Friday, December 31, 2010

a berchidda - in inverno

a berchidda in inverno si muore di freddo,
e non trovi più il palco e nemmeno la gente.
a berchidda in inverno il freddo fa meno gigante
sei più un passante
qualcuno che aiuta dagli angoli
la stesura di un copripiumone.
non trovi la musica
e nemmeno quel letto che avevi difeso d'estate.
trovi quello che resta
o quello che avanza in inverno a berchidda,
come un frigo ad agosto al ritorno.
a berchidda in inverno si muore di freddo
ed hanno stufe per ogni camera usata,
ed un teatro nuovo di zecca
anche li fa un pò freddo all'inizio
tranne il 28 dicembre se il gasolio resiste e il consumo è corretto.
a berchidda in inverno arrivi come un pacco
e dopo 10 minuti vedi tutti vestiti da inverno
e un pò non vi riconoscete, per qualche secondo.
a berchidda in inverno c'è un freddo mortale
che non finisce mai
e se ti vesti da lavoro
lo senti soltanto un poco di meno
e se ci lavori dimentichi che lo senti soltanto un poco di meno.
a berchidda in inverno il freddo è intenso
e vorresti distrarlo
e quando si parla si vede il vapore che esce di bocca
come la vignetta nei fumetti
ma i fumetti non hanno mai freddo
mentre a berchidda ne fa molto.
a berchidda in inverno
andrea cresce tanto e cammina più svelto
e ripete ANCORA se lo prendo e lo faccio salire su tutto
e ti rendi conto
che a berchidda ci si passa anche il tempo
in un modo indecifrabile.
a berchidda in inverno
da una sala arrivano laura e michele e il mio viso si apre come una fisarmonica quando allunga le note,
da una strada ti sembra di intravedere qualcuno che non sai bene il nome,
poi è sera ed entra tetta che ha perso sua madre a settembre
che ancora era caldo a berchidda.
GRAZIE PER IL TUO SMS - mi dice
e figurati sono solo parole
vorrei stringerti tetta e dirti che proprio mi spiace che il tuo inverno sia più freddo del nostro
ma non riesco più a piangere davanti alla gente,
e allora mi giro con gli occhi bagnati
e le lacrime scendono e scaldano le guance
e di colpo ti ritrovi e ritorni nel festival
e senti caldo
o è solo il dolore di tetta
che hai visto e che provi a berchidda in inverno
ma poi è passato
e stai già un poco meglio
hai già nuovamente un pò freddo
e fa un freddo che punge
a berchidda
in inverno.

Thursday, December 23, 2010

a volte nevica ad Aprile.


Tracy died soon after a long fought civil war,
just after I'd wiped away his last tear
I guess he's better off than he was before,
A whole lot better off than the fools he left here
I used 2 cry 4 Tracy because he was my only friend
Those kind of cars don't pass u every day
I used 2 cry 4 Tracy because I wanted to see him again,
But sometimes sometimes life ain't always the way...

Sometimes it snows in April
Sometimes I feel so bad, so bad
Sometimes I wish life was never ending,
and all good things, they say, never last

Springtime was always my favorite time of year,
A time 4 lovers holding hands in the rain
Now springtime only reminds me of Tracy's tears
Always cry 4 love, never cry 4 pain
He used 2 say so strong unafraid to die
Unafraid of the death that left me hypnotized
No, staring at his picture I realized
No one could cry the way my Tracy cried

Sometimes it snows in April
Sometimes I feel so bad
Sometimes, sometimes I wish that life was never ending,
And all good things, they say, never last

I often dream of heaven and I know that Tracy's there
I know that he has found another friend
Maybe he's found the answer 2 all the April snow
Maybe one day I'll see my Tracy again

Sometimes it snows in April
Sometimes I feel so bad, so bad
Sometimes I wish that life was never ending,
But all good things, they say, never last

All good things that say, never last
And love, it isn't love until it's past

Wednesday, December 22, 2010

la fine del tour.

la fine di un tour è tipo l'amore che sogni
si compone di tempi dilatati e bisogni
di favori
di domande
di lacrime degli altri
di passaggi rifiutati o accolti
di insulti e ragioni
di scaricabarili
di promesse
di folle
di orari
di scadenze.
di verità.
la fine di un tour si compone di feste che iniziano
malinconie che si ingigantiscono.
la fine di un tour a me ricorda la verità
la difficoltà con cui si dice
la bellezza con cui si conduce
la saggezza con cui si conclude.
la fine di un tour non si dice
si conosce e non si spiega
si nega
si acclama
si aspetta
si sa
si ricorda
quasi che quel sipario si chiudesse
e la sala sparisse
e potessimo ancora iniziare
e rifare
daccapo
il tutto.

Saturday, December 18, 2010

nevica poco a milano.

nevica poco a milano
e la neve sembra polistirolo
e rivedo persone che rinviano ad emozioni
e ricordi disordinati che non ho tempo di regolare.
nevica poco a milano
ed il silenzio che ne consegue è irreale
è finto come milano
finisce come milano
irrita come la gola quando il tempo cambia e tu non ci stai bene dietro.
nevica poco a milano
ho appena rotto una serranda
entra il freddo a intervalli regolari
e mi sembra di essere appena più leggero
e mi sento meno in colpa se sono più tranquillo
di quanto credevo di arrivare ad essere.
nevica poco a milano
ora che non aspetto più nulla
ora che non ho finito le lacrime
le parole
la voce
e la gola mi sembra tenere
e non trasporto soltanto sorrisi affacciati
ma rido di nuovo
ed a volte mi sembra di essere ancora
in qualche modo
un me stesso più grande
meno triste
e l'inverno mi scopre le ossa
e mi copre la testa
di nuovo.

Sunday, December 12, 2010

voce

la mia voce
resta in silenzio
come la mattina di domenica
come un rito
e non dice
non chiama
non parla
non ride
non incoraggia
non condanna.
la mia voce non sa dare una carezza
non si interrompe
non si calma,
la mia voce non si conosce più
perchè la mia voce ha smesso di parlare
e spezza
con un silenzio
il silenzio.

Saturday, December 11, 2010

il giardino segreto.


She'll let you in her house
If you come knockin late at night
She'll let you in her mouth
If the words you say are right
If you pay the price
She'll let you deep inside
But there's a secret garden she hides

She'll let you in her car
To go drivin round
She'll let you into the parts of herself
That'll bring you down
She'll let you in her heart
If you got a hammer and a vise
But into her secret garden, don't think twice

Youve gone a million miles
How fard you get
To that place where you can't remember
And you can't forget

She'll lead you down a path
Therell be tenderness in the air
She'll let you come just far enough
So you know she's really there
She'll look at you and smile
And her eyes will say
She's got a secret garden
Where everything you want
Where everything you need
Will always stay
A million miles away

Tuesday, December 07, 2010

dicembre.

i fiori in inverno sono tristi come il mare
se sono colorati non sanno nemmeno loro come han fatto a mantenere un pò di colore.
i fiori questo inverno non si inchinano mai completamente
come se rimanessero a splendere anche attraverso la neve
o la pioggia fitta come le mine della matita più stabile.
i fiori questo inverno a volte vogliono i guanti per tenere calde le mani
a volte stanno li senza proteggersi
altre volte è come per loro fosse estate e sfidano il clima.
i fiori scelgono più di noi
anche quelli che stanno nei vasi.
i fiori in inverno non li capisci
non sai se li hai uccisi
non sai se sono ancora vivi
non sai dove vogliono andare
non sai di cosa parlano
non sai se sono offesi
e per cosa si offende un fiore?
come si difende un fiore?
i fiori sono li e un domani li ritrovi volentieri
magari quel giorno in cui c'è più luce
magari quel giorno che è già finito tutto
e loro fanno solo finta.
i fiori riconoscono i luoghi
riconoscono le luci
ed anche i mobili
non è vero che i fiori non sentono nulla
e non provano emozioni.
i fiori strizzano l'occhio alle nostre crisi
ascoltano e deridono anche i nostri problemi
perché a loro basta cosi poco per sentirsi vivi,
basta restare in piedi
basta tenere la dignità tipica dei fiori
e mantenersi stretti anche in questo autunno lancinante.

Monday, December 06, 2010

one more try


I've had enough of danger
And people on the streets
I'm looking out for angels
Just trying to find some peace
Now I think it's time
That you let me know
So if you love me
Say you love me
But if you don't just let me go...

'Cos teacher
There are things that I don't want to learn
And the last one I had
Made me cry
So I don't want to learn to
Hold you, touch you
Think that you're mine
Because it ain't no joy
For an uptown boy
Whose teacher has told him goodbye, goodbye, goodbye

When you were just a stranger
And I was at your feet
I didn't feel the danger
Now I feel the heat
That look in your eyes
Telling me no
So you think that you love me
Know that you need me
I wrote the song, I know it's wrong
Just let me go...

