Alessandro Baricco ha scritto bellissimi libri. gli ultimi due, colpevolmente, non li ho letti, e non ne ho sentito parlare bene, comunque. Mi pare però che verso di lui ci sia talmente tanta invidia, e cattiveria, e voglia di colpevolizzarlo per chissà quale motivo a me ignoto. Oggi sul sito della Repubblica arriva questa sua reazione, dopo le ennesime frecciate di due critici autorevoli, qui indicati con tanto di nome e cognome. Credo che libri come CASTELLI DI RABBIA, o SETA, o OCEANO MARE, siano degni di rispetto, e veicolino grandi emozioni. Con tutto che non conosco la sua produzione recente a me lui sta simpatico...inoltre nasce come critico musicale di grande spessore, dunque perdonatemi se gli do voce in questo microcosmo, e appoggio il suo sfogo.
LA POLEMICA "Cari critici, ho diritto a una vera stroncatura" - di ALESSANDRO BARICCO
QUESTO è un articolo che non dovrei scrivere. Lo so. Me lo dico da me. E lo scrivo. Dunque. La scorsa settimana, su queste pagine, esce un articolo di Pietro Citati. Racconta quanto lo ha deliziato mettersi davanti al televisore e vedere i pattinatori-ballerini delle Olimpiadi. Lo deliziava a tal punto - scrive - che "dimenticavo tutto: le noie, le mediocrità, gli errori della mia vita; dimenticavo perfino "l'Iliade" di Baricco, e la vasta e incomprensibile ottusità dei volti di Roberto Calderoli e di Alfonso Pecoraro Scanio". Io ero lì, innocente, che mi leggevo con piacere l'esercizio di stile sull'argomento del giorno e, trac, mi arriva la coltellata. Va be', dico. E, giusto per mite rivalsa, lascio l'articolo e vado a leggermi l'Audisio.
Qualche giorno dopo, però, vedo sull'Unità un lungo articolo di Giulio Ferroni sull'ultimo libro di Vassalli. Bene, mi dico. Perché mi interessa sapere cosa fa Vassalli. Malauguratamente, alcuni dei racconti che ha scritto sono sul rapporto tra gli uomini e l'automobile.
Mentre leggevo la recensione sentivo che finivamo pericolosamente in area "Questa storia" (il mio ultimo romanzo, che parla anche di automobili). Con lo stato d'animo dell'agnello a Pasqua vado avanti temendo il peggio. E infatti, puntuale, quel che mi aspettavo arriva. Al termine di una lunghissima frase in cui si tessono (credo giustamente) elogi a Vassalli, arriva una bella parentesi. Neanche una frase, giusto una parentesi. Dice così: "Che distanza abissale dalla stucchevole e ammiccante epica automobilistica dell'ultimo Baricco!". E voilà. Con tanto di punto esclamativo.
Ora, nessuno è tenuto a saperlo, ma Citati e Ferroni sono, per il loro curriculum e per altre ragioni per me più imperscrutabili, due dei più alti e autorevoli critici letterari del nostro paese. Sono due mandarini della nostra cultura. Per la cronaca, Citati non ha mai recensito la mia "Iliade", e Ferroni non ha mai recensito "Questa storia". Il loro alto contributo critico sui miei due ultimi libri è racchiuso nelle due frasette che avete appena letto, seminate a infarcire articoli che non hanno niente a che vedere con me.
È un modo di fare che conosco bene, e che è piuttosto diffuso, tra i mandarini. Si aggirano nel salotto letterario, incantando il loro uditorio con la raffinatezza delle loro chiacchiere, e poi, con un'aria un po' infastidita, lasciano cadere lì che lo champagne che stanno bevendo sa di piedi. Risatine complici dell'uditorio, deliziato. Io sarei lo champagne.
