Monday, February 27, 2006

la tua camera ed il tuo sonno


la tua camera ed il tuo sonno sono preziosi.
sei preziosa tu, scalza in una notte fredda o calda.
in corsa verso una bottiglia o un bicchiere d'acqua.
coi capelli legati o all'insù, o non legati e verso il basso.
è prezioso il tuo corpo che non capisco se piccolo o normale.
anche ciò che è piccolo può essere normalmente bello.
è prezioso il tuo vestito quando lo allontani da te.
è prezioso il tuo silenzio, il tuo respiro, la tua concentrazione.
è preziosa la nostra distanza,
la pazienza,
l'attesa ed il dubbio di quello che arriva.

a volte ho l'impressione che ogni cosa che fai sia chiara.
e una volta che la capisco mi chiedo se vada già bene così.

Friday, February 24, 2006

RYAN ADAMS & NORAH JONES - DEAR JOHN


immagino che qualcuno si chieda, ognivolta che legge le mie critiche divertite al mondo musicale, che cosa mi piace davvero...oppure uno non se lo chiede...ma vabbò! comunque, io odio i duetti, mi fanno schifo, secondo me sono quasi tutti messi su ad un tavolo di imponenti case discografiche: l'apice come al solito l'abbiamo toccato noi italiani con eros che duetta con anastacia: se apro un post su anastacia mi denunciano, dunque la chiudo qua. beh, questa qui sotto è una canzone splendida, cantata dal mio mito ryan adams, che ho già postato con un altra canzone...che vi devo dire, ryan ne sa di brutto, nemmeno trentenne fa cose di una poesia allucinante, non ce n'è per nessuno...in questo brano duetta con norah jones...procuratevi questa gemma, sa di locali fumosi degli anni delle piantagioni di cotone, di viaggi con quei treni neri dal carbone, di fieno nei campi, del primo jazz, e il pianoforte rende tutto sublime. grande. ditemi se l'avete sentita, e che ne pensate..... OH JOHN.....oh john.....

I got a house full of walls
And utility bills, every Monday the company calls
I got a nice bed to sleep on
And a chest of drawers, where I keep those dreams of yours

Cause you're always mine to keep when you're gone
Two silvers rings, one's on my finger and the other one's gone
Went underground with you, oh John

Ten years pass
And I ended up with a house full of cats
But most of them went missing
Through that window you never fixed, the door you never latched

But you were on your way out the last time...

Cause you are always mine to keep when you're gone
Two silvers rings, one's on my finger and the other one's gone
Went underground with you, oh John

I knew what you were doing
That summer when Candie came around
But I had too much hurt to bother you
When we lost our first child I thought a little pain was overdue

And I wanted you so bad...

Cause you are always mine to keep when you're gone
Two silvers rings, one's on my finger and the other one's gone
Went underground with you, oh John

I miss you
I miss you
I miss you
I miss you...

Oh John....

canzoni deprimenti


Eccovi un articolo divertente tratto dal Corriere della Sera, che parla di come gli utenti del corriere.it abbiano accolto la notizia dell'uscita di un libro sulle 50 canzoni italiane più deprimenti di sempre. Non vi posto l'articolo originario, che potete sempre andarvi a cercare...preferisco questo dove i lettori si sfogano con argomentazioni demenziali su cosa manchi nel testo in questione....eheheh...Buona lettura. L'autrice è MARIA LUISA RODOTA'.

Distinzione importante: ci sono canzoni che deprimono e canzoni con cui si ama deprimersi. Le seconde sono piezz'e core, si direbbe a Napoli: hanno cullato rotture amorose, infelici infatuazioni, abbandoni e tradimenti. Le prime sono uno strazio; ma fan sempre parte della nostra vita. Distinzione minore ma cruciale: ci sono canzoni che esaltano certi ascoltatori e spingono altri a chiamare in lacrime l'amico/a del cuore perché corra a portagli del Prozac. Per dire: nel fumoir del secondo piano del Corriere eravamo in molti a rallegrarci con «Bella stronza» di Marco Masini (le donne la trovavano sanamente vendicativa, gli uomini sexy), in chiaro dissenso con gli autori di «Da una lacrima sul viso» che l'hanno inserita nella loro lista; invece nel sondaggio del Corriere.it un bel 7 e rotti per cento (cifra imprecisa ma il sondaggio è ancora in corso) dei votanti (circa 18 mila, certi rilevamenti recentemente sbandierati hanno campioni ben più esigui) considera «Bella stronza» deprimentissima.
Anzi prima tra le cinquanta deprimenti, seguita da «Uomini soli» dei Pooh e da «In morte di S.F.» di Francesco Guccini, che in assoluto è la canzone italiana che provoca più gesti scaramantici irriferibili. Guccini è quasi alla pari con la «Canzone di Marinella» di Fabrizio De Andrè (e in effetti: molte generazioni di ragazzine hanno avuto un'amica lamentosa che la metteva a manetta). Segue la straziante «Poster» di Claudio Baglioni, «Silvia lo sai» di Luca Carboni, «Il carrozzone» («"Il carrozzone” però che palle», scrive quel sant'uomo del dj Linus che introduce il libro). E poi «La solitudine» di Laura Pausini — che è il Giampiero Galeazzi della canzone depressiva, dicono gli autori; anche volendo non la si può ignorare.
Chiude l'alta classifica «I giardini di marzo» di Lucio Battisti. «Ma tutto Battisti va bene per deprimersi alla grande», ha scritto più d'uno sul forum Avanti Pop del Corriere.it. Dove sono arrivate caterve di post a favore, contro, e di integrazione: «Ma come avete fatto a scordarvi di Claudio Lolli?», hanno protestato vari ex ragazzi degli anni Settanta (lo sono anche se non lo hanno detto; risposta possibile, Lolli è sempre stato fieramente di nicchia depressiva). «Ma perché siete tutti prevenuti nei confronti dei Pooh?», chiede Mari (macché prevenuti, il ripensare a «Uomini soli» su un tram milanese alle sette di sera è quasi certamente una delle cause del boom delle happy hour rinforzate). Non mancano acute analisi di certe famose depre-songs: «Luci a San Siro è una delle canzoni più ruffiane che abbia mai sentito e una spettacolare stracciacollant» (Rikkitikkitavi).
Tra le richieste di aggiunte, va poi fortissimo «Margherita» di Riccardo Cocciante. I deprecantanti più citati oltre a Battisti e Baglioni sono Guccini-Masini-Pausini più Tiziano Ferro tra i giovani. Qualche forumista di buonsenso ha rilanciato: ora diciamoci le canzoni che mettono di buon umore, per favore, per pietà. Anche se, anche potendo, nessuno vorrebbe cancellare dalla sua memoria la depre-song che più lo/la coinvolge. Su quelle che deprimono e basta, ha ragione Linus.