And teacher
There are things
That I don't want to learn
Oh the last one I had
Made me cry
So I don't want to learn to
Hold you, touch you
Think that you're mine
Because it ain't no joy
For an uptown boy
Whose teacher has told him goodbye, goodbye, goodbye

So when you say that you need me
That you'll never leave me
I know you're wrong, you're not that strong
Let me go

And teacher
There are things
That I still have to learn
But the one thing I have is my pride
Oh so I don't want to
Hold you, touch you
Think that you're mine
Because there ain't no joy
For an uptown boy
Who just isn't willing to try

I'm so cold
Inside
Maybe just one more try...

Saturday, December 04, 2010

tokiko kato - le temps de cerises


Quand nous chanterons le temps des cerises
Et gai rossignol et merle moqueur
Seront tous en fête
Les belles auront la folie en tête
Et les amoureux du soleil au cœur
Quand nous chanterons le temps des cerises
Sifflera bien mieux le merle moqueur

Mais il est bien court le temps des cerises
Où l'on s'en va deux cueillir en rêvant
Des pendants d'oreilles...
Cerises d'amour aux robes pareilles
Tombant sous la feuille en gouttes de sang...
Mais il est bien court le temps des cerises
Pendants de corail qu'on cueille en rêvant !

[Quand vous en serez au temps des cerises
Si vous avez peur des chagrins d'amour
Évitez les belles !
Moi qui ne crains pas les peines cruelles
Je ne vivrai pas sans souffrir un jour...
Quand vous en serez au temps des cerises
Vous aurez aussi des chagrins d'amour !]


J'aimerai toujours le temps des cerises
C'est de ce temps-là que je garde au cœur
Une plaie ouverte !
[Et Dame Fortune, en m'étant offerte
Ne pourra jamais calmer ma douleur...
J'aimerai toujours le temps des cerises
Et le souvenir que je garde au cœur !]

Monday, November 29, 2010

Saturday, November 27, 2010

ad assisi.


l'ho fatto per mia madre
che lei ci crede
nei gesti religiosi
e nei concetti, anche.

l'ho presa per mia madre
una candela
che un giorno metteranno di fronte alla tomba di san francesco
ad assisi
quella candela che è per mio zio francesco
che è morto 8 anni fa
mentre andava a san francesco di lula
mentre andava a cavallo
a san francesco di lula.

l'ho fatto per mia madre
mi piace l'idea che ci sia una candela per lui
ad illuminare un santo che fa simpatia
che trasmette amore
ora che mio zio non c'è più
ora che ad assisi ci sono passato io, proprio ieri.

l'ho fatto per mia madre
ma anche un pò per me
e poi per te
zio
soprattutto per te.

l'ho fatto per noi.

Thursday, November 25, 2010

quasi molto freddo.

io lo adoro quel freddo che ti rincoglionisce
ti ubriaca
e ti esalta
mettendoti a nudo come un amore infinito.
impallidendo quel che credi
inginocchiandoti come una messa.
io lo adoro questo freddo
anche se non fosse condiviso
anche se non fosse il freddo che ho scelto
lo adoro e lo accetto
perché sento di meritarlo
perché voglio rispettarlo
ed amarlo
perché imparo ad amarlo
questo freddo cosi difficile
eppure cosi bello.

Wednesday, November 24, 2010

un gesto.


ho bisogno di un gesto piccolo
un gesto inutile
un gesto impercettibile
un gesto minuscolo
un gesto minuto
un gesto che sia eccezione
un gesto che non cambia niente
un gesto che nemmeno si vede che è un gesto
un gesto che non cambia nulla
un gesto che è come un cambio cromatico da prisma.
un gesto
che mostri
un pò di rispetto
un pò di amore
un pò di affetto
un pò di coraggio
un pò di tutto
ma un gesto piccolo
e piccolo
e piccolo
è
piccolo.

Sunday, November 21, 2010

pace.


bisogna far pace con se stessi.
abbracciarsi la sera mentre ci si sta per addormentare
prendere le misure del letto in senso largo,
e non rimanendo nel proprio angolo.
bisogna calibrare
dosare le energie
calmarsi se ci si sta agitando
parlarsi
o bisbigliarsi le cose
o dirsi le cose che si diranno agli altri per vedere se van bene.
bisogna fare la pace
e volersi
riprendere a volersi
a capirsi
a valorizzarsi.
bisogna far pace con se stessi
e sorridersi
stringersi fortissimo
e poi
solo poi
uscire di nuovo all'aria aperta e fresca di questo novembre bolognese affettuoso e spigoloso
stando bene
di nuovo e comunque
bene.

Wednesday, November 17, 2010

conclusioni sbagliate.

l'amore non si confonde.
non si confonde col perdono
con le lacrime
con l'affetto
col rispetto
con le richieste
con le conferme
con le coincidenze
coi finali
con le bugie
col godimento
coi sorrisi
con la falsità
con gli errori
con le domande
con le risposte
col tempo
con lo spazio
col clima
col sole
col sogno.
l'amore non si confonde
con l'abitudine
con gli anelli
coi bracciali
con le foto
con la musica
con la confidenza
con l'intimità
con le mani
con le braccia
con i piedi freddi.
eppure l'amore si confonde
e si smarrisce
anche se l'amore non può essere niente di altro
e non va confuso
era e resta amore
semplicemente
silenziosamente
realmente
resta amore e non diviene nulla di diverso.
e crederlo é una violenza troppo grande da osservare.

Tuesday, November 16, 2010

un gambo senza fiore.


un gambo senza fiore non è un fiore
non ha garbo
non assorbe
non si nutre della luce
non si posa e non si vede.
un gambo senza fiore non mi importa
è troppo poco
è solo un cenno
e non accenno una risposta
comprensione
o una paura
o una rottura
o mi acciglia tra le mura.
un gambo senza fiore non mi serve
non lo voglio
non lo guardo
non capisco
non ci credo
non mi resta.
un gambo senza fiore non è mio
non è per me
non è più quello che voglio
non è mai quello che avevo
se era un fiore
se era un gambo
se esisteva o lo vedevo io soltanto.
un gambo senza fiore
è già finito
non è inizio
non riprende
non rispetta
non mi spetta
non lo voglio.
un gambo senza fiore
non lo voglio
come non voglio un disimpegno
come non voglio un silenzio
come non voglio più le pause.
un gambo senza fiore chiede troppo
chiede solo quando vuole
ma non cresce
non ricresce
e se io rimango dentro
lui se ne esce
e mi rincresce
ma non esiste
non da gioie
e già desiste.
un gambo senza fiore
non mi impegna
più ci penso
più ne scrivo
e più mi sdegna.

Monday, November 15, 2010

in centro all'orgoglio - moltheni


Non credo agli altri non cedo ai ricatti
di questo amore in decadenza
vorrei parlarti lo faccio e infatti
per me ha molta importanza
e all'improvviso c'è tanto freddo
senza il calore del tuo corpo fragile
e non pretendo di avere ragione
è alquanto inutile

perché
non reagisco
perché
non mi rialzo
senza di te

Io non mi illudo che tu abbia pazienza
e che tu pianga ancora per me
nel bilancio di quello che manca
non voglio escludere certo anche te

non mi parli da giorni e comprendo
quello che provi dentro poiché
ti ho colpito in centro all'orgoglio
credevo di vincere
che cosa non so

Non mi comporto in modo corretto
e me ne sto rendendo conto
equivocando ogni sguardo degli altri
scivolo sempre più in fondo

e poi ho torto
sempre più torto
credi non me ne sia accorto

corro piango
e infine mi stanco
e intanto

e intanto
non reagisco
perché
non mi rialzo
senza di te

Io non mi illudo che tu abbia pazienza
e che tu pianga ancora per me
nel bilancio di quello che manca
non voglio escludere certo anche te

non mi parli da giorni e comprendo
quello che provi dentro poiché
ti ho colpito in centro all'orgoglio
credevo di vincere

Non mi parli da giorni e comprendo
quello che provi dentro poiché
ti ho colpito in centro all'orgoglio
credevo di vincere
credevo di vincere

io credevo di vincere
che cosa non so
che cosa non so
che cosa non so

Saturday, November 13, 2010

verità.


la verità è quella cosa piena
che quando la dici sei in difficoltà.
ti trema la voce
forse le mani
ti batte il cuore come quando devi entrare in campo e non hai fatto riscaldamento.
la verità è quella cosa che hai chiara
ed io sto aspettando che tu mi dica oggi.
la verità
è come la sensazione che ho avuto ieri a sentire un passante che diceva: QUI SONO TUTTI MATTI
e però non lo diceva a tutti,
e quel signore allora mi è sembrato bugiardo
perché a me che ero matto non lo stava dicendo.
la verità è quella cosa difficile da dire
e difficilissima da dire a se stessi
ma va detta
a chiunque
senza distinzioni.
la verità è un addio che non prende in giro
è una giostra su cui sali ma dopo avere pagato il biglietto
è un portone di cui devi avere la chiave e non puoi forzarlo
e non puoi tentare
e non puoi tentarla, la verità.
la verità è necessaria
va detta subito
va detta prima
va detta in fretta
va detta adesso perché ora è tardi.
la verità la devi dire tu
non la devono intuire gli altri
non devono capirla
non va sottintesa
non è un sinonimo di lungimiranza
non è un'illuminazione.
la verità è come il lavoro di un fornaio
procede di notte e ci si arriva la mattina presto
e di giorno non continua ma va in pausa.
la verità è quella cosa che ti dilania ma poi assorbi col tempo
non la accetti mai
come non accetti mai un bugia
ma la verità
almeno alla fine
la rispetti.

