Friday, October 29, 2010

non dimentico più.


oggi la mia confusione é tornata leggera
solo se accolgo le mani di chi io non so
cado latente nel buio che prima non c’era
sento il suo volto che ride, io non tornerò.

non dimentico più
non dimentico più… ok
I will always love you
I will always love you… ok

lieve e solenne mi avvolge un’anima in pena
sembra che mi dia il colore che ancora non ho
parla di vendere il cuore che prima stringeva
apro le mani e si accorge che mi seguirà

non dimentico più
non dimentico più… ok
I will always love you
I will always love you… ok

un altro me che se ne va
non spegne più ciò che brucerà
un altro me che giudica
che cosa io mai sarò per te

non dimentico più
non dimentico più… ok
non dimentico più
non dimentico più… ok
non dimentico più
non dimentico più… ok
I will always love you
I will always love you... ok

Thursday, October 28, 2010

the deads.


forse è che l'1 novembre si chiama giorno dei morti.
forse è che ottobre ti butta sempre per terra col suo vento gelido.
forse è che l'1 novembre è un giorno in cui ci si ferma e si pensa.
forse è che uno ha in mente sempre il peggio e non sta mai a ridere per niente.
forse è che anche il 2010 si è portato via una persona cara, a gennaio.
forse è che la morte non si impara, non si capisce.
il mio amico alberto chiude una poesia dicendo: NOI SOGNIAMO LA MORTE, MA LA MORTE CI SOGNA?
insomma non so il motivo alla base di questo post, e per scrivere nel mio spazio non ci deve essere un motivo.
volevo solo mettere dei fiori
anche quest'anno
sulla tomba di marco pilu a nuoro
sulla tomba di mia nonna a jacurso
sulla tomba di py che sta in friuli, o forse in veneto, il posto forse è sbagliato, ma che importa?
sono i fiori che ho raccolto stamane mentre correvo, erano cosi tanti che non ho saputo scegliere, ho solo preso i più luminosi, i più colorati.

big star - thirteen


Won't you let me walk you home from school
Won't you let me meet you at the pool
Maybe Friday I can
Get tickets for the dance
And I'll take you - ooh
Won't you tell your dad "Get off my back"
Tell him what we said 'bout 'Paint It Black'
Rock 'n' roll is here to stay
Come inside now it's okay
And I'll shake you - ooh
Won't you tell me what you're thinking of
And would you be an outlaw for my love
If it's so then let me know
If it's "no", well, I can go
I won't make you - ooh

on almost every sunday morning


Take a message to your head
Just stay beside her in the bed
You were so stupid
To believe in things you couldn't see
Then make them all you want
If you haven't got the reasons
Just make up any reasons
Then pick them 'til they're torn
Take it all away
You took your coat today
But they all go back in the morning
Make a time to find your way
I got a little further today
Wash your eyes clear of anything
Make them empty circles
Dress yourself in black or gray
I'm hungry like a wild wait or only child
This lithium is heroin to me
It makes it all withdraw
All the anger and loss
But it all keeps coming back in the morning
You keep yourself too clean
You dig yourself a dream
That we won't be coming home alone
Not this time
Not this time
Not this time
Not this time

Wednesday, October 27, 2010

unravel


While you are away
My heart comes undone
Slowly unravels
Like a ball of yarn
The devil collects it
With a grin
Our love
In a ball of yarn

He'll never return it
So when you come back
We'll have to make new love

He'll never return it
When you come back
We'll have to make new love

night nurse - gregory isaacs

sono passati quasi 15 anni da quando con samuele, giampaolo e mastrone, chiusi in una stanzetta, abbiamo cominciato ad interessarci alla musica reggae. alcuni, per la verità, già la conoscevano, ma tutti stavamo imparando a suonarla.
quella stanzetta è diventata di volta in volta qualcosa di diverso, in un contesto sempre cangiante: a volte stavamo in una sala dell'oratorio, più spesso in un garage che qualche genitore ci offriva, per provare, nei lunghi pomeriggi che avevamo a disposizione.
non so quando studiassimo, so che trovavamo tantissime ore per tutto quello che c'era da fare.
preparavamo i concerti, si suonava tantissimo, si lavorava tantissimo per venti minuti di esibizione.
tra le canzoni più suggestive, più belle, più emozionanti, c'era questa NIGHT NURSE, cantata da una voce meravigliosa di baritono, una voce davvero celestiale, che ti apre dentro per la sua semplicità e dolcezza.
gli accordi erano come al solito due e pure messi in croce, ma quella canzone andava oltre.
non so quante volte ho chiesto ai miei amici di cantarmela, di rifarmi sentire l'ingresso della batteria prima della seconda strofa, di spiegarmi cosa dicesse: "Non voglio vedere dottori, voglio essere curato dalla mia infermiera. Non ci sono medicine per me, lei e’ il mio solo rimedio..." e cosi noi, dalla nostra piccola nuoro, andavamo a scoprirla, con l'ingenuità di chi comincia ad allenare le orecchie, e cresce con la musica, o si serve della musica per crescere.
una nuova analisi sul tempo dunque l'ho ricevuta pochi minuti fa, quando ho saputo che ieri gregory isaacs è morto, dopo un anno di agonia, a causa di un cancro ai polmoni. dunque eccomi qui, da un'ora sono immerso in queste sensazioni, in quelle emozioni di adolescente che è sparito da troppo, e non posso fare altro che ascoltare,ancora, e lasciarmi cullare, come sempre, da questa melodia.
riposa bene,cool ruler.