Wednesday, February 22, 2006

soltanto - milo de angelis


Soltanto questo crescere
indifferente allo sguardo e pieno
di ciò che ha visto
era possibile: se ci sono
due barche
non contava il loro punto d'incontro, ma la bellezza
del cammino dentro l'acqua: solo così,
solo adesso, non spiegare.
Ed è atroce
ma bisogna dire di no alla sua fronte che
piange e non capisce, e ama
come per millenni si è amato, promettendo
in una terrazza buia, accarezzandosi
tra le foglie minacciose.

grazie a Daniela per avermi mandato questa meraviglia.

quando io ero giovane e tu STUPIDA


vorrei proseguire nella tendenza recente lanciata dal blog di daria stamane, uno dei blog che più amo e non lo dico certo per fare il lecchino, perchè io non sono mica ______________ (ognuno completi come vuole!). insomma, io la tendenza l'ho percepita di questo tipo: racconta una cosa idiota che ti è successa nel tuo passato, possibilmente detta da altri! dunque eccovi una perla accadutami quando ero un giovanotto, sempre molto bello, palestrato, intelligente, vestito bene, studioso ma ribelle, ma pur sempre un giovanotto. non un jovanotti, ma un giovanotto. comunque....luci soffuse....

QUANDO AVEVO 5 ANNI andavo alle scuole materne papandrea, quelle sotto le magistrali ed il classico: una volta scappai da scuola saltando dalla finestra e iniziai a correre in strada inseguito da 3 maestre, ma stava arrivando mio padre a prendermi, e me lo trovai proprio davanti mentre mi inseguivano: presi tantissime mazzate da lui, ma come dicono i meridionali LE MAZZATE TI RENDONO UN BUON FIGLIO, dunque io mica mi lamentavo di questo, ci mancherebbe altro. oggi sono un buon figlio infatti. comunque, in questa scuola avevo la mia prima fidanzatina. non dirò che si chiamava chiara tore e che risiede attualmente in via catte, perchè non mi sembra giusto rendere note delle informazioni private su di lei. insomma, all'epoca mi piaceva, non era una storia di sesso, d'altronde avevo 4 anni, una cosa è essere precoci, ma esistono dei limiti. insomma CT (usando le iniziali non si può capire che era ChiaraTore) mi teneva per mano in quei bellissimi prati di margherite, mi dava i bacini sulla guancia, ma senza la lingua, perchè avevo solo 4 anni, e la lingua la usavo per fare le linguaccie. mica lo sapevo che poi sarebbe stato molto più divertente...vabbè.
insomma, giunse il momento della fine della materna, feci le elementari al podda, e poi le medie...senza mai rivederla. poi un giorno, in terza media, la rividi. lei faceva la prima. allora io fui preso da questo fatto molto romantico del volerle parlare, dirle che ero io quello che le teneva la mano in mezzo alle margherite, che ero io quello che tirava i capelli a sua sorella, che ero io quello che saltava dalla finestra, ma soprattutto che ero io che le davo i bacini sulla guancia....che momenti....un giorno all'uscita di scuola la seguii fino a casa sua (abitava sotto casa mia tra l'altro, quindi non feci nemmeno strada in più)...la raggiunsi e le dissi CIAO CHIARATORE (secondo me si chiamava tutt'attaccata lei) SONO LUCA, TI RICORDI DI ME, ALLE SCUOLE MATERNE....? ero emozionatissimo....col cuore in mano, mi ero sognato l'incontro la notte....e lei con fare supponente da dodicenne peraltro peggiorata esteticamente mi rispose: LO SO CHI SEI, MA GUARDA CHE E' TUTTO FINITO TRA NOI!

ho pensato: MA VAH, PENSAVO FOSSIMO FIDANZATI DA 8 ANNI SENZA CHE LO SAPESSI?

la stupidità della gente a volte è così grande che io a 14 anni se l'avessi percossa con un contenitore per la raccolta delle pile scariche ora mi sentirei meglio.

Tuesday, February 21, 2006

privilegi


non sopporto i privilegiati
nè quelli baciati dalla fortuna che agiscono come se gli fosse dovuto tutto questo culo
che a volte mi chiedo come UN DIO qualsiasi permetta tutto questo sconforto nelle nostre esistenze no.
non sopporto quelli che giudicano le persone sulla base della ricchezza
o della ricchezza dei loro mariti
o di quanti soldi dovrebbero avere grazie ai loro mariti
o di quanti soldi avrebbero grazie ai loro mariti
soltanto perchè loro non farebbero nulla se avessero un marito ricco.
non sopporto chi non va a lavoro perchè ha il sangue blu e non ha nulla da fare
non sopporto chi ha un cavallo di legno sul pianerottolo come ad ostentare la sua ricchezza sopra i pianerottoli degli altri, che hanno la decenza di fare silenzio e non esibire simboli di potere e di tristezza,
non sopporto i ricchi che non sono generosi e tengono per sé anche gli spiccioli
mentre la gente si fa il mazzo per sbarcare il lunario.
non sopporto chi come me non viene assunto da coloro che possono assumere a tempo indeterminato.
non sopporto chi rinvia :
la stesura di un contratto
il pagamento di un bonifico
il pagamento di un lavoro finito
il permesso di lavoro a chi da fuori viene qui a rimboccarsi le maniche con fatica
il permesso di soggiorno a chi viene a capire se esiste una possibilità
la busta paga a fine mese
la pensione agli anziani che non possono bruciare le poste
o incendiare i forni
oppure uccidere i potenti o chi ne risponde.
non sopporto che uno stronzo si metta una maglietta causando una guerra civile,
che un calciatore si fratturi perchè a me la domenica sembra più grigia.
non sopporto che ci si accanisca coi deboli
perchè anche io stasera mi sento veramente debole.
mi rincuorano solo:
la voce tranquilla di mia madre che mi dice va bene
ponga e paolo che alleggeriscono i problemi
gli zii che sai che ci sono sempre,
e tu che mi tranquillizzi e mi chiedi come sto.
sto che stasera mi sento debole.
ma a domani mancano poche ore.
ed io mi sto incazzando davvero tanto
da qua sotto.

