Tuesday, December 27, 2005

il natale e nuoro


sono a nuoro dal 22 dicembre, devo dire che ogni ritorno è differente e va ragionato come appartenente a se stesso, dunque non parlerò delle mie ferie natalizie del 2004, che sinceramente ho vissuto con immenso piacere e godimento energetico.
in realtà quest'anno i giorni si trascinano molto lentamente avanti: ho passato due serate in mezzo alla gente, ed ho solo accumulato grande gioia per sapere che il mio domicilio è altrove. in realtà mi rendo conto che l'allegria appare soffocata, forse agevolata dai fiumi d'alcool, ma tendenzialmente soffocata, almeno per me. ogni tanto ci sono dei frangenti di tempo così seriosi e pesanti che se uno non ha bevuto abbastanza potrebbe tornare a casa alle 11 di sera.
cosa c'è di allegro nella solita serata -a volte natalizia - in cui qualcuno ha bevuto troppo e inizia ad attaccare briga con tutti? questo capita talmente spesso che ormai si è abituati, e qualcuno ride, altri vanno fuori a vedere se la rissa si ingrandisce, altri sperano che la rissa capiti, come a svegliarli dal loro torpore. volevo dire a tutti coloro che negli ultimi sei anni hanno attaccato briga in mia presenza di andare affanculo.
anche se non ce l'avevano con me, anche se erano miei conoscenti o amici, andatevene affanculo, chiudetevi in casa che la chiave la butto io, siete solo degli sfigati che hanno bisogno di muovere le mani che il lavoro ha inaridito in modo direttamente proporzionale al cervello, e io non permetterei loro nemmeno un inserimento casuale nel mondo civilizzato.
e cosa c'è da ridere in una scena irreale tipo due ragazzi che passano con una macchina distrutta nei vicoli del centro?
forse è bello? forse è carino? io ridevo. dalla disperazione. ridevo del gusto della disperazione.
o forse sono troppo esigente, e non busso fuori da un locale per entrare, perchè trovo stupido dovermi guadagnare un ingresso in qualcosa di estremamente lontano da un circolo esclusivo che almeno ha una sua ragione nell'essere esclusivo.
qui la rissa è l'esclusiva, la birra in proporzione costa troppo, il vino ancora di più. e sembra sempre che i negozianti ti facciano un favore quando ti vendono la merce, e i clienti si sentano troppo furbi.
una rissa tra fanatici della moda, negozianti scortesi, adolescenti che rompono macchine, e persone che picchiano il vento darebbe una bella svolta e un nuovo inizio a tutto.

il fatto è che respiro un disagio nel quale ho paura di venire inghiottito, e per il quale provo più disprezzo che compassione.
scusate, ma è questo il punto.

sono contento che i miei stiano bene, anche un pochino più vecchi sono in forma, e sono contento che i miei amici siano a loro agio, quasi tutti al sicuro. ho visto bene vincenzo, ma siamo sempre di corsa.

buon santo stefano.

Friday, December 23, 2005

coppia ziesca




ho due zii nuovi, da qualche mese....sono molto premurosi, di quelli che tutta la settimana fanno i bravi per poi piegarsi a vino e cibo durante il weekend...insieme a me....e poi mi chiedono se sto bene quando alle 22.30 vado a dormire dopo essermi scontrato con loro, veri alfieri della gastronomia mondiale....che me lo chiedi a fare se ho mangiato il mondo, bevuto il sistema solare conosciuto ed anche quello ignoto?
comunque uno è il buon cip, per me la persona buona per antonomasia: lui è proprio uno dolcissimo, di quelli un pò ansiosi, ma che non dimenticano mai un compleanno, un complimento, un accordo diminuito, un accordo aumentato.
secondo molti giornalisti si chiama bruno, ma io anche nei momenti in cui ero più alterato l'ho sempre chiamato cip. forse il cognome è bruno, ma di nome fa CIP.
suona da dio, questo devo dirlo sul blog perchè quando lo vedo di persona non crede mai ai miei complimenti.
è anche molto più bravo di bollani, secondo me.
anche se ha meno capelli.
però a me cip quando suona mi ricorda bill evans, bollani quando imita masini mi ricorda i comici di zelig. questa proporzione mi sembra un pò sfasata, ma se non lo fosse dovrei dire che sono bravi entrambi. cip, ti abbraccio forte, sei troppo zietto!

