Wednesday, November 28, 2007

almost touring.

il tempo da passare fuori
dura quanto una lacrima di Simona dopo il vino versato, ed io non mi spiego perchè piange ma a volte viene voglia di piangere anche a me.
il tempo da passare fuori
dura la rabbia veloce e impercettibile di Fabrizio, quando non si spiega un nonsense e si tortura senza urlare
e poi è di nuovo lui,
e nel mentre però non sappiamo che dire.
il tempo da passare fuori
dura l'abitudine della propria macchina,
passa poco prima della fine del percorso,
continua nella musica che si suona in giro
e poi si inghiottisce il tuo quotidiano.
il tempo da passare fuori
ti illude e ti culla come un bambino nuovo
ti da il privilegio di essere in giro
poi ti restituisce le cose che tocchi

ed è già casa.

Thursday, November 22, 2007

rimorchiare donne.

sono giorni che mi chiedo come rimorchiare una donna bellina, per lo più passionale all'inverosimile, non ne esistono più, sto combattendo tra studentesse di giurisprudenza morigerate e lavoratrici che non so cosa fanno, l'importante è che si concedano però. forse sono io che invito le donne a costumi poco disdicevoli, col mio essere belloccio, ma da quando sono diventato calciatore sto cercando con un certo impegno una soluzione almeno mensile! il fatto è che mi manca una caratteristica fondamentale che avevo rimosso dai miei punti di forza a livello di seduzione: IO NON HO AMMAZZATO NESSUNO. questo mi dispiace moltissimo, non sono nemmeno nella situazione in cui sono coinvolto in un omicidio e finché non sono innocente mi sbattono in carcere tanto per gradire. sono delusissimo di me stesso, ho perfino pensato che avrei potuto studiare nella peccaminosa perugia invece che a bologna, dove non ci sono spacciatori in centro, dove nessuno si fuma gli spinelli e si vive ai piedi dell'arcobaleno tutti insieme sorridenti per un grande domani col nuovo partito delle libertà al quale siamo tutti iscritti. il fatto amici è che ieri ho visto ALBERTO STASI sul sito di un noto quotidiano: ALBERTO, mentre uscivano 235 pagine di indizi contro la sua innocenza, passeggiava sorridente per Milano con una bella biondona. io che non solo non ho un verbale così grande sottomano, ma sono anche innocente, e non ho nemmeno la biondona che mi tiene la mano, mi sono sentito inadatto al mondo. ALBERTO faceva pure shopping, secondo me coi soldi di Vespa: a me Vespa non mi invita. non posso nemmeno suonare il campanello di "Porta a Porta" perchè sono innocente, o cavolino fritto di bruxelles! altro problema grave: IO NON HO FATTO L'ERASMUS, quindi non capisco il caso di Meredith. l'erasmus è un'eperienza importante, ti forma, tu vai in una città e ti ammazzano, così, per esperienza: Meredith è viva, è morta solamente per un trucco esistenziale di stampo erasmus. l'erasmus è bello, è meraviglioso, non si muore veramente, eppoi conosci un sacco di persone: chi suona il bonghetto, chi gioca a pallacanestro e con la mano libera spaccia, chi si fuma l'hashisch (cosa che in america non succede), oppure chi si tromba un'americana che fa i video su youtube, e chi i video non li fa e non va in erasmus e non rimorchia: cioè io. e AMANDA in carcere riceve le lettere degi ammiratori: sei bellissima, vienimi a sgozzare, sei bona come il pane, non ti farei nulla, in carcere ci sono letti per due, io ti amerei più di raffaele, e cose così....allora se ci penso bene chi rimorchia? è evidente: rimorchiano GLI STUDENTI ERASMUS CHE AMMAZZANO LA GENTE, O CHE PRENDONO PARTI AD AZIONI ILLEGALI. lo sapevo che dove farlo questo benedetto erasmus porca miseria...però un omicidio sono ancora in tempo...

