Wednesday, February 28, 2007

Giovanni il Poverino



Cara Regione, Illuminati Amministratori,
i miei complimenti. *Giovanni Allevi* e' un grande testimonial per la
nostra regione. Nella recente intervista a LA7 afferma che non ama né
mare né montagna e che la sua città prediletta è Milano; non pago,
aggiunge che gli piace lo smog e adora il traffico del marciapiede della
"sua" città, Milano appunto. Che dire... un ottimo spot per le Marche!
L'intervista dura soltanto 6 minuti. Vi prego, guardate ed ascoltate
anche voi: *http://www.youtube.com/watch?v=DEptYXgNJCU*.
Una scelta azzeccatissima, la vostra, e per la modica cifra di *70.000
euro per tre anni*!
Venite nelle Marche, piene di montagne, colline, belle spiagge, mare
pulito, dove il traffico non c'e', lo smog nemmeno, nella pace dei
Sibillini, nel mare delle Due Sorelle, a sentire i profumi del Parco del
Conero, inebriarvi col tartufo di Acqualagna, visitare i suoi centro
teatri. Venite nelle Marche, dove si mangiano prodotti eccezionali,
frutto del lavoro certosino di "cittadini" illuminati, dove la
biodiversità è di casa, dove le tradizioni si sposano con l'innovazione,
l'equilibrio gustativo ed olfattivo delle pietanze delle nostre mense è
faticosamente salvaguardato, dove ci sono tanti piatti e tradizioni
diversi, una per ognuno dei centinaia di comuni...Tutto questo (e oltre)
dovrebbe testimoniare un personaggio "incaricato" di rappresentare una
regione.E invece cosa ti fa il "nostro" Allevi? Oltre ad odiare mare e montagna
ed apprezzare smog e traffico, mangia pasta e tonno (!!!), affermando
orgogliosamente di averlo fatto per un anno intero.
Ma piuttosto che sceglierlo come testimonial, non sarebbe stato
sufficiente organizzargli un concerto? Sarebbe costato molto meno, a
tutti noi contribuenti.
Un vostro elettore, molto infuriato!

Amico elettore (non mio, hai scritto su un quotidiano marchigiano!!!) che non so chi tu sia ma già ti stimo, pubblico la tua lettera volentieri nel mio umile blog. Giovanni è il musicista più sopravvalutato del secolo attuale e di quelli che verranno.....e non posso nemmeno dirgli di andare a casa perchè vi arrecherebbe un torto. Chissà che quella crisi di panico che tanto lo ha ispirato (EEEEEEEEEEEEEEEEH!?!?!?!) non diventi un motivo sufficiente per un suo trasferimento in cina, dove mescolandosi ai cinesi tornerà a non essere il finto-alternativo musicista da 4 soldi che conosciamo, e non amiamo.
@Giovanni: Sei solo la colonna sonora di ragazzine che hanno il diario col lucchetto perchè se i genitori sanno che ascoltano te e vedono la foto sopra non le salverà nemmeno il Telefono Azzurro dalle vostre legittime ire. Ho paura al solo pensiero che tu possa incontrare Sgalambro e Battiato in quella fredda Milano...mio dio.....non voglio pensarci.clic.

Radiodervish - L'esigenza


L’esigenza di unirmi ogni volta con te,
ogni volta mostrare la mia vanità,
come dolce follia si interessa di me.
Ma se amore, perdonami
perché unendo divido anche il mondo a metà,
forse è un angelo che si diverte così.

Miele nel vino tu sei, piccola Venere,
l’indifferenza ti fa altissima.
E chiamai disordine quelle armonie in me,
credevo all’abitudine.
Le parole, amore mio,
serviranno a fingere che voglia non ho più di te.

I discorsi che faccio quando sto con me
sono esempi perfetti di banalità
se non parlo con te, se non parlo di te.
Ogni istante decidere
ma il mio corpo imperfetto non basta più a sé,
ma ho una sete che so, non mi lascerà più.

Miele nel vino tu sei, piccola Venere,
l’indifferenza ti fa altissima.
E chiamai disordine quelle armonie in me,
credevo all’abitudine.
Le parole, amore mio,
serviranno a fingere che voglia non ho più di te.

Monday, February 26, 2007

Keep in touch, Sheila!