Sunday, February 19, 2006

il mistero SANTANA


io devo avere un'ignoranza di fondo che mi impedisce di recepire certe cose. sarà così, ma parlo lo stesso, dunque anche questo post non sarà privo di vis polemica.
io non ero ancora nato quando santana suonava la chitarra, faceva woodstock, e infilava alcuni dei suoi pezzi nel repertorio storico di quegli anni meravigliosi, ricchi di grandi ideali e ottimi riff di chitarra e qualità musicale in genere. ok che non ero ancora nato, ma non capisco perchè oggi, che sono nato e vivo anche da un pò, santana continui a calcare i palchi facendo schifo. santana è in assolo perenne, secondo me quando si alza la mattina invece di bere il latte si fa un paio d'ore di chitarra e crea sette o otto pezzi per il suo prossimo album di duetti, possibilmente coinvolgendo gruppi musicali americani pop o leader di bell'aspetto che uno si chiede: chi è quel figo affianco a santana? santana il 30 maggio suona in italia: vorrei vedere in faccia uno che si compra il biglietto per uno show del genere: che gusto c'è? ma davvero i chitarristi pensano a lui come ad un guru, come ad un bravo compositore, come ad uno con uno stile divertente? i chitarristi lo sanno che siamo nel 2006? santana è diventato un fenomeno pop di proporzioni scandalose: ha addirittura fatto canzoni con gruppi che al confronto i LUNAPOP sono dei mostri sacri come i DEEP PURPLE, ha scritto brani così infantili che TRE PAROLE (la nota SOLE CUORE AMORE) al confronto ha la profondità della Recherche di Proust. sempre con quei suoi fronzoli del cavolo, ad abbellire (abbellire?ma dove?) brani su brani. io mi chiedo se siamo costretti a rispettarlo solo perchè ha scritto BLACK MAGIC WOMAN.....forse dovremmo, ma non ci riesco, scusatemi. si veste ancora come in quegli anni, parla di spiritualità, di sciamani, di ritorno alla naturalezza, e poi mi fa questi dischi uguali gli uni agli altri, privi perfino di senso discografico: cioè, come può una persona sana fare 3 album, per un totale di quasi 50 canzoni, di DUETTI? duetti, capito? santana incontra pavarotti, santana incontra barbra streisand, santana incontra benedetto XVI, santana incontra raffaella carrà, e potrei andare avanti all'infinito. insomma, abbasso santana, ha fatto i soldi, forse perfino con merito, è ora che se ne stia a casa a fare yoga senza stressare la scena musicale mondiale con la sua ingombrante chitarra, brutta pure esteticamente. con tutto che di un chitarrista in meno il mondo ha un gran bisogno.

Saturday, February 18, 2006

ricevo e pubblico

sono un uomo
che da peso alle parole
che scorre il significato
sino al punto
accogliendo in pensieri aperti
parole forti
come
naturale
sfrontata onesta',
pensando che dire le cose
sia meno
onesto
che pensarle
e considerando offensivo
ogni tentativo di
naturale
malcelata menzogna dialettica
appropriata per chi
disonestamente
considera sulla vita altrui.
probabilmente ci
rincontreremo
e tu ti rinnamorerai di me
e io, di nuovo
non mi
innamorero' di te

Thursday, February 16, 2006

la notte di Nuoro


la notte di Nuoro sa di bene
anche quando fuori i cani abbaiano con forza
i locali chiudono le saracinesche pesanti
i vicini abbassano le finestre, come fosse per sempre.
e spesso un ubriaco rientra cantando
a san pietro fa rumore sul selciato
a seuna varca la porta possente
e tutto ti sembra divertente
senza il tempo reale
ma come un quadro appeso al muro della cucina.
la notte di Nuoro sa di pane
o di forni con le luci tenui ma accese
o le luci delle case di estranei nottambuli
o addormentati al chiarore dei lampioni.
la notte di Nuoro sembra un giorno silenzioso
ed il giorno è spesso una notte caotica.
e le strade dormono e avvolte russano
i comignoli sbuffano e tossiscono cenere e odori prepotenti
e ti chiedi dove sono tutti,
chi parla e chi è zitto,
e pensi ai tuoi genitori che ti dormono affianco più anziani
tua sorella più libera ed altrove
e tu che nel letto come quello di casa non dormi da nessuna parte
che sia casa tua o dei tuoi c'è sempre un camino che ti attende
un piatto caldo alle ore più normali o a quelle più strane.
non rimpiango i nuovi portici e i colori di Bologna.
ma stasera Nuoro mi manca come un respiro tenuto a fatica
prima di lasciar scorrere il fiato.

Wednesday, February 15, 2006

seriosità di san valentino



ieri, san valentino, ho notato certe cose:

i negozi di intimo erano pieni di gente: ma perchè, comprare la biancheria per altre occasioni sta male, non è bello, non è sensato, non ce n'è bisogno? ieri vi si sono sfilate le calze, rotti i ferretti del reggiseno, le mutande hanno ceduto e sono diventate perizomi?

le tipe indossavano la gonna: ma perchè, è obbligatorio scosciarsi davanti a quello a cui la dai da mesi? le avrà viste le tue gambe, no? perchè è obbligatorio essere più carine e gli altri giorni invece essere impresentabili, rompipalle e con un ciclo infinito del quale dobbiamo subire le conseguenze?

gli uomini davano di continuo la mano alle fidanzate, stavano zitti e secondo me molti indossavano i boxer rossi di capodanno, che vanno sempre in queste occasioni: perchè? cosa c'entra? cosa stiamo festeggiando, se solo avantieri eri preso male perchè lei ti ha picchiato col mattarello con cui solo il giorno prima faceva la pizza?

all'arena del sole c'era un concerto: la coppietta dietro di me (quando si dice la sfiga) si sbaciucchiava durante i pezzi romantici di piano: perchè mai non hanno scelto una pizzeria di terzo livello e il cameriere non gli ha rovesciato addosso del vin brulé incandescente?

vorrei fare un sondaggio sul regalo più stupido: quegli enormi girasoli (e sinceramente mi sembrano dei simboli fallici più che dei fiori, come a dire VIENI NELLA VIGNA -O NELLA SERRA- IL GIORNO DI SAN VALENTINO?), oppure i baci perugina (che dentro c'è sempre la frase sbagliata tipo GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI) o qualsiasi cosa contenga un cuore con la scritta I LOVE YOU. alzi la mano chi, pur non essendo di madrelingua inglese, ha detto al suo uomo/donna/cane/gatto/coniglio I LOVE YOU seriamente. alzi la mano ed esca da questo blog, si infili in un cassonetto per la raccolta della plastica ed attenda il camion dei rifiuti, grazie.

nella pizzeria dove sono andato con la mia amica ponga, donna sposata, un pò più grande di me ma ancora di grandissimo spessore estetico nonché intellettuale, ho incontrato i seguenti sguardi a noi rivolti, che traduco in parole:
1.quella è più grande di lui, perchè non sono rimasti a casa invece di fare gli scostumati in giro?
2.a quella piacciono i giovani, deve essere una squillo, anche l'altra sera era qui con un altro, ed un altro ancora (per la serie L'AMICIZIA NON ESISTE o per la serie VORRA' DIRE CHE LA VOSTRA PIZZA E' BUONA)
3.siete in ritardo: niente torta di plastica di san valentino
4.il menù fisso costa 1000 euro, ma possiamo scendere in via eccezionale
5.beh allora, rimorchiato? e ora dove andate?

dove vuoi che andiamo idiota? andiamo a casa, sennò perdo l'ultimo 20 e mi tocca scarpinare per tutta bologna con una gamba danneggiata dal giuoco del calcio.
insomma, ponga è mia amica tutti gli altri giorni, ieri doveva per forza essere la mia fidanzata. io non capisco.
infatti oggi la devo rivedere, e mi sa che le porto un girasole di cento chili, un cuore con scritto I LOVE YOU ed un bacio perugina con dentro questa frase: IL GIORNO DI SAN VALENTINO CI AMIAMO TUTTI, SIAMO FELICI, I FIORI SONO VERDI, LE MONTAGNE SONO BLU MA LA MIA AMICA PIU' IN GAMBA SEI TU.

e che ci importa se le montagne non sono blu?