Friday, November 12, 2010

cure - pictures of you


ho guardato per tutto questo tempo le tue foto
cosi a lungo che pensavo fossero vere
ho vissuto per tutto questo tempo con le tue foto
che ho quasi creduto che queste foto fossero tutto quello che potevo sentire.

dosi piene (dopo aver parlato con sara)


quanto costa una dose piena?
servono dei soldi o solo aperture?
costa come quando entra dentro di te il getto pieno in un tatuaggio.
ti fa male e ti infastidisce ma sei lì e lo finisci.
costa come non dire una bugia.
costa come la realtà, un sacco di dosi piene.
costa come parlare e affrontare.
costa come rinunciare ai filtri,
non ci sono filtri nelle dosi piene.

quanto costa una dose piena?
si trova al mercato?
si trova nascosta dietro le dosi a metà?
si può sbagliare dose?
si trova nei posti in cui è facile trovarla
o puoi averla ovunque e ti basta cercarla?

quanto è piena una tua dose piena?
la tua dose piena quale è?
quella dei luoghi in cui è facile averla?
quella di una Bologna a cui sei abituata?
quella dell'estero che ha sempre più fascino dell'Italia?
la dose piena è un luogo o sei tu la tua dose piena?

e tu ce l'hai davvero una dose piena?
la tua luce è tua o è quella dei posti in cui ti trovi a gestirla?
quanto è difficile brillare laddove non arriva niente?
ti ritrovi nelle dosi piene?

o togli sempre qualcosa?
o eludi sempre un'attenzione?
o ti accontenti?
o subisci?
o ti rassegni a non averla, per dire?

la mia dose piena è cominciata alcuni giorni fa
riparte dalla luce che so di avere
si divide di tanto in tanto
si condivide
ma prima
quella luce
è mia
ed è piena
tanto da uscire dalle dosi piene
e bagnare le mani di chi si avvicina.

a bassissima voce.

Thursday, November 11, 2010

il festival in dicembre

un tempo nemmeno lontanissimo
per ogni cosa mi veniva da sorridere
perfino camminare sotto il diluvio
rientrare a casa a piedi nel cuore della notte
litigare fuori da un locale per una sbronza molesta
incazzarmi e discutere mi faceva ridere
mi sembrava fosse dentro una bolla di sorrisi
che non scoppiava mai.

ridevo perfino di un aereo da prendere alle 6 del mattino
di un paio di boxer a righe improponibili
ridevo delle cose che magari non facevano ridere
perché ridevo da dentro
e poi ti davo la mano
mi arrampicavo alla tua mano
stringevo la tua mano
baciavo la tua mano
e ti chiamavo per nome
senza avere paura.

ora sono mesi
in cui al massimo farei un altro festival
per darmi una botta che mi streghi
che mi faccia dimenticare che esiste una vita fuori da un palco
o che esiste un palco nel quale tocca a me esibirmi
e invece tutto è lento
intricato
complesso
spento.

ed io non lo capisco.
non ci sto dietro
non ci sto affianco
non ci sto attraverso.
non ci sto.
non ci sono.

Wednesday, November 10, 2010

scrivere un pezzo bellissimo nel 2010.


and I see the lustre in your eyes
and I see the lustre in your eyes.

Sunday, November 07, 2010

oggi mi dedicherò ad un pensiero unico.


Accettare fra le gambe un dono
per dimenticarne subito l’odore,
nascondere con un sorriso
un particolare modo di soffrire.

Debolezza mia, a chi ti avrò venduta?
vita mia fragile, che non è mai finita...

Oggi mi dedicherò
ad insegnarti a dire che
si deve un giorno cominciare a non morire.

Oggi mi dedicherò
ad un pensiero unico
che ti liberi da tutto il male, dal potere.

Accettare di non avere sempre voglia di sapere
perchè duri solo un minuto la bellezza delle cose.

Resistenza mia, con chi ti avrò tradita?
vita mia dolcissima, che non è mai finita...

Oggi mi dedicherò
ad insegnarti a dire che
si deve un giorno cominciare a non morire.

Oggi mi dedicherò
ad un pensiero unico
che ti liberi da tutto il male
e che ti renda onore.

Friday, November 05, 2010

il folletto di minneapolis dal vivo a Milano ci spiega come si scrive una canzone spaventosamente bella e come ci si suona sopra un solo di chitarra.


I never meant to cause you any sorrow.
I never meant to cause you any pain.
I only wanted to one time see you laughing.
I only wanted to see you laughing in the purple rain.

Purple rain, Purple rain
Purple rain, Purple rain
Purple rain, Purple rain

I only wanted to see you bathing in the purple rain.

I never wanted to be your weekend lover.
I only wanted to be some kind of friend.
Baby I could never steal you from another.
It's such a shame our friendship had to end.

Purple rain, Purple rain
Purple rain, Purple rain
Purple rain, Purple rain

I only wanted to see you underneath the purple rain.

Honey I know, I know, I know times are changing.
It's time we all reach out for something new,
That means you too.
You say you want a leader,
But you can't seem to make up your mind.
I think you better close it,
And let me guide you to the purple rain.

Purple rain, Purple rain
Purple rain, Purple rain

If you know what I'm singing about up here.
C'mon raise your hand.

Purple rain, Purple rain

I only want to see you, only want to see you.

Thursday, November 04, 2010

oggi.

mi sentirai
sulla sabbia che ti fredda i piedi quando arrivi in spiaggia
sopra l'erba appena tagliata nel giardino in cui esci a prendere il sole
nel vento che ti muove la serranda quando non capisci come mai non hai sonno
nel caldo che precede un secondo di brezza e poi torna afa
nelle persone che incrociano il tuo sguardo e si fermano subito
nella pioggia che sfugge l'ombrello e ti accarezza la nuca
nell'odore di mare che si siede nelle reti e definisce tutto
nel vino che hai desiderato di sorseggiare tutto il giorno
nelle viuzze di una città che non mi sono mai appartenute
nelle doppie voci che partono alla fine del pezzo
negli arrivi di un aeroporto.
mi sentirai
nelle cose quotidiane che hanno meno significato
che hanno meno peso
che non lo sai che mi stai sentendo eppure è così
che nemmeno ti ricordi come procede tutto
che non ti dicono che mi stai sentendo
eppure tu lo sai
ma non sai cosa sia
questo sentire
questa densità
questa promessa mai fatta e da mantenere tra di noi.
mi sentirai come una cosa ormai passata
che sta sbriciolando il resto
lo rende meno divertente
lo rende soltanto
cosi
fortemente
incompiuto.

capolavoro prince.


Nothing Compares 2 U
Caricato da samsarax. - Video musicali, interviste agli artisti, concerti e altro ancora
It’s been seven hours and fifteen days
Since you took your love away
I go out every night and sleep all day
Since you took your love away
Since you been gone I can do whatever I want
I can see whomever I choose
I can eat my dinner in a fancy restaurant
But nothing
I said nothing can take away these blues
`Cause nothing compares
Nothing compares to you

It’s been so lonely without you here
Like a bird without a song
Nothing can stop these lonely tears from falling
Tell me baby where did I go wrong
I could put my arms around every boy I see
But they’d only remind me of you
I went to the doctor n’guess what he told me
Guess what he told me
He said girl u better try to have fun
No matter what you’ll do
But he’s a fool
`Cause nothing compares
Nothing compares to you

all the flowers that you planted, mama
In the back yard
All died when you went away
I know that living with you baby was sometimes hard
But I’m willing to give it another try
Nothing compares
Nothing compares to you

Tuesday, November 02, 2010

odori e somiglianze.

camminavo per strada giorni fa
e mi è arrivato un odore di erba fresca
tipo quando è bagnata di pioggia.
ed ho pensato che ci hanno rubato gli odori
che sono cambiati gli odori.
forse ora non ce ne sono.
ho pensato che qualcuno sta cambiando tutto
forse dall'alto
forse dal basso in cui siamo tutti
e mentre ci ruba tutto ci fa dimenticare che lo sta facendo.

sono entrato in un bar giorni fa
e mi hanno detto che quella ti somigliava.
l'ho guardata,
aveva qualcosa di te
un tratto
forse un pezzo del viso,
un pò l'ho coperta con le mani da dove stavo e vedevo solo quello che mi interessava.
quello che ti ricordava.
era tipo la parte di sopra dell'occhio
timido
accennato
il tuo occhio accenna tutto quello che viene dopo.
era quel punto dove finisce l'orecchio e cominciano i capelli.
era proprio come deve essere in una donna per emozionare,
era proprio dove sta in te.
aveva qualcosa di te,
quella li che mi dicevano di guardare
ma non tutto
ma non abbastanza.
aveva quel tanto che mi infastidisce rivedere negli altri
quel tanto che mi ricorda che ci sei
da qualche parte
e non posso toccarti
e farti male dalla foga con cui ti vorrei stringere
e con cui vorrei stritolarti dicendoti
ERA ORA, CAZZO, ERA ORA, CAZZO.
aveva quel tanto che in un locale ti alzi ed esci fuori
cosi ti riprendi al freddo perché iniziavi a sentire caldo.
e il cuore ti batteva come se ti avesse riconosciuto.
di te quella li
aveva che mi ricordava te
ma non eri tu.
non sei mai tu
quella li che non mi ero accorto ti somigliasse un briciolo.
ma non eri tu.
non sei mai tu.

il suono della domenica.