Sheila Jordan, 78 anni portati divinamente, è la più grande cantante di jazz vivente. non perchè le altre siano morte,sia chiaro....Sheila è un'istituzione. Sheila la mattina aveva Parker a colazione, e spesso lui faceva da babysitter a sua figlia. Sheila ha sposato tantissimi anni fa Duke Jordan e poi si sono lasciati, è stata allieva di Lennie Tristano, amica e collaboratrice di George Russell e Dizzy Gillespie, ha conosciuto Pollock e De Kooenig tra i tanti, è stata indiscussa protagonista degli Early Years. chi sa di cosa parlo ne capisce il prestigio. Sheila ha vinto un grammy,ed è stata recentemente premiata a New York dall'IAJE, associazione no-profit per la promozione e comprensione del jazz. Sheila ha passato dal 19 al 25 febbraio una settimana in Italia, ed io ho avuto la fortuna di lavorare con lei, in condizioni organizzative particolari e ricche di imprevisti e ritmi stressanti. Sheila non si è mai scomposta, è riuscita a fare da mamma a tutti noi, ad inquadrare chiunque le stia intorno con un solo sguardo, a trovare il meglio ed il bello in tutto ed in tutti. beh, in realtà quasi tutti, ma questa è un'altra storia. Sheila oggi parte per la Scozia, continua il suo tour mondiale con le stampelle in seguito ad un doppio intervento al bacino. In questo momento Cossone le sta facendo compagnia nel suo check in di Fiumicino, anche lui sedotto dalla luce che emana un mito di questo livello. Sheila è la vita, la gioia, è la grandezza dell'arte, è il tuo nome (proprio il mio!) nel suo blues a metà del concerto. Sheila è un sorriso semplice quando tutti sono incazzati, quando tutti vanno via stanchi, e quando le incomprensioni crescono e dividono ed allontanano: Sheila è la matassa che non ci fa rotolare sul pavimento. Sheila l'altro giorno mi ha detto: LUCA, NON PREOCCUPARTI DI NIENTE, TRA L'ALTRO RICORDA CHE I SOLDI SONO SOLTANTO SOLDI, ED IO SE NE AVESSI ABBASTANZA VI PORTEREI IN GIRO A MIE SPESE E FAREMMO IL GIRO DEL MONDO SENZA PROBLEMI DI SORTA. con i ma e con i se non si paga un 27enne stressato e lavorativamente incerto, d'accordo, ma con un sorriso di Sheila si possono pagare tutte le persone che le stringono la mano alla fine di un concerto. grazie Sheila delle tue lezioni di vita e delle tue canzoni, sei una creatura meravigliosa.

blackbird singing in the dead of night, take this broken wings and learn to fly.....

Thursday, February 22, 2007

il barza e i piatti


da qualche mese per pagarmi il mutuo mi sono messo in casa una specie di costantino più tonto, che i miei amici più intelligenti odiano doverosamente. questo individuo, noto BARZA, non ascolta mai, parla soltanto di sè e della sua vita, e sopratutto nella gestione della casa è disastroso: ogni volta che credo debba fare qualcosa, dal turno delle pulizie all'acquisto di qualcosa, mi dice OK BASTA CHE ME LO DICI, come se fossi il suo pappagallino: MIH SE TE NE ACCORGI DA SOLO, MIH. lascio stare la chiaccherata dell'altro giorno nella quale ci spiegava che lui a venire con una donna ci mette ALMENO 2 h e 30' e una volta ha fatto venire una 7 volte. ora, io non so chi sia questo schiavo delle multinazionali, ma se facesse il pornoattore avrebbe molti più soldi e più soddisfazioni di quelle attuali. con tutto che certe cose vanno cronometrate e contate con cura, ma non sarò certo io a sincerarmi della sua vita sessuale così vantaggiosamente lunga. la cosa che sopporto meno del barza è che non sa lavare i piatti: stamane li ho dovuti rilavare io. mi chiedo: cosa accade nel cervello di uno che non li sa lavare? e nel cervello del Barza tout court cosa accade? li lava e li vede puliti? li lava solo per metterli a contatto col detersivo o non ha capito che bisogna anche pulirli? ma non c'ho visto più quando ho notato che il cucchiaino dello zucchero di canna, rigidamente di plastica (il cucchiaino, lo zucchero di canna è francese!!!) si era rotto all'interno della zuccheriera. ma cosa credi, che la plastica sia buona con lo zucchero? credi che mi mangerò tutto insieme per addolcirmi della tua fastidiosa presenza? credi che passerò allo zucchero normale (che TU tanto ami) con questa politica di dissuasione delle scelte inerenti alla mia casa?
proporrò a Simona di mettere il Barza nella raclette, squagliarlo e nasconderlo al mondo. poi pulisco la raclette di Simona e riprendiamo ad usarla normalmente. ieri è venuta la ragazza a trovarlo ed è pure caduto il governo. e loro felici perchè sono di destra....due fascisti a casa mia. il barza inoltre l'altro giorno ha detto che lui si è rotto l'anima di Beppe Grillo, e la satira di cui abbiamo bisogno deve essere imparziale, COME QUELLA DI STRISCIA LA NOTIZIA, testuali parole. qualcuno è venuto al mondo passando dal bagno, piuttosto che dalla porta d'ingresso. ed ora scusatemi, esco a comprare una vecchia bandiera dell'URSS per la mia cucina ed un busto di Lenin come fermacarte. e forse la prossima settimana faccio la festa dell'unità a casa MIA con amici partigiani intolleranti. qualcosa non va in questo ambiente.....mio dio MARTA torna a prenderti la tua stanza, io sto svalvolando con questo fantoccio di AN. Barza go home. and pay the affitt per 2 years prima di go home.