Tuesday, February 14, 2006

14 Febbraio: fra 3 mesi faccio 27 anni.


Oggi tutti si sono concentrati su poesie belle, frasi belle, persone belle, belle d'estate, bellezze al mare, giochi senza frontiere (in senso sessuale voglio dire! )...eccetera eccetera eccetera...
Fatevi piacere questa se avete il coraggio.
Dal repertorio troppo lungo di una cantante troppo simpatichella quando non incide dischi, la Pollockmusic è lieta di presentarvi la canzone dell'anno:

SYRIA - L'AMORE E'

l'amore e' quando il peso
di due corpi messi insieme
invece di sommarsi si sottrae
l'amore e' quando l'acqua
di due fiumi bagna un seme
che nasce poi non muore mai
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
l'amore e' quando un cucciolo
di uomo tra le mani
ti dice tutto quello che non sai
l'amore e' quando immagini la vita
di domanie sai che in
qualche modo ci sarai
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
l'amore e’ quando al centro esatto
dei tuoi dispiacerici sta uno
spazio di serenita'
l'amore e’ quella cosa misteriosa
in fondoai cuori
che ti fa parte dell'eternita'
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
e ti fa' gli occhi accesi come i fari
nella notte nella notte del mondo
per le strade del mondo
che mi portano da te
che mi portano da te
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
l'amore e'
la luce che uno ha dentro di se'
e ti fa' gli occhi accesi come i fari
nella notte nella notte del mondo
per le strade del mondo
che mi portano da te
per le strade del mondo
che mi portano da te

INCREDIBILE PENSARE CHE QUESTO CAPOLAVORO SIA STATO SCRITTO DA JOVANOTTI. PROPRIO INCREDIBILE.

Sunday, February 12, 2006

analisi comparata del cinema americano e italiano



in un blog dei vostri leggevo di un tipo che parlava di cinema italiano passato e presente, facendo dei commenti (a mio avviso un pò troppo superficiali e filoamericani) su romanzo criminale, uno dei decenti film italiani usciti da poco. in realtà io non sono d'accordo che il cinema italiano sia in crisi e che non ci sia niente di interessante, come dicono i docenti universitari del DAMS CINEMA: sono invece convinto che ci siano tanti bei prodotti, e che sia troppo facile muovere dei confronti con l'america, confronti che non hanno senso di esistere.

in america fanno molte più minchiate di noi, tant'è vero che:
1-io non ho mai vinto l'oscar pur non essendo un attore
2-heather parisi ha avuto successo da noi e non da loro
3-george clooney non si è comprato il grand canyon, ma da noi si è preso il lago di como
4-brad pitt ha lasciato jennifer aniston
5-madonna ha potuto recitare in diversi lungometraggi
6-tom cruise si faceva una tipa molto alta, molto australiana e molto bona: si è ridimensionato con penelope cruz: bassa, mora ma sempre molto bona; poi si è messo con quella di dawson creek, che ha dichiarato di essere vergine: allora non fare vedere le tette in tutti i film se non la dai a nessuno, perchè è sbagliato!
7-will smith ha fatto men in black, 1 e 2: io non l'ho visto, quindi non doveva essere così bello
8-michael j.fox soffre del morbo di parkinson: non farà ritorno al futuro 5 6 7 8 9 e 10: questo non è giusto, gli mancano almeno trenta periodi storici da sondare e proprio lui doveva star male? non va bene
9-quello del gladiatore secondo me non doveva chiamarsi ISPANICO ma SFANTANICO: un simile nome gli dava un'aurea più misteriosa e imprevedibile
10-falvio briatore non ha ancora intrallazzato con nessuna bonazza di stampo hollywoodiano
11-comprare casa a hollywood costa meno che comprarla a bologna: colpa della mancata legge sull'equo canone, o semplice coincidenza? mah....

In italia però se vado a vedere la situazione mi tocca dire che:
1-il figlio di de sica, cristian, non è un grande attore; il figlio di gassman, alessandro, fa i calendari; il figlio di cristian de sica da marlon brando ha preso solo il cognome: infatti si chiama BRANDO DE SICA; quante volte Vittorio si rigira nella tomba secondo voi? secondo me 90 d'estate e 164 d'inverno, ma potrei sbagliare
2-alla saga di guerre stellari abbiamo contrapposto le 2 seghe di NATALE IN INDIA, A MIAMI, IN EGITTO, ma mai NATALE A CASA LORO o NATALE A FANCULO, eccetera, perdendo un confronto vinto in partenza
3-alle coppie come don camillo e peppone, o franco e ciccio, o ric e gian, rispondiamo sempre allo stesso modo: boldi-de sica: mio-dioooo
4-quando escono bei film italiani da pubblico intelligente quale ci definiamo non si sa come mai: non li andiamo a vedere, i bravi attori li definiamo troppo belli, i bei copioni sono copiati, e le sceneggiature poco originali: recitiamo noi allora, sono sicuro che siamo in grado....si, certo!??!?!?!
5-PRIMAVERA DI GRANITO non ha vinto l'oscar per il miglior film straniero, e addirittura non era in concorso: gli oscar allora sono truccati, è come se a sanremo vincesse una tipa cieca per pietismo, e come se eleggessimo una miss italia di colore sempre per finta apertura mentale
6-nella DESTINAZIONE betta rimane vestita per tutta la durata del film
7-monica bellucci è dovuta emigrare in francia a trovare fama: ma allora come mai abbiamo accolto JUSTINE MATTERA? e, non imparando la lezione, facciamo recitare ALENA SEREDOVA, VICTORIA SILVSTEDT e MANUELA ARCURI?
8-monica bellucci in francia ha trovato un uomo: non poteva risparmiare sul biglietto e venire a casa mia? monica, ti aspetto....
9-nonostante la scena sui dolci dal film LA FINESTRA DI FRONTE, il diabete di Cardone non è migliorato, dunque la scena non è terapeutica come invece mi aspettavo da un regista come OZPETEK
10-il mio amico stefano nosei suona la chitarra da Dio, è un comico coi controcazzi e a Zelig si affidano a DADO?

qualcosa non va.

dunque medio con una riflessione di carattere spagnolo:
una persona che conosco dice che durante PARLA CON LEI di Almodovar, nel momento in cui CAETANO canta CUCURUCUCU PALOMA in quella bellissima corte davanti al mare se non ricordo male, beh dice che quel momento non è tanto bello.
questo mi spiega una sola cosa: non è il cinema italiano ad essere in crisi, ma gli spettatori che stan diventando deficienti. pensiamoci. caetano proprio non si tocca. tutt'al più malmeniamo andrea roncato.

fine primo tempo.

mezzanotte di sabato


"Se la gente è così cattiva / Forse è solo perché soffre / Ma è lungo il tempo che separa / Il momento in cui smette di soffrire / Da quello in cui diventa un po’ migliore" (CELINE).