Tuesday, November 20, 2007

il calcio non è solo ilcalcio


ho questa frase in testa da giorni, è anche la mia frase personale.
alcuni mi chiedono di scrivere il post sulla partita di domenica, per capire come mi sento, per leggere come mi sento. mi sento bene, ma mi sento bene con voi, non da solo.
noi giochiamo la promozione del csi bologna, a livello amatoriale, senza tutta la fuffa del calcio semi o professionistico. siamo lontani da questo, per demeriti sportivi o perchè la nostra vita non è stata il calcio quando ci hanno messo a correre dietro un pallone.
penso sia difficile spiegare il calcio che giochiamo, e sia invece facilissimo uscire da una stanza nella quale non abbiamo parlato d'altro, ma il calcio è un mondo parallelo a sè, che riempie i discorsi, i rapporti, e le esistenze nostre. e le esigenze anche.
il calcio non vi spiega perchè andiamo a dormire alle 22 il sabato se domenica mattina alle 8 dobbiamo stare in piedi, eppure il calcio lo viviamo così perchè è un'esperienza.
il calcio sono 16 persone circa, divise in panchina e campo, ma che si riscaldano assieme, si lavano assieme, corrono insieme, e crescono fisicamente e mentalmente ed a livello di intesa insieme. se questo non avviene queste persone sprofondano insieme, ed il loro rapporto si plasma e si modifica, ognivolta che si arriva a correre intorno alle porte.
sono 16 teste diverse che mettono dei caratteri ancora più sfaccettati.
sono in pochi quelli che rimangono uguali appena indossano le scarpe coi tacchetti.
sono in pochi quelli che rimangono uguali quando sentono SCALDATI, STAI PER ENTRARE.
secondo me sono pochissimi, e quelli non fanno differenza, non dicono nulla più di quello che va detto ogni giorno, ma non hanno il fascino che ha chi cambia di fronte alla palla.
il calcio è un gioco con un'impronta collettiva enorme, quasi seccante.
è difficile a questi livelli eccellere senza l'aiuto di chi lavora per te.
il calcio è un continuo prendersi responsabilità e fidarsi del fatto che se le prendano gli altri, quell'altro che odi, quell'altro che ritieni coglione, quell'altro che non ti restituisce la palla, quell'altro che è scarso: tutto torna ed è utile, ed è questo che forma il nostro calcio.
il calcio non finisce sul campo, ma finisce quando hai perso di vista quelle persone e ti ritrovi in camera appena la lavatrice si è accesa e ti lava la roba.
il calcio finisce quando pulisci le scarpe e metti quell'affare dell'ikea per tenerle comode e far si che non diventino storte.
il calcio finisce quando non puoi andarci, e ti sembra che è una cosa piccola solo quando il tuo amico torna a casa e non ti racconta cosa è successo, ed allora ti ricordi che anche tu volevi esserci.
il calcio è silenzio, è dire qualcosa solo quando è strettamente indispensabile, solo quando implori il compagno di darti la palla.
il calcio non è solo dove c'è l'azione, ma è anche la preparazione della stessa, è anche quello che non vedi e va fatto, è anche interruzione, e recupero, e mani date, e botte prese e cattiveria.
il calcio è quando con uno smetti di parlare perchè ritieni di aver subito da lui un torto, poi basta fare un passaggio insieme e lui è la persona più importante di quel tuo istante, e l'istante forma tutto ciò che ti serve.

il calcio non è solo ilcalcio, è anche tutto questo, ma di più di come ve l'ho detto.

Monday, November 19, 2007

le vostre luci



le vostre luci stasera le vedo
e mi piacciono moltissimo,
di quel piacere collettivo che si sente quando si conosce una persona speciale,
quando inizia un amore,
a prescindere da cosa arriverà a diventare.

