutti bene addirittura quelli che rimpiazzano i VECCHI NOMADI sono ancora piu' agguerriti?
io quando e' morto Daolio ho pensato: ora sono fottuti...da allora cazzo ho paura di morire io, questi li mando con Cristopher Lambert a fare Highlander 2045.
e mi sono stufato dei momenti di musica indipendente alle 4 di pomeriggio non capisco per chi: tanto l'Antolini e Benvegnu' non se li caga nessuno a quell'ora, nemmeno la piazza.
tanto questi non avranno mai successo maggiore, la musica indipendente si basa proprio su questo auto-assioma.
e mi hanno detto che la Antolini, tra l'altro, canta pure male...tienila a casa, no?
e mi sono stufato dei gruppi meridionali come gli "Apres la classe" che io non capisco ne' come abbiano avuto successo, ne' cosa vogliano dire, per chi, in che lingua, a che pro, chi gli paga il viaggio, perche' nessuno li picchia, chi li vuole, dove vivono, a cosa si ispirano e come mai non spirano anche loro. invece respirano, li tengono in naftalina e poi li riesumano per il primomaggio.
mi sono stufato che mettano un superospite come Vasco che da solo porterebbe in piazza quel delirio e ci costruiscono intorno ore di spettacolo superfluo di cui al pubblico non frega nulla.
erano tutti li a cantare ALE' ALE' ALE' ALE' VASCO VASCO...giusto.
e manuel agnelli infatti non ha reagito, che ieri se diceva BAH si ghirava gli insulti della piazza ed anche i miei che ho pensato: MA PERCHE' TI ACCOMPAGNI A QUEL TOSSICO DI GODANO CHE SEMBRA SEPARATO ALLA NASCITA DAL CANTANTE DEI NOMADI, QUELLO VIVO PERO'?
e mi sono stufato della demagogia di certa gente, che il resto dell'anno prima di schierarsi ci pensa due volte, pero' poi se ti riprendono le telecamere fai l'artista scomodo, quello che dice le cose in faccia...ehia, dille ai concerti, se esiste qualche pazzo che te li compra.
poi dio mio c'era Samuel dei Subsonica...ma e' possibile che a Torino non diano mai pasticche contraffatte? eddai legge dei grandi numeri, vienimi incontro!
e mi sono stufato della PFM che non sa cantare De Andre', diciamolo su, infatti quando era vivo lo accompagnavano coi loro strumentini, non cantavano con lui i brani.
allora venite e suonate le basi, zitti pero' che siete intonati come le campane della chiesa in calabria del paesino di mio nonno.
e mi sono stufato che la PFM ricordi De Andre' in un contesto in cui la gente e' li per ascoltare Albachiara o Vita Spericolata o non so che cosa.
colpa peraltro non loro, ma di chi li chiama: gia' i sindacalisti non capiscono un cazzo di lavoro, di obiettivi e cose varie da conquistare...figurati se ne sanno anche di musica.
e mi sono stufato di tante altre cose ma non le dico, 'che mi girano gia' molto.
ah si, Caparezza avesse eliminato la canzone sulla Puglia e la parola Salento dal discorso avrebbe fatto una gran figura, invece ha dovuto parlare...e siamo caduti nel trito e ritrito da 4 mori sventolato a palla per dire: MAMMA SONO QUI. 'STI CAZZI FIGLIO MIH, SE PRENDI UNA NAVE DA OLBIA IL 30 APRILE O SEI A PISA PERCHE' HAI PRESO LA MOBY PER LIVORNO, O SEI A ROMA, E' STATISTICA STUPIDO.
non si sa di cosa parlasse Caparezza con la sua canzoncina, a me della Puglia non me ne fotte un cazzo, non so agli altri 800.000 secondo la questura 30.000 ....ma chi li fa questi sopralluoghi, BERTOLASO?

Thursday, April 23, 2009

il grande pollockeddo

mi sento molto simile a Ferdi, il vincitore dell'ennesima edizione del grande fratello. ma anche no.

circa 10 anni fa io ho preso una Moby oscena per andare a fare l'universita'.
oggi dopo tempo ho anche incontrato l'amore.

