Friday, October 01, 2010

mollette.


mi viene in mente
che mi è venuto in mente mille volte.
eppure oggi a bologna non si capisce il tempo
ed il giorno a berchidda
guardavo e facevo foto al cielo
come un pazzo
senza motivo
e fotografavo le nuvole
che mi sembravano studiate
mi sembravano attaccate con le mollette
ma quelle di legno che la roba sembra incollata.
quando non voglio rovinare i vestiti uso quelle di plastica,
di mollette,
ma le nuvole,
che non si rovinano, si attaccano con le mollette di legno
così disegnano immagini belle
così restano li.
ed ecco venirmi in mente quel giorno di aprile
era rimini o riccione
ricordo solo una gran fatica
e le lacrime degli altri
e le tue che non riuscivi a versare
tu non riesci quasi mai a piangere
e mi ricordo un caldo
che non capisco come fosse possibile quel caldo ad aprile
ed era il funerale che ci accaldava
e le ambulanze del pronto soccorso
e quell'afa anticipata già chiarissima da gestire
e un intercity in ritardo
e tu che all'ultimo ti fai seguire.
insomma,
dal cielo del festival
al cielo di bologna
mi tornano in mente
i tuoi piedi stanchi quella sera
la mia bacinella arancione
e quel sapone profumatissimo
che non era ancora felceazzurra o forse sì
che li lava
ed io che ti rilasso
e ti onoro
come si onora il cielo appeso con le mollette a berchidda
che ci fai le foto e chi ti vede pensa che è strano,
e chi vede te pensa che è strano
che quando ti ho lavato i piedi non c'erano le mollette
eppure li hai lasciati fermi in mezzo all'acqua
eppure lo ricordiamo cosi bene
come si ricorda il cielo
e come si ricordano le cose che contano,
in generale.

No comments:

Archivieddo