Ho visto gente sola andare via, sai
Tra le macerie i sogni di chi spera, vai
Tu sai di me, io so di te
Ma il suono della domenica dov'è?

Al mio paese
Vedo fiorire il grano
Ha braccia tese
Verso l'eternità
Il mio paese

Ho visto cieli pieni di miseria, sai
E ho visto fedi false fare solo guai
Che sai di noi, che sai di me
Ma il suono della domenica dov'è?

Al mio paese
Vedo falciare il grano
Ha mani tese
Verso l'eternità
Il mio paese

Ti lascerò un sorriso, ciao
E rabbia nuova in viso, ciao
La tenerezza che, ciao
Fa il cuore in gola a me

Al mio paese
E' ancora giallo il grano
Ha braccia tese
Verso l'eternità
Il mio paese

Al mio paese
Vedo fiorire il buono
Le botte prese
Non le hanno rese mai
Al mio paese

Che suono fa la domenica da te?

Friday, October 29, 2010

non dimentico più.


oggi la mia confusione é tornata leggera
solo se accolgo le mani di chi io non so
cado latente nel buio che prima non c’era
sento il suo volto che ride, io non tornerò.

non dimentico più
non dimentico più… ok
I will always love you
I will always love you… ok

lieve e solenne mi avvolge un’anima in pena
sembra che mi dia il colore che ancora non ho
parla di vendere il cuore che prima stringeva
apro le mani e si accorge che mi seguirà

non dimentico più
non dimentico più… ok
I will always love you
I will always love you… ok

un altro me che se ne va
non spegne più ciò che brucerà
un altro me che giudica
che cosa io mai sarò per te

non dimentico più
non dimentico più… ok
non dimentico più
non dimentico più… ok
non dimentico più
non dimentico più… ok
I will always love you
I will always love you... ok

Thursday, October 28, 2010

the deads.


forse è che l'1 novembre si chiama giorno dei morti.
forse è che ottobre ti butta sempre per terra col suo vento gelido.
forse è che l'1 novembre è un giorno in cui ci si ferma e si pensa.
forse è che uno ha in mente sempre il peggio e non sta mai a ridere per niente.
forse è che anche il 2010 si è portato via una persona cara, a gennaio.
forse è che la morte non si impara, non si capisce.
il mio amico alberto chiude una poesia dicendo: NOI SOGNIAMO LA MORTE, MA LA MORTE CI SOGNA?
insomma non so il motivo alla base di questo post, e per scrivere nel mio spazio non ci deve essere un motivo.
volevo solo mettere dei fiori
anche quest'anno
sulla tomba di marco pilu a nuoro
sulla tomba di mia nonna a jacurso
sulla tomba di py che sta in friuli, o forse in veneto, il posto forse è sbagliato, ma che importa?
sono i fiori che ho raccolto stamane mentre correvo, erano cosi tanti che non ho saputo scegliere, ho solo preso i più luminosi, i più colorati.

big star - thirteen


Won't you let me walk you home from school
Won't you let me meet you at the pool
Maybe Friday I can
Get tickets for the dance
And I'll take you - ooh
Won't you tell your dad "Get off my back"
Tell him what we said 'bout 'Paint It Black'
Rock 'n' roll is here to stay
Come inside now it's okay
And I'll shake you - ooh
Won't you tell me what you're thinking of
And would you be an outlaw for my love
If it's so then let me know
If it's "no", well, I can go
I won't make you - ooh

on almost every sunday morning


Take a message to your head
Just stay beside her in the bed
You were so stupid
To believe in things you couldn't see
Then make them all you want
If you haven't got the reasons
Just make up any reasons
Then pick them 'til they're torn
Take it all away
You took your coat today
But they all go back in the morning
Make a time to find your way
I got a little further today
Wash your eyes clear of anything
Make them empty circles
Dress yourself in black or gray
I'm hungry like a wild wait or only child
This lithium is heroin to me
It makes it all withdraw
All the anger and loss
But it all keeps coming back in the morning
You keep yourself too clean
You dig yourself a dream
That we won't be coming home alone
Not this time
Not this time
Not this time
Not this time

Wednesday, October 27, 2010

unravel


While you are away
My heart comes undone
Slowly unravels
Like a ball of yarn
The devil collects it
With a grin
Our love
In a ball of yarn

He'll never return it
So when you come back
We'll have to make new love

He'll never return it
When you come back
We'll have to make new love

night nurse - gregory isaacs

sono passati quasi 15 anni da quando con samuele, giampaolo e mastrone, chiusi in una stanzetta, abbiamo cominciato ad interessarci alla musica reggae. alcuni, per la verità, già la conoscevano, ma tutti stavamo imparando a suonarla.
quella stanzetta è diventata di volta in volta qualcosa di diverso, in un contesto sempre cangiante: a volte stavamo in una sala dell'oratorio, più spesso in un garage che qualche genitore ci offriva, per provare, nei lunghi pomeriggi che avevamo a disposizione.
non so quando studiassimo, so che trovavamo tantissime ore per tutto quello che c'era da fare.
preparavamo i concerti, si suonava tantissimo, si lavorava tantissimo per venti minuti di esibizione.
tra le canzoni più suggestive, più belle, più emozionanti, c'era questa NIGHT NURSE, cantata da una voce meravigliosa di baritono, una voce davvero celestiale, che ti apre dentro per la sua semplicità e dolcezza.
gli accordi erano come al solito due e pure messi in croce, ma quella canzone andava oltre.
non so quante volte ho chiesto ai miei amici di cantarmela, di rifarmi sentire l'ingresso della batteria prima della seconda strofa, di spiegarmi cosa dicesse: "Non voglio vedere dottori, voglio essere curato dalla mia infermiera. Non ci sono medicine per me, lei e’ il mio solo rimedio..." e cosi noi, dalla nostra piccola nuoro, andavamo a scoprirla, con l'ingenuità di chi comincia ad allenare le orecchie, e cresce con la musica, o si serve della musica per crescere.
una nuova analisi sul tempo dunque l'ho ricevuta pochi minuti fa, quando ho saputo che ieri gregory isaacs è morto, dopo un anno di agonia, a causa di un cancro ai polmoni. dunque eccomi qui, da un'ora sono immerso in queste sensazioni, in quelle emozioni di adolescente che è sparito da troppo, e non posso fare altro che ascoltare,ancora, e lasciarmi cullare, come sempre, da questa melodia.
riposa bene,cool ruler.

Tuesday, October 26, 2010

dove vorrei essere adesso - heysatan


vorrei essere qui,
coperto per non sentire freddo
ad aspettare che inizi il primo accordo.
a cogliere il momento in cui vi guardate
ad osservare quegli animali di cartapesta.
a capire quando la voce comincia
a capire cosa dici.
vorrei essere qui adesso
vorrei che la mia mano fosse riscaldata
ed il mio viso freddo e gelido.
i miei piedi che aspettano
nel parco degli animali di cartapesta cosi silenziosi
cosi freddi
cosi accoglienti
cosi inspiegabili.
qui.
vorrei essere qui
proprio adesso.

