Sunday, January 14, 2007

fine settimana



di questa settimana mi ricordo:
un sorriso con le guance che si alzano
una cucina accogliente come tutte le cucine di Betta
uno Zio che apre di due
una quinta realizzata col sistema dei contrappesi
un'opera che si chiama La Bohème
un cheeseburger (o due!) con un'amica che lavora molto
un vino francese ed un montepulciano puro che se la giocano
un pò troppa birra e acquavite
una traversa prima di casa mia sporcata
un nero che non ci ha picchiato
un ingegnere senza laurea
un ingegnere che venerdì era stanco e spero di rivedere presto
una pubblicazione in file word che dovrei terminare
un'intervista per lunedì 15
ed una il giorno seguente.
e la casa nuova di Paolo e Sonia ed allora auguri.

e mi ricordo anche una poesia di Montale che fa così:

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore da ubriaco.
Poi, come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi, case, colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

perchè Eugenio era incredibilmente emozionante, mi ha detto il professor Pasquini.

10 comments:

Betta said...

E' stato bello averti a casa Lù, ci hai fatto morire dal ridere e "l'inguine al pesto" rimarrà nella storia!
Se passi di qui suona, quando vuoi!

dariedda said...

l'ìnguine al pesto?
ahahahah! un pò come acido l'attico!
che poi missà che è stato un chiaro caso di lapsus premonitore il mio.

said...

la poesia di Montale l'ho amata e studiata assieme a tante altre poesie,con il mio prof.di estetica,un vero genio.
Non so come ma la volevo postare anch'io qualche giorno fa.
il nulla che si trasforma nel tutto nel momento esatto in cui rivolgiamo lo sguardo dietro di noi.Il poeta che riesce a cogliere quell'inganno e si volta nel momento esatto della creazione e che continua il suo cammino con il segreto dentro di se.
La poesia è stupenda,ma era bellissimo vedere quel vecchio professore che ci descriveva lui fanciullo che cercava di cogliere il momento esatto in cui si arebbe creato il tutto alle sue spalle.Ma non aveva ancora letto Montale,ne i vari concetti filosofici riguardandi l'ontologia era solo un bambino.Quanto mi manca quel vecchio così pieno di fascino,con le sue mani lunghe ,gli occhi azzurri vivi,il suo modo di recitare le poesie,il buon Saltini ,che non era poi così buono alla fine,è il ricordo più bello che ho di quegli anni.Lui è ancora vivo e se la gode con la sua giovane compagna.MA QUANTO MI MANCA!

said...
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said...
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Anonymous said...

ahahahaha!
Grande Pollock! hai colto in pieno lo spirito di sabato (ma anche del lunedi, vero? vallo a dire a Rosy ahaha!!!) .
Tutto quello di cui abbiamo bisogno è sublimarci per deliziare la settimna, che poi anche se tra una pizza e un caffè a volte capita di incontrarci, se ne mettono su di pezzi. E' chiaro che non si può vivere sempre all'ombra di qualcun'altro per cui lasciamo fluire i ricordi. Quando vuoi dammi uno squillo.

Betta said...

Piuttosto Lù, mi raccomando, niente cipolle al buio.

pollockmusic said...

quando ero piccolo temevo il buio. poi no. ora lo temo proprio a causa delle cipolle, amica Betta.

paolottivomita said...

spero tu ti riferissimi (mi piacciono i superlativi, poi a riferissi ci sta benissimo -ecco, vedi?-) al mio, di montepulciano. mi sentire onorato e gonfio come un rospo da leccare. ma se no, non fa niente. la prossima volta te ne faccio bere di più così da ubriaco ne scrivi ancora meglio. cazzo pollock hai una produzione di parole che non gli sto dietro.

pollockmusic said...

@paolotti: certo che mi riferivo al tuo.....sentiti gonfio e gonfio e gonfio, allora!

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