Tuesday, August 30, 2011

tornare da te.

sto morendo dalla voglia di tornare da te,
bologna.
arrivo.

anna begins (trad.)


Counting Crows - Anna Begins live on MTV Most... di Woodythefrench
"Questi istanti in cui tremo
mi lasciano in disordine per giorni", dice lei.
Ed io non sono pronto
per questo genere di cose.

Ma io non mi spezzerò,
e non me ne preoccuperò più.
Non mi piegherò,
e non mi spezzerò
e non me ne preoccuperò più.

E' come se dovessi dire: "Fin quando sarà amore…",
ma non è tutto così facile,
e forse dovrei metterla in un retino per farfalle,
appenderla in un album di fotografie.
Non sono preoccupato,
ho fatto già questo genere di cose.

Ma poi comincio
a pensare alle conseguenze
perché non posso più dormire
in una stanza silenziosa e…

Stavolta,
quando il piacere vien giù come pioggia,
e mi lava via, e Anna comincia
a farmi cambiare idea.
E ogni volta che starnutisce
io credo che sia amore
e, oh Signore, io non sono pronto
per questo genere di cose.

Lei parla nel sonno,
questo mi tiene sveglio,
e Anna comincia a rivoltarsi nel letto.
Ogni parola è senza senso
ma io la capisco
e, oh Signore, non sono pronto
per questo genere di cose.

La sua gentilezza suona come un gong,
e questo mi scuote
ed Anna comincia a svanire.
Mi sta cacciando via,
lei scompare e,
oh Signore, io non sono pronto
per questo genere di cose.

Monday, August 29, 2011

quantità di dolore.

dovresti chiederti
invece di affermare
dovresti riflettere
invece di dichiarare
dovresti metterti da parte
invece di comparire
dovresti leggere
anziché parlare
dovresti ascoltare
anziché fare.

e dovresti chiederti
quanto dolore c'è
nelle azioni ripetute che ti ricordano.

dovresti chiederti
quante cose ho odiato di me
prima di uscire più leggero.

dovresti chiederti
soltanto chiederti
quanto dolore c'è
e quanto dolore c'è stato
e quanto tutto questo mi abbia ferito
mi abbia rallentato
mi abbia provato
mi abbia spaccato.

dovresti chiederti soltanto
quanto dolore c'era
e quanto dolore c'è stato.

soltanto chiedertelo,
tanto per me non è necessario saperlo
io che ne ho avuto cosi tanto da non misurarlo
io che non so dirlo,
quanto dolore c'è stato.

Friday, August 26, 2011

tornano il 30 agosto 2011.


I just want it to come true
and all I need is you.

forgiveness



il perdono che non hai avuto da parte mia
non è un capriccio
non è una piccolezza
non è un rancore irrisolto
non è una fase transitoria.

è una scelta
una decisione che tenere in vita costa
è forse una resa
una concessione mancata
alla mia attualità.

è una volontà
precisa come un vecchio orologio
e misurata col compasso
di forma ellittica come ad inserirci le nuvole che aumentano.

non pesa
non mi toglie il sonno la notte
non mi impedisce di andare dove devo
mi accompagna come la musica
mi chiude gli occhi prima del sonno
e quando mi sveglio non mi ha mai lasciato solo,
il perdono che non ho concesso.

il perdono che non ricevi
è una durezza
fosse pure che ti sembra una sconfitta
fosse pure che ti faccio pena
fosse pure che ti dispiace che devo mantenerlo cosi alto.

il perdono che non ricevi
una volta era rimediabile
una volta era sostenibile
una volta era forse più intenso perché pregno di emozione
ma oggi è rimasto lo stesso.

quel perdono oggi
è leggero come la piuma che ho nel portafoglio
è definito come un tatuaggio
è evidente come un aumento di peso
e sta con me,
a ricordarmi tutte quelle cose
che a volte
le emozioni e le verità
superano facilmente.

le emozioni
e le verità
che esistono in un solo modo:
quello giusto.

Wednesday, August 24, 2011

curami.


prenditi cura di me
stasera
o ieri, come una scadenza passata.

prenditi cura di me
da ieri
da quando mi hai guardato andar via
e saresti potuta venire
a dirmi che ti saresti presa cura di me.

prenditi cura di me
costasse un insulto
costasse il prezzo di quello che hai in tasca
costasse una risata sonora
rumorosa
il prezzo di una cura.

prenditi cura di me
senza errori
senza bugie
senza sbagli
senza indugi
senza ripensamenti
senza peggiorare
se non di bellezza.

prenditi cura di me
se te la senti
e se non te la senti
non farlo
non provarci
non credere che sia possibile
qualcosa che non esiste
come non esisto nemmeno io
figurati la cura.


Sunday, August 21, 2011

nuovo brano. nuovo.


nuova la voce che ti chiamerà.

alone?


and you are not alone in this.

Saturday, August 20, 2011

ballad for E


miss
you.

pedro salinas


Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore, trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.
Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.
E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
coi denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.
Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati.
E mai ti sei sbagliata,
solo una volta, una notte
che t'invaghisti di un'ombra
- l'unica che ti è piaciuta -
Un'ombra pareva.
E volesti abbracciarla.

ceramiche.



eccoli in fila
i miei fratelli
cosi fragili
cosi pensierosi
cosi incazzati
cosi perplessi
cosi grandi
cosi fondamentali
cosi preziosi
cosi emozionati di fronte alle cose che emozionano.
cosi
preziosi
siete stati
in questi
70
giorni.
il grazie più grande
non vi comprende
l'amore che provo per voi
non si descrive
non si contiene
va
e basta.

vergogna.


scusate tutti,
ma non sono riuscito a dirlo
perché mi vergognavo.
e mi vergognavo di tutto.
mi vergognavo troppo
di me
di te
di quello che stavamo costruendo
e si era bloccato dopo avermi devastato dentro.
questo incidente cosi notevole nel quale non riuscivo a ritrovare i miei pezzi.
mi vergognavo.
non so perché,
ma me ne vergognavo
come un cane.
e ora che le mie lacrime vengono giù tranquille
e mi sembrano perfino educate e composte
posso smettere di vergognarmi
e non dire che mi vergogno
e sapere che non ci si vergogna di queste cose

di queste cose di cui mi vergognavo tanto.

Thursday, August 18, 2011

la voce a te dovuta.


"la voce a te dovuta" si intitola quel libro che ho visto due giorni fa in mezzo ad una vigna, mentre camminavamo in tre, quel libro che apri a caso ed ogni poesia merita.
pedro salinas si chiama, l'autore.
ed ora anche il mio cuore fuori battito mi sembra cosi controllato da non meritare più medicine, ora che ho ripreso a sentirlo un pò più mio, e ne accetto l'evoluzione naturale.
la voce che devo a voi ve la incarto sopra il tavolo della mensa, e non appena ce la fate passate a prenderne un poco, io forse sto mangiando da solo, forse sto ridendo di una battuta pesante, o forse non rido affatto, non ne ho nemmeno voglia, ma sono in giro da 70 giorni e me ne sono appena andato a casa, ancora un secondo.
la voce che vi devo ha compiuto 10 anni, la festeggio nel silenzio di una sala che si svuota, con gli scatoloni ancora aperti e da chiudere, la festeggio o la sento solamente, alla fine di un sorriso, alla fine di un saluto, alla fine di un concerto, alla fine di un abbraccio.

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