mi preoccupa la cattiveria della gente: quella intenzionale e quella involontaria. mi preoccupa perfino quando vedo dei film in cui qualcuno fa dei torti, o quando per strada noto degli atteggiamenti poco rispettosi o addirittura offensivi di qualcuno o qualcosa. mi preoccupano le persone alle quali tieni, alle quali ti aggrappi, nelle quali semplicemente credi, che ti girano la faccia, ti ignorano da un momento all'altro, ti parlano con odio, non ti affrontano più, e promuovono un'immagine di te con amici comuni falsata. mi preoccupa il mondo del lavoro, coi suoi ritmi piramidali, e tu non sei mai in cima, ma sei un riflesso di una volontà altrui. mi preoccupano le classifiche dei dischi, quando scopro che la gente ama le cose stupide, o semplici, o poco curate. mi preoccupa l'arte, quello che diventa oggi vivere come artisti, mi preoccupano i tagli alla cultura, che diffondono un'idea di società imperniata su apparenze e soddisfazioni da fabbrica dello shampoo. mi preoccupa l'esempio e la presenza di città vuote dove le persone preferiscono stare a casa piuttosto che uscire, stare al computer piuttosto che fuori, bere in completa solitudine piuttosto che cercare il confronto, davanti alla stessa meravigliosa bottiglia di buon vino. la qualità di quello che mangiamo e beviamo è cattiva, è carica di sofferenza, e quella stessa sofferenza costa più delle precedenti sofferenze degli anni passati. e sofferenti. mi preoccupano le strade italiane con persone che chiedono, che non credono, che non possiedono, che non ti guardano, che se hai un problema non si interessano, e che non possono diventare qualcosa di meglio. mi preoccupa chi sorride sempre a comando, chi non si incazza mai perchè è assuefatto. mi preoccupa chi vive nel traffico tutto il giorno e si incazza coi pedoni, coi semafori, con le insegne natalizie, con le maschere di carnevale, con le uova di pasqua. si incazza e peggiora, ed entra nei giornali vittima della propria pazzia o della cattiveria presa in prestito da quello che è diventato per colpa nostra. mi preoccupano i bambini, che giocano in scuole che sempre più sono perimetri militari recintati, e non sono più innocenti, ma colpevoli. e non vedo bolle di sapone, nè palloncini, non vedo lunapark con divertimenti semplici, e non vedo giochi privi di artifici. mi preoccupa l'omologazione dei giovani, vuoti, coi pantaloni scesi sulle mutande, gli occhiali scesi sul torace e la testa scesa sul cazzo. o un tutt'uno con la stessa. mi preoccupa tutto, ma sono sereno quando la mattina sollevo la finestra e c'è il sole, quando su un tavolo trovo del buon vino, quando ti vedo e ti riporto a casa, quando la gente che ho intorno mi sembra protetta da tutto questo, mi sembra preservata dal disastro, e mi sembra semplicemente un dono da scartare ogni giorno.

Friday, February 10, 2006

ORANGE UTD-VITTORIA 0-3


ancora vincente la nostra squadra. ieri stavo in panchina come quasi sempre, ma sono rispettoso delle scelte di mister gombi......vincevamo uno a zero con una squadra che ha tolto almeno tre reti dalla linea di porta, un culo allucinante....il mister mi fa scaldare ed io entro concentratissimo, ho 15 minuti per fare bene, in quei momenti l'adrenalina è a mille e ci si sente molto carichi, sensazione meravigliosa...insomma, chicco ruba palla vicino all'angolo di sinistra, mette al centro a me, stop, tiro sul palo del portiere.....GOOOOOOOOL! il mio primo gol in una partita ufficiale....GOOOOOOOL GOOOOL GOOOL....faccio tutto il campo invasatissimo, vado ad abbracciare il mister, i compagni felici che mi festeggiano, sapo che mi viene incontro ridendo, cardone che da dietro la porta avversaria aveva visto tutto.....GOL GOL GOL GOL.

bello. grandi soddisfazioni. se avessi anche un lavoro serio starei anche meglio. ma questa è decisamente un'altra storia.

Thursday, February 09, 2006

i momix


un amico carissimo, gianni melis, è direttore di scena dei momix, dunque oggi preso dalla mia pazzia ho lasciato il lavoro arretrato nel mio portatile e sono partito per modena, dove c'era la seconda e ultima data di un tour dei momix chiamato SUN FLOWER MOON. da anni trovo e leggo nelle grandi città manifesti che pubblicizzano questa compagnia di danza, della quale però non sapevo nulla, colpevolmente, anche se ultimamente la mia amicizia con la zia e con altri mi sta portando ad interessarmene.
beh, sono rimasto estasiato. la musica elettronica scelta per l'occasione da moses pendelton era perfetta,
ma la cosa più sconvolgente è stato il ballo: figure illuminate solo per metà che si intrecciavano, volavano, scherzavano, impazzivano, correvano, impennavano, si perdevano le une delle altre al di là di uno schermo che proiettava immagini di fiori, case, streghe, lune, rami, eccetera.
sono sorpreso da questo mondo:
dai costumi di scena intelligentemente colorati e indossati con eleganza da corpi che non ho mai visto così perfetti e belli;
dalla fluidità dei movimenti complessi anche solo da pensare, onore a chi attua certe coreografie;
dalle idee dei sarti, dei macchinisti,
dallo sforzo che c'è nella mente e nella realizzazione di una cosa simile,
dal fatto che sempre più gente affolli i palazzetti per vedere simili spettacoli.

non perdetela, vi giuro che ne vale la pena. andateci correndo, vale il prezzo del biglietto.

gianni, sei stato gentilissimo a farmi conoscere tutti ed a passare con me questa giornata, dall'aperitivo al pranzo insieme al riposino pomeridiano in camper per farci passare l'altissimo livello etilico ed essere in forma per le prove e lo spettacolo. è bello sapere che guidi tu quei colori, viene fuori un lato di te meraviglioso e poetico. ovunque tu sia, dormi sereno.

Wednesday, February 08, 2006

il bacio sulla bocca


un pezzo meraviglioso uscito qualche anno fa. fatene un vostro vertice musicale, vi prego.
grande Ivano!
ps l'intero disco da cui il brano è tratto, Lampo Viaggiatore, è tutto bellissimo.

Bella,
che ci importa del mondo
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o l'altro.

Ti sembra tutto visto tutto già fatto
tutto quell'avvenire già avvenuto
scritto, corretto e interpretato
da altri meglio che da te.

Bella,
non ho mica vent'anni
ne ho molti di meno
e questo vuol dire (capirai)
responsabilità
perciò…

Volami addosso se questo è un valzer
volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare.

Stancami
e parlami
abbracciami
guarda dietro le mie spalle
poi racconta
e spiegami
tutto questo tempo nuovo
che arriva con te.

Mi vedi pulito pettinato
ho proprio l'aria di un campo rifiorito
e tu sei il genio scaltro della bellezza
che il tempo non sfiora
ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
sul ciglio del prato di cicale
con l'orchestra che suona fili d'erba
e fisarmoniche
(ti dico).

Bella,
che ci importa del mondo.