Tuesday, February 20, 2007

quelli della BUONA GIORNATA.


ci stiamo sfasando grammaticalmente.
mi capita di parlare con persone che mi trattano male, con le quali sto chiaramente litigando, e che alla fine mi dicono BUONA GIORNATA. ma come sarebbe a dire, buona giornata a chi? perchè?
tu non vuoi che io passi una bella giornata, mi stai insultando, mi stai offendendo, ti sto facendo arrabbiare...e mi dici BUONA GIORNATA per chiudere la conversazione!??!?!! ma devo sperare che tu abbia un sarcasmo fuori della norma, o cosa?
forse mi dovresti dire: SPERO CHE OGGI TI CADA UNA TRAVE IN FACCIA; SPERO CHE TI SI INNESTI NEL LETTORE IL DISCO NUOVO DI NEK; SPERO CHE SI RIFORMINO I NIRVANA IN CAMERA TUA CON LA FIGLIA DI COBAIN AL POSTO DEL PADRE; SPERO CHE IL VESTITO DI LAUREA RIPRENDA A STARTI STRETTO; SPERO CHE IL MISTER SABATO TI METTA IN PANCHINA DECIDENDO DI GIOCARE SENZA PUNTE; SPERO CHE IL TUO PRIMO TOUR PARTA OGGI CON DIFFICOLTA': infatti parte oggi, ma con difficoltà...alcuni ci beccano, cavolo!
insomma, non mi va che mi diciate buona giornata se vi ho fatto arrabbiare o se siete arrabbiati con me.
non dite nulla.
chiudete i telefoni, il messenger, skype, mollatemi.

grazie.

Monday, February 19, 2007

il mancato infantilismo del lavoro.



qualcosa non funziona proprio, nei nostri rapporti lavorativi.
qualcosa non mi torna ma mi rendo conto possa essere anche colpa mia.
se vogliamo essere altruisti è in gran parte colpa mia. colpa nostra, vah.

o sono troppo diplomatico,
oppure ho ragione e non lo sono così tanto diplomatico,
mi dicono che le cose miglireranno.
sono le stesse cose che dite a voi stessi, amici miei.

alcuni amici che ritengo persone luminose e giganti, e prendono l'autobus alle 7 del mattino e vanno a timbrare il cartellino anche se dovrebbero fare tutt'altro e guadagnare tutt'altro ed avere una casa col giardino e con un bagno grande dove non ti fai la doccia stretto, alcuni amici mi aprono le loro braccia virtualmente e spesso fisicamente ed io non li stringo mai abbastanza.lo faccio ora gg ed erica.

mi stringo a quelli che stanno in francia a coltivare il loro sogno aromatizzandolo di ristoranti e di vini dall'uvaggio contraffatto per intrippare clienti ignoranti.lo faccio jeanpaul e samuele.

mi stringo a chi lavora nelle scuole e la sera rientra stanca tanto da non riuscire nemmeno a mettere una cosa sul fuoco, ponga. lo stesso fuoco che cardo oggi ha lasciato involontariamente acceso e brucia anche mentre dormo. brucia dall'essere vivo come noi, appesi su questi rami instabili di querce da vita adulta.

mi tengo stretti coloro che quando ti danno una possibilita' ti pagano più di quanto ti aspettassi e ti pagano finalmente, e meglio se gli sfugge che sei stato bravo, ed a volte ti danno quelle pacche sulle spalle come mi immaginavo me le desse mio zio che non me ne ha mai date perchè è andato via da noi troppo presto. a volte ti gratificano come fa un padre quando passi un esame o quando ti vede tornare a nuoro all'1 di notte da olbia e ti vede gli occhi cresciuti, e tu sei già un adulto che si cerca, e lui, soltanto lui ti trova.

nessuno ti dice che hai lavorato bene, come quando ho tolto la gramigna dai campi calabresi per 'datori' che mi han pure offerto qualche soldo che mi ha pagato un aereo per casa. nessuno ti dice BRAVO, nessuno ti dice GRAZIE, nessuno ti dice COMPLIMENTI.