Potrei dire che non me ne frega niente. Ma non è vero. Mi ferisce poco la gomitata assestata a tradimento, ma mi offende molto il fatto che sia tutto ciò di cui sono capaci. Mi sorprende il loro sistematico sottrarsi al confronto aperto. La critica è il loro mestiere, santo iddio, che la facciano. Cosa sono queste battutine trasversali messe lì per raccogliere l'applauso ottuso dei fedelissimi? Vi fa schifo che uno adatti l'Iliade per una lettura pubblica e lo faccia in quel modo? Forse è il caso di dirlo in maniera un po' più argomentata e profonda, chissà che ci scappi una riflessione utile sul nostro rapporto con il passato, chissà che non vi balugini l'idea che una nuova civiltà sta arrivando, in cui l'uso del passato non avrà niente a che fare con il vostro collezionismo raffinato e inutile.
E se trovate così stucchevole un libro che centinaia di migliaia di italiani si affrettano a leggere, e decine di paesi nel mondo si prendono la briga di tradurre, forse è il caso di darsi da fare per spiegare a tutta questa massa di fessi che si stanno sbagliando, e che la letteratura è un'altra cosa, e che a forza di dare ascolto a gente come me si finirà tutti in un mondo di illetterati dominati dal cinema e dalla televisione, un mondo in cui intelligenze come quelle di Citati e Ferroni faranno fatica a trovare uno stipendio per campare.
Si dirà che è un diritto dei critici scegliersi i libri di cui scrivere. E che anche il silenzio è un giudizio. E' vero. Ma non è completamente vero. Lo so che per persone intelligenti e colte come Citati e Ferroni i miei libri stanno alla letteratura come il fast-food alla cucina francese, o come la pornografia all'erotismo. Per usare una frase di Vonnegut che mi fa sempre tanto ridere, mi sa che per loro i miei libri, nel loro piccolo, stanno facendo alla letteratura quello che l'Unione Sovietica ha fatto alla democrazia (non si riferiva a me, Vonnegut, che purtroppo non sa nemmeno che esisto).
Ma quale arroganza intellettuale può indurre a pensare che non sia utile capire una degenerazione del genere, e magari spiegarla a chi non ha gli strumenti per comprenderla? Come si fa a non intuire che magari i miei libri sono poca cosa, ma lì i lettori ci trovano qualcosa che allude a un'idea differente di libro, di narrazione scritta, di emozione della lettura? Perché non provate a pensare che esattamente quello - una nuova, sgradevole, discutibile idea di piacere letterario - è il virus che è già in circolo nel sistema sanguigno dei lettori, e che magari molta gente avrebbe bisogno da voi che gli spiegaste cos'è questo impensabile che sta arrivando, e questa apparente apocalisse che li sta seducendo?
Non sarà per caso che la riflessione nel campo aperto del futuro vi impaurisce, e che preferite raccogliere consensi declinando da maestri mappe di un vecchio mondo che ormai conosciamo a memoria, rifiutandovi di prendere atto che altri mondi sono stati scoperti, e la gente già ci sta vivendo? Se quei mondi vi fanno ribrezzo, e la migrazione massiccia verso di loro vi scandalizza, non sarebbe esattamente vostro degnissimo compito il dirlo? Ma dirlo con l'intelligenza e la sapienza che la gente vi riconosce, non con quelle battutine, please.
Per quello che ne capisco, i miei libri saranno presto dimenticati, e andrà già bene se rimarrà qualche memoria di loro per i film che ci avranno girato su. Così va il mondo. E comunque, lo so, i grandi scrittori, oggi, sono altri. Ma ho abbastanza libri e lettori alle spalle per poter pretendere dalla critica la semplice osservanza di comportamenti civili. Lo dico nel modo più semplice e mite possibile: o avete il coraggio e la capacità di occuparvi seriamente dei miei libri o lasciateli perdere e tacete. Le battute da applauso non fanno fare una bella figura a me, ma neanche a voi.
Ecco fatto. Quel che avevo da dire l'ho detto.
