Saturday, January 22, 2011

la discesa agli inferi di Elisa.


quando iniziò a cantare, Elisa arrivò come un uragano nel panorama italiano in cui il massimo della vita erano ANNA TATANGELO quando ancora non si era rifatta le tette e stava con GIGI di nascosto dalla moglie, e LAURA PAUSINI che aveva già le tette grandi ma non aveva ancora fatto amicizia col tapis roulant.
c'era poi anche altra gente, ma io mi ricordo soprattutto queste straordinarie interpreti della femminilità italiana.

cantava in inglese, Elisa, e non faceva cagare, incredibile davvero.
aveva dei capelli osceni perchè se li tagliava da sola, ma ok, vabbene, c'è gente che se non se li vede anche dietro, i capelli, fa dei bei casini.
aveva arrangiamenti degni di Alanis Morrisette, e non facevano cagare, non tanto.
c'era un brano intitolato A FEAST FOR ME che era un pezzone, oserei dire che da solo poteva competere col mercato estero, tipo che in versione acustica era spaventoso, ed io ero felice per lei, anzi, per Elisa.

ora mi rivolgo a te, Elisa: vabboh che all'inizio mi piacevi, solo che ora hai esagerato, col nuovissimo IVY, dedicato a tua figlia, che forse si sta chiedendo se non era meglio nascere nella pancia di GIORGIA.
oppure poteva nascere da CRISTIANO RONALDO, ma ora la tipa di CRISTIANO rivuole il figlio indietro e quindi rinuncia ai 10milioni di euro che ha chiesto per farlo crescere a lui...quindi alla fine la figlia di Elisa starà con la madre che ha fatto un disco di merda, e questa cosa influisce di brutto sul rapporto coi genitori (infatti il chitarrista di Elisa è anche suo marito e padre della povera bambina).

alcune cose che hai fatto, Elisa, sono talmente lampanti nel loro essere prive di originalità che mi imbarazza anche sottolinearle:

1. la cover è copiata dai sigur ros, solo che tu non sei I SIGUR ROS, non sei nemmeno LA COVER DEI SIGUR ROS.
2. il regista è quello dei sigur ros solo che se ti riprende in campagna vicino mondragone l'effetto è diverso dalle riprese del tour fatte in islanda per il bellissimo HEIMA, dei sigur ros.
3. hai deciso di fare come cover 1979 degli smashing pumpkins: se lo scopre BILLY CORGAN si suicida, ed anche io, che sono nato nel 1979, credo che farò come le donne che dicono di essere più giovani, perchè mi hai rovinato anche il giorno del compleanno, l'annata, e molto probabilmente dirò che sono nato nel 1978 o 1980 quando voglio strafare.
4. hai deciso, come altra cover, di fare HO MESSO VIA di Ligabue. sarebbe davvero il caso che vi metteste via, tu e Luciano, ormai la siae vi da un sacco di soldi ed è ora che vi facciate da parte.
ma ti sembra una canzone da inserire come cover in un disco della cultura occidentale di musica colta?
ma ti sembra una canzone da inserire in un disco?
ma ti sembra una canzone da inserire?
senti, Elisa, dimmi la verità: ma ti sembra una canzone?
5. hai preso un tuo vecchio successo, lo hai dato a FABRI FIBRA chiedendogli di rapparci sopra e lui, poverino, ti ha detto pure si: sei riuscita a far fare una cazzata anche a lui, e ce ne voleva, era cosi coerente prima di incrociarti, e tu mi hai rovinato anche Fabri Fibra, che ora sembra un romanticone da 4 soldi con la tuta adidas da cattivo.
6. sei riuscita a tradurre - male- in italiano alcuni tuoi brani che in inglese valevano qualcosina in più: è come quando vai al cinema ed il film è più bello del libro: una cosa impossibile da farsi....e tu ce la'hai fatta, Elisa.
7. hai fatto un duetto col cantante dei NEGRAMARO, devastando le classifiche ed i timpani degli ascoltatori, costretti a sentire quei gemiti da infortunio a calcetto per oltre 4 minuti.

sarebbe il caso che ne azzeccassi una, non credi?
ti aspetto per il prossimo album, Elisa, mi consola che tutte queste minchiate in un album solo mi sembra difficile che le ripeterai.

5 comments:

Anonymous said...

huhuhaaaaahuuuhhaaa il grande ritorno del pollock polemista!!!

chia said...

quoto assolutamente il precedente commento!! ci mancaviiiiiii

pollockmusic said...

mi ha fatto arrabbiare, ELISA. che vi devo dire? :)

Anonymous said...

LUCE DEL MIO BUIO!
buio.

dariedda said...

inossidabile pollock.

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