Monday, October 25, 2010

backstreet boys- as long as you love me


pezzo straordinario,
che parla del fatto che non te ne frega nulla di come uno è, di dove è, basta che mi ami (anche se a me sembra più complessa di così...mah).
direttamente dal 1997 arrivano loro: un biondino con lo stesso parrucchiere di nino d'angelo, un portoricano disadattato, uno che ha i capelli con la frangia e gli occhi azzurri modificati al pc per stare bene con la camicia (e lui si modifica gli occhi anche quando è solo in casa), e poi ci sono lo spilungone che alle scuole medie non voleva nessuno, e quello che ha 89 orecchini scandalosi, si colora i capelli di verde (un punk in un gruppo pop) e soprattutto ha un beh di tatuaggi tipo MAMMA PERDONAMI, una lisca di pesce, e una chiave della vita con l'iniziale del nipotino.
questi erano i backstreet boys, ed io non li capivo.
eppure con questo video strepitoso hanno fatto la storia.
perchè non importa chi sei
da dove vieni
basta che mi ami.
non importa, capito?
il brano comincia con un piano disteso tipo quei sintetizzatori che usavano i pink floyd nel 1987, ed un sapiente accenno di chitarra flamenca, secondo me è PACO DE LUCIA, così, PACO lo senti.
poi parte il quattroquarti campionatissimo con rullante osceno, e li sei invaso dalle voci che ti conquistano e ti seducono facendoti dimenticare la settimana lavorativa anche se è solo lunedi.
perchè ognuno canta bene, ognuno ha da dire, ognuno sa qualcosa del falsobordone fiammingo ma allo stesso tempo non dimentica la lezione del canto gregoriano applicato alla mtv generation ma con una strizzatina d'occhio ad una tipa bona che passa.
il ritornello arriva subito perchè cosi ti romperà le palle per altre 87 volte, ma poi ci si rilassa: la base, inaspettatamente non parte, resta per una frazione l'accordo e solo allora uno di loro (generalmente il più convinto) riprende col verso ed ecco di nuovo il rullantino seccante che già è nostro amico.
cantano e ci credono, e ci credo, questi si sono arricchiti, mi scendono un bridge o forse salgono solo di tono non ricordo ma fa nulla,
e poi PACO DE LUCIA, incazzato per non aver suonato di brutto, risuona un jingle tipo suoneria di cellulare per ballerinadiflamenco leggermente diverso dal primo.
il ritornello continua
ma stavolta alcuni si staccano dalla strofa per dire tipo WHO YOU AREEEEEEEEEE, WHERE YOU ARE FROMMMMMM (in italiano CHIIII SEIIIII.... DA DOVE PROVIENIIII) per farci sentire che non sono solo belli (maddove?) ma anche bravi (maddove?).
il video ha anche una trama perchè loro danno ai fan anche dei contenuti: praticamente questi entrano in una stanza piena di fighe allucinanti vestite da manager in carriera (o da escort, ormai anche le escort si vestono bene) per una audizione.
non si sa di cosa, cmq alle loro spalle intuisco una ruota panoramica, una macchina rossa, un lavagnone luminoso, un lavagnone normale, ed un tavolo da cucina.
una gli fa cenno di cominciare, e loro cominciano la canzone e le tipe col telecomando li cambiano d'abito etc.
non ho capito dove vogliono arrivare, ma nemmeno di cosa si parla, alcuni riprendono, altre ammiccano, altre si svestono un pò ma non troppo ed alla fine vanno tutti via felici e contenti e sapete perchè?
perchè il tamarro prende il telecomando e cambiano i ruoli: comincia dunque l'audizione di queste sventole.
quindi volendo è anche un video maschilista in cui è l'uomo a gestire il telecomando.
la donna fa i piatti, forse volete dire questo?
però dai, non importa chi sei basta che mi ami. non mi importa nemmeno cosa sei, per dire. e non mi frega nulla di cosa hai fatto basta che ci amiamo.
E questi sono i backstreet boys, i ragazzi della porta accanto, quella dove ora vado armato di roncola, cosi mi sfogo.

dal passato...


You must leave now, take what you need, you think will last
But whatever you wish to keep, you better grab it fast
Yonder stands your orphan with his gun
Crying like a fire in the sun
Look out the saints are comin’ through
And it’s all over now, Baby Blue

The highway is for gamblers, better use your sense
Take what you have gathered from coincidence
The empty-handed painter from your streets
Is drawing crazy patterns on your sheets
This sky, too, is folding under you
And it’s all over now, Baby Blue

All your seasick sailors, they are rowing home
All your reindeer armies, are all going home
The lover who just walked out your door
Has taken all his blankets from the floor
The carpet, too, is moving under you
And it’s all over now, Baby Blue

Leave your stepping stones behind, something calls for you
Forget the dead you’ve left, they will not follow you
The vagabond who’s rapping at your door
Is standing in the clothes that you once wore
Strike another match, go start anew
And it’s all over now, Baby Blue

Saturday, October 23, 2010

lele battista - le cose più grandi di me


" Perchè per me non ha senso....per me non ha senso .....per questo non penso l'insensibità degli altri ........è troppo facile sentirsi tardivi ...sentirsi ....traditi dal tempo galleggiare nell' etere arido schivo sino alla scoperta di sentire un assurdo vuoto dentro...Perchè da un pò non mi sento ...per questo mi graffio e riporto il mio corpo al centro dal margine del problema rimasto irrisolto per molto tempo da credere non esista ma venga solo supposto da questo fremito da cui vengo scosso e dalle cose più grandi di me dal vuoto più pieno che c'è da tutta la frenesia che i miei sensi porta via dall'impagabile senso di Libertà ...provato solo qualche attimo fa...la leggerezza più ingombrante che c'è ...è volata tutta via con te....è volata tutta via con te...Io non so esprimere quello che sento....sono legato alle parole che rimangono spesso dentro....l'Amore scalpita eppure...neppure io più ci penso ed i dolori si infrangono in un secondo...riempiono queste distanze..intorno alle mie due stanze...e lentamente mi sveglio in una quieta disperazione...vedo le cose più grandi di me e il vuoto più pieno che c'è...vedo la mia frenesia che i sensi porta via e un impagabile senso di Libertà provato solo qualche attimo fa...la leggerezza più ingombrante che c'è è volata tutta via con te...."

Friday, October 22, 2010

grace


non posso dire di essere sempre stata fedele
eccetto a Dio
e non ho mai sentito di poter chiamare casa un posto qualsiasi
finchè non mi sono addormentata nelle tue braccia

non ho mai pensato che mi sarei innamorata

il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi
tu accarezzi il mio cuore
e baci il mio viso
e il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi

a volte Dio mi chiede di tornare a casa
perchè mi sento cosi sola
e poi assaggio un tuo bacio
il tuo tocco
il tuo dolce amore

non ho mai pensato che mi sarei innamorata

il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi
tu accarezzi il mio cuore
e baci il mio viso
e il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi

non ho mai pensato che mi sarei innamorata
non ho mai pensato che mi sarei innamorata di te

il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi
tu accarezzi il mio cuore
e baci il mio viso
e il tuo amore è la sola grazia che può salvarmi

melissa and her boat.

Thursday, October 21, 2010

and hate for you...

somewhere


non lo, sinceramente, se mi è piaciuto SOMEWHERE.
di certo se SOMEWHERE ha vinto un festival del cinema, LOST IN TRANSLATION doveva vincerne 8.
trovo che Sofia Coppola, la regista, abbia un modo di raccontare la vita molto delicato, lento anche quando ambienta le sue storie nel delirio, e perfino le stupide feste dello showbiz sono in questo caso trasposte come piene di decrebrati lenti a cui il cervello gira lento anche se tristemente sfatti e assolutamente simbolo di inutilità lenta.
di certo la Coppola è sposata col cantante di uno dei gruppi più interessanti degli ultimi anni, i francesissimi PHOENIX, che non solo hanno realizzato una strepitosa colonna sonora strumentale, ma gli hanno regalato una canzone vera tratta dal loro ultimo album, che da sola si vale il prezzo del biglietto.
la canzone si chiama LOVE IS LIKE A SUNSET, è divisa in due parti, la versione completa, qui sotto, rende bene l'idea di come si prepara l'arrivo del testo a partire da una musica in crescendo.
pensare che su 7 minuti totali il cantato dura solo 45 secondi...ed è cosi giusta, la sensazione che ne esce, restando immersi nella musica.
intanto la Coppola, dal canto suo, si gioca di nuovo la carta delle cose dette sottovoce che noi seduti in poltrona non sentiamo, vediamo magari un labiale, intuiamo un concetto ma non lo possediamo, come se noi dovessimo avere il nostro...questo aspetto ancora non ho deciso come considerarlo: una fuga dalla poca ispirazione dicono i detrattori, un marchio di fabbrica dicono gli adoranti fan.
e io adoro la Coppola, cosa posso farci?
e lei, comunque, fregandosene alla grande, continua a incentrare un film sul concetto di cambiamento, ma tutto con una preparazione che sembra quella della canzone del marito.
addirittura in questo caso il cambiamento è quello dell'espressione facciale che ovviamente nasconde un cambiamento di vita, di percorso, uno stimolo nuovo che il film rende lecito, indispensabile, e fuori dal film pensi che anche tu vuoi un cambiamento, rivuoi indietro una cosa, vuoi crearne una nuova, vuoi stare bene, vuoi essere più felice di cosi.
puoi farlo, cosi ti dice Sofia.
e così quando esci dal cinema ti sembra di aver capito che tutto è semplice, che tutto si può trasformare in qualsiasi condizione e luogo e momento con un batter di ciglia, che una vita più densa è possibile, esiste, ovunque, basta scendere dalla macchina e correre verso.
fatevi la vostra idea, comunque, nel mentre godetevi questa strepitosa minisuite dei Phoenix, e se avete voglia di parlarmi, stamattina, sussurratemi le cose piano, cosi che nemmeno io riesca a sentirvi: magari lo so lo stesso cosa volete dirmi, non abbiate paura.