poi c'è moni, faro della dicotomica famiglia: roberto quando la chiama MONIIII mi fa ridere, lei fa delle facce tipo: POSSO FINIRE IL NOCINO CON LUCA, POI PRENDO UNA SPRANGA E TI ADDORMENTO IO? AHAHAHAHAHAHAHHA
no, zia monica ha grande spessore,cucina come cucinava la madonna secondo me, ha grande gusto col vino, ma anche con i dischi di elettronica, ma soprattutto ha una forza comica indescrivibile. sono contento di conoscerla, e di camminare con lei per cremona ridendo come un matto ognivolta che mi dice qualcosa su roberto, sul gewurtztraminer di HAAS, e sulle sue lezioni di ballo di mercoledì, che saranno sembrate alle sue allieve tanto tanto surreali.....moni, ma vuoi un caffè? io l'ho preso, grazie comunque!

baci zii, auguri per ogni giorno della vostra vita faticosa ma divertente, e grazie anche per i libri che mi avete regalato!
a cremona fabio mi ha detto che non abbiamo bevuto, quindi state tranquilli, sono in formissima!

Monday, December 19, 2005

può scendere luca a giocare a pallone?


dietro questa frase c'è la mia infanzia. me l'ha fatta ricordare chicco, è uscita in una conversazione tra amici mentre si ricordava il passato. ricordate, voi maschietti, quando uno citofonava, e tu eri felicissimo che ti fossero venuti a chiamare, e ti chiedevi in quanti eravate, se le squadre sarebbero state equilibrate o no, se si poteva tirare da dietro il centrocampo, e soprattutto se c'erano i portieri? l'ora legale era un incubo, perchè c'era più buio e dalle 4 e mezza non vedevi la palla.
il mio cortile mi sembrava enorme, e quello dei sotterranei mi sembrava immenso. oggi in nessuno dei due mi riconosco: uno è un parcheggio per le inutilissime vetture del mio condominio, antitesi del calcio; e l'altro un semplice punto di passaggio quando esci per andare altrove. le porte mi sembrano troppo grandi, eppure segnare era complicatissimo. secondo me le abbiamo pure levigate in corrispondenza dei pali. e soprattutto una è immancabilmente più grande dell'altra.
alla fine del primo tempo ci mangiavamo il ghiacciolone da quel signore anziano che non parlava mai, mentre sua moglie era molto gentile, ma lei non c'era quasi mai. il loro bar lo campavamo noi con quei gelati. oggi è uno squallido tzilleri, pieno di ubriaconi che non sanno nemmeno parcheggiare. gli ubriaconi tristi sono una razza che proprio non mi va giù, ma mi sa che sono tutti così. comunque i vecchi proprietari non ci sono più, forse sono morti.
non c'è più nemmeno il CENTROCOPIE dove spesso perdevamo la palla e iniziavamo a stressarli affinché ce la restituissero.
oppure la palla andava da quel signore zoppo col balcone a risucchio. anche li ci toccava chiedere, talvolta invano.
o andava in strada, e scendeva velocemente verso oliena, verso la scritta I LOVE ORGOSOLO oggi praticamente cancellata.
se invece la alzavi a campanile andava nei balconi dei vicini, tipo mio zio o quell'altro con l'occhio di vetro, o al secondo piano dove non c'era nessuno. che sfiga, se finiva lì eravamo davvero fregati, toccava fare colletta e comprarne una nuova.

insomma, al di fuori del cortile dovevamo sempre implorare qualcuno. gli adulti, insomma.

un bambino non dovrebbe mai implorare un adulto.
ho idea che già in quegli anni nel mio vicinato fosse pieno di coglioni.
ho idea che in questi anni, anche al di fuori del mio vicinato sia pieno di coglioni.
e ho idea che i bambini di oggi stiano tutti in casa a fare gli imbecilli davanti alle playstation che i genitori coglioni gli comprano. quegli stessi genitori che sorridono nel vedere i loro balconi al sicuro da pallonate e urla.
io gioco anche a 26 anni, però.
ed ho il piede storto.