Ferdi 10 anni fa si e' imbarcato su un gommone ed e' arrivato clandestino in italia. che culo.
oggi ha rimorchiato una strafiga napoletana che perfino Cardo quando l'ha vista esclamava BETTE UDDA, proprio mentre io ero al telefono con mia mamma che era un attimo perplessa di sentire queste urla di gaudio, secondo me mia madre ha anche capito che Cardo non si stava riferendo proprio a lei.

Ferdi ha anche vinto 300.000euro di montepremi pero'.

ecco in questo mi sento tutto sommato diverso. ma anche in altre cose, magari.

Monday, April 20, 2009

da domenica.

il fatto e' che la mia stanza non mi sembra piu' blu,
gli spazi non si sono allargati,
la solitudine non mi sta gratificando,
e non riesco a leggere senza interrompermi.

piuttosto seccante.

Friday, March 20, 2009

cose da ricordare di MP.

oggi ho scoperto che Melissa P e' ancora viva.
oggi ho scoperto che su WIKIPEDIA Melissa P risulta SCRITTRICE, e tra le cose che risulta non c'e' MERETRICE.
oggi ho scoperto che il libro di Melissa P ha venduto tipo 3 milioni di copie: pensa quante donne si sono servite di esso per godere finalmente della loro vita sessuale.
oggi ho scoperto che Melissa P aveva inviato, prima di questo successo editoriale, una sorta di bozza di 40 pagine affinche' le case editrici la visualizzassero per valutarne la pubblicabilita'.
e ora uno di quelli che l'ha ricevuta la vuole pubblicare ma Melissa P non vuole.
oggi ho scoperto che P sta per PANARIELLO non per PARTITOPRESO.
ne' per PUTTANA, direttamente.
oggi ho scoperto che Melissa P ha avuto diversi flirt famosi, tipo Martina Stella, solo che Martina Stella ora sputa sul suo ex Lapo, mentre non so su chi sputi Melissa P.
oggi ho scoperto che Melissa P ha scritto altri libri, uno e' addirittura un pamphlet.
oggi allora ho scoperto che Melissa P ha un blog dove scrive e ci aggiorna sul suo lavoro e parla anche in modo diretto usando termini come FICA, tipo che allora esisterebbe un pubblico di donne che si affidano a lei.
oggi ho scoperto che Melissa P e' ancora viva, e questo gia' mi dispiace moltissimo, certa gente e' artisticamente piu' appetibile se trapassa, ma lo dico per lei, io non sapevo che Melissa P esistesse ancora, per me era gia' stata resa appetibile dal trapasso.
oggi ho scoperto che su FLICKR non c'e' solo GG con le sue foto, ma anche Melissa P, con foto anche un attimo ose', tipo che si vede il seno, ma coi soldi del libro poteva rifarselo, che sembrano due pere secche.
oggi ho scoperto che in quella foto del seno un tipo ha scritto che e' un sogno proibito, mentre io la proibirei come sogno, come scrittrice, ed anche su FLICKR dovrebbero esserci regole piu' ferree.
oggi ho scoperto che Melissa P ha un contratto con Fazi fino al 2010, quindi se ho ben capito c'e' qualcuno che pensa che lei fara' qualcos'altro di buono oltre ad essersi concessa a mezza sicilia per poi raccontarcelo: chissa' quale sara' la sua prossima impresa, potrebbe fare una gangbang con 10000 uomini di tutte le razze e fare un dvd, magari col copione in una bella confezione Deluxe della Fazi.
oggi ho scoperto che quel film prodotto da Francesca Neri ha avuto successo ma Melissa P era presa male che non rispettassero l'originale.
oggi ho scoperto che io mi lamento della musica ma in italia fa cagare anche la letteratura: aggiungete a Melissa P un Soriga, un Baricco ed uno capisce miliardi di cose.
oggi ho riscoperto Melissa P amici, e se non fosse Venerdi stasera sarei andato a letto presto piu' triste, magari pensando a lei che tra poco finisce il nuovo romanzo.

