Thursday, September 30, 2010

ANNA ACHMATOVA - poetessa


Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
"Perché oggi sei pallida?"
Perchè d'agra tristezza
l'ho abbeverato fino ad ubriacarlo.

Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: "E' stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai".
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: "Non startene al vento".

Monday, September 27, 2010

builded hills (dedicato a Biddo)


era un periodo Berlino
in cui si parlava di edifici
in cui si adoravano le perimetrie
le decadenze
le prese di corrente all'aperto tra la neve.
era un periodo Berlino
in cui ci si staccava dal teatro
in cui si pensava meno possibile ai percorsi
in cui non si sapeva dove parare a Settembre.
era un periodo Berlino
di foto in bianco e nero invecchiate in partenza
di locali fumosi e di birre aromatizzate.
era un periodo
di quadri
di sbronze
di tragitti in macchina
di smarrimento
e di coraggio
di imprevisti
e di chiavi doppie.
era un periodo di odori
ma era un periodo di cambiamenti
di dipinti appesi da tempo in galleria
o appena finiti sul pavimento affianco al water.
era un periodo
che oggi mi hai ridato con quel quadro
che ora resta appeso a me di fronte
e mi ricordo di Berlino
un poco mia
un'idea nuova
una ripartenza fortissima
uno stimolo dal pianto del passato.
è un pò più mia Berlino
dai tuoi colori
dalle spatole prese al mercato
coi tuoi consigli
coi tuoi racconti dell'India quando già ero un poco alticcio
coi ristoranti a cui mi hai fatto abituare.
era ed è un pò mia Berlino
quando al ritorno mi sono ricordato
che in questo tempo è possibile costruire
è possibile sentire amore
è possibile creare
è possibile esistere riempiendo te e gli altri
della tua fatica
del tuo lavoro
delle tue emozioni
di una corsa all'armonia.

Sunday, September 26, 2010

sarebbe oggi.

sarebbe oggi
che non so dove sei
che non so con chi parli
né che lavoro fai
che a stenti riconosco la tua voce
che dal vivo so che sei ancora più bella del ricordo che ho
che ti ho voluta parlare per una volta in modo da proteggermi nelle prossime.
sarebbe oggi
che mi son sentito in qualche modo leggero
e sollevato
e trasparente
e sono uscito che ti avevo comunque
che eri mia dopo tutto questo tempo
come sempre
ed eri mia in un modo cosi pacato che mi bastava saperlo.
e viceversa,
perché sentivo cosa accadeva nel tuo altrove
contemporaneamente al mio.
sarebbe oggi
o forse era ieri
o domani
che tutto mi è sembrato semplice
e finalmente non stavo dormendo.
e tutto mi è sembrato piccolissimo
come un fiore messo dove nessuno ci arriva,
che magari si difende come dici che fa il corallo.
ti difendi come il corallo?
questo tutto mi è sembrato facile
li dove non ci sono parole
progetti
promesse.
ci sono le tue labbra che si adagiano sulle mie
con la regolarità del sonno di un bambino
e mi riprendono e mi lasciano e mi riprendono
ed io non voglio più gli occhi per vederti
ma ti respiro da lontano
come se tu fossi ancora qui a cullarmi.

Saturday, September 25, 2010

bracciale.

ho comprato un bracciale
a Torino
per non perdermi
per ricordarmi del mio polso
per consolarmi
per abbellirmi.
ho comprato un bracciale
per non perdere aderenza
per avere il colore dell'argento alla fine delle braccia.
avrei voluto anche un anello
un anello mio
a cui aggrapparmi.
un anello da tenere sempre al dito
senza doverlo temporizzare.
ho comprato un bracciale per decorarmi
per accettarmi
per misurarmi
per guardarmi ed essere contento di ciò che vedo
ora che se guardo oltre divento severo
come se nessuno portasse bracciali per distrarmi dal resto.
come se nessuno fosse abbastanza forte da sconfiggere il mio sguardo
infastidito
sul mondo.