giovane Ponga


mi rendo conto da solo che nel mio blog non puoi certo mancare tu, dovresti smetterla quindi di punzecchiarmi perchè ancora non ti avevo inserito. ci vediamo talmente spesso che le cose in fondo te le dico sempre a voce, o via sms quando prendo il 20 per tornare a casa.
le uniche cose che posso regalarti sono auspici per il futuro:
ti auguro di aprire le finestre di casa e vedere sempre il sole perchè ne hai tanto bisogno.
ti auguro di non sentirti mai sola anche se materialmente lo sei spesso.
ti auguro di non perdere mai la fiducia nei pochi amici che hai, perchè loro in te ne hanno moltissima.
ti auguro di aprire sempre la porta di casa sorridendo, perchè l'ironia e la gioia sono rare e non vanno smarrite.
ti auguro di non cambiare casa altrimenti mi toglieresti un punto di riferimento gigantesco.
ti auguro di non prendere più multe alla rover per colpa mia.
ti auguro di imparare a non prendertela per le persone piccole che incontri ogni giorno.
ti auguro di addormentarti sul divano arancione sempre con una coperta addosso.
ti auguro di stare sempre con paolo perchè l'uno senza l'altra e viceversa siete "piccoli e gretti".
ti auguro di essere più sicura di te.
ti auguro di non avere mai freddo, altrimenti ci sono i guanti.
ti auguro di rimanere sempre attaccata alla tua vita, con la soddisfazione che merita quello che hai costruito.
ti auguro di poter sentire sempre al tuo fianco tuo padre, ma questo avviene già.
ti auguro di poter arrivare a guardare indietro ed ammettere che hai fatto un ottimo lavoro vivendo, e dando ad una cerchia ristretta di persone un pezzetto di te, anche piccolo, da condividere.
grazie per la pizza di ieri, era buona.

i cachi-mela


fino a ieri non conoscevo i cachi-mela. però esistono, sul serio. hanno il sapore dei cachi e la consistenza della mela, ci han detto. dunque...ibrido, come molte delle cose che ci riguardano. mia madre è sarda, mio padre è calabrese: io sono un ibrido.
lapo elkann va a trans, individui ibridi. kate moss si fa di coca ma anche di metadone, quindi c'è anche in lei un elemento narcotico ibrido. i punkabbestia sono intelligenti come le bestie e simpatici come i nuovi-punk-tipogreenday: ibridi. una bottiglia da mezzo litro può costare 1 euro in un posto qualsiasi, o €25 nel locale di briatore. il prezzo in questo caso è ibrido, mentre briatore in tutti i casi è un buffone. maurizio costanzo è un ibrido: da una parte sta con la mafia, dall'altra con berlusconi. anzi no, questa non mi è uscita. la moglie di maurizio costanzo potrebbe avere come cliente lapo. la ragazza di lapo, o l'ex ragazza martina stella, è bionda e stupida. ma se fosse stata mora sarebbe stata ugualmente stupida. in questo caso però mora e stupida non vanno di pari passo, quindi è un ibrido. se fanno il ponte tra reggio e messina proveranno ad unire due popoli diversi: alcuni, presi bene, concepiranno dei figli: ibridi, immagino.
però oltre i cachi-mela potremmo trovarci di fronte alle banana-pera, o ai limoni-mango, e così via. mi chiedo quanto si possa andare oltre la norma. la norma intesa come regolamento della natura, se non parliamo di naturalezza.
potremmo arrivare ad ascoltare dei finti gruppi ibridi come i modenacityramblers o come i sudsoundsystem, o potremmo doverci vendere cassano perchè in italia i geni non sono più tutelati, ma repressi.
perchè allontaniamo il diverso se poi ricorriamo alla creazione dell'ibrido?
o ci basta quello che esiste già o lo superiamo.
ne conosciamo il limite?