Tuesday, October 26, 2010

dove vorrei essere adesso - heysatan


vorrei essere qui,
coperto per non sentire freddo
ad aspettare che inizi il primo accordo.
a cogliere il momento in cui vi guardate
ad osservare quegli animali di cartapesta.
a capire quando la voce comincia
a capire cosa dici.
vorrei essere qui adesso
vorrei che la mia mano fosse riscaldata
ed il mio viso freddo e gelido.
i miei piedi che aspettano
nel parco degli animali di cartapesta cosi silenziosi
cosi freddi
cosi accoglienti
cosi inspiegabili.
qui.
vorrei essere qui
proprio adesso.

Monday, October 25, 2010

backstreet boys- as long as you love me


pezzo straordinario,
che parla del fatto che non te ne frega nulla di come uno è, di dove è, basta che mi ami (anche se a me sembra più complessa di così...mah).
direttamente dal 1997 arrivano loro: un biondino con lo stesso parrucchiere di nino d'angelo, un portoricano disadattato, uno che ha i capelli con la frangia e gli occhi azzurri modificati al pc per stare bene con la camicia (e lui si modifica gli occhi anche quando è solo in casa), e poi ci sono lo spilungone che alle scuole medie non voleva nessuno, e quello che ha 89 orecchini scandalosi, si colora i capelli di verde (un punk in un gruppo pop) e soprattutto ha un beh di tatuaggi tipo MAMMA PERDONAMI, una lisca di pesce, e una chiave della vita con l'iniziale del nipotino.
questi erano i backstreet boys, ed io non li capivo.
eppure con questo video strepitoso hanno fatto la storia.
perchè non importa chi sei
da dove vieni
basta che mi ami.
non importa, capito?
il brano comincia con un piano disteso tipo quei sintetizzatori che usavano i pink floyd nel 1987, ed un sapiente accenno di chitarra flamenca, secondo me è PACO DE LUCIA, così, PACO lo senti.
poi parte il quattroquarti campionatissimo con rullante osceno, e li sei invaso dalle voci che ti conquistano e ti seducono facendoti dimenticare la settimana lavorativa anche se è solo lunedi.
perchè ognuno canta bene, ognuno ha da dire, ognuno sa qualcosa del falsobordone fiammingo ma allo stesso tempo non dimentica la lezione del canto gregoriano applicato alla mtv generation ma con una strizzatina d'occhio ad una tipa bona che passa.
il ritornello arriva subito perchè cosi ti romperà le palle per altre 87 volte, ma poi ci si rilassa: la base, inaspettatamente non parte, resta per una frazione l'accordo e solo allora uno di loro (generalmente il più convinto) riprende col verso ed ecco di nuovo il rullantino seccante che già è nostro amico.
cantano e ci credono, e ci credo, questi si sono arricchiti, mi scendono un bridge o forse salgono solo di tono non ricordo ma fa nulla,
e poi PACO DE LUCIA, incazzato per non aver suonato di brutto, risuona un jingle tipo suoneria di cellulare per ballerinadiflamenco leggermente diverso dal primo.
il ritornello continua
ma stavolta alcuni si staccano dalla strofa per dire tipo WHO YOU AREEEEEEEEEE, WHERE YOU ARE FROMMMMMM (in italiano CHIIII SEIIIII.... DA DOVE PROVIENIIII) per farci sentire che non sono solo belli (maddove?) ma anche bravi (maddove?).
il video ha anche una trama perchè loro danno ai fan anche dei contenuti: praticamente questi entrano in una stanza piena di fighe allucinanti vestite da manager in carriera (o da escort, ormai anche le escort si vestono bene) per una audizione.
non si sa di cosa, cmq alle loro spalle intuisco una ruota panoramica, una macchina rossa, un lavagnone luminoso, un lavagnone normale, ed un tavolo da cucina.
una gli fa cenno di cominciare, e loro cominciano la canzone e le tipe col telecomando li cambiano d'abito etc.
non ho capito dove vogliono arrivare, ma nemmeno di cosa si parla, alcuni riprendono, altre ammiccano, altre si svestono un pò ma non troppo ed alla fine vanno tutti via felici e contenti e sapete perchè?
perchè il tamarro prende il telecomando e cambiano i ruoli: comincia dunque l'audizione di queste sventole.
quindi volendo è anche un video maschilista in cui è l'uomo a gestire il telecomando.
la donna fa i piatti, forse volete dire questo?
però dai, non importa chi sei basta che mi ami. non mi importa nemmeno cosa sei, per dire. e non mi frega nulla di cosa hai fatto basta che ci amiamo.
E questi sono i backstreet boys, i ragazzi della porta accanto, quella dove ora vado armato di roncola, cosi mi sfogo.

dal passato...