Thursday, September 23, 2010

adesso.



sto partendo oggi,
e domani notte ritorno qui.
e dopodomani invece casa.
mi incasina la mia casa,
mentre la riordino e sposto le cose che non devono più starci.
sono in giro da tre giorni
spaesato
rincoglionito
rintronato
assente
presente
concentrato
slogato
disfatto
composto
ubriaco
affascinato
dilaniato
deluso
perplesso
cosciente
conveniente
confidente
affettuoso
amato
che amo
che tiro
che spezzo
che acciuffo
che tendo
che provo
che aspetto
che passo
che resto
che muovo
che credo
che non credo
che capisco tutto
che non capisco niente
che mi calmo
che sorrido
che vorrei sorriderti
che mi rigiro prima di dormire
che mi sveglio e vorrei ricordare il mio sogno di stanotte.
non ricordo quasi mai i miei sogni
eppure ne avrei bisogno
vorrei capire se ci sei tu nei miei sogni
se le cose che fai le ho capite
se le cose che non hai fatto le ho perdonate
se alle cose che dici ci credo davvero
e cosa spero.
sto partendo oggi
che mi manca un sorriso a cui tornare
che mi manca una macchina da aspettare.
c'è un percorso, da qualche parte,
che forse è il mio.
una strada definita,
coperta di polvere
coperta di angoscia
coperta di rabbia,
nella quale cammino con le mani sugli occhi
per non vederla ma farla lo stesso
che a volte non si sa mai chi trovi alla fine
e magari alla fine non trovi nessuno
tranne un te stesso più cosciente
meno incazzato
più sorridente
meno tagliato
più paziente
meno informato
più attento
meno accennato
più bello
meno ingessato
più propenso
meno annoiato
più felice
meno assonnato
più grato
meno articolato
più fiorito
meno seccato.
me lo ricordavo il sogno di stanotte,
mi ha svegliato contento.
e tu, cosa sogni tu?
ti sogni mai come non sei?
ti sogni mai come sei stata?
ti sogni mai dentro una foglia
dentro un viale invernale?
ti sogni mai che quando ti svegli sei ancora quel sogno
e sei bellissima?
ti sogni mai che allunghi la mano e mi cerchi
e non sai che cerchi me
e non ti ricorderai mai che cerchi me?
fin quando non ti svegli
e vai
e
magari
sai chi sei senza resto
da sola
come quando infilavi due vicoli e mi arrivavi.
e quei vicoli sono ancora li
e da me si può ancora arrivare.

Tuesday, September 21, 2010

incredibile cesare.


Le tue parole fanno male,
sono pungenti come spine,
sono taglienti come lame affilate
e messe in bocca alle bambine,
possono far male, possono ferire, farmi ragionare sì.
ma non capire, non capire!
Le tue ragioni fanno male,
come sei brava tu a colpire!
Quante parole sai trovare, mentre io non so che dire...
Le tue parole sono mine,
le sento esplodere in cortile,
al posto delle margherite, ora
ci sono cariche esplosive!
Due lunghe e romantiche vite divise...
...da queste rime.
Le tue labbra stanno male, lo so,
non hanno labbra da mangiare,
oh ma la fame d'amore la si può
curare, dannazione! Con le parole,
sì, che fanno male, fanno sanguinare,
ma non morire!
Ah!Le tue parole sono mine,
le sento esplodere in cortile,
al posto delle margherite, ora
ci sono cariche esplosive!
Due lunghe e romantiche vite
due lunghe e romantiche vite!
Due lunghe e romantiche vite divise...
... dalle parole

Monday, September 20, 2010

cobwebs.


E se dovessi cadere non mi afferreresti?
E se sono dispiaciuto, ma dispiaciuto abbastanza?
E se dovessi cadere avrai pietà di me?
Confonderai il mio amore con le ragnatele?

Sunday, September 19, 2010

pigrizia.

dovrei essere talmente in tanti modi oggi
e ieri
e due giorni fa
che probabilmente
tutti
si aspettano che io sia un'altra persona
e pensare che molti mi conoscono.

un'altra persona
con un altro tempo
un altro cuore
un'altra rabbia
un altro percorso
un altro rumore
un'altra voce
un'altra parola
una parola in meno
senza rimpianti
senza dispiacere
senza buio
senza protestare
senza sbottare
senza esigere
senza sottolineare
senza aggredire
senza lasciare
senza arrivare
senza lottare
senza indicare
senza capire.

e tu, me lo dici come sei tu?
sei vera?
sei trasparente?
sei sincera?
sei innamorata?
sei simpatica?
sei una con le idee chiare?
sei intenditrice di musica?
sei fotografa?
sei studentessa?
sei brava?
sei lavoratrice?
sei realizzata?
sei in macchina?
sei bionda?
sei mora?
sei tu?