Sunday, December 18, 2005

la fine

fortunatamente pensiamo alla morte pochissimo, riusciamo a distrarci con cose veloci e leggere e divertenti e prioritarie e futili e più che mai vive. non riflettiamo su mio nonno che ci saluta quando partiamo per tornare a Nuoro ogni volta come se fosse l'ultima. quando sarà l'ultima non lo sappiamo mai, fino al prossimo viaggio in autostrada, pieno di guidatori distratti e pessimi. un funerale è intenso soltanto nel momento esatto in cui avviene. la banda suona e piove o piangi o hai paura che ti guardino, che ti stringano, che ci siano troppe persone, che ti lascino andare solo. hai paura di crescere in quel momento lì.
e tuo padre è lì che piange, come un bambino, che a volte ride e si lamenta ma stavolta è impotente quindi fa più male vederlo. quando tua nonna sta per essere sepolta tuo nonno si attacca alla bara per impedire che tutto finisca, urlando, spiegandoti coi gesti che non c'è niente di sensato in una separazione di questo tipo dopo quelle imposte dagli anni della guerra. mio zio invece non riesco a pensarlo vivo oggi. lo vedo come ieri ma coi capelli grigi, unico privilegio di chi va avanti negli anni, confrontato con la sua sorte. lo vedo prepotentemente virile, mentre gioca a murra come a voler vincere sempre, imbrogliando, e poi sposato, e poi insultarmi da un balcone, e parlare bene di me alle spalle. si può parlare bene alle spalle? mio zio era severo coi suoi sentimenti, così radicati nel suo interno da farlo apparire freddo. mio zio ascoltava i miei giri di flauto che provavano ad essere balli sardi e annuiva involontariamente, e lo rivedo così quando mi passa davanti un cavallo, e penso sempre che lui è morto cavalcando, e adesso a pratosardo c'è un maneggio che porta il suo nome. poi penso che questo non rende il dolore più piccolo, e che già domani vivrò il mio giorno facendo come se lui ci fosse ancora. o facendo finta che la morte esiste solo la notte, quando hai paura di tutto fino al sonno. ogni tanto prendiamo i nostri cari, li guardiamo camminare delicatamente sereni nel nostro immaginario, e sono meravigliosi e privi di difetti, e comunque ci mancano.....non ho proprio voglia di sentirli parlare per ricordare la voce, nè ho voglia di associarli ad emozioni oppure eventi del passato: vorrei solo che si muovessero da soli, al di fuori dello schermo onirico. e che ci fossero, vivi. semplicemente e difficoltosamente vivi, come noi fortunati di quaggiù.
buon natale a loro.
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Non conosco la fila
che delude la somma
ma non ho dimenticato.
Ancora ti penso,
ma noi non ci affacciamo alla finestra
non guardiamo giù dai panni
non osserviamo un galoppo;
pranziamo
per coprire il tuo posto
di silenzio
e di come sarebbe.
Il matrimonio compare video-registrato e lo è,
ma a volte mi sembra solo tuo.
Non si conosce qualcuno dai racconti,
nemmeno se fossero favole.
Il condominio oggi è così triste
e non sono lì
in ascensore ho paura di bloccarmi
se mi viene da piangere
e mi chiedo:
Zio Francesco non viene?

Tuesday, December 13, 2005

equilibrio


Se cado non mi raccoglie nessuno,
suonano al semaforo.
Non ho tantissimo equilibrio,
ma hanno acceso un fuoco.
Arriva in faccia
e non brucia,
contiene l’incendio.
Sto ridendo in Sant’Isaia
coniugo articoli
che non sopportavo,
gestisco l’assenza di un camino.
Imparo i viali in macchina,
a consegnare pacchi in silenzio,
senza essere regali di Natale,
senza essere in ritardo.

cartier



sto lavorando da certa gente in un certo posto di bologna....ne avrò per quattro giorni....mi do da fare anche se qualcuno crede sia viziato, ma io rispondo coi fatti, mi sembra più corretto. il punto di partenza è la galleria cavour, luogo di lusso per eccellenza, una sorta di via montenapoleone milanese. le persone vestono in modo elegantissimo, niente è lasciato al caso, il marchio è comunque sinonimo di qualità. è davvero così, i gioielli di cartier sono straordinari. non so se arriverò mai a permettermene uno. un gioiello simile giustifica un matrimonio, è oltre la bellezza dell'anello, del bracciale, è oltre l'estetica minimamente concepita. è oltre quello che immaginiamo. ci sono cose che non possiamo permetterci, a volte possiamo solo urtarle se ce ne pentiamo, sfiorarle se ci colpiscono, magari. porto dei pacchi a persone che hanno acquistato da cartier. sono tutti ricchi, ma non sapete quanto. ho visto case sui colli con giardini dove si poteva sciare, con piazzali nei quali si poteva fare manovra intorno ad un pozzo messo al centro. non riceviamo mance al contrario di come si possa pensare, non parliamo con i diretti interessati. a volte ci apre un filippino, altre volte lasciamo tutto in portineria, altre ancora lasciamo tutto davanti al loro cancello e questi ci osservano nell'ombra finché non ci allontaniamo, nel nulla della pianura. non si muovono nemmeno per aprire la porta. chissà cosa hanno fatto per arricchirsi. chissà perchè hanno paura. bei tappeti, splendide segretarie, bellissimi affreschi, ascensori futuristici. mi angoscia questo distacco che creano da me. mi angoscia ed io inizio a sentirmi offeso dalle loro delimitazioni. mi offende chi mi sorride pensando che sia un imbecille che vuole succhiargli il sangue blu, o rubargli i soldi, o rapinarli. che tristezza, e dove sono il mio diploma in flauto, la mia laurea, e le mie passioni?
sono in alto, edificano case migliori di quelle.