Adesso vi dico cosa avrei dovuto fare, secondo il galateo perverso del mio mondo, invece che scrivere questo articolo. Avrei dovuto stare zitto (magari distraendomi un po' ripassando il mio estratto conto, come sempre mi suggerisce, in occasioni come queste, qualche giovane scrittore meno fortunato di me), e lasciar passare un po' di tempo. Poi un giorno, magari facendo un reportage su, che ne so, il Kansas, staccare lì una frasetta tipo "questi rettilinei nella pianura, interminabili e pallosi come un articolo di Citati". Il mio pubblico avrebbe gradito. Poi, un mesetto dopo, che so, andavo a vedere la finale di baseball negli Stati Uniti, e avrei sicuramente trovato il modo di chiosare, in margine, che lì si beve solo birra analcolica, "triste e inutile come una recensione di Ferroni". Risatine compiacenti. Pari e patta. E' così che si fa da noi. Pensate che animali siamo, noi intellettuali, e che raffinata lotta per la vita affrontiamo ogni giorno nella dorata giungla delle lettere...
Purtroppo però non è andata così. Il fatto è che l'altro giorno ho visto il film su Truman Capote. Si impara sempre qualcosa spiando i veri grandi. Lui in quel film è così orrendo, spregevole, sbagliato, megalomane, imprudente, indifendibile. Mi ha ricordato una cosa, che talvolta insegno perfino a scuola, e che però mi ostino a dimenticare. Che il nostro mestiere è, innanzitutto, un fatto di passione, cieca, maleducata, aggressiva e vergognosa. Posa su una autostima delirante, e su un'incondizionata prevalenza del talento sulla ragionevolezza e sulle belle maniere. Se perdi quella prossimità al nocciolo sporco del tuo gesto, hai perso tutto. Scriverai solo cosette buone per una recensione di Ferroni (no, scherzo, davvero, è uno scherzo). Scriverai solo cosette che non faranno male a nessuno.
Insomma è tutta colpa di quel film su Truman Capote. D'improvviso mi è sembrato così falso starmene lì, come una bella statuina, a prendere sberle dal primo che passa. E' una cosa che non c'entra niente col mestiere che è il mio. Vedi, se me ne stavo a casa a vedere Lazio-Roma, oggi eravamo tutti più sereni e tranquilli. E penosi, of course.
(1 marzo 2006)
Wednesday, March 01, 2006
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30 comments:
Molto molto bello,la risposta di Baricco alle critiche intendo,anche perchè suddette critiche mi sembrano inutilmente e gratuitamente perfide.
A me quando Falco dice "cucciolo" mi si scioglie il cuore.
...e comunque....a me "Oceano mare" e "Seta" sono piaciuti molto. Lui è un bel tipo. Certo,si piace un pò,diciamo che ha un ego ipertrofico e granitico,però,soprattutto negli articoli esprime un'ironia che mi piace. Qualcuno che ci ha lavorato mi ha detto che è uno stronzo di prima categoria che tratta tutti gli altri come merde secche.
ahime devo ammettere ditrovarmi d accordo con falco..anche se forse eccede in una critica troppo severa..l articolo riportato fedelmente da pollok mi pare di averlo letto su repubblica..comunque non so se vi siete accorti ma questo e un misero mondo di squali..
ahiahiahi noto chehai rivelato la mia identita segretissima ai cari 4 venti!
cazz mi sarebbe piaciuto mantenere vergine la mia identita almeno un altro po!
comunque ho una domanda; come mi hai sgamato?
ieri purtroppo sono arrivato troppo tardi dalle tue parti quindi nn era possibile beccarci.
comunque spero avrai capito che i commenti che ho scritto ai tuoi precedenti articoli sono stati una pura forma di provocazione per vedere un po quali fossero le reazioni dei commentatori,edell autore..
spero non te la sia presa a male cugino!
lo sai che dopotutto,nonostante tu sia un po checca ti voglio bene..ed io sono un inguaribile destabilizzatore della quiete..nutro un inevitabile attrazione per la contestazione aprioristica verso i miei cari cuginetti per testarne le abilita autoanalitiche..