le vostre luci oggi hanno iniziato la partita che abbiamo atteso tanto
e pensare che nel calcio siamo tutti persone diverse,
ma quella luce è rimasta uguale appena abbiam vinto e siamo passati ad una tavola.
non lo so ma io oggi sarei voluto essere un bicchiere d'acqua e guardarvi in trasparenza.
forse sarei voluto essere un megafono per dirvi quanto vi adoro
e quanto ogni volta mi sento pieno per essere vostro amico
per essere nei vostri pensieri.
forse vorrei solo essere una voce lontana, più lontana sicuramente di quanto sia la mia voce vera, e da lì vorrei manifestarvi il mio affetto più profondo con delicatezza.
forse vorrei essere un mazzo di fiori nelle vostre cucine, o l'odore del caffé quando vi svegliate ed iniziate le vostre vite.

a volte vi osservo
e mi innamoro delle vostre parole
delle vostre peculiarità
delle vostre identità.

mi innamoro di un amore infinito
e mi sento pieno di voi,
una pienezza che continua
che fa la mia vita migliore
che semplicemente fa la mia vita
e mi basta saperlo.
buonanotte.

Friday, November 16, 2007

lo sai tu.





stasera e domani e dopo
lo sai tu quello che voglio
lo centri tu il mio bisogno
le conti tu le mie lacrime
le prendi tu le mie foglie
le strisci tu le mie carte
le vivi tu le mie persone
le scegli tu le mie amicizie
le conti tu le mie bottiglie
le vedi tu le mie strade
le indossi tu le mie piume
le fermi tu le mie ossessioni
li decidi tu i miei maglioni
li spegni tu i miei bagliori
le conti tu le mie durate.
sono accostato ed accumulato di affetto che non voglio,
riprendetevelo tutto,
non lasciatemene nemmeno un secondo
o un grammo
o un poco
perchè non sarò buono per nessuna lacrima che ti prendi in prestito.

stasera e domani e dopo
io sarò ancora una cosa minuscola
ed ogni volta che io sarò minuscolo
tu non esisterai più
sempre di più
specie se non sai resistere.

tutto si suda,
ciò che si trova è già troppo presuntuoso per ogni prova da offrire.
tutto si suda, e si ottiene
ma solo se lo si vuole davvero
ma solo se non si prova
ma solo se non si stringe.

Monday, November 12, 2007

autumn



questo autunno è freddo dentro.
non quando scendi in bicicletta su via valeriani e bruci i semafori
non quando entri ad una festa accogliente e ritrovi quelli che anni fa ti salvarono dalle cadute.
non quando entri in macchina e parti per andare ad un concerto.
non quando inizi a parlare inglese e penso che sono orgoglioso di te anche se siamo diversi, non si deve essere per forza orgogliosi di ciò che è identico.
non quando tua madre partendo ti ingrandisce gli occhi di lacrime che almeno non cadono, e tutto diventa strada per casa e ricerca di un parcheggio.
non quando il tuo mac esplode coi tuoi dati dentro e tu inizi a preoccuparti.
non quando inizi un brindisi, entri in un bar e calamiti l'attenzione su di te che ridi e fai rumore perchè hai soltanto voglia di vivere ed esplodi dalla voglia di vivere.
non quando cambi camera e ti abitui ai nuovi rumori.
non quando mi dici di non dire nulla.
non quando ipotizzi che capirai certe cose ed io non lo so dove sarò.
non so se ci sarò.
non so se fa davvero freddo, se ho voglia di tornare a casa da solo
se invece oggi era il caso di prendere il treno ed andare a roma,
mentre il mio mac muore in un centro di assistenza ed io penso soltanto che gli alberi sono la prima parte delle foglie gialle
e le foglie gialle sono la prima parte di noi,
e noi siamo questo autunno meraviglioso nonostante io non sappia come stiate eppure abbia a cuore la vostra gioia, la vostra salvezza, le vostre labbra ed i vostri disegni interrotti.
l'autunno è freddo dentro, ma quando esci ti sembra meno cattivo e più accogliente.