Monday, December 12, 2005

tentativi per un libro



Nei capelli di chi passa,
nei lineamenti di chi si osserva,
tutto estratto a sorte
per valorizzare l’estraneità,
vedo la tua immagine.
Ti immagino grazie ad un accenno di danza,
un profumo di via Indipendenza,
nemmeno reale.
Ma forse no:
ogni volta che ti rivedo sei piccola,
scoraggiata da cose minuscole,
che non sai schiacciare
perché non senti più le gambe.
Si osserva il mare solo per vedere il galleggiante andare giù,
e sentirsi estremamente stupidi
se la speranza è che nessuno ci si impigli.
L’esigenza invece è un’altra cosa.

Sunday, December 11, 2005

mastrone



non lo vedevo da mesi, non lo sentivo da altrettanto. sensazione strana quando ti piove un amico dal nulla nel tuo presente così direzionato e così forte. sensazione affascinante. mastrone è per me un fratello maggiore, lui in fondo nemmeno lo sa e queste righe non le leggerà mai forse. perchè lui è così, nel senso più leggero nel quale gli si può dire tutto ciò. non sta su internet, non ha internet, non si scarica la posta da internet e non vive una vita da internauta. lui si incazza, si astrae, si commuove, si diverte, tutto in un calderone complicatissimo che è il suo carattere. un calderone silenzioso e per me troppo difficile. non capirò mai mastrone, ma è meglio così. a volte capire ci fa forse sminuire tutto, e per me è tanto grande così che non vorrei si sgonfiasse come un pallone da calcio di quelli arancioni che bucavamo sui cancelli da piccoli.
ho trascorso due giorni pieni, era felice, si guardava intorno come un bambino, beveva e si scioglieva al gelo di via del pratello, lui che l'arte la vive di riflesso e nascosta da una concretezza.
un pò si offendeva e borbottava per i prezzi alti. un pò è colpa mia che amo spendere quello che ho in posti abbastanza cari.
mi farò dieci giorni a nuoro a sentirlo mentre mi chiama SOMMELIER solo perchè mi piace il vino buono.
e a bologna quello che è buono lo paghi molto.

ma in realtà stamattina, alle 12, mi sono svegliato senza malditesta e col portafogli vuoto.
a me sembra un compromesso lecito.

e penso a quanto sono lontano da quel 16enne che al liceo lo ammirava per essere così forte dentro e fuori.
quel 16enne che oggi è piccolissimo e forse ha limato due o tre spigoli.
il sedicenne è sparito.
ma forse lo ammiro più di prima.

ti abbraccio, dovunque tu sia ora, a vedere una partita della nuorese o a sparare stronzate a milano con tino e peppone.

Friday, December 09, 2005

loro due




a causa del semplice assioma: "chi non ha i soldi non ha spazio" ho deciso di valorizzare alcune preziose figure della mia vita bolognese, che ad oggi non trovano risonanza nel mondo lavorativo o nel mondo dei ricchisenzadoverlavorare, in questa società basata sul reddito e non su genialità come queste.
eccovi chicco e mari, una coppia ben assortita di eccentrici ragazzotti sardi.
a parte tutto: CHICCO E MARI, siete due persone preziose. mi fa piacere ascoltarvi e parlare con voi; sapere che ci siete; sentire marinella entrare in casa con le chiavi che tintinnano a causa del campanellino attaccato; vedere chicco che palleggia meglio di me e nonostante questo affronto non prendermi male, mangiare salsiccia e bere vino allo stesso tavolo con la solita gioia; mi fa piacere ironizzare su tutto, e vederci mentre cresciamo insieme diventando adulti, anche se giuliafadda vi ha detto come prosegue beautiful e vi vedo meno ispirati a seguirlo. mi fa piacere che i simpson vi facciano sempre ridere.
vi ringrazio perchè ci siete ed io vi vedo con continuità.
a presto.