Thursday, March 19, 2009

perche.

a volte me ne parli tu della morte, tu che mi ricordi che esiste, tu che ne hai consapevolezza, tu che non sogni solo la vita, mentre io vedo i colori e mi rabbuio nei gesti, tu che mi insegni "cosa conta davvero", come dicono gli ustmamo di buio. a volte me ne parlano gli altri, della morte, io che guardo la foto di marco nel portafoglio ogni volta che posso, io che cerco su facebook notizie di persone che forse non esistono, io che questi giorni sono rimasto prima impietrito e poi mi sono chiesto perche' e mi sono risposto ed ero gia' innervosito da tutto. ci si rassegna, a volte, alla fine. e uno si dice il solito mi dispiace. mi dispiace per i vostri ricordi, che ho sempre immaginato larghi ed a colori, ed ora mi sembrano vetri appannati quando sei in macchina e piove e non puoi piu' uscire. mi dispiace per la montagnetta che amavi, io che li ti ho visto una volta e per poco non mi davi due calci, mi dispiace che non sei rimasto per darmeli quei due calci nel culo che forse mi meritavo. mi dispiace per i nostri silenzi ogni volta che ricorderete, mi dispiace per tutte le cose condivise che ora sono sopratutto divise. mi dispiace per chi si dispiace perfino di piangere, perche' quando finiscon le lacrime tu non compari piu'. mi dispiace perche' quando tutto scende dal setaccio non ci sono piu' differenze di morte, restan domande e genitori che si chiederanno in eterno un perche' senza punto esclamativo.
mi dispiace che molti di voi siano tristi stasera, e li stringo piu' forte di ieri.

Thursday, March 12, 2009

from Paris to everywhere.

da questo osservatorio privilegiato che mi prestano di tanto in tanto i cugini (ma ci sono anche loro, sia ben chiaro!) soffro al solo pensiero del ritorno in italia.
credo si debba riflettere per prima cosa sulla felicita' propria, su quella che si vive all'interno delle mura domestiche da soli.
penso di non dover restare e di dovermi muovere.
penso si debba riflettere sulle opportunita' che si potrebbero avere altrove, 'non importa dove' direbbe qualcuno.
io a parigi vedo delle possibilita' che noi non avremo piu'.
inutile scherzare o moderare o non esagerare su questo.
il detto MA COMUNQUE SIAMO ITALIANI a me fa veramente ridere: quello che noi siamo e che siamo divenuti, e che forse in germe siamo sempre stati, a me fa vergognare.
io non ho viaggiato moltissimo, ma alcune cose le vedo, e sono anche molto evidenti.
vedo un cosmopolitismo reale che noi ci sogniamo, che si sognano tutti coloro che lo auspicano.
molti di coloro che parlano di crocevia culturale e non sono mai usciti dall'italia non sanno cosa significhi realmente stare dentro un autobus dove sono tutti gialli verdi blu fucsia marroni e tu sei bianco e sei eccezione e sei a disagio e ora fai il figo se ci riesci.
molti di coloro che ne parlano e tutti coloro che non lo vogliono sappiano che non ci arriveremo ed hanno dunque vinto i secondi questa battaglia inesistente per migliorarsi, e dunque finita.
le nostre menti italiane non hanno speranze e non hanno nemmeno una speranza soltanto.
si puo' auspicare il miglioramento del mondo, si puo' pensare che la vittoria di obama sia un segno ed ovvio che ne sono felice, ma per me e' solo nla consolazione che non dappertutto ci sara' il disagio di cui noi siamo primi promotori.
il disagio italiano, lo stato italiano, il razzismo italiano, la criminalita' italiana.
mi basta guardare da 7 gg i titoli di repubblica e del corriere per ravvisare, con la giusta distanza, che la nostra situazione nazionale e' un tracollo continuo prima di una devastante caduta che io non voglio vivere, non voglio esserci, non voglio nemmeno evitare, onestamente.
penso spesso, e non perche' ho visto PIRATI DEI CARAIBI 3, che da quella barca che affonda sotto i colpi di noi stessi, come se ci fossimo puntati contro i cannoni e le armi tutte, io voglio essere saltato in tempo.
vorrei salvarmi un po', perche' 30 anni in un mondo che mi ha fatto credere cose sbagliate li ho gia' passati, e non mi e' piaciuto.