Stancami
e parlami
abbracciami
fruga dentro le mie tasche
poi perdonami
sorridi
guarda questo tempo
che arriva con te
guarda quanto tempo
arriva con te.

spiritualità (?)


Prego anch’io
senza andare in nessun luogo
non mi inginocchio sul legno freddo
- non che lo faccia sempre!
Non credo
che il soffitto debba sostenermi
che c’è un solo modo per chiedere
uno per dare
che i simboli non creino contrasti
che le bestemmie non rechino offesa
anche a chi non crede.
È il gesto che giustifica l’atto.
Prego anche io
ma non ne parlo con nessuno
prego anche io
ma dico subito grazie.

Tuesday, February 07, 2006

questa pazza divisione tra puttane e spose


ho un amico in crisi sentimentale.
ce lo abbiamo tutti un amico così, ogni tanto, tant'è che non so se me lo sto immaginando io così o se esiste davvero.
quando vedi un amico soffrire il primo sintomo è che a te ti girano i coglioni perchè non puoi farci niente.
ti senti impotente; lui non dovrebbe sentirsi impotente perchè evidentemente ci va pure a letto con quella, quindi sei impotente solo tu. vabbè.
ti senti incazzato, perchè anche se dici le stronzate, tante, lui non ride più.
sta zitto mentre siete in macchina, non sorride, e secondo me si dimentica pure che cardone ha il diabete e gli fa mangiare distrattamente dello zucchero puro.
magari è nervoso anche quando gioca, è arrabbiato, è infastidito.
un altro modo in cui ti senti è come qualcuno che vorrebbe capire, e analizza una situazione che non conosce: in realtà delle storie che non sono le nostre non ne capiamo assolutamente niente. e dare consigli spesso si rivela inutile, sono più che altro pareri astratti da tutto.

certe persone non sanno amare: non parlo di quelle che è un peccato che gli accada, parlo di quelle che non hanno sufficiente intelligenza e profondità per farlo, perchè dentro non hanno nulla. le persone che si accompagnano e basta, insomma.
persone che stanno con te per soldi (non sarà mai il mio caso!!!), per farsi vedere con qualcuno dell'altro sesso, per solitudine (e restano ancora più sole), per bisogno sessuale, per ingannare il tempo, per raccontare alle amiche qualcosa durante le discussioni private cariche di ipocrisia.
ci sono persone vuote che disprezzo totalmente quando vedo che fingono di volere bene a qualcuno.
amare in fondo è un'idea, allora non rovinatela con la superficialità e l'egoismo.
non è corretto abusare della dolcezza di qualcuno,
non è corretto incattivirlo con la negligenza,
non è corretto aspettare sempre che siano gli altri a muoversi,
nè che lui risolva i problemi da solo,
nè rigirare le situazioni indirettamente,
nè versargli addosso i propri problemi inutili di insicurezza.
è cattivo.
cattivo.
estremamente cattivo.

non è corretto niente, poi uno gli errori li fa, è comprensibile, non mi metterò certo a fare il virtuoso.
attenzione alle reazioni che generano, però.
la rabbia è una catalizzatore inverso alla gentilezza, ma da quella parte si origina.
attenzione alla reazione.

Monday, February 06, 2006

LASCIARSI UN GIORNO A ROMA


il post che volevo inserire ieri è sorprendentemente in tema con quello di oggi di elisa....perchè parla di roma, in un certo senso. credo che un romano di nome niccolò fabi non abbia scritto solo cose pessime, come capelli e giù di lì. credo che il penultimo disco LA CURA DEL TEMPO contenga almeno due o tre bei pezzi, ma che le avvisaglie del suo bel modo di scrivere fossero già in questo brano del '98, che io trovo molto carino. parliamo sempre di pop, ad alcuni sembrerà banale, ma a me 'sta canzone piace e dunque la posto. se vi va scaricatela, ascoltatela...o non so, se vi piace apprezzatela.

Non ho visto nessuno
Andare incontro a un calcio in faccia
Con la tua calma indifferenza
Sembra quasi che ti piaccia
Camminare nella pioggia
Ti fa sentire più importante
Perché stare male è più nobile per te
Ricordati che c'è
Differenza tra l'amore e il pianto
Fatti un regalo almeno ogni tanto e poi se puoi
Fai finta che è normale
Non riuscire a stare più con me
Cerca un modo per difenderti
Una ragione per pensare a te
La vita può cambiare in un momento
Mi fa paura e anche se
Il pavimento del paradiso sei per me
Fai finta che è normale
Non riuscire a stare più con me
C'è soltanto un modo per riprendersi
Lasciarsi un giorno e poi dimenticarsi
E qual è il grado di dolore
Che riesci a sopportare
Prima di fermare l'esecuzione
E chiedere soccorso a me
Che non ti do
Un motivo ancora per restare
Nella storia di una storia che non c'è
Fai finta che è normale
Non riuscire a stare più con me
Cerca un modo per difenderti
Una ragione per pensare a te
Lasciarsi un giorno
Lasciarsi un giorno a Roma
Un giorno lasciarsi
E poi dimenticarsi
Lasciarsi un giorno
Lasciarsi un giorno a Roma
Un giorno a Roma
Lasciarsi e poi dimenticarsi.

Sunday, February 05, 2006

WORRILESS


Questa è una canzone che si intitola Worriless (Senza preoccupazioni) e si trova nel primo disco di Rebekka Bakken, The art of how to fall, nel quale suona magnificamente il pianoforte uno degli artisti dei quali mi occupo, Roberto Cipelli, fantastico come atmosfere e contributo musicale. Nell'esordio di questa splendida cantante norvegese tra tante gemme WORRILESS è forse la più significativa. Roberto mi ha raccontato che Rebekka l'ha scritta per sua sorella, morta prematuramente: lei crede ancora di sentirla al suo fianco, che le dia consigli e le sia insomma molto vicina. Se vi capita ascoltate questa meravigliosa e poetica preghiera.

She comes to me, / Lei viene a me
when I can't sleep / quando non posso dormire
she whispers so sweetly my name / e sussurra dolcemente il mio nome
When I can't sleep / Quando non riesco a dormire
When I can't sleep / Quando non riesco a dormire

I hear her voice / Sento la sua voce
The smell of her hair / Il profumo dei suoi capelli
The drop of a tear / Una goccia delle sue lacrime
She comes to me / Lei viene a me
when I can't sleep / quando non posso dormire

I close my eyes and if I try to fall asleep / Chiudo gli occhi e se cerco di addormentarmi
she comes to me / lei viene a me
We go to all the thousand worlds / Noi ritorniamo ai mille mondi
we ran into when we were girls / nei quali incorrevamo quando eravamo ragazze

Worriless, Worriless / Senza preoccupazioni
where will we go / dove andremo
Worriless, how did we know / Senza preoccupazioni, come sapremo

I close my eyes and if I try to fall asleep / Chiudo gli occhi e cerco di addormentarmi
she comes to me / e lei viene a me
We go to all the thousand worlds / Noi ritorniamo ai mille mondi
we ran into when we were girls / nei quali incorrevamo quando eravamo ragazze

Worriless, worriless / Senza preoccupazioni
where will we go / dove andremo
worriless, how could we know / Senza preoccupazioni, come potremmo saperlo
worriless, worriless / Senza preoccupazioni
where will we go / dove andremo
worriless how could we know / senza preoccupazioni come lo sapremo.