bologna



mi sono trovato ad aspettare una navetta D davanti a saragozza alle 7 del mattino. strepitoso. bella la luce che tocca piano piano i portici di bologna, lo dico anche a voi detrattori. bologna è una città complessa. secondo me è difficile capirla. secondo me non è per tutti. secondo me è diversa, divisa in fasce di gradimento. quando stavo in san donato non ero felice, non mi piacevano quei colori. ora va molto meglio. e so dove va così bene. prendiamo via murri, con quel verde crescente; o via mazzini, o strada maggiore, cuore di quelle zeta ed esse raschiate che sanno di antico e di calore domestico. si sente nelle case antiche, con le scale strette ed i tetti in vista dalle finestre interne.
mi spiace vedere sempre pochi bolognesi. ho idea che si siano incattiviti, ed è anche colpa nostra. ho idea che abbiano visto il loro sfondo cambiare e si siano incazzati. beh, penso sia legittimo, e penso abbiano ragione. noi siamo un pò colpevoli della mancata bellezza oggettiva di bologna. non poco.
forse si dovrebbe amare di più quello che si crede perduto.
ma come sono belli i giardini margherita?
forse è più semplice lamentarsi di questo grigio, e dimenticarsi di quello di milano.
milano è triste, non ci trovo questo rispetto.
questa ricchezza che spesso è discrezione.
ma sempre più freddezza.
a meno che.
bella però bologna.

il problema del motorshow



oggi ho accompagnato sapo a fare un giro. in pratica arrivati nei pressi del motorshow sono iniziati i problemi alla mia testa. ma questi che partono da ogni luogo d'italia, forse perfino d'europa, per vedersi LE MACCHINE, saranno sani?
e sinceramente oggi che c'erano ROSSI E CAPIROSSI mi chiedo anche: E ALLORA?e se c'erano BIAGGI E MELANDRI invece: E ALLORA ALLORA ALLORA? poi ci sono i maniaci che iniziano a stressare quelle tipe che stanno lì di fronte alle moto e si fanno fotografare le loro tette finte. poi ci sono i figli di papà che arrivano in ferrari o in macchinoni di lusso qualsiasi....e non ne sono i proprietari. ma io mi dico anche: e quelli che ne sono proprietari perchè devono farsi vedere? perchè non stanno a casa così quando arriva sapo coi pacchi di cartier gli aprono?
ma briatore ci sarà? speriamo.

saluti a flavio, intellettuale italiano.

Thursday, December 08, 2005

la pallavicini e il csi



ecco un importante documento del mio primo anno da calciatore enogastronomico professionista....una foto che mi ritrae col mio mister gombi, prestigioso esponente del calcio e gentleman di grande spessore. con lui abbiamo iniziato un anno di grande divertimento, il mercoledi ci alleniamo a LOVOLETO, poi andiamo a mangiare tutti insieme immettendo dieci volte le calorie che abbiamo bruciato qualche ora prima. ieri con questo metodo abbiamo fatto le 3 in un pub di provincia. cardone ha preso un cointreau rischiando di essere messo in panca sabato, quando affronteremo la Pallavicini, che con noi guida questa bizzarra classifica. se però nevica o piove oggi e domani non penso si giochi, noi siamo professionisti, mica no.
io ad esempio mi sono comprato lo scaldacollo perchè in panchina fa freddo di brutto quando giochiamo....anzi, quando giocano. vabbè però la sera sono di compagnia.
in ogni caso meglio in panca nel VITTORIA FC 2003 che nella Pallavicini, perchè quelli secondo me mica vanno a cena dopo, poi in porta non hanno certo il poeta ZINO. eppoi mica ci sono chicco cardone e zorro a centrocampo, sapo e borsa in difesa, e regildinho dietro le punte. tipo me, che sarei punta. vabbò, sempre che marani e vito non siano in forma fisica più di me.
mi metto lo scaldacollo sabato? chissà.

buona giornata.