Sunday, February 08, 2009

Les Poètes - Léo Ferré

Ce sont de drôles de types qui vivent de leur plume
Ou qui ne vivent pas c'est selon la saison
Ce sont de drôles de types qui traversent la brume
Avec des pas d'oiseaux sous l'aile des chansons

Leur âme est en carafe sous les ponts de la Seine
Les sous dans les bouquins qu'ils n'ont jamais vendus
Leur femme est quelque part au bout d'une rengaine
Qui nous parle d'amour et de fruit défendu

Ils mettent des couleurs sur le gris des pavés
Quand ils marchent dessus ils se croient sur la mer
Ils mettent des rubans autour de l'alphabet
Et sortent dans la rue leurs mots pour prendre l'air

Ils ont des chiens parfois compagnons de misère
Et qui lèchent leurs mains de plume et d'amitié
Avec dans le museau la fidèle lumière
Qui les conduit vers les pays d'absurdité

Ce sont des drôles de types qui regardent les fleurs
Et qui voient dans leurs plis des sourires de femme
Ce sont de drôles de types qui chantent le malheur
Sur les pianos du cœur et les violons de l'âme

Leurs bras tout déplumés se souviennent des ailes
Que la littérature accrochera plus tard
A leur spectre gelé au-dessus des poubelles
Où remourront leurs vers comme un effet de l'Art

Ils marchent dans l'azur la tête dans les villes
Et savent s'arrêter pour bénir les chevaux
Ils marchent dans l'horreur la tête dans des îles
Où n'abordent jamais les âmes des bourreaux

Ils ont des paradis que l'on dit d'artifice
Et l'on met en prison leurs quatrains de dix sous
Comme si l'on mettait aux fers un édifice
Sous prétexte que les bourgeois sont dans l'égout

Saturday, February 07, 2009

pomeriggio.

durera' un secondo questa distanza
come un'influenza immediata
come una finestra che sbatte prima che ci si accorga da dove viene la corrente.

durera' un secondo
e ci consoleremo di un ritorno
durera' e sembrera' qualcosa di cui non ci si e' accorti
come uno starnuto, come l'attesa per prendere una medicina.

durera' quella canzone che hai sentito ed io devo ancora farlo
durera' come quel tuo gusto che da sul mio ed io ascolto quello che ne pensi
durera' come quando e' gia' passato e pensi a quando capitera' ancora.

durera' che alla fine e' sempre cosi strano osservare un cuscino senza forma
un lenzuolo tirato
una mano che non stringe.

durera' ma sei di nuovo qui,
e mi sa che lo eri anche quando non ti vedevo,
che certe cose sono come i colori per chi non vede: si sentono comunque.

Thursday, January 15, 2009

ammirazione.

un tempo io l'ammiravo quella gente.
quella sempre tranquilla
sempre perbene
mai sopra le righe,
quella gente che ti capisce sempre,
che se non vai da una parte dove hai detto che saresti andato ti telefona e ascolta le tue ragioni,
quella che se tu cambi idea politicamente e moralmente trova sempre il buono,
quella che se stai con lei fino a tardi e' contenta ma se te ne vai presto e' contenta uguale.
quella che nelle discussioni non alza mai i toni,
che se ha ragione ok ma se ha torto si migliora.
un tempo io ammiravo questa gente qui, come se dovessi imparare da loro.
da imparare ne ho ed anche parecchio, da tutti, certo,
ma io questa gente che nasconde dietro la propria tranquillita' la sua apatia, il suo vuoto,
la sua mancanza spicciola e gretta di VAFFANCULO e CHE CAZZO STAI DICENDO,
io questa gente che ci ha portato a questo sinceramente non l'ammiro piu',
e mi sta anche un po' qui.

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