insomma volevo vedere come avresti reagito a delle critiche dirette ai tuoi articoli e quindi al tuo lavoro,critiche palesemente provocatorie!e devo dire che nn hai colto immediatamente la forte vena sarcastica che si celava nei miei commenti!
comunque sono giunto ad una diagnosi e mi permetto di illustrartela:
1 ho fatto in modo che il mio primo commento avesse contenuto neutrale;ho introdotto il personaggio "oscuro" pacoralla nel blog in modo che ti rendessi conto della sua esistenza e ti abituassi alla sua presenza nel blog.ammetto di aver commesso una leggerezza nella scelta dello pseudonimo da usare..ho scelto un anagramma abbastanza scontato e relativamente semplice da codificare,ma l ho fatto coscientemente perche avevo la precisa intenzione di essere scoperto.l anonimato e´ spersonalizzante e ognuno dinoi vuole che i "meriti" delle proprie "opere"gli vengano riconosciuti appieno :-).Volevo e sapevo che il personaggio pacoralla non sarebbe rimasto nell ombra a lungo,anzi,credevo mi sgamassi molto prima!
2ho iniziato quanto prima la mia opera destrutturatrice inizialmente attaccando alcuni articoli da te redatti,smontandoli punto per punto criticandone i contenuti,tacciando conseguentemente di superficialita l autore..
dopodiche sono passato alla critica (anche abbastanza forte)diretta ad alcuni commenti di alcuni bloggers presenti,e l ho fatto oculatamente,per dirla in breve nn me la sono presa con tutti,ma ho diretto le critiche solo verso alcuni(vedi jean paul :)ciao cugi!)
3ho tessuto questa trama sibillina con la pura intenzione di ottenere reazioni di un certo tipo.
sono partito dall ipotesi che l introduzione di un nuovo elemento in un ambiente in cui sia gia presente una micro struttura sociale funzionale, organizzata e dinamica,possa sortire una gamma di reazioni all interno del sistema.Attuando delle strategie specifiche che escludono qualsiasi forma di
di invettiva verbale,bestemmia,offesa,scurrilita fine a se stessa,e possibile ottenere comunque delle reazioni negative,percui l elemento nuovo,o "fattore D (disturbo :)..) puo incidere sul sistema destabilizzandolo e incidendo negativamente sulla sua struttura e i suoi elementi fondatori e costitutivi,che attueranno una serie di azioni mirate al mantenimento dell ordine preesistente nel sistema,e tali azioni possono culminare con l esclusione del fattore D dal sistema tramite allontanamento coercitivo oppure attuando delle strategie meno drastiche di ignoramento che causano l alienazione del fattore D.
Di fatto pero il fattore D se non sara capace di integrarsi in tale sistema oppure non potra manipolarlo attivamente,sara condannato all isolamento e all esilio volontario o forzato da tale sistema.
4ecco diciamo che volevo semplicemente confermare questa ipotesi.
ho scelto il tuo blog come sistema,la variabile D(indipendente) ero io,e tu e qualcun altro eravate le variabili dipendenti.
purtroppo nn ho potuto raccogliere molti dati a pieno sostegno della mia ipotesi a causa dello scarso tempo che avevo a disposizione..
ma comunque ho notato che in effetti agendo in un certo modo effettivamente ho ottenuto delle reazioni che si avvicinano abbastanza a cio che volevo dimostrare.
