Thursday, January 19, 2012

...get it right...


è questa la sera che precede un viaggio
un discorso
un'attesa
una preoccupazione
un dubbio
una richiesta
una telefonata.

vado via
è solo per qualche giorno,
mi allontano
che è solamente un secondo,
e in testa ho una canzone più di tutte
con cui salire sull'aereo
e superare un oceano.

avrò bisogno di silenzio assoluto,
dopo questo,
e di spegnere le luci della mia camera
per ascoltare soltanto ciò che passa nei dintorni.

buonanotte,
da domani ho altre ore,
ma tengo un pò di voi tutti
nella mia borsa
scura
ma capiente.

restate li dove siete,
dove so di trovarvi ancora.

e tu anche.

Tuesday, January 17, 2012

Wednesday, January 11, 2012

parole

non dovresti più usarle
le mie parole
i miei modi di dire
le frasi a metà
i neologismi.
dovresti dimenticarli come si fa con tutto
come io ho fatto con tutto.

non dovresti usarle
le mie parole
che sono soltanto mie
e non si prendono in prestito come un libro
che non si restituisce.

non dovresti usarle,
non dovresti ricordarle
non dovresti abusarne.

Thursday, January 05, 2012

il padre di Pallina

conoscevo tuo padre
poteva essere il mio
i padri li fanno con lo stampino
forse ne esiste uno bravissimo che fa da modello
e poi escono da una fabbrica affianco a quella di BABBONATALE,
in un freddo paese del Nord Europa,
di quelli che l'IKEA ci ha fatto conoscere
sennò col cavolo che sapevamo della fabbrica di padri.

me lo ricordo tuo padre,
la sua espressione sofferente di quando cominciavano i problemi di salute
mi ero convinto che li stava sconfiggendo tutti,
e quella serietà poi si interrompeva con una battuta,
un sorriso,
un rimprovero,
un bicchiere di vino offerto a noi
o un invito a pranzo.

me lo ricordo perfettamente tuo padre,
fabrì,
seduto di fronte al camino
prima che ci offrisse la sua sedia per la notte
o il divano su cui avremmo dormito,
a casa di tuo padre che non c'è più,
oggi,
che vi ha convinto che ci sarebbe stato, anche nel 2012,
una di quelle bugie dette per non far soffrire nessuno
mentre poi soffre chi le dice.

me lo ricordo,
15 anni fa,
seduto nella mia casa per una sospensione collettiva,
con tutti gli altri genitori dei miei amici fraterni,
me lo ricordo,
e mi era davvero sembrato così tanto simile al mio,
perché - come dicevo -
li fabbricano tutti nello stesso luogo
e da quel luogo arrivano a noi
pronti per crescerci.

ora che è andato via
è andato via il genitore di tutti noi
e lì nel freddo nord della glaciale europa
è triste anche quello stupido stampino
anticamera della vita
ma che non conta nulla di fronte alla morte.

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