You must leave now, take what you need, you think will last
But whatever you wish to keep, you better grab it fast
Yonder stands your orphan with his gun
Crying like a fire in the sun
Look out the saints are comin’ through
And it’s all over now, Baby Blue

The highway is for gamblers, better use your sense
Take what you have gathered from coincidence
The empty-handed painter from your streets
Is drawing crazy patterns on your sheets
This sky, too, is folding under you
And it’s all over now, Baby Blue

All your seasick sailors, they are rowing home
All your reindeer armies, are all going home
The lover who just walked out your door
Has taken all his blankets from the floor
The carpet, too, is moving under you
And it’s all over now, Baby Blue

Leave your stepping stones behind, something calls for you
Forget the dead you’ve left, they will not follow you
The vagabond who’s rapping at your door
Is standing in the clothes that you once wore
Strike another match, go start anew
And it’s all over now, Baby Blue

Saturday, October 23, 2010

lele battista - le cose più grandi di me


" Perchè per me non ha senso....per me non ha senso .....per questo non penso l'insensibità degli altri ........è troppo facile sentirsi tardivi ...sentirsi ....traditi dal tempo galleggiare nell' etere arido schivo sino alla scoperta di sentire un assurdo vuoto dentro...Perchè da un pò non mi sento ...per questo mi graffio e riporto il mio corpo al centro dal margine del problema rimasto irrisolto per molto tempo da credere non esista ma venga solo supposto da questo fremito da cui vengo scosso e dalle cose più grandi di me dal vuoto più pieno che c'è da tutta la frenesia che i miei sensi porta via dall'impagabile senso di Libertà ...provato solo qualche attimo fa...la leggerezza più ingombrante che c'è ...è volata tutta via con te....è volata tutta via con te...Io non so esprimere quello che sento....sono legato alle parole che rimangono spesso dentro....l'Amore scalpita eppure...neppure io più ci penso ed i dolori si infrangono in un secondo...riempiono queste distanze..intorno alle mie due stanze...e lentamente mi sveglio in una quieta disperazione...vedo le cose più grandi di me e il vuoto più pieno che c'è...vedo la mia frenesia che i sensi porta via e un impagabile senso di Libertà provato solo qualche attimo fa...la leggerezza più ingombrante che c'è è volata tutta via con te...."

Friday, October 22, 2010

grace


non posso dire di essere sempre stata fedele
eccetto a Dio
e non ho mai sentito di poter chiamare casa un posto qualsiasi
finchè non mi sono addormentata nelle tue braccia

non ho mai pensato che mi sarei innamorata

il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi
tu accarezzi il mio cuore
e baci il mio viso
e il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi

a volte Dio mi chiede di tornare a casa
perchè mi sento cosi sola
e poi assaggio un tuo bacio
il tuo tocco
il tuo dolce amore

non ho mai pensato che mi sarei innamorata

il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi
tu accarezzi il mio cuore
e baci il mio viso
e il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi

non ho mai pensato che mi sarei innamorata
non ho mai pensato che mi sarei innamorata di te

il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi
tu accarezzi il mio cuore
e baci il mio viso
e il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi

melissa and her boat.

Thursday, October 21, 2010

and hate for you...

somewhere


non lo, sinceramente, se mi è piaciuto SOMEWHERE.
di certo se SOMEWHERE ha vinto un festival del cinema, LOST IN TRANSLATION doveva vincerne 8.
trovo che Sofia Coppola, la regista, abbia un modo di raccontare la vita molto delicato, lento anche quando ambienta le sue storie nel delirio, e perfino le stupide feste dello showbiz sono in questo caso trasposte come piene di decrebrati lenti a cui il cervello gira lento anche se tristemente sfatti e assolutamente simbolo di inutilità lenta.
di certo la Coppola è sposata col cantante di uno dei gruppi più interessanti degli ultimi anni, i francesissimi PHOENIX, che non solo hanno realizzato una strepitosa colonna sonora strumentale, ma gli hanno regalato una canzone vera tratta dal loro ultimo album, che da sola si vale il prezzo del biglietto.
la canzone si chiama LOVE IS LIKE A SUNSET, è divisa in due parti, la versione completa, qui sotto, rende bene l'idea di come si prepara l'arrivo del testo a partire da una musica in crescendo.
pensare che su 7 minuti totali il cantato dura solo 45 secondi...ed è cosi giusta, la sensazione che ne esce, restando immersi nella musica.
intanto la Coppola, dal canto suo, si gioca di nuovo la carta delle cose dette sottovoce che noi seduti in poltrona non sentiamo, vediamo magari un labiale, intuiamo un concetto ma non lo possediamo, come se noi dovessimo avere il nostro...questo aspetto ancora non ho deciso come considerarlo: una fuga dalla poca ispirazione dicono i detrattori, un marchio di fabbrica dicono gli adoranti fan.
e io adoro la Coppola, cosa posso farci?
e lei, comunque, fregandosene alla grande, continua a incentrare un film sul concetto di cambiamento, ma tutto con una preparazione che sembra quella della canzone del marito.
addirittura in questo caso il cambiamento è quello dell'espressione facciale che ovviamente nasconde un cambiamento di vita, di percorso, uno stimolo nuovo che il film rende lecito, indispensabile, e fuori dal film pensi che anche tu vuoi un cambiamento, rivuoi indietro una cosa, vuoi crearne una nuova, vuoi stare bene, vuoi essere più felice di cosi.
puoi farlo, cosi ti dice Sofia.
e così quando esci dal cinema ti sembra di aver capito che tutto è semplice, che tutto si può trasformare in qualsiasi condizione e luogo e momento con un batter di ciglia, che una vita più densa è possibile, esiste, ovunque, basta scendere dalla macchina e correre verso.
fatevi la vostra idea, comunque, nel mentre godetevi questa strepitosa minisuite dei Phoenix, e se avete voglia di parlarmi, stamattina, sussurratemi le cose piano, cosi che nemmeno io riesca a sentirvi: magari lo so lo stesso cosa volete dirmi, non abbiate paura.

