Saturday, September 10, 2011

ancora un dolore.


mi hanno detto che si è ucciso, a 51 anni.
che aveva il male di vivere, e nessuno lo sapeva, anzi pensavano che stesse meglio.
che sembrava stesse di nuovo bene, che martedi alla manifestazione era in forma.
ho scoperto che aveva un programma radio in lingua sarda, un programma che adesso è senza voce.
me lo ha detto internet, dopo che ieri mi è venuto in mente, dopo questi mesi estivi in sardegna in cui non lo avevo visto.
non mi ricordo di averlo visto, o forse si, per un attimo, solo per un brevissimo attimo.
dove c'era musica, mi ha detto Cristiano, c'era sempre lui, lo sapevi che arrivava, in qualche modo.
lo sapevamo tutti. mi sono ricordato, pochi minuti fa, di quanto gli piacesse la mia tesi, tanto che gliel'avevo stampata e regalata, prima che la pubblicassero.
ci teneva, a darmi una mano, forse anche lui ha avverato quel mio obiettivo.
mi raccomando, mi diceva, non dimenticarti, mi diceva, che è quello che ora mi impogno io con te. eppure mi resta cosi poco, forse sono perfino stato severo, e sbrigativo, e come tanti ti ho lasciato solo, o forse è questa vita in corsa che lascia soli, che fa morire soli, in un attimo, per il gesto di un attimo. forse sono stato severo, e stronzo, e scontroso, e coglione, perché pensavo di rivederti, PAOLO, e ora è tardi per pensare di sorriderti, e offrirti un caffé, e dirti ogni cosa.
ciao paolo, ciao soltanto, paolo.
ti ho ricordato ieri, per caso ma quando il caso è così crudele ferisce.
ti ho ricordato ieri per un secondo, e ti ricordo
oggi
da oggi.

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