mi sa che nessuno sa chi è l'altro
sa perchè c'è un altro
sa che farsene di un altro
che ti toglie aria
che vuole raggiungerti se cammini.
mi sa che nessuno ama di nuovo
appare nuovo
aspira al nuovo
ora che si aspetta solo che passi il tempo
inizi l'autunno
riparta il freddo
e le cose
da sole
prendano quota
senza sforzo
senza sbattersi
perchè tutti sono così pigri
che quando ci troviamo a dare il nostro tempo
ci sembra uno spreco sempre
ci sembra un errore enorme
ci sembra tutto un piacere
quando di piacere non ne abbiamo più
neanche per noi.
e quello che abbiamo è un tempo piccolo
con cose piccole
e percorsi facili
e strade semplici
e pretese minimali
e gioie fisiche
o forse neppure quelle
pesano più
qualcosa.

Saturday, September 18, 2010

una.


questa è la rosa che non so dove spedirti
perché non so bene l'indirizzo
e non so se c'è il tuo nome sulla porta.
è una rosa soltanto
perché uno non se ne fa niente di 300 rose
non sa nemmeno dove metterle tutte quelle rose
nel caso arrivino.
è una rosa che in cima la vedi e va tutto bene
poi mentre scendi senti anche le spine
e diventa verde
e non so ma ci si abitua anche alle spine,
lo fai per avere la rosa,
che ti abitui alle spine,
forse?
questa è una rosa che è una soltanto
che la rosa è un fiore e rappresenta il concetto di fiore
e quindi non è manco una rosa
è un discorso intorno a lei.
questa è una rosa e una rosa puoi anche metterla via
puoi anche toglierle i petali
e vedere cosa rimane di una rosa
cosi senza petali
che senso può avere una rosa.
di una rosa magari resta il profumo
magari resta un'idea
magari ci si può pentire di una rosa
ci si può pentire di non trattenerla
e non volerla più annusare
anche se è una
anche se è una soltanto
e non sai che senso abbia accettarla,
quando tutto sta cadendo,
e non te ne fai più niente
di una rosa.

parole buone per me.

la dolcezza non esiste
allora non esistono le mani
allora non esistono i sorrisi
allora non esistono i baci
allora non esistono gli incontri
allora non esistono i superamenti
allora non esistono le liti
allora non esiste la riappacificazione
allora non esiste chiudere gli occhi
allora non esiste dormire insieme
allora non esiste la rabbia
allora non esiste la gioia.

la dolcezza non esiste
allora non si insiste
allora non si cambia idea
allora non si accettano i percorsi
allora non si stringono i lacci delle scarpe
allora non ci si riveste
allora non ci si spoglia
allora non ci si accarezza
allora non si sogna
allora non si riposa
allora non ci si addormenta mai
allora non ci si supera.

la dolcezza non esiste
o forse a volte non ricordo
o forse a volte ho capito male
o forse a volte ho capito bene
o forse è la dolcezza che mi manca
ed è quella che esiste
è quella che ricerco
è quella che a volte trovo
è quella che quando perdo
mi dico che non esiste
mi dici che non esiste.

la dolcezza è quando arriviamo in un posto
ed io lascio che tu sia la prima ad entrare
ed io sono emozionato di seguirti
di inseguirti
di arrivarti
e quella esiste
è la dolcezza
in qualche modo
che ti concedo e ti offro di nuovo.

Tuesday, September 07, 2010

il filo di corallo.


c'e' un filo sottile
che ad occhio nudo non si vede
che all'occhio vestito si nega ugualmente
che sembra che neppure ci sia
che cosi esiguo non ha senso che esista un filo
e cosi sottile non serve a nulla un filo
non passa e non collega due dimensioni un filo di quel tipo
non ci si possono appendere i panni a quel filo
immaginati la vita
o le cose serie come la morte, per dire
o le cose serie come le emozioni ed il futuro, che ne so,
che non ci si puo' camminare in equilibrio su quel filo
ne' respirare come respiri su un filo normale
ne' teorizzare sopra un filo, perche' non ci stai su
c'e' un filo che rimane a prescindere da tutto
e che io comunque lo vedo, ogni tanto,
e lo stringo
e lo curo anche solo fingendo che non ci sia
e che quello li
cosi bello
cosi immortale
cosi denso
sia un filo invisibile a tutti.
quasi a tutti.
quasi invisibile.
quasi un filo.
meno di un filo c'e' solo il filo stesso.

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