Wednesday, October 20, 2010

at every occasion...


I'm coming up only to hold you under
I'm coming up only to show you wrong
And to know you is hard and we wonder
To know you all wrong, we were

Really too late to call, so we wait for
Morning to wake you; it's all we got
To know me as hardly golden
Is to know me all wrong, they were

At every occasion I'll be ready for a funeral
At every occasion once more is called a funeral
Every occasion I'm ready for the funeral
At every occasion one brilliant day funeral

I'm coming up only to show you down for
I'm coming up only to show you wrong
To the outside, the dead leaves, they all blow (alive is very poetic)
For'e (before) they died had trees to hang their hope

At every occasion I'll be ready for the funeral
At every occasion once more is called the funeral
At every occasion I'm ready for the funeral
At every occasion one brilliant day funeral

la regina.


So, presently i’m standing
Here right now
You’re so demanding
Tell me what u want from me
Concluding
Concentrating on my music , lover , and my babies
Makes me wanna ask the lady for a ticket outta town…
So can I get a window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a ticket outta town
A look around
And a safe touch down
Window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a chance to fly
A chance to cry
And a long bye bye..
But I need u to want me
Need you to miss me
I need your attention
I need you next me
I need someone to clap for me
I need your direction
Somebody say come back
Come back baby come back
I want u to need me
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
So, in my mind i’m tusslin’
Back and forth ‘tween here and hustlin’
I don’t wanna time travel no mo
I wanna be here
I’m thinking
On this porch i’m rockin’
Back and forth light lightning hopkins
If anybody speak to scotty
Tell him beam me up..
So can I get a window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a ticket outta town
A look around
And a safe touch down
Window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a chance to fly
A chance to cry
And a long bye bye..
But I need you to miss me
Need somebody come get me
Need your attention
Need your energy yes I do
Need someone to clap for me
Need your affection
Somebody say come back
Come back baby come back
I want u to need me
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
But can I get a window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a ticket outta town
A look around
And a safe touch down…
I just need a chance to fly
A chance to cry
And a long
Bye bye..

Tuesday, October 19, 2010

il contrario di uno - edl


E prima di arrivare alla stanza dei tronchi, nella macchina noi stretti vicini, tu sotto una coperta mi hai cercato la mano e l'hai tenuta. Ho stretto gli occhi per strozzare il tempo. Gli occhi ci riescono. Uno si volta verso di noi e dice che il suonatore si è addormentato. Ho amato e conosciuto i corpi accalorati e presi nell'avvinghio, ma quella mossa tua à una bandierina piantata in mezzo al vento di una cima, dove non si può più salire in alto verso un'intimità maggiore, dove quella raggiunta è inabitabile. Da li bisogna scendere. Cosi so dire adesso. Allora la tua mano è la congiunzione e, la particella che sta tra due nomi e li accoppia più di abbracci e baci. La tua mano minuta serrata nella mia inutilmente larga, serrata a serratura chiudeva noi due dentro e tutti gli altri fuori. [...] Da poco ho rivisto la stanza dei tronchi.[...] Sono entrato. Eravamo li, sulla panca, noi due vent'anni almeno in meno e non c'erano gli altri e nemmeno la chitarra. C'era la coperta con le nostre mani nascoste sotto a fare congiunzione.

Monday, October 18, 2010


Pray to God you can cope
I stand outside
This woman's work
This woman's world
Oooh, it's hard on the man
Now his part is over
Now starts the craft of the father

I know you have a little life in you yet
I know you have a lot of strength left
I know you have a little life in you yet
I know you have a lot of strength left

I should be crying but I just can't let it show
I should be hoping but I can't stop thinking
All the things I should've said that I never said
All the things we should of done that we never did
All the things I should've given but I didn't

Oh darling make it go
Make it go away
Give me them back to me
Give that little kiss
Give me your hand

I know you have a little life in you yet
I know you have a little strength left
I know you have a little life in you yet
I know you have a little strength left

I should be crying but I just can't let it show
I should be hoping but I can't stop thinking
Of all the things we should've said that were never said
All the things we should've done that we never did
All the things that you needed from me
All the things that that you wanted from me
All the things I should of given but I didn't
Oh darling make it go away
Just make it go away now.

ma cosa diavolo ho risentito dopo millenni!?!??!

p/c

tre giorni che piove.

Sunday, October 17, 2010

I just want it to come true...

Eat all the lost sorrows in the morning.