5le prime reazioni da parte vostra sono state di semplice curiosita,vi siete chiesti chi fossi;
dopo i miei primi commenti l attenzione si e incentrata sulbisogno di codifica dello pseudonimo;
tale necessita si e rafforzata nella misura in cui io contribuivo a creare instabilita nel blog aumentando proporzionalmente la dose di critiche ovviamente giustificandole in modo "coerente" e il piu possibile credibile,cercando di portare dati a sostegno delle mie tesi contro di voi anzi piu che altro verso il contenuto dei vostri articoli e commenti;
ho notato che pur escludendo qualsiasi forma di invettiva i miei commenti non hanno riscosso consensi dalle variabili dipendenti (tu e jean paul),ma avete avuto reazioni differenti.
ad esempio nell articolo su betta,tu pollock hai tenuto a precisare in risposta al mio commento che cio che avevi scritto nn era da interpretare assolutamente come una critica alle scelte di vita di betta,ti sei sentito ingiustamente attaccato e sei corso ai ripari chiarendo in modo cristallino il contenuto puramente ironico benevolo e scherzoso dell articolo.
jean paul inizialmente invece ha reagito diversamente smorzando i toni accesi del mio commento nel tentativo da un lato di smontarlo dei contenuti, dall altro con l intenzione di far abbassare il livello di tensione che si stava creando.
Poi pero anche j.p. e corso un attimo ai ripari quando la cara betta ha reagito un po perplessa al suo commento che le e parso un po sessista..ej.p.ha mediato chiarendosi con betta e cavandosela piuttosto bene.
Comunque ho notato che la veste di provocatore che ho indossato dicevo,non ha riscosso consensi,anzi e risultata antipatica ad alcuni,credo che questo sia dovuto da un lato sicuramente al tipo di critiche espresse nei commenti e rivolte contro alcuni di voi,ma credo abbia inciso anche la scelta lessicale,il tipo di linguaggio che ho utilizzato,ricercato,curato..sicuramente ho fatto un discorso tendente alla prolissita,ossessivo,insistente..
quest atteggiamento di di critica continua,di saccenza quasi arroganza,ma senza alcun ricorso ad invettive non e piaciuto.
il problema e che nn ho potuto proseguire nel mio intento fino a raggiungere il massimo livello di tensione e quindi di destabilizzazione come ho scritto prima per mancanza di tempo..poi tra l altro sono stato sgamato come ho potuto notare oggi a distanza di tempo..
percui non sono in grado di poter dire con certezza se la perseveranza nei miei propositi avrebbe causato l effettiva alienazione del fattore D e quindi la sua esclusione e allontanamento dal blog...peccato...
cugini se potete perdonatemi,ora vi prego di non dubitare del mio di equilibrio mentale dopo tutte ste cazzate che ho spruzzato!
pollock jeanpaul..in campana
cuggi, il tuo lavoro è stato interessante, a me irritava non sapere chi tu fossi, non riuscire a dare un nome a qualcuno che dimostrava di conoscermi e che io non avevo in mente chi fosse.....per il resto l'interpretazione del tuo nick me l'ha fornita cugino poldo, che è molto più sveglio di me....io non ti avrei mai trovato....comunque benvenuto, un piacere averti qui.
a presto.
@FALCO: se odi baricco e non mi spieghi perchè onestamente non capisco che contributo porti alla discussione, nè tantomeno che contributo porti ad un giudizio negativo del personaggio. "l'anima di hegel" non è roba da criminali, non lo dico io, ma lo dice gente molto più autorevole di me e di te, della quale mi fido. einaudi invece dal vivo è osceno perchè palloso, ma i suoi brani sono carini, senza troppe pretese,e gradevoli da mettere su in una calma serata tra amici. poi pensa quello che vuoi, io la mia idea ce l'ho chiara. la gente che va fermata negli ambienti dell'arte in italia è altra. ben altra: non baricco ma la fallaci e la tamaro, ad esempio, persone per le quali la fucilazione mi impedirebbe di sostenere amnesty.
cugi ascolta ma poldo chi sarebbe?
ieri volevo beccarti per darti il mio piccolo contributo per quel libro,ma e successo un casino coi treni..
comunque che combini?
poldo è il mio amico calabrese che qui si chiama HAPPYHIPPO, combino che non ho la tua nuova mail infatti ti ho scritto e mi è tornato tutto indietro, lavoro molto ma con pochissimi risultati a causa della crisi della cultura, gioco a calcio, e poi altre cose che ti dico via mail....