Wednesday, October 20, 2010

at every occasion...


I'm coming up only to hold you under
I'm coming up only to show you wrong
And to know you is hard and we wonder
To know you all wrong, we were

Really too late to call, so we wait for
Morning to wake you; it's all we got
To know me as hardly golden
Is to know me all wrong, they were

At every occasion I'll be ready for a funeral
At every occasion once more is called a funeral
Every occasion I'm ready for the funeral
At every occasion one brilliant day funeral

I'm coming up only to show you down for
I'm coming up only to show you wrong
To the outside, the dead leaves, they all blow (alive is very poetic)
For'e (before) they died had trees to hang their hope

At every occasion I'll be ready for the funeral
At every occasion once more is called the funeral
At every occasion I'm ready for the funeral
At every occasion one brilliant day funeral

la regina.


So, presently i’m standing
Here right now
You’re so demanding
Tell me what u want from me
Concluding
Concentrating on my music , lover , and my babies
Makes me wanna ask the lady for a ticket outta town…
So can I get a window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a ticket outta town
A look around
And a safe touch down
Window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a chance to fly
A chance to cry
And a long bye bye..
But I need u to want me
Need you to miss me
I need your attention
I need you next me
I need someone to clap for me
I need your direction
Somebody say come back
Come back baby come back
I want u to need me
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
So, in my mind i’m tusslin’
Back and forth ‘tween here and hustlin’
I don’t wanna time travel no mo
I wanna be here
I’m thinking
On this porch i’m rockin’
Back and forth light lightning hopkins
If anybody speak to scotty
Tell him beam me up..
So can I get a window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a ticket outta town
A look around
And a safe touch down
Window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a chance to fly
A chance to cry
And a long bye bye..
But I need you to miss me
Need somebody come get me
Need your attention
Need your energy yes I do
Need someone to clap for me
Need your affection
Somebody say come back
Come back baby come back
I want u to need me
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
Come back come back baby come back
But can I get a window seat
Don’t want nobody next to me
I just want a ticket outta town
A look around
And a safe touch down…
I just need a chance to fly
A chance to cry
And a long
Bye bye..

Tuesday, October 19, 2010

il contrario di uno - edl


E prima di arrivare alla stanza dei tronchi, nella macchina noi stretti vicini, tu sotto una coperta mi hai cercato la mano e l'hai tenuta. Ho stretto gli occhi per strozzare il tempo. Gli occhi ci riescono. Uno si volta verso di noi e dice che il suonatore si è addormentato. Ho amato e conosciuto i corpi accalorati e presi nell'avvinghio, ma quella mossa tua à una bandierina piantata in mezzo al vento di una cima, dove non si può più salire in alto verso un'intimità maggiore, dove quella raggiunta è inabitabile. Da li bisogna scendere. Cosi so dire adesso. Allora la tua mano è la congiunzione e, la particella che sta tra due nomi e li accoppia più di abbracci e baci. La tua mano minuta serrata nella mia inutilmente larga, serrata a serratura chiudeva noi due dentro e tutti gli altri fuori. [...] Da poco ho rivisto la stanza dei tronchi.[...] Sono entrato. Eravamo li, sulla panca, noi due vent'anni almeno in meno e non c'erano gli altri e nemmeno la chitarra. C'era la coperta con le nostre mani nascoste sotto a fare congiunzione.

Monday, October 18, 2010


Pray to God you can cope
I stand outside
This woman's work
This woman's world
Oooh, it's hard on the man
Now his part is over
Now starts the craft of the father

I know you have a little life in you yet
I know you have a lot of strength left
I know you have a little life in you yet
I know you have a lot of strength left

I should be crying but I just can't let it show
I should be hoping but I can't stop thinking
All the things I should've said that I never said
All the things we should of done that we never did
All the things I should've given but I didn't

Oh darling make it go
Make it go away
Give me them back to me
Give that little kiss
Give me your hand

I know you have a little life in you yet
I know you have a little strength left
I know you have a little life in you yet
I know you have a little strength left

I should be crying but I just can't let it show
I should be hoping but I can't stop thinking
Of all the things we should've said that were never said
All the things we should've done that we never did
All the things that you needed from me
All the things that that you wanted from me
All the things I should of given but I didn't
Oh darling make it go away
Just make it go away now.

ma cosa diavolo ho risentito dopo millenni!?!??!

p/c

tre giorni che piove.

Sunday, October 17, 2010

I just want it to come true...

Eat all the lost sorrows in the morning.


Put your clothes now out to dry
It's early morning
The day is unfolding, ever so softly

I will always be, oh, aloud within
It's a never ending song that I sing alone
I am, awake, the only one awake

I see the sun, break out, it slows, no clouds
No crows, no one out, too - Only that you

Don't stop in still water
Don't stop in still water

Now the sun's in your eyes
It dries away your tears
As you and I are the only ones
To move in search of other feet

I will always be, oh, aloud within
It's a never ending song that I sing alone
I am, awake, the only one awake

I see the sun, glow fade, it's late, in shades
Letting the past start, good - Only that you

Dew stars in still water
Don't stop in still water

Don't you know that fires
Eat all the lost sorrows in the morning

Saturday, October 16, 2010

scarti.

canzone degli avion travel scartata a sanremo 2009:

cambio di formato.


avevamo 14 anni ed erano poi gli anni del liceo che iniziavano, ci si scambiava le cassette, e le migliori erano quelle al carbonio, perchè si diceva avessero la stessa qualità dei cd, che erano appena arrivati, ma a me non facevano paura i cd, ero felice di avere un oggetto con una qualità musicale superiore. mi sbagliavo, forse, ma non capivo allora, dove potevamo arrivare.
e molti di noi i cd non li avevano, io il primo impianto stereo l'ho avuto forse a 16 anni, non so, il mio primo cd fu l'unplugged degli alice in chains...
prima erano solo cassette, quando le compravo le mettevo in piedi sul comodino cosi rientrato da scuola vedevo subito la cover e sorridevo.
all'epoca per me era musica italiana, quasi esclusivamente, il mondo da li mi sembrava lontano, e le lingue straniere incomprensibili.
quando arrivarono a casa, le cassette straniere, aprivo vocabolari per tradurmi i testi, e mi sentivo come se fossi il depositario delle parole di adam duritz, di eddie vedder, di kurt cobani, di chris cornell, di brad roberts che faceva mmmh mmmh mmmh mmmh e vendeva milioni di dischi arricchendosi meritatamente, a mio avviso.
e mi ricordo quando una cassetta si riutilizzava, ed a volte rimaneva il suono precedente, ed a volte una canzone iniziava sull'altra, o quando finiva la canzone nuova potevi risentire la coda di quella vecchia, che immancabilmente era più lunga.
e ricordo che alcuni di noi registravano male, altri cosi cosi, altri dipendeva, era sempre un'incognita il risultato finale, e ti sentivi perso quando il brano a cui tenevi di più aveva la resa sonora di una sala prove in cui ancora non eri entrato.
e ricordo che ipotizzavamo le durate, quel disco magari era da 46 o da 45 (avevano fatto le cassette con un minuto di differenza....ma perchè!?!?!?!?), o da 54, o da 60, oppure con la calcolatrice i più perversi ed attenti sommavano tutto cosi da non incorrere nella temutissima cassetta da 90 che toglieva la fantasia e lasciava un lato libero, lunghissimo, snervante.
e mi ricordo quando restavo sveglio per ascoltare e registrare i live di radiotre, e spesso la cassetta finiva ed andava girata e faceva un casino assurdo alle 2 del mattino toglierla dal mangianastri.
credo che se mia madre mi avesse trovato sveglio registrandomi un concerto col senno di poi mi avrebbe forse benedetto.
non so, davvero non so se avrebbe reagito male come credevo.
sono cambiati e si sono evoluti quei tempi, forse neanche tanto bene.
è cambiata l'idea della musica.
è cambiata l'attenzione.
siamo cosi bombardati di brani
di singoli
di artisti che ogni anno escono con 16 tracce
di formati digitali attentissimi ed a volte cosi omologati
che io non lo so se voglio davvero tutto questo.
io non so se voglio davvero la perfezione.
io non so se voglio davvero il mercato.
il dramma è che potrei ricantare almeno 18 dischi interi dal 1994 al 1999,
ma avrei difficoltà a ricordare un testo qualsiasi di un artista attuale che mi piace.
questo perché non c'è tempo
perché tutto trascorre e passa correndo come ossessionato dal momento
ed a volte mi sembra che quello che mi rimane dentro non risieda nel presente.
e questo sta uscendo dalle classifiche e sta entrando nel quotidiano, come se fossimo noi la classifica dei dischi.
a volte mi fermo a canticchiare qualcosa
che non ricordo da dove possa arrivare
e mi sento come se l'oggi me lo avesse rubato,
perché immancabilmente, sono sicuro, è una canzone che ha almeno dieci anni.
mi ricordo l'attenzione
che si aveva per tutto
un'attenzione che oggi è difficile avere perfino per ciò che di più prezioso sappiamo di avere.
quel prezioso che corre,
che si agita
che fugge.
ecco, ho paura di perderla quest'attenzione che mi è appartenuta.
ho paura di vivere in mezzo ai singoli
agli mp3
ai formati digitali
alle cose scritte
alle lavagne o ai caratteri ridotti di un sms.
io che ho bisogno di un vinile difettoso
di una mano da stringere
di una lacrima gelida da sentire
di un amico da abbracciare quando sono felice di vederlo.
io che ho bisogno di sentirti suonare al portone
di prendere un ceffone o che tu mi faccia il solletico
e non di immaginarti
o di dover sempre rispondere ad un muro
ad uno stupido squillo per poi richiamare
ed io ti richiamo
ma cazzo quando ci vediamo?
ho bisogno di una serata analogica
di una serata di cui il mondo non sa nulla
una serata in cui paghi in contanti
e in cui il resto ci dimentica
e non ci tocca
e non ci conta.
e si ascolta tutto
senza alcuna distrazione.
ho bisogno che il telefono non prenda
e chi chiama mi sappia comunque al sicuro
e che nessuno si preoccupi per me
a meno che io non l'abbia davanti,
la persona che si preoccupa per me e che si prende cura di me e non del mio piano tariffario.
ho bisogno che si sappia
ho bisogno che di me si sappia tutto
o non mi si chieda niente ma mi si dica tutto
ho bisogno che anche gli altri parlino ascoltando quello che dicono
e restino tutta la sera attenti senza fare sforzi
oppure facendo finalmente uno sforzo
per essere fuori da questo tempo
come fossero quel lato silenzioso
quel lato vuoto
quel lato non registrato
delle cassette da 90
in cui alla fine non registravi niente
eppure non erano le cassette sbagliate:

