Monday, October 04, 2010

Sono giorni in cui ti sento
E ti do la mano sotto la pioggia battente
E mi accorgo che nel letto dormo sempre dallo stesso lato
E ti ascolto parlare
E ti vedo camminare
E socchiudo gli occhi quando riposo
E osservo lo zucchero quando ti preparo il caffè
E apro piano la porta prima di entrare in camera
Che spero di trovarti appoggiata con le luci sulla coperta
E quando gioco mi pare che tu abbia la tua mano sulla mia testa
E mi sembra di vederti dormire alle 12 del mattino
E quando pigio la tastiera faccio piano per non svegliarti
E se sento una canzone mi chiedo cosa ne pensi
E le strade che abbiamo fatto mi deviano dal percorso e per questo arrivo in ritardo dove mi aspettano
E vorrei ti affacciassi dalla finestra della cucina per chiamarmi
E nei posti dove si litigava mi chiedo per cosa stavamo litigando
Ora che non ho energia per discutere né motivi di discussione
E non alzo la voce quando rispondo a qualcuno
E guardo il telefono se appare da solo il tuo nome anche se non squilla.
Sono giorni e giorni che ti sento
Che aspetto che tu capiti
Come un anniversario che ho scordato
Come un compleanno a cui mi hanno invitato all’ultimo
Come una colletta nella quale manca una quota.
Sono giorni in cui ti sento
E poggio il corpo prima di dormire
Cercando di calmarmi quando vedo che non ci sei
Facendo passare quei secondi lunghissimi in cui accetto la tua assenza comunque
E mi addormento lo stesso
Perché si dorme lo stesso anche con un cuscino in meno
Si dorme lo stesso, più scomodi.
Sono giorni che ti capisco
Che non fa niente se è questo che c’è ora
In tutte le cose che ci sono
Anche se ce ne sono di nuove
Anche se le vecchie non sono tali.
Sono giorni che ti vedo
Come fossi costantemente in trance
Come fossi concentratissimo su questo.
E poi ti vedo e non vedo
Piccolissima
Come una piuma sospesa
Come quei puntini minuti che si vedono solo quando c’è tanto sole
Come una foglia autunnale di colore definito che resta sull’albero con forza
Ed io non ho domande
Se lo so già che ti sento come ti sento
Quando vado a prendere l’acqua di Suninga
E non ho sete tranne quella di vederti
E mi chiedo da dove passi quando vai anche tu a prendere l’acqua
E mi chiedo quale acqua berrai prima di tornare
E dove comprerai il pane
E se hai una tavola piena di fiori
E i post-it coi visi sorridenti la mattina quando entri in cucina.
Ti vedrei stasera per un’ora
Ti stringerei stasera per un’ora
Sarebbe indispensabile
Come un sorriso dopo la serietà
Come la liberazione che segue un esame
Un concerto
Una prova
Un debutto
Un finale.

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