Monday, February 19, 2007

il mancato infantilismo del lavoro.



qualcosa non funziona proprio, nei nostri rapporti lavorativi.
qualcosa non mi torna ma mi rendo conto possa essere anche colpa mia.
se vogliamo essere altruisti è in gran parte colpa mia. colpa nostra, vah.

o sono troppo diplomatico,
oppure ho ragione e non lo sono così tanto diplomatico,
mi dicono che le cose miglireranno.
sono le stesse cose che dite a voi stessi, amici miei.

alcuni amici che ritengo persone luminose e giganti, e prendono l'autobus alle 7 del mattino e vanno a timbrare il cartellino anche se dovrebbero fare tutt'altro e guadagnare tutt'altro ed avere una casa col giardino e con un bagno grande dove non ti fai la doccia stretto, alcuni amici mi aprono le loro braccia virtualmente e spesso fisicamente ed io non li stringo mai abbastanza.lo faccio ora gg ed erica.

mi stringo a quelli che stanno in francia a coltivare il loro sogno aromatizzandolo di ristoranti e di vini dall'uvaggio contraffatto per intrippare clienti ignoranti.lo faccio jeanpaul e samuele.

mi stringo a chi lavora nelle scuole e la sera rientra stanca tanto da non riuscire nemmeno a mettere una cosa sul fuoco, ponga. lo stesso fuoco che cardo oggi ha lasciato involontariamente acceso e brucia anche mentre dormo. brucia dall'essere vivo come noi, appesi su questi rami instabili di querce da vita adulta.

mi tengo stretti coloro che quando ti danno una possibilita' ti pagano più di quanto ti aspettassi e ti pagano finalmente, e meglio se gli sfugge che sei stato bravo, ed a volte ti danno quelle pacche sulle spalle come mi immaginavo me le desse mio zio che non me ne ha mai date perchè è andato via da noi troppo presto. a volte ti gratificano come fa un padre quando passi un esame o quando ti vede tornare a nuoro all'1 di notte da olbia e ti vede gli occhi cresciuti, e tu sei già un adulto che si cerca, e lui, soltanto lui ti trova.

nessuno ti dice che hai lavorato bene, come quando ho tolto la gramigna dai campi calabresi per 'datori' che mi han pure offerto qualche soldo che mi ha pagato un aereo per casa. nessuno ti dice BRAVO, nessuno ti dice GRAZIE, nessuno ti dice COMPLIMENTI.

nessuno ti insegna che le nostre case, così accoglienti quando riusciamo a prepararle per un arrivo, ecco....nessuno ci dice che le nostre case non rubano ma nascondono.non rubano e non ci nascondono.

nessuno ci dice che non continueremo in questo delirio,
nessuno ci dice che siamo vicini tra noi così tanto da disturbare le nostre poche ore di sonno,
i nostri lavori leggeri,
i nostri datori severi,
i nostri cieli neri,
i nostri obiettivi più veri,
i nostri lutti più seri,
i nostri fuochi più attesi.

allora ve lo dico io adesso,
come l'ha detto a me chi doveva dirmelo, proprio stamane.

i lavoratori infantili siamo noi, con qualche lacrima dentro, affianco alle cortecce che ci costruiamo nel mondo problematico che ogni tanto possiamo solo toccare, in attesa di afferrarlo.

2 comments:

zuzzure.. said...

bravo complimenti e grazie...
sono parole che senti veramente poco,specialmente da un datore di lavoro,ma ho sempre guardato avanti e come diceva qualquno"aquisisci nuove conoscenze mentre rifletti sulle vecchie e forse potrai insegnarle ad altri"

Anonymous said...

la gente a volte..spesso...non si spreca a dirti che sei stato bravo..
andare avanti per la propria strada!:è questo ciò che conta!
ciò che importa è il sapere e avere la consapevolezza di aver dato il massimo e di aver fatto al meglio il proprio dovere.
lo stare "in pace" con sè stessi è importante.
la vita prima o poi ti ripaga..e i conti tornano sempre...
scoraggiarsi non serve.

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