Sunday, January 23, 2011

Saturday, January 22, 2011

la discesa agli inferi di Elisa.


quando iniziò a cantare, Elisa arrivò come un uragano nel panorama italiano in cui il massimo della vita erano ANNA TATANGELO quando ancora non si era rifatta le tette e stava con GIGI di nascosto dalla moglie, e LAURA PAUSINI che aveva già le tette grandi ma non aveva ancora fatto amicizia col tapis roulant.
c'era poi anche altra gente, ma io mi ricordo soprattutto queste straordinarie interpreti della femminilità italiana.

cantava in inglese, Elisa, e non faceva cagare, incredibile davvero.
aveva dei capelli osceni perchè se li tagliava da sola, ma ok, vabbene, c'è gente che se non se li vede anche dietro, i capelli, fa dei bei casini.
aveva arrangiamenti degni di Alanis Morrisette, e non facevano cagare, non tanto.
c'era un brano intitolato A FEAST FOR ME che era un pezzone, oserei dire che da solo poteva competere col mercato estero, tipo che in versione acustica era spaventoso, ed io ero felice per lei, anzi, per Elisa.

ora mi rivolgo a te, Elisa: vabboh che all'inizio mi piacevi, solo che ora hai esagerato, col nuovissimo IVY, dedicato a tua figlia, che forse si sta chiedendo se non era meglio nascere nella pancia di GIORGIA.
oppure poteva nascere da CRISTIANO RONALDO, ma ora la tipa di CRISTIANO rivuole il figlio indietro e quindi rinuncia ai 10milioni di euro che ha chiesto per farlo crescere a lui...quindi alla fine la figlia di Elisa starà con la madre che ha fatto un disco di merda, e questa cosa influisce di brutto sul rapporto coi genitori (infatti il chitarrista di Elisa è anche suo marito e padre della povera bambina).

alcune cose che hai fatto, Elisa, sono talmente lampanti nel loro essere prive di originalità che mi imbarazza anche sottolinearle:

1. la cover è copiata dai sigur ros, solo che tu non sei I SIGUR ROS, non sei nemmeno LA COVER DEI SIGUR ROS.
2. il regista è quello dei sigur ros solo che se ti riprende in campagna vicino mondragone l'effetto è diverso dalle riprese del tour fatte in islanda per il bellissimo HEIMA, dei sigur ros.
3. hai deciso di fare come cover 1979 degli smashing pumpkins: se lo scopre BILLY CORGAN si suicida, ed anche io, che sono nato nel 1979, credo che farò come le donne che dicono di essere più giovani, perchè mi hai rovinato anche il giorno del compleanno, l'annata, e molto probabilmente dirò che sono nato nel 1978 o 1980 quando voglio strafare.
4. hai deciso, come altra cover, di fare HO MESSO VIA di Ligabue. sarebbe davvero il caso che vi metteste via, tu e Luciano, ormai la siae vi da un sacco di soldi ed è ora che vi facciate da parte.
ma ti sembra una canzone da inserire come cover in un disco della cultura occidentale di musica colta?
ma ti sembra una canzone da inserire in un disco?
ma ti sembra una canzone da inserire?
senti, Elisa, dimmi la verità: ma ti sembra una canzone?
5. hai preso un tuo vecchio successo, lo hai dato a FABRI FIBRA chiedendogli di rapparci sopra e lui, poverino, ti ha detto pure si: sei riuscita a far fare una cazzata anche a lui, e ce ne voleva, era cosi coerente prima di incrociarti, e tu mi hai rovinato anche Fabri Fibra, che ora sembra un romanticone da 4 soldi con la tuta adidas da cattivo.
6. sei riuscita a tradurre - male- in italiano alcuni tuoi brani che in inglese valevano qualcosina in più: è come quando vai al cinema ed il film è più bello del libro: una cosa impossibile da farsi....e tu ce la'hai fatta, Elisa.
7. hai fatto un duetto col cantante dei NEGRAMARO, devastando le classifiche ed i timpani degli ascoltatori, costretti a sentire quei gemiti da infortunio a calcetto per oltre 4 minuti.

sarebbe il caso che ne azzeccassi una, non credi?
ti aspetto per il prossimo album, Elisa, mi consola che tutte queste minchiate in un album solo mi sembra difficile che le ripeterai.

premio tenco 2010



quando dormi dormi tanto
che non hai nemmeno idea di quanto...

Wednesday, January 19, 2011

maseltof


mi piaceva sentire il mio nome
pronunciato
accorciato
come lo accostavi
al resto dei discorsi
come mi mettevi nei discorsi che facevi con gli altri.
mi piacevano le mani
come le tenevamo fitte
senza che in mezzo ci passasse nulla
nemmeno sabbia.
mi ha detto marta l'altro giorno che si è disabituata a dare la mano,
senza nemmeno accorgersi.

non le ho detto che mi è sembrato un pensiero triste.

mi è sembrato bello invece ieri al cinema LA VERSIONE DI BARNEY
che BARNEY incontra MYRIAM
dopo una sbronza colossale le dice:
ho paura di smettere di parlare e che ci sia una pausa e tu decida di andare via perché ti sei già stancata di me.
e MYRIAM si ferma, ferma tutto e gli dice: hai visto? c'è stata una pausa ed io sono ancora qui.

ancora li,
che lo chiama per nome,
che gli da una mano,
che gli cammina vicino,
con un amore indescrivibile
perché l'amore così
in quel modo incondizionato
non si definisce e non si capisce
e manco si descrive
perchè te ne manca sempre un pò
non lo tocchi tutto
non lo dici tutto
l'amore infinito.