ho 2 mail ma una s intasa sempre piu spesso,ti do la nuova dringhisfan@yahoo.it
comunque mi spieghi come fa il tuo amico calabresea interpretare un nick e a capire che sono io senza sapere chi io sia..??
falcus passa a trovarmi in quel luogo ameno pieno di gessi! birretta!
caro falco ricambio il saluto affettuoso..
non combatto..destabilizzo..stimolo questi cervelli carichi di potenzialita creative con qualche innocente provocazione tutto qua..
mi piace essere bastian contrario contrariando gli altri bastiani
allora: ascolto volentieri STOCKHAUSEN....però poi ci ubriachiamo. a breve salirò a cremona, e lì sono cavoli acidi. e cucina abbondante, sennò non ci vengo certo. ahahahahahahaha.
pacoralla, il mio amico ti conosce dai miei racconti, è uno sveglio e l'hai visto al volo quando mi sei venuto a trovare a bologna.
pollock mai il festival?
non è che ci tiri fuori un bel post con critiche e maledizioni per i partecipanti,conduttori,votanti,ospiti...
cioè non voglio essere responsabile di coliche o nausea perpetuata costringendoti a vederlo però se ti va... ;)
eh vabbè mi tocca rompere il silenzio!1)a me non dispiace einaudi,a volte mi commuove.2)non ho mai amato baricco e mai lo farò credo a meno che non cominci a scrivere come Fante.no vabbè a parte gli scherzi probabilmente in questo articolo aveva le sue ragioni.certo oggi ho letto la risposta di ferroni e devo dire che gli ha spaccato il culo..scusate il francesismo...3)ma pacorella sbaglio o è il mio ex?pirulo!abbiamo capito che sai scrivere..che sei intelligente e brillante..mò basta ufff sei pesante...scherzo amore mio. per il resto luca avrai capito sono daniela.certo è impegnativo avere un blog..tosti certi commenti...grrrrr
a presto
dalla città delle polveri sottili è tutto
daniela carissima mi spiace immensamente contraddirti..ma ecco..a meno che nn abbia recentemente sviluppato una patologia progressiva al cervello che ha intaccato la mia memoria a lungo termine, nn ricordo una daniela tra le mie esigue ex..
ti rimgrazio comunque per il "pesante"e per quel dolcissimo "uff" anzi "ufff".. sai che rischi di conquistarmi cosi?
comunque il tratto della pesante prolissita ossessiva e onnipresente nei miei scritti besos
ahahhaha daniela, pacoralla è un mio amico nuorese....che tra l'altro ti apprezzerebbe parecchio se ti conoscesse!
baci
@falco: io sono ANCHE pop. meglio che essere solo NONPOP e conoscere solo un lato della medaglia.
cuggi spero nn ti dispiaccia se riporto la risposta dell amico ferroni sul tuo blog..ti prego di nn querelarmi ..ma vedi mi ha sorpreso l abilita di sintesi del caro amico qua..come stroncare la carriera di un povero diavolo in poche righe..mi sa che fidarsi e bene ma nn fidarsi e meglio...!! in gambar cuggi
Caro Baricco, io la recensisco
ma lei non mi legge
di GIULIO FERRONI
Caro Baricco, sono davvero pentito, ma non per la battuta contro Questa storia inserita nell'articolo su l'Unità del 26 febbraio, sì invece per aver scritto più volte su di lei, senza che lei abbia avuto la condiscendenza di leggermi. Ne ho scritto nel supplemento al Novecento della Storia della letteratura italiana Garzanti, ne ho scritto nell'ultimo volume, appena uscito, della Storia e antologia della letteratura italiana (Mondadori Università e Einaudi Scuola), e ho addirittura recensito (nel numero di dicembre della nuova rivista Giudizio Universale) il romanzo automobilistico Questa storia, che lei mi rimprovera letteralmente di non aver recensito.