Tuesday, November 06, 2007

meretrici.


questa per me va al primo posto nella classifica delle troiette televisive.
ovviamente si tratta di una sarda, perchè come la giustizia tedesca ha ampiamenete dimostrato, quando i sardi escono dalla bella isola la propensione a fare fesserie e cose deplorevoli è sempre massima (tra gli esempi migliori TUTTI COLORO CHE HANNO SVENTOLATO IN CONTINENTE UN QUATTROMORI PER FARE I SARDI, TUTTI COLORO CHE PARLANO IN SARDO ANCHE IN MEZZO ALLE CRICCHE CON ITALIANI CHE NON CAPISCONO, TUTTI COLORO CHE ESCONO SOLO TRA SARDI PERCHE' SONO DISADATTATI, TUTTI COLORO CHE VANNO AL CIRCOLO DEI SARDI PER SENTIRSI A CASA E SI FANNO FREGARE UN SACCO DI SOLDI CON ICHNUSA SCADUTE E VINI SPUNTI). la tronista SERENA è comparsa tempo fa dalla De Filippi: ha fatto subito quella seria, nonostante i 31 anni ha un figlio a carico nato da una storia di passione (una passione che un preservativo o una bella pillola avrebbero impedito causasse la fuoriuscita di un piccolo costantino rincoglionito, perchè é così che la finirà quel pargolo) e possiede due negozi di cellulari autodefinendosi imprenditrice: mi chiedo a Selargius cosa se ne facciano di due negozi di cellulari se c'è il tasso di occupazione della namibia degli anni '20, ma vabboh. la prima cosa che ha detto una volta in studio è stata: NON MI INTERESSANO I RAGAZZI BELLI, IO GUARDO ALTRE COSE. dopo 3 puntate da aggressiva verso chiunque le chiedesse del figlio è andata come una pera cotta dritta a GIOVANNI CONVERSANO,che molti di noi maschietti ricorderanno essere uno dei calciatori (AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH) di Campioni, un reality che ha messo nella testa mia e di altri cari amici che SE GIORGIO ALFIERI E' UNA PUNTA, ALLORA IO IN SERIE B CI ARRIVO ANCHE A 37 ANNI. insomma, la ridicola serena ve la potete godere quando volete, basta osservarla mentre si litiga il bel Giovanni con una ex letterina, che ora è finalmente tornata a battere i marciapiedi di Padova. in Serena, intanto, della mamma premurosa non è rimasto nulla, ma dell'imprenditrice molto: la finirà facendo serate nei locali e magari nel tempo libero un corso di dizione che le toglierà quell'accento sardo così poco televisivo.la finirà scegliendo Giovanni, ed avremo un'altra coppia che da sola giustifica l'acquisto di un fucile a pallettoni da scaricargli addosso per sentirsi meglio. forse lo farò davvero....
Serena....ma prendi più o meno della Yespica per una notte?

Saturday, November 03, 2007

L'imbecille.


Fammi capire: ti avrò visto 4 volte in 7 anni, e menomale che un caro amico mi ha dato ieri la possibilità di vederti di nuovo.
Che eri bella me lo ricordavo, che avessi gli occhi così grandi no.
Ma la prima volta eri mascherata da sposa ed abbiamo discusso parecchio, è un pessimo inizio, è vero.
Ma tempo ne è passato, potrei convincerti che sono migliorato, se solo riuscissi a spiccicare parola.
Ad ogni modo fammi capire: ti rivedo e rimango imbambolato come un imbecille e non riesco nemmeno a dirti CIAO.
Non riesco nemmeno a dirti TI RICORDI DI ME?
Non riesco nemmeno a parlare.
A fare una battuta,
a darti un bacio sulla guancia.
La scusa è che c'è troppa gente,
che è sbagliato il contesto,
ma intanto non sono riuscito a fare niente.
Sto zitto, grande risultato per il resto della gente, ma io che ti sto zitto davanti è davvero una cosa da imbecille,
dopo tutto il circo che ho fatto per vederti.
Con questo ritmo ci metterò almeno 6 anni per riuscire a guardarti quegli occhi grandissimi e non girarmi altrove balbettando stronzate.
O non ci metterò nemmeno un secondo di più,
perchè non va,
perchè non ci riesco,
non ci provo a rivederti con l'intenzione di poterti parlare.
Ieri sono stato davvero imbecille, cavolo che immenso imbecille.

Archivieddo