Wednesday, January 11, 2006

note calanti 3- FRANCESCO DE GREGORI



eccoci arrivati al numero 3, che nella cabala indica la perfezione, o se non nella cabala almeno nel mio blog. de gregori ci aveva illuso con un disco recente, AMORE NEL POMERIGGIO, che aveva dei testi decentissimi....io stesso, che come sapete non mi faccio mai fregare perchè di musica ne capisco di brutto, l'avevo apprezzato....mi aveva proprio fregato, il simpaticissimo francesco....poi è venuto il disco PEZZI...tra l'altro pare che entro febbraio ne uscirà un altro. coraggioso de gregori, che dopo un disco obbrobrioso ne fa uscire un altro.....ma veniamo al dunque. secondo voi a lui che cosa servono 4 chitarristi? secondo voi mettere parole a caso, come avviene nella title-track di jovanottiano stampo (perchè è comodo sparare sulla croce rossa, ma "pezzi" non è una canzone migliore di "mi fido di te"!!?), basta a far gridare al capolavoro? da pezzi di vetro ne è passata acqua sotto i ponti...oggi questo nuovo suono pieno di distorsioni, di concetti intellettuali arrafazzonati, non cela il sogno di de gregori: riciclarsi come clone di bob dylan, infatti da nostalgico dei rocker americani ha pensato di aprire il live 8....maddai....siamo proprio alla frutta, ormai nessuno di questi vecchi porta lo stendardo col cuore e con risultati utili. senza dimenticare poi che de gregori è estremamente compiaciuto di sè, come fosse ancora ai vertici.....pablo, rimmel, e ancora la donna cannone, titanic, ecc., sono un elenco infinito di cose antiche, ma anche la sera suonarle in mezzo ad un falò ti scende la pigna. la tristezza vera e propria è che nessuno dei protagonisti di "note calanti" oggi esiste artisticamente. non sono nulla oggi. solo dei vecchi che al contrario di nonno simpson stanno ancora in giro anacronisticamente patetici, senza nessuna nuova idea. capisco che sono cambiati i tempi, ma il musicista con un progetto dovrebbe tenere botta. ma io ho capito qual'è il punto. si tratta, in questi casi infausti, di parolieri. niente di più. e le parole nella musica non sono tutto, ma sono soltanto una parte di un solido di cui loro possiedono forse un lato e non sanno nè calcolarne il perimetro, nè tantomeno l'area. come se non bastasse la foto è tratta dalla partecipazione di de gregori al festivalbar....un luogo dove se fai cultura magari canti pure dal vivo. magari però.

5 comments:

phoenietzsche said...

Caro Luca perché non la fai finita con questa agonia... nostra?

phoenietzsche said...

Cmq belle le metafore da geometra... prenditi un diploma e fai il geometra!

phoenietzsche said...

Se di musica ne capisci di brutto spiega cosa ne pensi del caro vasco rossi! Chiarisci cosa vuol dire 'capirne di musica'... bette figo il veleno!?!

pollockmusic said...

io posto quello che mi pare. di vasco si può solo parlare bene. ovviamente lo farò. prima però devo aprire la rubrica GENTE CHE VENDE I DISCHI PER SBAGLIO. o forse darò un altro titolo. chissà.

pollockmusic said...

ma fenice perchè vieni nel mio blog, se non per un inconscia esigenza di migliorarti di cervello? poi però ci pensi e risprofondi nel tuo mondo fatto di imitazioni di buena vista social club (Ti volevi) e dei Sas Bokes (ci siete già!).

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