Qui la differenza è grande: io la leggo, ahimè, senza ricavarne molto, e lei non legge me e ne ottiene un successo planetario. Se le sue emozioni e seduzioni invadono ogni angolo della terra, diffondendo quel virus apocalittico, quell'avvento dell'impensato con cui Citati e Ferroni dovrebbero confrontarsi, ciò vale certamente come un trionfo del made in Italy e dell'azienda Italia: ma non mi pare un trionfo della letteratura.
Certo la letteratura è passione, emergenza dell'imprevisto, conoscenza in profondità di ciò che non si vede: la sua mi sembra invece una letteratura patinata, proiettata sull'orizzonte di una trasgressione pubblicitaria, tra moda e sport... Il "campo aperto del futuro", che lei oppone a chi indugia a frequentare le "mappe di un vecchio mondo", non viene in realtà nemmeno sfiorato dalla "seduzione" mediatica che promana da quella sua scrittura così disinvolta, accattivante, appunto "sportiva".
Siamo proprio lontani da quell'abietto ma sconvolgente Truman Capote a cui è dedicato il film che lei è andato a vedere invece di Lazio-Roma: io ho visto sia il film che la partita e ne sono uscito doppiamente depresso (anche in quanto laziale).
Ma le garantisco che ulteriore motivo di depressione è stato per me sapere che in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico della mia università si è esibito il degnissimo cantante Claudio Baglioni, ma non per cantare, sì invece per leggere brani di Aristotele e del suo Novecento: lo vede che le parole dei critici non contano nulla, nemmeno nelle università dove essi insegnano, e i rettori affidano le scelte culturali a ben diversi soggetti? E allora che se ne può fare di recensioni che del resto nemmeno ha il tempo di leggere? Contrito, le prometto che non recensirò i suoi futuri romanzi, e semmai mi limiterò a qualche frecciatina da "primo che passa".
l'avevo appena letta, hai fatto bene a postarla....comunque se Baglioni è un degnissimo cantante Io chi sono, Robert Plant?
ahahahahah
comunque Baricco mi sa pure a me che ha toppato, ma è chiaro che Ferroni lo odia....
e comunque Ferroni essendo laziale ha torto a priori, si capiscono molte cose dalla fede calcistica..... :)
ahahah bellissimo!che figura...oh non dire nulla a luca!sai vi ho visto chiamarvi cugì..in più lo stile e la prolissità(si dice così?)mi hanno ricordato chi sai tu...ahahaah
saluto all'amico nuorese
beh cuggi credo che il caro ferroni nn volesse aprire una polemica sulle abilita canore del baglioni per nn andare fuori contesto,ma mi sbilancio esprimendo un analisi da salotto (giusto per restare in tema),sostanzialmente credo che il caro amico qua sopra abbia volutamente utilizzato quest esempio in cui cita il "degnissimo" cantante baglioni ma non solo per sottolineare il fatto che nella nostra societa iper liberista si debba,per esigenze di mercato,vendere tutto cio che puo essere ingerito rapidamente dal consumatore medio ,a scapito magari dell apparato gastro -intestinale,(le verdure bollite sono sane,le patatine san carlo al formaggio e paprika molto meno ma per ragioni chimiche i recettori sulla nostra lingua mandano segnali nervosi al s.n.c. dicendogli:"hei! s.n.c.!cazz!! hanno un sapore eccezzionale!!te ne servono altre!!!!",stimolandolo all assunzione massiccia di quest amiche del fegato...),spesso con un inevitabile scambio di ruoli,(magari assegnando alle patatine san carlo il testimonial per la campagna per la prevenzione del sarcoma epatico),e questo fa andare in depressione l amico ferroni si sente disorientato nel momento in cui chiamano un cantante "degnissimo" a declamare e commentare testi di filosofia aristotelica magari per ragioni di share..??
