Monday, November 18, 2013

zamua

eppure ti conosco da vent'anni
in un tempo che è diverso dal presente
e le lacrime avevano un altro odore
e le delusioni sembravano forgiarci
senza mai inginocchiare:
sono musiche infinite.

poi tutto aveva fretta:
la velocità con cui le foglie annunciavano l'autunno
o le castagne riscaldavano le mani
in un ciclo regolare di stagioni
con noi a volteggiare impazziti
come musiche dimenticate sui giradischi,
come bambole infilate nei cartoni.

Thursday, October 03, 2013

riprese

e poi cose
che nessuno crederebbe che siano avvenute
e da raccontare non sono facili.
a volte si vince soltanto con la sintesi
o con la polemica
soltanto urlando
imponendo un'idea.

come se sussurrare
o stare zitti
o ascoltare
fosse un'offesa
e sinonimo di distrazione
e approssimazione
e approssimarsi di superficialità.

Tuesday, June 04, 2013

priorità

quanto corrono
le informazioni
le musiche da ascoltare
gli appunti

gli appuntamenti

i giorni e le notti
i pomeriggi e le mattine
le piogge ed il caldo
la luce ed il buio
le cose da fare
le cose da rimandare
le cose fatte
le X affianco alle cose mancanti.

corrono così in fretta che non ci si ritrova
e non si sa come fare
cosa fare
quali priorità scegliere ed utilizzare.

ci si perde in un giorno così tante volte
che sembrano necessarie affinché finisca.

e domani di nuovo al punto di inizio,
stanchi di oggi
esausti di ieri
e perduti nelle nostre stesse priorità non assecondate.

Tuesday, April 30, 2013

jacurso


ho ricordi che accarezzano a jacurso,
e mi ricordo anche di te nonno che sei andato via da quasi un anno
e io pensavo fosse il 2 maggio ed era il 27 aprile.
mi sembravi immortale lì a jacurso
dove la vita è lenta e per questo ti ritrovi centenario
mentre noi intorno cresciamo e scordiamo i nostri anni contandoli sui tuoi.

potrebbe essere quasi semplice e spontaneo dimenticarti,
per colpa di una vita fatalista
o potente e materia resistente
nemmeno fosse colla
nemmeno fosse qualcosa che c'è solo a jacurso.

ricordo tutto di jacurso
le domande e le parole degli amici rimasti lì
l'aria fresca in agosto che ti arriva in faccia quando pedali
e le strade che ogni tanto ci fan passare dal via
e ancora i nomi sui citofoni
e le porte sempre aperte
i consumi un pò azzerati
e una canzone ascoltata nuovamente.

ricordo il legno della falegnameria
quell'odore cosi perfetto
quelle mani cosi sicure
e quei pezzi che prendono forma per farne chitarre, e comunque musica.

mi ricordo di jacurso
io che non ci sono nato ma era come se fosse tutto accaduto davvero
tanto che da bambino mi svegliavo nelle notti di sardegna
confuso dai luoghi e nei luoghi
e mi sembrava di essere a jacurso
in un autunno mai visto
per un tesoro disseppellito
per una partita a golf da terminare
stretto alle mani di mia nonna
o di corsa nell'ammalio di nonno
ora che non so nulla di ogni singola lastra di pavimento
ed arrivarci un pò mi sembra innaturale
ed invasivo
così che mi ricordo e non ricordo quasi tutto e quasi niente
di jacurso.


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