nessuno ti insegna che le nostre case, così accoglienti quando riusciamo a prepararle per un arrivo, ecco....nessuno ci dice che le nostre case non rubano ma nascondono.non rubano e non ci nascondono.

nessuno ci dice che non continueremo in questo delirio,
nessuno ci dice che siamo vicini tra noi così tanto da disturbare le nostre poche ore di sonno,
i nostri lavori leggeri,
i nostri datori severi,
i nostri cieli neri,
i nostri obiettivi più veri,
i nostri lutti più seri,
i nostri fuochi più attesi.

allora ve lo dico io adesso,
come l'ha detto a me chi doveva dirmelo, proprio stamane.

i lavoratori infantili siamo noi, con qualche lacrima dentro, affianco alle cortecce che ci costruiamo nel mondo problematico che ogni tanto possiamo solo toccare, in attesa di afferrarlo.

Friday, February 16, 2007

punto di vista sulla testa.


mi tieni la testa in mezzo ad un balcone gelato ed ho ancora freddo.
mi tieni la testa con la musica sotto tipo cuscino e mi addormento sudando.
mi tieni la testa con superficialità, ti cade ed io non mi accorgo che sei via.
mi tieni la testa tra le parole, e quando mi alzo scappi per le scale.
mi tieni la testa oltre il bicchiere, sull'orlo di un tavolo rotondo e impossibile.
mi tieni la testa dove non so appoggiarla e te la regalo quando esci.
mi tieni la testa quando scoppia, cerchi di spegnerne la miccia ma poi è uguale.
mi tieni la testa perchè ad esempio sei mia madre e vuoi che basti tenerla per far passare il mio dolore.
mi tenete la testa, vi ringrazio, io e voi pensiamo che basti.
pensare che basti forse me la alleggerisce?
no, è il punto di vista sbagliato: non tenerla affatto sarebbe di gran lunga peggiore.

Wednesday, February 14, 2007

domande



sono io che ve lo faccio credere o mi state davvero fregando?
tranquilli: sono io che ve lo faccio credere.

mia sorella mi ha appena promesso che mi farà sempre forza nella vita.
gliel'avevo chiesto, ma la ringrazio di questo.

stasera ho chiesto mentalmente a mia madre di reggermi la testa.
nessuno più regge bene la testa: alcuni te la svuotano, altri te la riempiono: mia madre e chi mi vuole bene me la regge soltanto. che disincanto.

Sunday, February 04, 2007

ancora in viaggio



La pausa del viaggio è lo spettacolo,
la sala che si spegne,
la prima luce che sfumi bene,
quella che hai puntato il pomeriggio,
il telefono che squilla e decidi se rispondere.
La pausa del viaggio è la bohème con LoZio che arriva da Imola all'1,
è la pizza con gli ingredienti aggiunti alla fine,
è la tua pipa,
il pranzo con un'orata in più,
è il cappello che hai in testa e mi passi con leggerezza.
La pausa del viaggio è il rientro a casa di mattina presto,
è il riposo in camper,
è un giro senza fine con tante pause.
La pausa del viaggio è un ritorno a casa e le case degli altri ti si aprono vicine come matrioske.
La pausa del viaggio è un disco ascoltato assieme
ed un aneddoto che sorprende ma mi fido.
La pausa del viaggio è già quasi finita e tu sei di nuovo in giro, dopo aver accarezzato un pò di noi.
Ciao Gianni, a presto, grazie di tutto e sopratutto di te.
Ci vediamo, non so dove ma ci vediamo.

Thursday, February 01, 2007

una poesia di Raymond Carver



La strada

Che nottata! I sogni o non vengono affatto
oppure si tratta di un sogno che forse forse
annuncia una perdita. La scorsa notte mi hanno abbandonato
senza una parola su una strada di campagna.
In una casa laggiù sulle colline c'era una luce
non più grande di una stella.
Ma avevo paura di andarci e ho continuato a camminare.

Poi mi sono risvegliato al rumore della pioggia sui vetri.
Vicino alla finestra un vaso di fiori.
L'odore del caffé e tu che ti tocchi i capelli
con il gesto di chi non c'è più da anni.
Ma c'era un pezzo di pane sotto al tavolo
accanto ai tuoi piedi. E una fila di formiche
va avanti e indietro da una fessura nel pavimento.
Non sorridi più.

Fammi un favore stamattina. Chiudi le tende e torna a letto.
Lascia perdere il caffé. Faremo finta
di essere in un paese straniero, innamorati.

Archivieddo