Thursday, February 16, 2006
la notte di Nuoro
la notte di Nuoro sa di bene
anche quando fuori i cani abbaiano con forza
i locali chiudono le saracinesche pesanti
i vicini abbassano le finestre, come fosse per sempre.
e spesso un ubriaco rientra cantando
a san pietro fa rumore sul selciato
a seuna varca la porta possente
e tutto ti sembra divertente
senza il tempo reale
ma come un quadro appeso al muro della cucina.
la notte di Nuoro sa di pane
o di forni con le luci tenui ma accese
o le luci delle case di estranei nottambuli
o addormentati al chiarore dei lampioni.
la notte di Nuoro sembra un giorno silenzioso
ed il giorno è spesso una notte caotica.
e le strade dormono e avvolte russano
i comignoli sbuffano e tossiscono cenere e odori prepotenti
e ti chiedi dove sono tutti,
chi parla e chi è zitto,
e pensi ai tuoi genitori che ti dormono affianco più anziani
tua sorella più libera ed altrove
e tu che nel letto come quello di casa non dormi da nessuna parte
che sia casa tua o dei tuoi c'è sempre un camino che ti attende
un piatto caldo alle ore più normali o a quelle più strane.
non rimpiango i nuovi portici e i colori di Bologna.
ma stasera Nuoro mi manca come un respiro tenuto a fatica
prima di lasciar scorrere il fiato.
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9 comments:
felice di averti evocato questo ricordo
buio
grazie a te, perchè ti conosco. e perchè ti conosco da nuoro a dove vuoi.
cavolo, Pollock...con ciò mi mandi a nanna con un bel magone dedicato a nugoro amada.
bravobravo...
ma nella foto è proprio nuoro? minghia bella, pare che c'è passato nerone.
A Nuoro il cielo è bellissimo, sempre.
E' bello anche nel tormento.
si è vero. è bello anche nel tormento.
Il cielo di nuoro.
È l’unico limite che ti si pone quando pensi che nuoro sia l’universo, è tutto il resto un piccolo tutto da conquistare, quando camminando da casa tua per raggiungere il centro dell’universo vedi confondersi all’orizzonte due monti che sono due diverse appartenenze.
Il cielo di nuoro ci sono posti migliori dai quali osservarlo, le scaline dietro al nuovo teatro, il colle di Sant’Onofrio, la cima del monte in compagnia di Luisa Jerace, casa mia semplicemente, o posti che non sono nuoro, monte Gonare ad esempio.
Il cielo di nuoro, e quello della mia terra, ho sempre sostenuto che fosse più basso degli altri, meno spazioso, come se volesse tenermi ancorato a terra, quasi mi volesse costringere a guardare bene dove mettevo i piedi.
Poi viene l’inverno, e il cielo di nuoro non è più lo stesso, non ti versa lacrime negli occhi come quello in autunno che ti fa dire qui morirei, se non fosse già così difficile viverci.
Invece d’estate, quando sembra che la pioggia non possa esistere.
Il cielo di nuoro l’ho guardato una volta, ma ero distratto.
Questo post mi lascia senza parole come l'altro, sempre dedicato a Nuoro. Ho pensato di postarli assieme nel mio blog.
Stessa malinconia, stesse sensazioni quando penso alle strade, ai tramonti, agli odori, alle persone.
Lo prendo in prestito, ovviamente metto il riferimento al tuo blog.
Saluti, e grazie perché ora frigno come una cretina :)
Tuppa
33...che cosa bellissima hai scritto........
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