VITTORIAFC2003 - PALLAVICINI: 2-0

abbiamo battuto la Pallavicini per due reti a zero. siamo da soli al comando della classifica.
doppietta di regildinho, gran prova di cardone, tifo da stadio con mari, nenne, tacchino e bini, e mi sono pure trovato in campo per più di dieci minuti. porto sulla coscia destra i segni dei tacchetti di un idiota che si credeva in serie A. grande gioia collettiva alla fine, con tanto di birra alla trattoria Le Stelle di San Marino in Bentivoglio. ora sono troppo stanco per dire qualsiasi altra cosa. ieri ho visto daria e sono contento, peccato betta e luciana abbiano un'amica molto stupida dalla quale l'universo può prescindere. ma io resto calmo quando bisogna dimostrarsi superiori.

Saturday, February 04, 2006

candele


Tu
candela sopra un filo finissimo
che si spegne subito
distesa su squilli e messaggi fraintesi
in piedi in mezzo ad un vicolo
percorso di nuovo per vederti uscire
una nevicata mentre devo camminare
una camminata con me
se piovi da un portone
una pioggia che ti blocca sotto casa
una lacrima che scende per terra e ritrovi
una sofferenza che ispira bellezza
e parole che corrono fino al punto
ma non dicono mai tutto.
Le parole mentre le leggi le accarezzi,
poi conta più una carezza al freddo,
se proprio quel freddo mi dovesse toccare.

Friday, February 03, 2006

1994-2000


ogni cosa passata
sembra troppo per tutto oggi.
rientrare a casa in nave dopo un viaggio massacrante,
o rientrare in aereo da privilegiato,
salutare i vecchi amici,
litigare con i vecchi amici,
sentire qualcuno suonare ancora,
ricordare chi si è iscritto dove all'università,
chi rimane in sardegna,
chi parte,
chi si era ritirato da scuola già da prima,
chi "oggi non ho lavoro ma spero di trovarne uno".
ho in mente l'odore dei bagni al liceo
il miraggio di un amplificatore tutto nostro
una saletta dove fare le prove
un locale dove suonare
una lite per cose che oggi nemmeno sai più come sono.
ho in mente
quell'idea di poter cambiare il mondo
di esserne una parte
e lo rivedo negli adolescenti di oggi;
ricordo il dormire a scuola di notte durante un'occupazione
le cotte per ragazze silenziose e in disparte
le cotte per ragazze rumorose e al centro dell'attenzione
gli sgarbi ricevuti
quelli fatti - molto più numerosi -
le prime volte che senti parlare di morte
di odio
di violenza
di cose brutte, direbbe mia nonna.
ho in mente la fine e l'inizio di mille cose da fare,
tutte importanti almeno nelle intenzioni,
tutte più importanti delle cose importanti di oggi,
i compiti in classe col vocabolario dimenticato a casa,
i brutti voti e quelli decenti
e vorrei ancora che fosse soltanto e semplicemente una questione di voti,
io che studiavo abbastanza da sentirmi responsabile
per arrivare non si sa dove
non sono da nessuna parte, ancora.
ho in mente il mondo come lo vedevo
come lo credevo
e come mi ingannavo che fosse
e il fatto che nonostante la mia sicurezza o quella delle persone alle quali mi appoggiavo
mi immaginavo davvero male.
ho in mente una data di inizio ed una fine
con gli schiaffi
le delusioni
le presentazioni
le priorità
le disillusioni
le elezioni
le mortificazioni
gli esercizi di autonomia
di indipendenza
di ingerenza
di provare sempre qualcosa e poi doverne fare senza,
e le incomprensioni oggi nella casa dei tuoi genitori
per quello che credi di provare a fare.
le incomprensioni di chi sta crescendo in modo diverso da te, eppure lo conosci da più di dieci anni.
mi spiace per chi ha sofferto più di me,
ma io mi sono soltanto salvato un pò di più.
ciononostante mi sembra sempre di avere in mano la copia finale di un compito
e l'insegnante davanti che sgrana gli occhi dove crede ci siano errori
dove la frase non gli piace
mentre tu da ebete attendi un giudizio:
invece è tutto giusto.

la vita futura - dovrebbero dirtelo - non c'entra poi nulla con quella passata.
almeno goditela quanto puoi, che poi adesso il massimo dell'inventiva è cercare parcheggio nell'ora di punta.

Thursday, February 02, 2006

un paradosso


non capisco la gente come faccia a vivere nella falsità,
a promettere delle cose ed a non mantenerle,
non capisco come possa pensare di farla franca,
come possa esprimere cattiveria nel quotidiano,
come faccia a vivere nell'invidia,
a pensare sempre male,
a scavalcarti nel mondo del lavoro,
a farsi assumere attraverso manovre grette e non trasparenti,
ad assumere attraverso manovre grette e non trasparenti,
a cercare di superarti anche se non siete in gara,
ad augurare il peggio a qualcuno,
a non darti mai anche se sta sempre lì a chiedere,
a lavorare male: se non sai fare un lavoro cercatene un altro,
a sfruttare i deboli,
i silenziosi,
quelli che non protestano,
quelli che si accontentano,
a fingere di avere cura di qualcuno.
a fingere un innamoramento, un orgasmo, un'attenzione, una preoccupazione, un'emozione.
a brontolare sempre,
a non ridere delle gioie,
a non sentire le gioie,
a non avere consapevolezza delle gioie,
a non pensare alla salute,
a non pensare ai doni nella vita,
a non lasciare tempo libero a chi è sempre in giro,
a non valorizzare chi lo merita,
a non divertirsi con poco,
a non prendere le cose con leggerezza quando ci stanno dominando,
a non ragionare nella lealtà,
a far piangere le mie amiche,
a far stare male i miei amici,
a farli interrogare su cosa non va,
a fami interrogare su cosa non va.
a farmi interrogare su dove andare,
su cosa amare,
su chi amare,
su cosa sopportare,
su come interagire,
su cosa integrare.
la gente meschina non capisco come si formi, da dove cominci a muovere i primi passi.
la gente meschina non lascia mai le orme, ma ti si insedia dentro come il sonno.
solo che sappiamo stare svegli.

mari mi ha detto che chi si comporta male alla fine, in qualche modo, paga.
spero non paghino con troppa foga, ma è giusto che questo accada.
il dramma è che le persone sensibili spesso si dimenticano di se stesse e soffrono pure per le altre.
le nostre sofferenze, quelle vere, le viviamo sempre almeno due volte, paradossalmente.