Sunday, January 16, 2011

almez.


in un fine settimana qui a casa
mi porto dentro il mio letto enorme
ed i miei amici cosi preziosi.
mi porto indietro tutte quelle cose
che non riuscirò mai a dirgli dall'inizio alla fine
e che sono frasi spezzate dentro sms scritti a notte fonda da un albergo riscaldato.
tutte quelle cose per cui penso che la loro amicizia sia un onore
tutte quelle cose per cui spero di essere per loro quel punto di riferimento che loro sono per me
tutte quelle parole che a volte butto giù ma poi non porto a compimento
tutte quelle canzoni che tradotte indicano quanto sono importanti per me
tutti quei piccoli gesti veri e quotidiani che provo a fare
come riempire un piatto
come versare un bicchiere di vino,
come aprire una porta e fare entrare prima loro, di me.
per quello che conta questo spazio
senza di loro non sarebbe cosi pieno.
senza di loro non sarebbe divertente
senza di loro non sarebbe colorato come i piatti libanesi di ieri sera
mischiati ai sorrisi coi denti bianchi
ai discorsi sghembi
alla voce che perde le consonanti.
auguro ad ogni persona
un sorriso
come quello che avevo ieri
alle 4 del mattino
mentre rientravo a casa mia
con ancora la loro voce nelle orecchie
e la loro ospitalità nel cuore.
grazie per avermi sorretto,
avermi insegnato a pedalare
ed avermi lasciato camminare
mettendomi la mano sulla spalla con la grazia di una lacrima che scende sulle guance.

Tuesday, January 11, 2011

la valigia perfetta.


la valigia perfetta non esiste
non hai mai tempo per curarla nei dettagli
altre volte ti rendi conto che stai lasciando qualcosa
e dovresti prevedere di cosa avrai voglia
cosa vorresti avere nella valigia perfetta.

la valigia perfetta non esiste
esistono valigie fortunate
o vestiti resistenti come mura
mentre tu vedi che le cose si rovinano come un amore
e quando le butti via non recuperi nulla
non ti son servite a niente
tranne l'idea che si possa rincorrere una valigia perfetta
ed una camera che accalda come un respiro innamorato
ed una mano che ti tiene
e sembra allungata
fino al punto più lontano del mio percorso.

la valigia perfetta non esiste
esistono parole perfette
gesti perfetti
vicinanze perfette
solitudini perfette
terrori perfetti
e verità
perfette.

Sunday, January 09, 2011

Friday, January 07, 2011

Tuesday, January 04, 2011

pastello.


i colori che stringon le dita
non sono neutri
e dunque se scrivo si leggono le parole.
non sono forti
e non lasciano il tratto che un tempo lasciavano.
i colori che stringo tra le dita
non hanno combinazione
e non devi risalire alla base.
non sono perfettamente inquadrati
e non sono nemmeno la tinta precisa di qualcosa che ho fatto.
i colori che stringo tra le dita
sono colori pastello
perché chi guarda lo sa cosa vogliono dire
lo sa da dove li ho presi
ma se si legge si legge in modo delicato
se non si legge riesci comunque a sapere cosa dicono
e quando vado a dormire e li guardo da lontano
non devo ricordarli
non devo apprezzarli
e mi basta sapere che ci sono colori di nuovo
che i colori mi scrivono ancora
e a cancellarli non basta una mano di bianco
e per vederli non devi pregare.

Sunday, January 02, 2011



Look at the stars,
Look how they shine for you,
And everything you do,
Yeah they were all yellow,

I came along
I wrote a song for you
And all the things you do
And it was called yellow

So then I took my turn
Oh all the things I've done
And it was all yellow

Your skin
Oh yeah your skin and bones
Turn into something beautiful
D'you know you know I love you so
You know I love you so

I swam across
I jumped across for you
Oh all the things you do
Cause you were all yellow

I drew a line
I drew a line for you
Oh what a thing to do
And it was all yellow

Your skin
Oh yeah your skin and bones
Turn into something beautiful
D'you know for you i bleed myself dry
For you i bleed myself dry

Its true look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine
look at the stars look how they shine for you.

Saturday, January 01, 2011

final words for "holiday in spain".

"Making the best of all that's left to me
All of the lies she said just seem to break me...
Most of the time rewinding the lines
I'm taking a day to get out of the way
Making my way back home to you again...All of the lies she said"

gianni.

oggi il mio pensiero è per gianni,
il commesso di dischi di bologna,
quello che prima lavorava da audioglobe poi da nannucci e quindi al disco d'oro,
che 10 giorni fa è andato via e non aveva neppure 48 anni,
che non ascolterà il nuovo disco dei fleet foxes,
che una volta ad un concerto mi ha spiegato i suoi gusti
che avevo il suo numero in rubrica ed ho sempre rinviato una telefonata per un'uscita,
che quando passavo in via galliera non mi fermavo ad ascoltare i dischi,
e che dunque ci ha lasciato da soli
più larghi
più tristi
e più inevitabilmente a disagio.
ciao gianni,
ci manchi.

you came and saved me from myself.

Archivieddo