Put your clothes now out to dry
It's early morning
The day is unfolding, ever so softly

I will always be, oh, aloud within
It's a never ending song that I sing alone
I am, awake, the only one awake

I see the sun, break out, it slows, no clouds
No crows, no one out, too - Only that you

Don't stop in still water
Don't stop in still water

Now the sun's in your eyes
It dries away your tears
As you and I are the only ones
To move in search of other feet

I will always be, oh, aloud within
It's a never ending song that I sing alone
I am, awake, the only one awake

I see the sun, glow fade, it's late, in shades
Letting the past start, good - Only that you

Dew stars in still water
Don't stop in still water

Don't you know that fires
Eat all the lost sorrows in the morning

Saturday, October 16, 2010

scarti.

canzone degli avion travel scartata a sanremo 2009:

cambio di formato.


avevamo 14 anni ed erano poi gli anni del liceo che iniziavano, ci si scambiava le cassette, e le migliori erano quelle al carbonio, perchè si diceva avessero la stessa qualità dei cd, che erano appena arrivati, ma a me non facevano paura i cd, ero felice di avere un oggetto con una qualità musicale superiore. mi sbagliavo, forse, ma non capivo allora, dove potevamo arrivare.
e molti di noi i cd non li avevano, io il primo impianto stereo l'ho avuto forse a 16 anni, non so, il mio primo cd fu l'unplugged degli alice in chains...
prima erano solo cassette, quando le compravo le mettevo in piedi sul comodino cosi rientrato da scuola vedevo subito la cover e sorridevo.
all'epoca per me era musica italiana, quasi esclusivamente, il mondo da li mi sembrava lontano, e le lingue straniere incomprensibili.
quando arrivarono a casa, le cassette straniere, aprivo vocabolari per tradurmi i testi, e mi sentivo come se fossi il depositario delle parole di adam duritz, di eddie vedder, di kurt cobani, di chris cornell, di brad roberts che faceva mmmh mmmh mmmh mmmh e vendeva milioni di dischi arricchendosi meritatamente, a mio avviso.
e mi ricordo quando una cassetta si riutilizzava, ed a volte rimaneva il suono precedente, ed a volte una canzone iniziava sull'altra, o quando finiva la canzone nuova potevi risentire la coda di quella vecchia, che immancabilmente era più lunga.
e ricordo che alcuni di noi registravano male, altri cosi cosi, altri dipendeva, era sempre un'incognita il risultato finale, e ti sentivi perso quando il brano a cui tenevi di più aveva la resa sonora di una sala prove in cui ancora non eri entrato.
e ricordo che ipotizzavamo le durate, quel disco magari era da 46 o da 45 (avevano fatto le cassette con un minuto di differenza....ma perchè!?!?!?!?), o da 54, o da 60, oppure con la calcolatrice i più perversi ed attenti sommavano tutto cosi da non incorrere nella temutissima cassetta da 90 che toglieva la fantasia e lasciava un lato libero, lunghissimo, snervante.
e mi ricordo quando restavo sveglio per ascoltare e registrare i live di radiotre, e spesso la cassetta finiva ed andava girata e faceva un casino assurdo alle 2 del mattino toglierla dal mangianastri.
credo che se mia madre mi avesse trovato sveglio registrandomi un concerto col senno di poi mi avrebbe forse benedetto.
non so, davvero non so se avrebbe reagito male come credevo.
sono cambiati e si sono evoluti quei tempi, forse neanche tanto bene.
è cambiata l'idea della musica.
è cambiata l'attenzione.
siamo cosi bombardati di brani
di singoli
di artisti che ogni anno escono con 16 tracce
di formati digitali attentissimi ed a volte cosi omologati
che io non lo so se voglio davvero tutto questo.
io non so se voglio davvero la perfezione.
io non so se voglio davvero il mercato.
il dramma è che potrei ricantare almeno 18 dischi interi dal 1994 al 1999,
ma avrei difficoltà a ricordare un testo qualsiasi di un artista attuale che mi piace.
questo perché non c'è tempo
perché tutto trascorre e passa correndo come ossessionato dal momento
ed a volte mi sembra che quello che mi rimane dentro non risieda nel presente.
e questo sta uscendo dalle classifiche e sta entrando nel quotidiano, come se fossimo noi la classifica dei dischi.
a volte mi fermo a canticchiare qualcosa
che non ricordo da dove possa arrivare
e mi sento come se l'oggi me lo avesse rubato,
perché immancabilmente, sono sicuro, è una canzone che ha almeno dieci anni.
mi ricordo l'attenzione
che si aveva per tutto
un'attenzione che oggi è difficile avere perfino per ciò che di più prezioso sappiamo di avere.
quel prezioso che corre,
che si agita
che fugge.
ecco, ho paura di perderla quest'attenzione che mi è appartenuta.
ho paura di vivere in mezzo ai singoli
agli mp3
ai formati digitali
alle cose scritte
alle lavagne o ai caratteri ridotti di un sms.
io che ho bisogno di un vinile difettoso
di una mano da stringere
di una lacrima gelida da sentire
di un amico da abbracciare quando sono felice di vederlo.
io che ho bisogno di sentirti suonare al portone
di prendere un ceffone o che tu mi faccia il solletico
e non di immaginarti
o di dover sempre rispondere ad un muro
ad uno stupido squillo per poi richiamare
ed io ti richiamo
ma cazzo quando ci vediamo?
ho bisogno di una serata analogica
di una serata di cui il mondo non sa nulla
una serata in cui paghi in contanti
e in cui il resto ci dimentica
e non ci tocca
e non ci conta.
e si ascolta tutto
senza alcuna distrazione.
ho bisogno che il telefono non prenda
e chi chiama mi sappia comunque al sicuro
e che nessuno si preoccupi per me
a meno che io non l'abbia davanti,
la persona che si preoccupa per me e che si prende cura di me e non del mio piano tariffario.
ho bisogno che si sappia
ho bisogno che di me si sappia tutto
o non mi si chieda niente ma mi si dica tutto
ho bisogno che anche gli altri parlino ascoltando quello che dicono
e restino tutta la sera attenti senza fare sforzi
oppure facendo finalmente uno sforzo
per essere fuori da questo tempo
come fossero quel lato silenzioso
quel lato vuoto
quel lato non registrato
delle cassette da 90
in cui alla fine non registravi niente
eppure non erano le cassette sbagliate:

