Friday, February 03, 2006

1994-2000


ogni cosa passata
sembra troppo per tutto oggi.
rientrare a casa in nave dopo un viaggio massacrante,
o rientrare in aereo da privilegiato,
salutare i vecchi amici,
litigare con i vecchi amici,
sentire qualcuno suonare ancora,
ricordare chi si è iscritto dove all'università,
chi rimane in sardegna,
chi parte,
chi si era ritirato da scuola già da prima,
chi "oggi non ho lavoro ma spero di trovarne uno".
ho in mente l'odore dei bagni al liceo
il miraggio di un amplificatore tutto nostro
una saletta dove fare le prove
un locale dove suonare
una lite per cose che oggi nemmeno sai più come sono.
ho in mente
quell'idea di poter cambiare il mondo
di esserne una parte
e lo rivedo negli adolescenti di oggi;
ricordo il dormire a scuola di notte durante un'occupazione
le cotte per ragazze silenziose e in disparte
le cotte per ragazze rumorose e al centro dell'attenzione
gli sgarbi ricevuti
quelli fatti - molto più numerosi -
le prime volte che senti parlare di morte
di odio
di violenza
di cose brutte, direbbe mia nonna.
ho in mente la fine e l'inizio di mille cose da fare,
tutte importanti almeno nelle intenzioni,
tutte più importanti delle cose importanti di oggi,
i compiti in classe col vocabolario dimenticato a casa,
i brutti voti e quelli decenti
e vorrei ancora che fosse soltanto e semplicemente una questione di voti,
io che studiavo abbastanza da sentirmi responsabile
per arrivare non si sa dove
non sono da nessuna parte, ancora.
ho in mente il mondo come lo vedevo
come lo credevo
e come mi ingannavo che fosse
e il fatto che nonostante la mia sicurezza o quella delle persone alle quali mi appoggiavo
mi immaginavo davvero male.
ho in mente una data di inizio ed una fine
con gli schiaffi
le delusioni
le presentazioni
le priorità
le disillusioni
le elezioni
le mortificazioni
gli esercizi di autonomia
di indipendenza
di ingerenza
di provare sempre qualcosa e poi doverne fare senza,
e le incomprensioni oggi nella casa dei tuoi genitori
per quello che credi di provare a fare.
le incomprensioni di chi sta crescendo in modo diverso da te, eppure lo conosci da più di dieci anni.
mi spiace per chi ha sofferto più di me,
ma io mi sono soltanto salvato un pò di più.
ciononostante mi sembra sempre di avere in mano la copia finale di un compito
e l'insegnante davanti che sgrana gli occhi dove crede ci siano errori
dove la frase non gli piace
mentre tu da ebete attendi un giudizio:
invece è tutto giusto.

la vita futura - dovrebbero dirtelo - non c'entra poi nulla con quella passata.
almeno goditela quanto puoi, che poi adesso il massimo dell'inventiva è cercare parcheggio nell'ora di punta.

1 comment:

Betta said...

In questi giorni vorrei abbracciarti Lu. Curioso ci stiamo passando per la testa pensieri così simili.

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