traiettorie impreviste del pallone


devo dire che il problema di noi italiani è che di calcio sentiamo parlare troppo, già molte donne arriveranno a dire cose come QUESTO POST NON MI INTERESSA, IL CALCIO FA SCHIFO, CHE PALLE IL CALCIO. le stesse donne drogate di acquagym, danza del ventre, step, two step, drips, clocks, orange, a me un vino rosso in calice grande, grazie. insomma, leggete questo post, è dedicato ad un altro calcio, quello ai margini, quello piccolo e paesanello, quello delle piccole realtà, ma con un discorso di fondo molto forte. il fascino del calcio è semplicissimo: la palla è un oggetto autonomo, che solo un talento balistico può rendere straordinariamente geometrico: avete mai visto giocare maradona, pelé, george best, la sampdoria dello scudetto, fantantonio, ronaldinho, platini? beh fatelo, sennò non avrebbe senso criticare ciò che non si conosce. c'è qualcosa nel loro stile, nel loro accarezzare la palla, che ricorda il biliardo, la precisione e la difficoltà di un tiro con una stecca. ecco perchè chi gioca a biliardo e non ama il calcio è ridicolo: uno può non amare lo sfondo del calcio, i tifosi, le lunghe domeniche televisive, ma il calcio giocato è qualcosa di emozionante quanto una partita a biliardo, per esempio.
questa è la prefazione, in realtà il punto è un altro.
uno dei miei primi post di dicembre mi vede ritratto affianco al mio mister, gombi, alla vigilia di una partita che abbiamo rinviato di continuo, causa maltempo, e forse la giocheremo dopodomani: lo scontro al vertice con la PALLAVICINI. per la prima volta da quando esiste la società siamo primi a pari punti con questa cavolo di PALLAVICINI: c'è gente che fa parte di questa squadra da vent'anni ed ora vede la possibilità di vincere un campionato. quello che è straordinario è questo mondo minuscolo, lontano anni luce dal calcio famoso pieno di veline e paillettes. ci sono dei personaggi davvero stravaganti e particolari:
-mister che magari non sanno niente di tattica e fanno allenamenti e preparazioni atletiche già dalla fine di agosto, e soprattutto impegnano il loro tempo coi giovani;
-semplici appassionati che finiscono per prendere una bandierina e venire al gelo per 80 minuti a sventolarla e correre per metà campo;
-persone di quasi cinquant'anni ancora in campo, mai arrivate nelle serie che contano, forse per infortunio, per sfortuna, o perchè han scelto di studiare. a me queste persone fanno tenerezza, sono anche un esempio di passione non trascurabile;
-lavoratori eterogenei: infermieri, agenti immobiliari, studenti, disoccupati, spazzini, cameramen televisivi, e chi più ne ha più ne metta, tutti con la loro borsa nera coi bordi gialli pronti per la partita del sabato, mentre le mogli o le fidanzate si lamentano che c'è ANCORA ALLENAMENTOOOOOOOO????, oppure chiedono MA QUANTE PARTITE FATEEEEE????.

le donne che non capiscono il calcio secondo me la finiscono zitelle, la finiscono cameriere a lovoleto con una faccia da pesce lesso ma un bel corpo, oppure andando a fare ginnastica ritmica col personal trainer finto macho, oppure col diabete ma non quello di cardone che si cura col calcio, oppure la finiscono che ci tradiscono, eppure noi siamo così teneri e dolci mentre corriamo in 22 prendendo a calci un pallone in un pantano melmoso e fangoso che alcuni chiamano campo da calcio (nella foto il campo su cui ci alleniamo il mercoledì).
le donne che non capiscono che agli uomini piace il calcio NON CI AMANO, non ci stirano le cravatte perchè non abbiamo cravatte, e le donne non si fanno in 22 la doccia insieme, perchè si vergognano. ecco. non ci capite.

è come se noi vi dicessimo: ANCORA CERETTA? GUARDATE CHE CI PIACETE UN PO' PELOSE!
ANCORA A TRUCCARTI? FAI BENE, IERI TI HO VISTO SENZA E MI SEMBRAVI TUA MADRE!

il fatto è che se non ci fossero le donne saremmo dei calciatori più tristi, perchè quando nei campi di provincia arriva una donna siamo tutti felici.....e soprattutto se non ci fossero le donne non saremmo mai riusciti, nella nostra umile vita di atleti, a dire la famosa frase:

ANCORA NON SEI PRONTA?

saluti alla squadra, c'ho un'ansia per sabato che non vi dico niente.

Wednesday, February 01, 2006

la montagna dei cowgay


io vado spesso al cinema, anche se non sono un esperto. tra i miei film preferiti big fish, lost in traslation, la febbre, eccetera, metteteci quello che volete, insomma. tecnicamente non ci capisco un cazzo, dunque commento volentieri usando al meglio la mia incompetenza. ho appena visto I SEGERETI DI BROKEBACK MOUNTAIN, di cui già si parlava qualche giorno fa. avevo per caso letto il libro di annie proulx da cui è tratto, GENTE DEL WYOMING, 49 pagine ben scritte che hanno vinto i più importanti premi del settore con merito. il film, se vogliamo essere carini, fa cagare. a parte che non concepisco che un libro che si legge in un'ora divenga un film di due ore e mezza. a parte che non capisco Ang Lee che cosa sappia dell'america rurale, mal contestualizzata, mal lasciata sullo sfondo, forse solo decentemente fotografata: ma anche io se riprendo laghi, monti e fighe da bar tristo posso vincere un premio, anzi, posso battere francesco brotzu ad una gara di fotografia, o forse perfino gigi murru. l'america rurale che non concepisce e non accetta i gay non viene nemmeno lontanamente considerata, anche se è il motore dell'avvenimento. non parliamo degli attori: uno, quello che dovrebbe trasmettere passione, trasmette voglia di cazzo; quello che dovrebbe trasmettere l'impotenza di dire al mondo che è gay, trasmette voglia di cazzo. qualcosa non va. aggiungo che una nutrita cricca di gay presenti in sala rideva nei momenti cruciali. fino a stasera non avevo nulla contro i gay: da ora ce l'ho con quei gay coglioni che vanno a vedere un film per sentirsi accettati e non sanno nemmeno che durante un film drammatico NON C'E' NULLA DA RIDERE. le attrici che fanno le mogli dei gay (EEEEEEEEEEEEEEEEEEH???!?!?!?!?) invece sono bone, di entrambe si vedono le tette, forse per non far venire pensieri bisessuali o omosessuali direttamente a quelli che entrano etero. la colonna sonora è country, con due o tre pause quasi intelligenti all'inizio. gravi infine sono le distorsioni rispetto al romanzo: nel romanzo nessuno scopre i due baciarsi, nel film invece la moglie di uno lo lascia perchè lo vede in atteggiamenti equivoci. non scendo nel dettaglio per non rovinarvi nè la lettura di uno nè la visione dell'altro. penso comunque che i premi ormai li vinca chi finge di sorprendere. penso che ormai la gente non legge, e allora il libro passa inosservato, ma se uno ci fa un film allora BRAVO. mi ricorda quel vecchio luogo comune, sempre più realistico, per cui chi va in tv è qualcuno, chi non ci va non è nessuno. scandaloso.

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