avevano soltanto deciso di ascoltare noi
per 45 minuti ideali
alla fine della musica.
ti ascolto, finalmente.
ti guardo, finalmente
ti vivo, finalmente.

Thursday, October 14, 2010

pretese.

ci saranno giorni e periodi magari anche troppo lunghi e contesti che ci faranno sentire sereni ed in pace o persino al sicuro.
destinati a finire, ci saranno e finiranno perchè sarà tutto incompleto, perchè una serenità e una sicurezza di attesa avranno un senso e ci appariranno tali soltanto se ci stringeremo di nuovo l'uno nell'altra.
pretendo che almeno io e te lo accettassimo come un dono ed un bene che ci è stato concesso.
pretendo che lo si capisca.
pretendo che ci si sorrida sopra, con gioia.
pretendo che si compia.

I'll make a place for you to land.


Credo di sentirmi bene.
Tu arrivi percorrendo cerchi nella luce
e l'orizzonte è luminoso stasera, piccola.
Quale più perfetto rendez-vous?
Il sole al tramonto dipinge ombre attraverso
la luce del giorno, Amy, sopra le cose che facciamo.

Somiglia all'oscurità per me
andare alla deriva a Miami...
Miami...

E posso dire che "vorrei
che questo tempo non finisse mai"?
È difficile credere che Dio
abbia mandato questo angelo
a sorvegliarmi.
Perché il mio angelo,
lei non riceve le mie chiamate,
dice che sono troppo sciocco per scopare,
troppo sciocco per lottare,
troppo sciocco per risparmiare.
Be', forse io non ho bisogno di nessun angelo.

Somiglia all'oscurità per me
scivolare dentro Miami...
Miami...

Lei potrebbe far sì che un po' di luce mi attraversi
scendendo giù a Miami...
Miami...

if you knew everything
if you could see everything
before it happens
than what would you do?.....

if you knew that the love you've doing
it means everything to her
if you know that you could ruin all
than what would you do?

Fa' un cerchio nella sabbia,
fa' un'aureola con la mano,
io ti costruirò un posto dove atterrare.

L'autobus sta andando, è tempo di partire.
Quest'estate è andata, e così anche noi.
Così, forza piccola,
andiamo a farla finita a New Orleans.
Su, piccola!
andiamo a farla finita a New Orleans.
Oh, sì, forza piccola, forza piccola,
andiamo a farla finita a New Orleans...

She can bring my darkness out into the light and she could
she could bring my days back from the night and she can
she can make everything alright
she can make it shine shine shine
ooooooooooooh aaaaaaaaaah
oh ah
oh ah
in miami
in miami
in miami
.

Wednesday, October 13, 2010

avevi fatto in aria un incantesimo.


Avevo una passione per la musica
di ruggine
nerastra tinta a caldo di caligine
metropoli
le tentazioni andavano e venivano
cosa farò di me?

guidavo nella notte ferma immobile
friabile
venivo da una valle dove annuvola
nell'umido
sentivo sulle spalle un bel solletico
tu cosa vuoi da me?

lasciando alla mia infanzia
ogni ingenuità sensibile
l'amore è uno stregone un fuoco
isterico magnifico
carezza di una mano che semplifica
cosa sarà di me?

l'abbraccio adulto in un silenzio
scenico visibile
l'incendio è la stagione
delle tenebre bellissime
avevi fatto in aria un incantesimo
tu cosa sei per me...

Tuesday, October 12, 2010

Monday, October 11, 2010

in silenzio.

mi rispetto col silenzio
e ti rispetto in silenzio
e ci rispetta il restare in silenzio
per forza.
oggi è quel giorno li
in cui le parole non servono più:
sono proprio finite di numero,
e restano ormai al loro posto
e non mi chiedono di essere usate.
il tempo in silenzio
la musica in silenzio
i passi in silenzio
le emozioni in silenzio
le idee in silenzio.
ci si vive in silenzio
ci si vive di silenzio
senza scrivere
senza leggere
senza dire
senza ascoltare.
in silenzio.
è cosi che si galleggia
che si aspetta
che si capisce
che si cammina.
in silenzio
si capisce di più
si capisce per se stessi
e poi
eventualmente
si riparte a parlare
come una pausa durante una cena
prima che arrivi il piatto migliore.
elisa mi ha detto una cosa splendida
una cosa che non avevo pensato oggi,
una cosa che non si scrive e non si fa leggere,
una cosa in silenzio
preziosa
vera
da osservatrice distaccata
o forse soltanto silenziosa.
silenziosa
e in silenzio,
come me.

Sunday, October 10, 2010

arrivo.

arriverò in silenzio
così quando ero piccolo concludevo il viaggio per la calabria
con indosso dei guanti
un cappello
e ancora freddo
e comunque freddo.
arriverò senza dire nulla, finalmente,
con la voce più bassa che esiste
e forse una musica nelle orecchie,
una canzone che piace solo a me.
arriverò non so dove
forse sarà un viaggio di piacere oppure di lavoro
forse l'hotel sarà troppo lussuoso ed i miei vestiti troppo pochi.
arriverò col sorriso
o arriverò triste e poi mi verrà da sorridere
avrò pensato come fare
cosa dire
da dove iniziare.
arriverò comunque
e per sbaglio sarò in ritardo
o sarò lì quando devo esserci
o sarò lì in anticipo.
e tu indosserai la tua correttezza
le parole che non sapevi di dire
le frasi che hai deciso di veicolare
e sarai poco più cresciuta di quando mi ricordo io.
arriverò forse perfino incazzato
stanco dal viaggio
troppo privo di forza
oppure vorrò solo guardare cosa fai.
arriverò in un attimo
e non mi sembrerà lungo tutto questo limbo
e non mi sembrerà inadatto nemmeno il passaggio.
arriverò forse nuovo
e di sicuro più vecchio
arriverò che questo tempo magari è stato necessario
ma di sicuro
troppo
lungo.

golden slumbers


C'era una volta una strada per tornare verso casa
C'era una volta una strada per tornare a casa
Dormi bel tesoro non piangere
Ed io canterò una ninnananna

Sogni d'oro riempiano i tuoi occhi
Ti sveglino sorrisi quando ti alzi
Dormi bel tesoro non piangere
Ed io canterò una ninnananna

C'era una volta una strada per tornare verso casa
C'era una volta una strada per tornare a casa
Dormi bel tesoro non piangere
Ed io canterò una ninnananna

Wednesday, October 06, 2010

cosa non amo.

non amo chi dice le bugie
non amo chi gira intorno ai discorsi
non amo chi nasconde le cose
chi fraintende i sentimenti
chi mischia tutto
chi è confuso e non si risolve la confusione
e non fa niente tranne dire che va così.
che cosa va così?
i tuoi limiti?
non amo chi vive una vita dietro gli altri
chi sa di essere infelice e non fa niente per migliorarsi
non amo chi tergiversa
e si rifiuta di colpire perchè è invece la sua, la debolezza che colpisce.
non amo chi non sceglie,
chi non mostra preferenze
chi media a tutti i costi
chi ogni volta deve capire ed ha bisogno di mesi
e poi ha bisogno di ore per distruggere e disprezzare.
non amo chi non decide cosa vuole e invece lo sa ma non lo dice
che si tratti di un gelato una persona un lavoro il futuro.
non amo chi si ripara dietro il concetto di errore
non amo chi si giustifica
non amo chi crede di essere subito in una posizione di forza
chi si ritiene già in alto nelle tue preferenze
chi pensa che gli sarà concesso tutto.
tutto cosa?
quanto tutto per il niente?
quanto meriti?
non amo chi crede che dire scusa basti
non amo chi non si pente
non amo chi non capisce il talento
l'emozione
la poesia
il cinema
la densità
la semplicità
l'essenzialità.
non amo chi non capisce il vino
non amo chi beve e subito perde il controllo senza nemmeno gustare il bicchiere
non amo chi ha fretta di capire e poi lentamente prende tempo.
quanto tempo vorresti da me?
quanto tempo ci vuole per essere sicuri?
quanto tempo passa da quando divento comprensivo?

ed io
comprensivo
lo divento mai?
mi accontento delle scuse?
mi accontento?
se hai fatto un errore tienitelo
abbine cura
parlaci
sono le uniche parole
per giunta indirette
che ti sono rimaste con me.