Dicevo, e perdonami per l estrema lunghezza dei periodi..l amico ferroni potrebbe aver voluto cogliere tragicomicamente 2 piccioni con una proverbiale fava sottolineando ,oltre al disappunto dovuto all assegnazione arbitraria di compiti e ruoli a soggetti non competenti in materia ma molto popolari e amati dal pubblico medio,il binomio baricco-letteratura "sportiva" comparato all altro importante binomio :baglioni-musica da "salotto"..
questo perche credo ,forse in maniera estremamente ingenua,che un critico di spessore come ferroni abbia preferenze musicali che oltrepassano notevolmente le doti artistiche del "degnissimo" baglioni..
pensaci..
Questa e un analisi spiccia contorta e priva di fondamento,una personalissima congettura disarticolata e priva di coerenza,ma il caro ferroni quando utilizza le parole :"ben diversi soggetti",mi fa pensare che a volte "soggetto" possa essere utilizzato con una forte accezione negativa..in questa maniera oltre a chiarire il fatto che un degnissimo cantante nn dovrebbe occuparsi di discipline in cui e privo di competenze,ironia della sorte questo "soggetto" e un "degnissimo" conoscitore promulgatore e diffusore di "degnissima" musica da cortile..
tu difatti non sei robert plant,e baglioni non e domingo.....
in gambas
daniela..giusto per restare in tema di prolissita :-)
tranquilla;-)
ma da quale citta delle polveri sottili provieni?
la città è roma...
capisco...quindi come ferroni sei lazialer pure tu..? :-)
ahah!!totti come sta?fa ancora concorrenza al papa?
er pupone,poveraccio prima di zampettare allegro sui prati ne passeara di tempo temo!
scherzo..
ma com e che vi conoscete col polemico pollock?
te lo prendi per favore?:-)
sopratutto piacere carlo anzi scusa...paco ;-)
piacere!conosco pollock tramite questo mio ex...in realtà è una conoscenza + virtuale che reale,dal vivo ci siamo visti solo 2 volte.purtroppo non mi interesso alla vicenda totti..non sono romanista,neanche laziale
la mia era solo una frase di circostanza non temere.
nutro un totale disinteresse verso il mondo del calcio..
purtroppo la conoscenza che mi lega al caro pollock e tutt altro che virtuale..
una sofferta e malsana esperienza pluridecennale che malgrado tutto continua..
salutamelo quando lo vedi!
ah ma questo e il suo blog!cazz..
cugi chiariamo subito un paio di storie:
avevo messo in conto che qualcuno potesse scoprire la mia identita molto presto,percui avevo calcolato la possibilita che qualcuno dei bloggers ne fosse a conoscenza fin dagli inizi(nn sono cosi ingenuo),ovviamente sapevo della traccia che avevo irreparabilmente lasciato sul blog di falco e che inutilmente ho cercato di cancellare..
ma cio non altera affatto la coerenza dell analisi che resta pur sempre valida nonostante questo piccolo imprevisto.
il principio che ha mosso l analisi era sostanzialmente quello di provocare reazioni principalmente da parte del creatore del blog..pollock..volevo vedere le reazioni di un polemico per natura,ad un attacco destrutturatore indiscriminato verso il suo stesso operato..contrastando smentendo distorcendo e banalizzando ogni sua congettura..
sapevo che pollock nn conosceva la mia identita quindi..
Nella mia opera tu non eri una variabile fondamentale,ma pur conoscendo la mia identita hai avuto delle reazioni che mi aspettavo..
hai soddisfatto le mie aspettative,hai risposto in coerenza alla mia tesi..percui non considero l analisi finale distorta o sfalsata..
poi occhio cugi!
non scordarti che come scriverebbe pollock,il mio e stato un tentativo di analisi a meta tra un delirio schizofrenico,una fantasia perversa,una devianza sessuale e un calo di libido
tutto il resto e´scienza
ma a noi non interessa..
in gamabas cuggi
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