Wednesday, December 07, 2005

verità e bugie



stavo pensando che è un casino quando stai in mezzo a moltissima gente, hai caldo, devi pensare, devi sacrificarti, devi subire, devi concentrarti, devi tenere. no perchè di fondo la calma non è proprio la mia virtù. però cerco di farla mia. ma sono poco calmo o estremamente incazzoso?
sono troppo critico o soltanto normalmente irritabile?
ammiro quelle persone che riescono sempre ad essere carine, disponibili, che quando ci parli restano sveglie e ti fanno sentire importante, prezioso e mai invadente.
mah.
mi spiace, non sono così. spesso non lo sono.
EVOLVE di ani difranco però è un bel disco.
michael bublé invece fa schifo.

ancora blue inn

Ieri sono andato al secondo concerto di fresu al Blue Inn. in pratica c'era più gente del giorno prima. Assurdo. c'erano anche dei VIPS, tipo il cantante degli stadio, erroneamente presentato da paolo come GAETANO CURRELI....invece che CURRERI....l'avrà scambiato per uno di oliena. non c'era invece batistuta, come mi aspettavo il giorno prima. questo non è bene. gran concerto anche ieri, devo dire che LASCIA CH'IO PIANGA di HAENDEL e QUE RESTE-T-IL DE NOS AMOURS sono due pezzoni. meglio del live di laura pausini a parigi. molto meglio.
c'erano diversi amici, anche diversi nemici se proprio devo dirla tutta. questo perchè gli ufo ci controllano ed io me ne sono accorto. storie strane, sinceramente.
tra gli amici FRANCESCA RONA, una donna di 10000 anni molto simpatica. parla una sorta di inglesiano, nel senso che parla inglese e ogni tanto italiano.
c'era la ballerina flamenca afa, vestita molto flamenca, più del normale.
c'era anche stefano nosei, compiaciuto quando paolo l'ha citato come musicista. stefano mi ha fatto due cd, bellini come me.
c'era anche vic, che poi è dovuto partire. c'era infine il caro cip, del quale proprio qualche giorno fa abbiamo aperto il sito ufficiale. se volete vederlo www.robertocipelli.it

Tuesday, December 06, 2005

post non calcistico ma cassanistico.





giovedì scorso la roma ha preso tre pigne dalla stella rossa. sorvoliamo sulle sorti calcistiche della partita per non annoiare le femmine presenti, d'altronde non è questo il punto.
il punto è un altro. antonio all'ultimo minuto mi tenta un cucchiaio su calcio di rigore.sbaglia,come dio quando creò i punkabbestia e i sardi che vanno col quattromori ai concerti. forse lì dio ha sbagliato più di cassano, comunque....
insomma, tutti a dire ANTONIO BUFFONE, NON E' QUESTO ESSERE CAMPIONI, NON SEI TOTTI, NON SEI NEK, NON SEI DEGNO DI ME, NON SEI EDOARDO COSTA, eccetera eccetera. uno ha detto pure: NON SEI ALEX DELPIERO....grazie, questo voleva essere un insulto?no perchè non l'ho colto. vado avanti.
domenica sera la roma mi va a lecce in trasferta.
antonio è titolare. non contento mi sfodera un cucchiaio dal limite dell'area e LE METTE DENTRO.
esagera con una serie infinita di giochetti, tra cui cito una mezza rovesciata con miracolo del portiere, e alla fine mi prende pure un palo.
ai suoi detrattori vorrei dire solo: zitti.
zitti.
zitti.
zitti.

terzo come primo

nel senso che prima mi ero creato un account blogger ma mica pensavo di metterne uno. che casino.
dunque, benvenuti.

pollock

secondariamente

ora c'ho preso gusto quindi bene.....sono a bologna, c'è fresu alla cantina bentivoglio....in realtà l'hanno spostato al blue inn, troppe richieste, circa 200 prenotazioni a sera....ieri siamo arrivati tardi al soundcheck....ma quella zona di bologna è un casino, non si riesce mica a raggiungerla facilmente, specie con la pioggia, menomale avevamo un tuttocittà-

pollock

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