Wednesday, April 06, 2011

a voi romani: zitti.


i romani sono indietro nel tempo.
pensano di essere ancora all'epoca dell'impero.
camminano per strada gonfi, e tronfi, secondo me credono di essere vestiti da gladiatori e corrono con le bighe...
alcuni di loro sono talmente tamarri nel vestire che non si avvicinano al peggior tamarro di altre regioni nemmeno se consideri un decimo del loro corpo.
in treno urlano, fanno casino, si maledicono tra loro, e se tu sei un vero romano fai casino anche tu, rompi le palle agli altri, perché sei romano, e il romano un pò di rumore lo fa sempre: anche ai funerali, anche quando in treno quello affianco a te dorme, anche quando non è il caso di parlare.
i romani hanno quella canzone che esprime bene il loro disagio: LA SOCIETA' DEI MAGNACCIONI, solo che ogni romano mangia a sue spese e il concetto di convivialità è assente, quindi io quella HIT devo ancora capirla in ottica darwiniana....
i romani hanno sempre la risposta pronta, solo che altrettanto spesso non hanno sentito la domanda, quindi che cosa rispondono a fare?
i romani sono confusi: non lo sanno che sono alcune migliaia di anni che di ROMA non gliene fotte più nulla a nessuno, che l'appia è una strada confusa, che il senso di marcia non è un'idea, che le code se non ci fossero loro si sarebbero risolte tempo fa.
secondo me i romani non lo sanno che 100 km dopo ROMA c'è qualcosa.....non arrivano proprio a concepirlo.
i romani pensano che se vai al largo a OSTIA torni di nuovo sul granderaccordoanulare, mica trovi altri posti, non c'è niente oltre.
la metro a roma fa ridere: nemmeno in un posto dove non è concepibile la metro potevano essere cosi idioti: due linee a x che servono posti a caso: che cazzo stavano pensando i costruttori?
poi ti parlano con le loro parole sghembe, e si aspettano sempre che tu risponda in romanesco, come se tu hai solo diritto di esistere come romano, conoscendo il romano, che è talmente sfigato che è un'inflessione dialettale, cioè anche meno di un dialetto, il romano, anvedi che bello se me molli.
ti offrono quel vino dei castelli noto come ROMANELLA convinti che sia una capolavoro dell'enologia mondiale, questo perché tra romani non hanno ancora sviluppato un gusto che gli faccia capire che fa schifo.
i romani mangiano, bevono, rumoreggiano e respirano, random.
i romani lo aveva capito alberto fortis in quali condizioni stavano, e son pure passati 30 anni...e son peggiorati ancora, i romani.

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