avevano soltanto deciso di ascoltare noi
per 45 minuti ideali
alla fine della musica.
ti ascolto, finalmente.
ti guardo, finalmente
ti vivo, finalmente.

Thursday, October 14, 2010

pretese.

ci saranno giorni e periodi magari anche troppo lunghi e contesti che ci faranno sentire sereni ed in pace o persino al sicuro.
destinati a finire, ci saranno e finiranno perchè sarà tutto incompleto, perchè una serenità e una sicurezza di attesa avranno un senso e ci appariranno tali soltanto se ci stringeremo di nuovo l'uno nell'altra.
pretendo che almeno io e te lo accettassimo come un dono ed un bene che ci è stato concesso.
pretendo che lo si capisca.
pretendo che ci si sorrida sopra, con gioia.
pretendo che si compia.

I'll make a place for you to land.


Credo di sentirmi bene.
Tu arrivi percorrendo cerchi nella luce
e l'orizzonte è luminoso stasera, piccola.
Quale più perfetto rendez-vous?
Il sole al tramonto dipinge ombre attraverso
la luce del giorno, Amy, sopra le cose che facciamo.

Somiglia all'oscurità per me
andare alla deriva a Miami...
Miami...

E posso dire che "vorrei
che questo tempo non finisse mai"?
È difficile credere che Dio
abbia mandato questo angelo
a sorvegliarmi.
Perché il mio angelo,
lei non riceve le mie chiamate,
dice che sono troppo sciocco per scopare,
troppo sciocco per lottare,
troppo sciocco per risparmiare.
Be', forse io non ho bisogno di nessun angelo.

Somiglia all'oscurità per me
scivolare dentro Miami...
Miami...

Lei potrebbe far sì che un po' di luce mi attraversi
scendendo giù a Miami...
Miami...

if you knew everything
if you could see everything
before it happens
than what would you do?.....

if you knew that the love you've doing
it means everything to her
if you know that you could ruin all
than what would you do?

Fa' un cerchio nella sabbia,
fa' un'aureola con la mano,
io ti costruirò un posto dove atterrare.

L'autobus sta andando, è tempo di partire.
Quest'estate è andata, e così anche noi.
Così, forza piccola,
andiamo a farla finita a New Orleans.
Su, piccola!
andiamo a farla finita a New Orleans.
Oh, sì, forza piccola, forza piccola,
andiamo a farla finita a New Orleans...

She can bring my darkness out into the light and she could
she could bring my days back from the night and she can
she can make everything alright
she can make it shine shine shine
ooooooooooooh aaaaaaaaaah
oh ah
oh ah
in miami
in miami
in miami
.

Wednesday, October 13, 2010

avevi fatto in aria un incantesimo.


Avevo una passione per la musica
di ruggine
nerastra tinta a caldo di caligine
metropoli
le tentazioni andavano e venivano
cosa farò di me?

guidavo nella notte ferma immobile
friabile
venivo da una valle dove annuvola
nell'umido
sentivo sulle spalle un bel solletico
tu cosa vuoi da me?

lasciando alla mia infanzia
ogni ingenuità sensibile
l'amore è uno stregone un fuoco
isterico magnifico
carezza di una mano che semplifica
cosa sarà di me?

l'abbraccio adulto in un silenzio
scenico visibile
l'incendio è la stagione
delle tenebre bellissime
avevi fatto in aria un incantesimo
tu cosa sei per me...

Tuesday, October 12, 2010

Monday, October 11, 2010

in silenzio.

mi rispetto col silenzio
e ti rispetto in silenzio
e ci rispetta il restare in silenzio
per forza.
oggi è quel giorno li
in cui le parole non servono più:
sono proprio finite di numero,
e restano ormai al loro posto
e non mi chiedono di essere usate.
il tempo in silenzio
la musica in silenzio
i passi in silenzio
le emozioni in silenzio
le idee in silenzio.
ci si vive in silenzio
ci si vive di silenzio
senza scrivere
senza leggere
senza dire
senza ascoltare.
in silenzio.
è cosi che si galleggia
che si aspetta
che si capisce
che si cammina.
in silenzio
si capisce di più
si capisce per se stessi
e poi
eventualmente
si riparte a parlare
come una pausa durante una cena
prima che arrivi il piatto migliore.
elisa mi ha detto una cosa splendida
una cosa che non avevo pensato oggi,
una cosa che non si scrive e non si fa leggere,
una cosa in silenzio
preziosa
vera
da osservatrice distaccata
o forse soltanto silenziosa.
silenziosa
e in silenzio,
come me.

