Monday, November 30, 2009

st



le cose che non ci siamo scelti
sono i luoghi in cui approdiamo
sono i datori di lavoro che ci comandano
sono gli screzi a cui assistiamo
sono i figli che non obbediscono.

le cose che non ci siamo scelti
sono le occasioni mancate
sono le fughe dal centro
sono le tristezze di inizio settimana.

le cose che non ci siamo scelti
sono tante e conviviamo bene solo con alcune
sono in crescita e non ci sottraggono mai dal punto
sono scuse per liberarci di noi stessi
sono appigli ad una vita normale che in fondo non desideri.

le cose che non ci siamo scelti,
in qualche modo,
sono scelte piu' convinte di altre,
sono sacrifici ed attese sature di noi

ed io non ti scelgo oggi
solo perche' l'ho gia' fatto ieri
e non poterci piu' fare niente
e' la cosa migliore che mi potesse capitare,
come una scelta.

Friday, November 27, 2009

esce oggi.


tu che sei un petalo
senza profumo,
ma che un profumo ha
ed e' la pura verita'
pensata ma non detta.

Thursday, November 26, 2009

this is it.


quando samuele mi ha consigliato di andare al cinema a vedere THIS IS IT ero perplesso, abbastanza perplesso, perche' non ho amato nulla di questo clamore a posteriori di cui come al solito si e' rivestito il mondo nei confronti di mj.
non mi sono piaciute molte parole, troppi discorsi, il doppio album postumo con le voci dei fratelli a fargli da controcanto, e poi questo film.
che poi e' un documentario di 2 ore circa, estratte da una valanga di registrazioni video che dovevano andare dritte nel suo archivio personale.
alcuni dicevano che mj fosse finito,
fosse ormai una pallida copia dell'artista che negli anni '80 ha indicato la strada,
che fosse un esaltato intento solo a sbiancarsi la pelle,
che non sapesse piu' ballare,
che avesse perso la voce,
insomma ognuno diceva la sua.
la realta' e' che se qualcuno avesse la curiosita' di sapere cosa stava combinando mj prima di morire e' possibile soddisfarla andando a vedere il film, o aspettando che esca il dvd.
quello che stava facendo, secondo me, era ancora una volta spettacolare ed unico, ma sopratutto completamente oltre quello che e' possibile immaginare quando si pensa ad un concerto.
quello che ancora mj era riuscito a cantare, arrangiare, ballare, era di primissima scelta, era denso di ispirazione e di amore, come lui stesso ama ripetere durante il film.
tutti i collaboratori di cui si e' cirdondato sapientemente appaiono abbastanza offuscati dalla sua luce, grande come non mai, come se non fosse morto, e come se all'uscita potessimo comprarci il biglietto per un suo concerto vero.
ed e' tanto un peccato ritrovarsi immersi nelle poltroncine del cinema non appena parte MAN IN THE MIRROR, perche' tutto quello che stavano provando questi artisti non ha avuto la luce di una ribalta come meritava, a parte queste due ore a noi concesse.
si esce poi all'aria aperta ancora increduli, perche' uno cosi speravi non morisse mai, e speravi prima o poi di poterlo vedere dal vivo e da vivo, anche da lontano, piu' di come ci e' stato concesso di fare.

Saturday, November 21, 2009

scadenze


sono quasi due.
al centro della scena,
dopo il sipario:
incubi
gru
coca-cola
lacrime
i negrita incomprensibili
il primomaggio
letti
convivenze
fratelli
musiche
madri
ikea
parigi
stitch
paolo
la vecchia casa
la stizza
sia
congelamenti
densita'
finali
meno, molto meno
rimini a 4 stelle
urla
il bowling
il basco rosso
il vino
gli svenimenti
i piedi lavati
le scarpe in mano
i funerali
joni
i matrimoni
gli abbracci
i calendari
l'insicurezza
gli autobus
i viaggi in macchina
la voce ed il pianoforte
i cartoni animati
i cinema
le multe
gianmaria
il jazz
le lezioni da silvia
i caffe'
le attese
i ritorni
i cappotti
le diete
i sorrisi
le foto
il capodanno
e poi noi sullo sfondo
con tutto quello che non si scrive ma si legge lo stesso.

Saturday, November 14, 2009

the book of love


The book of love is long and boring
No one can lift the damn thing
It's full of charts and facts and figures and instructions for dancing
But I
I love it when you read to me
And you
You can read me anything
The book of love has music in it
In fact that's where music comes from
Some of it is just transcendental
Some of it is just really dumb
But I
I love it when you sing to me
And you
You can sing me anything
The book of love is long and boring
And written very long ago
It's full of flowers and heart-shaped boxes
And things we're all too young to know
But I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
You ought to give me wedding rings

Il libro dell'amore è lungo e noioso
Nessuno riesce a sollevare quella dannata cosa
E' pieno di grafici e fatti e figure e istruzioni per danzare
Ma io
Io amo quando me lo leggi
E tu
Tu puoi leggermi qualsiasi cosa
Il libro dell'amore ha della musica all'interno
Infatti la musica viene proprio da lì
Un po' di questa è astrusa
Un po' di questa è davvero stupida
Ma io
Io amo quando canti qualcosa per me
E tu
Tu canti per me ogni cosa
Il libro dell'amore è lungo e noioso
Ed è stato scritto molto tempo fa
E' pieno di fiori e scatole a forma di cuore
E di cose per le quali siamo troppo giovani per sapere
Ma io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresi regalarmi fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali
E io
Io amo quando mi regali qualcosa
E tu
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali
Tu dovresti regalarmi fedi nuziali

Wednesday, November 11, 2009

via.


si parte e si lascia un letto appena piegato con sopra la valigia,
un'anta di armadio aperta,
una paura accennata che si rilassa soltanto la notte
indipendentemente dalle case che ci accolgono.
si parte e si lascia un dubbio
un bicchiere quasi finito di buon vino
una mano stretta
una sigaretta accesa e spenta male
una felpa per il freddo del balcone
un film che non riesci a vedere
una pianta che speri non muoia
una densita' che non svanisce
un freddo che si scioglie piu' avanti.
si parte e si lascia un arrivederci a meta'
una telefonata per cui non abbiamo richiamato.
si parte e si lascia se stessi e si parte con se stessi
si lascia un brivido e se ne portano altri.
si parte e si lascia una sicurezza pur instabile,
e si aspetta sempre qualcosa
e ci si aspetta sempre qualcosa.
si parte,
ci si allontana,
ma poi e' come se fossimo sempre nello stesso punto
azzerati e conclusi.

Archivieddo