Monday, October 04, 2010

Sono giorni in cui ti sento
E ti do la mano sotto la pioggia battente
E mi accorgo che nel letto dormo sempre dallo stesso lato
E ti ascolto parlare
E ti vedo camminare
E socchiudo gli occhi quando riposo
E osservo lo zucchero quando ti preparo il caffè
E apro piano la porta prima di entrare in camera
Che spero di trovarti appoggiata con le luci sulla coperta
E quando gioco mi pare che tu abbia la tua mano sulla mia testa
E mi sembra di vederti dormire alle 12 del mattino
E quando pigio la tastiera faccio piano per non svegliarti
E se sento una canzone mi chiedo cosa ne pensi
E le strade che abbiamo fatto mi deviano dal percorso e per questo arrivo in ritardo dove mi aspettano
E vorrei ti affacciassi dalla finestra della cucina per chiamarmi
E nei posti dove si litigava mi chiedo per cosa stavamo litigando
Ora che non ho energia per discutere né motivi di discussione
E non alzo la voce quando rispondo a qualcuno
E guardo il telefono se appare da solo il tuo nome anche se non squilla.
Sono giorni e giorni che ti sento
Che aspetto che tu capiti
Come un anniversario che ho scordato
Come un compleanno a cui mi hanno invitato all’ultimo
Come una colletta nella quale manca una quota.
Sono giorni in cui ti sento
E poggio il corpo prima di dormire
Cercando di calmarmi quando vedo che non ci sei
Facendo passare quei secondi lunghissimi in cui accetto la tua assenza comunque
E mi addormento lo stesso
Perché si dorme lo stesso anche con un cuscino in meno
Si dorme lo stesso, più scomodi.
Sono giorni che ti capisco
Che non fa niente se è questo che c’è ora
In tutte le cose che ci sono
Anche se ce ne sono di nuove
Anche se le vecchie non sono tali.
Sono giorni che ti vedo
Come fossi costantemente in trance
Come fossi concentratissimo su questo.
E poi ti vedo e non vedo
Piccolissima
Come una piuma sospesa
Come quei puntini minuti che si vedono solo quando c’è tanto sole
Come una foglia autunnale di colore definito che resta sull’albero con forza
Ed io non ho domande
Se lo so già che ti sento come ti sento
Quando vado a prendere l’acqua di Suninga
E non ho sete tranne quella di vederti
E mi chiedo da dove passi quando vai anche tu a prendere l’acqua
E mi chiedo quale acqua berrai prima di tornare
E dove comprerai il pane
E se hai una tavola piena di fiori
E i post-it coi visi sorridenti la mattina quando entri in cucina.
Ti vedrei stasera per un’ora
Ti stringerei stasera per un’ora
Sarebbe indispensabile
Come un sorriso dopo la serietà
Come la liberazione che segue un esame
Un concerto
Una prova
Un debutto
Un finale.

2 volte.

le strade che percorri anche ora
ti portano
ti portano ovunque
ti allontanano
ti accolgono
ti stringono
ti coccolano
ti distanziano
ti salvano
ti crescono
ma alla fine
ti portano da me.
basta aspettare.
basta non guardare
basta girarsi
basta distrarsi
basta deconcentrarsi
mentre quelle strade
che ti portano ovunque
ti riportano da me.
le strade non portano ovunque
e ti riportano da me.
le strade non vanno ovunque
ti lasciano e ti riprendono come le giostre
come un circo che cambia città
come le immagini che oggi ci sembrano antiche
o fuori contesto
come un video del decennio passato
ora che non sembra passato un decennio.
non voglio che passi un altro tempo cosi lungo
senza che io possa fissarmi nella testa almeno questo.
o che passi cosi tanto fino alla tua voce
fino ai tuoi capelli
fino alla tua piastra lasciata sul marmo del bagno
fino ad un tuo sguardo comprensibile
e ad una canzone al pianoforte.
ti ho vista 2 volte nell'ultimo anno
mentre quelle strade in qualche modo ti portavano ovunque
e ti riportavano nello stesso istante
dove non conti gli istanti
dove non portano le strade.
le strade non vanno poi da nessuna parte
tranne che da me.
ti aspettavo quest'anno
in almeno 3 luoghi
dove spesso ho creduto che tu fossi arrivata lo stesso.

Friday, October 01, 2010

mollette.


mi viene in mente
che mi è venuto in mente mille volte.
eppure oggi a bologna non si capisce il tempo
ed il giorno a berchidda
guardavo e facevo foto al cielo
come un pazzo
senza motivo
e fotografavo le nuvole
che mi sembravano studiate
mi sembravano attaccate con le mollette
ma quelle di legno che la roba sembra incollata.
quando non voglio rovinare i vestiti uso quelle di plastica,
di mollette,
ma le nuvole,
che non si rovinano, si attaccano con le mollette di legno
così disegnano immagini belle
così restano li.
ed ecco venirmi in mente quel giorno di aprile
era rimini o riccione
ricordo solo una gran fatica
e le lacrime degli altri
e le tue che non riuscivi a versare
tu non riesci quasi mai a piangere
e mi ricordo un caldo
che non capisco come fosse possibile quel caldo ad aprile
ed era il funerale che ci accaldava
e le ambulanze del pronto soccorso
e quell'afa anticipata già chiarissima da gestire
e un intercity in ritardo
e tu che all'ultimo ti fai seguire.
insomma,
dal cielo del festival
al cielo di bologna
mi tornano in mente
i tuoi piedi stanchi quella sera
la mia bacinella arancione
e quel sapone profumatissimo
che non era ancora felceazzurra o forse sì
che li lava
ed io che ti rilasso
e ti onoro
come si onora il cielo appeso con le mollette a berchidda
che ci fai le foto e chi ti vede pensa che è strano,
e chi vede te pensa che è strano
che quando ti ho lavato i piedi non c'erano le mollette
eppure li hai lasciati fermi in mezzo all'acqua
eppure lo ricordiamo cosi bene
come si ricorda il cielo
e come si ricordano le cose che contano,
in generale.

Thursday, September 30, 2010

ANNA ACHMATOVA - poetessa


Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
"Perché oggi sei pallida?"
Perchè d'agra tristezza
l'ho abbeverato fino ad ubriacarlo.

Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: "E' stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai".
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: "Non startene al vento".

Monday, September 27, 2010

builded hills (dedicato a Biddo)


era un periodo Berlino
in cui si parlava di edifici
in cui si adoravano le perimetrie
le decadenze
le prese di corrente all'aperto tra la neve.
era un periodo Berlino
in cui ci si staccava dal teatro
in cui si pensava meno possibile ai percorsi
in cui non si sapeva dove parare a Settembre.
era un periodo Berlino
di foto in bianco e nero invecchiate in partenza
di locali fumosi e di birre aromatizzate.
era un periodo
di quadri
di sbronze
di tragitti in macchina
di smarrimento
e di coraggio
di imprevisti
e di chiavi doppie.
era un periodo di odori
ma era un periodo di cambiamenti
di dipinti appesi da tempo in galleria
o appena finiti sul pavimento affianco al water.
era un periodo
che oggi mi hai ridato con quel quadro
che ora resta appeso a me di fronte
e mi ricordo di Berlino
un poco mia
un'idea nuova
una ripartenza fortissima
uno stimolo dal pianto del passato.
è un pò più mia Berlino
dai tuoi colori
dalle spatole prese al mercato
coi tuoi consigli
coi tuoi racconti dell'India quando già ero un poco alticcio
coi ristoranti a cui mi hai fatto abituare.
era ed è un pò mia Berlino
quando al ritorno mi sono ricordato
che in questo tempo è possibile costruire
è possibile sentire amore
è possibile creare
è possibile esistere riempiendo te e gli altri
della tua fatica
del tuo lavoro
delle tue emozioni
di una corsa all'armonia.

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