Sunday, October 10, 2010

arrivo.

arriverò in silenzio
così quando ero piccolo concludevo il viaggio per la calabria
con indosso dei guanti
un cappello
e ancora freddo
e comunque freddo.
arriverò senza dire nulla, finalmente,
con la voce più bassa che esiste
e forse una musica nelle orecchie,
una canzone che piace solo a me.
arriverò non so dove
forse sarà un viaggio di piacere oppure di lavoro
forse l'hotel sarà troppo lussuoso ed i miei vestiti troppo pochi.
arriverò col sorriso
o arriverò triste e poi mi verrà da sorridere
avrò pensato come fare
cosa dire
da dove iniziare.
arriverò comunque
e per sbaglio sarò in ritardo
o sarò lì quando devo esserci
o sarò lì in anticipo.
e tu indosserai la tua correttezza
le parole che non sapevi di dire
le frasi che hai deciso di veicolare
e sarai poco più cresciuta di quando mi ricordo io.
arriverò forse perfino incazzato
stanco dal viaggio
troppo privo di forza
oppure vorrò solo guardare cosa fai.
arriverò in un attimo
e non mi sembrerà lungo tutto questo limbo
e non mi sembrerà inadatto nemmeno il passaggio.
arriverò forse nuovo
e di sicuro più vecchio
arriverò che questo tempo magari è stato necessario
ma di sicuro
troppo
lungo.

golden slumbers


C'era una volta una strada per tornare verso casa
C'era una volta una strada per tornare a casa
Dormi bel tesoro non piangere
Ed io canterò una ninnananna

Sogni d'oro riempiano i tuoi occhi
Ti sveglino sorrisi quando ti alzi
Dormi bel tesoro non piangere
Ed io canterò una ninnananna

C'era una volta una strada per tornare verso casa
C'era una volta una strada per tornare a casa
Dormi bel tesoro non piangere
Ed io canterò una ninnananna

Wednesday, October 06, 2010

cosa non amo.

non amo chi dice le bugie
non amo chi gira intorno ai discorsi
non amo chi nasconde le cose
chi fraintende i sentimenti
chi mischia tutto
chi è confuso e non si risolve la confusione
e non fa niente tranne dire che va così.
che cosa va così?
i tuoi limiti?
non amo chi vive una vita dietro gli altri
chi sa di essere infelice e non fa niente per migliorarsi
non amo chi tergiversa
e si rifiuta di colpire perchè è invece la sua, la debolezza che colpisce.
non amo chi non sceglie,
chi non mostra preferenze
chi media a tutti i costi
chi ogni volta deve capire ed ha bisogno di mesi
e poi ha bisogno di ore per distruggere e disprezzare.
non amo chi non decide cosa vuole e invece lo sa ma non lo dice
che si tratti di un gelato una persona un lavoro il futuro.
non amo chi si ripara dietro il concetto di errore
non amo chi si giustifica
non amo chi crede di essere subito in una posizione di forza
chi si ritiene già in alto nelle tue preferenze
chi pensa che gli sarà concesso tutto.
tutto cosa?
quanto tutto per il niente?
quanto meriti?
non amo chi crede che dire scusa basti
non amo chi non si pente
non amo chi non capisce il talento
l'emozione
la poesia
il cinema
la densità
la semplicità
l'essenzialità.
non amo chi non capisce il vino
non amo chi beve e subito perde il controllo senza nemmeno gustare il bicchiere
non amo chi ha fretta di capire e poi lentamente prende tempo.
quanto tempo vorresti da me?
quanto tempo ci vuole per essere sicuri?
quanto tempo passa da quando divento comprensivo?

ed io
comprensivo
lo divento mai?
mi accontento delle scuse?
mi accontento?
se hai fatto un errore tienitelo
abbine cura
parlaci
sono le uniche parole
per giunta indirette
che ti sono rimaste con me.

Monday, October 04, 2010

Sono giorni in cui ti sento
E ti do la mano sotto la pioggia battente
E mi accorgo che nel letto dormo sempre dallo stesso lato
E ti ascolto parlare
E ti vedo camminare
E socchiudo gli occhi quando riposo
E osservo lo zucchero quando ti preparo il caffè
E apro piano la porta prima di entrare in camera
Che spero di trovarti appoggiata con le luci sulla coperta
E quando gioco mi pare che tu abbia la tua mano sulla mia testa
E mi sembra di vederti dormire alle 12 del mattino
E quando pigio la tastiera faccio piano per non svegliarti
E se sento una canzone mi chiedo cosa ne pensi
E le strade che abbiamo fatto mi deviano dal percorso e per questo arrivo in ritardo dove mi aspettano
E vorrei ti affacciassi dalla finestra della cucina per chiamarmi
E nei posti dove si litigava mi chiedo per cosa stavamo litigando
Ora che non ho energia per discutere né motivi di discussione
E non alzo la voce quando rispondo a qualcuno
E guardo il telefono se appare da solo il tuo nome anche se non squilla.
Sono giorni e giorni che ti sento
Che aspetto che tu capiti
Come un anniversario che ho scordato
Come un compleanno a cui mi hanno invitato all’ultimo
Come una colletta nella quale manca una quota.
Sono giorni in cui ti sento
E poggio il corpo prima di dormire
Cercando di calmarmi quando vedo che non ci sei
Facendo passare quei secondi lunghissimi in cui accetto la tua assenza comunque
E mi addormento lo stesso
Perché si dorme lo stesso anche con un cuscino in meno
Si dorme lo stesso, più scomodi.
Sono giorni che ti capisco
Che non fa niente se è questo che c’è ora
In tutte le cose che ci sono
Anche se ce ne sono di nuove
Anche se le vecchie non sono tali.
Sono giorni che ti vedo
Come fossi costantemente in trance
Come fossi concentratissimo su questo.
E poi ti vedo e non vedo
Piccolissima
Come una piuma sospesa
Come quei puntini minuti che si vedono solo quando c’è tanto sole
Come una foglia autunnale di colore definito che resta sull’albero con forza
Ed io non ho domande
Se lo so già che ti sento come ti sento
Quando vado a prendere l’acqua di Suninga
E non ho sete tranne quella di vederti
E mi chiedo da dove passi quando vai anche tu a prendere l’acqua
E mi chiedo quale acqua berrai prima di tornare
E dove comprerai il pane
E se hai una tavola piena di fiori
E i post-it coi visi sorridenti la mattina quando entri in cucina.
Ti vedrei stasera per un’ora
Ti stringerei stasera per un’ora
Sarebbe indispensabile
Come un sorriso dopo la serietà
Come la liberazione che segue un esame
Un concerto
Una prova
Un debutto
Un finale.

2 volte.

le strade che percorri anche ora
ti portano
ti portano ovunque
ti allontanano
ti accolgono
ti stringono
ti coccolano
ti distanziano
ti salvano
ti crescono
ma alla fine
ti portano da me.
basta aspettare.
basta non guardare
basta girarsi
basta distrarsi
basta deconcentrarsi
mentre quelle strade
che ti portano ovunque
ti riportano da me.
le strade non portano ovunque
e ti riportano da me.
le strade non vanno ovunque
ti lasciano e ti riprendono come le giostre
come un circo che cambia città
come le immagini che oggi ci sembrano antiche
o fuori contesto
come un video del decennio passato
ora che non sembra passato un decennio.
non voglio che passi un altro tempo cosi lungo
senza che io possa fissarmi nella testa almeno questo.
o che passi cosi tanto fino alla tua voce
fino ai tuoi capelli
fino alla tua piastra lasciata sul marmo del bagno
fino ad un tuo sguardo comprensibile
e ad una canzone al pianoforte.
ti ho vista 2 volte nell'ultimo anno
mentre quelle strade in qualche modo ti portavano ovunque
e ti riportavano nello stesso istante
dove non conti gli istanti
dove non portano le strade.
le strade non vanno poi da nessuna parte
tranne che da me.
ti aspettavo quest'anno
in almeno 3 luoghi
dove spesso ho creduto che tu fossi arrivata lo stesso.

Friday, October 01, 2010

mollette.


mi viene in mente
che mi è venuto in mente mille volte.
eppure oggi a bologna non si capisce il tempo
ed il giorno a berchidda
guardavo e facevo foto al cielo
come un pazzo
senza motivo
e fotografavo le nuvole
che mi sembravano studiate
mi sembravano attaccate con le mollette
ma quelle di legno che la roba sembra incollata.
quando non voglio rovinare i vestiti uso quelle di plastica,
di mollette,
ma le nuvole,
che non si rovinano, si attaccano con le mollette di legno
così disegnano immagini belle
così restano li.
ed ecco venirmi in mente quel giorno di aprile
era rimini o riccione
ricordo solo una gran fatica
e le lacrime degli altri
e le tue che non riuscivi a versare
tu non riesci quasi mai a piangere
e mi ricordo un caldo
che non capisco come fosse possibile quel caldo ad aprile
ed era il funerale che ci accaldava
e le ambulanze del pronto soccorso
e quell'afa anticipata già chiarissima da gestire
e un intercity in ritardo
e tu che all'ultimo ti fai seguire.
insomma,
dal cielo del festival
al cielo di bologna
mi tornano in mente
i tuoi piedi stanchi quella sera
la mia bacinella arancione
e quel sapone profumatissimo
che non era ancora felceazzurra o forse sì
che li lava
ed io che ti rilasso
e ti onoro
come si onora il cielo appeso con le mollette a berchidda
che ci fai le foto e chi ti vede pensa che è strano,
e chi vede te pensa che è strano
che quando ti ho lavato i piedi non c'erano le mollette
eppure li hai lasciati fermi in mezzo all'acqua
eppure lo ricordiamo cosi bene
come si ricorda il cielo
e come si ricordano le cose che contano,
in generale.

Archivieddo