Thursday, November 02, 2006

istrullio e altre cose


non posso esimermi anche io dall'esprimere solidarietà ed affetto agli amici di Istrullio, il tentativo da parte di alcuni impavidi di aprire un'oasi di arte e cultura in una zona dimenticata, ora dico giustamente, della solita barbagia.mi viene davvero da ridere in modo amaro quando apro le pagine di internet e leggo che esistono siti con nomi tipo NUGORO AMADA (dovrebbe essere AMARA) o IOAMOLABARBAGIA (io finirò per amare FABRI FIBRA di questo passo, portatore di una stupidità meno dannosa). ribadisco che sto bene lontano da tutti quei finti individui che nemmeno loro sanno cosa sono, o cosa credono di essere, che alla fine delle loro serate nell'unico bar della città dopo una giornata di lavoro che subiscono da tempo decidono di armarsi di pallettoni e benzina così da aggiungere vuoto al vuoto di cui loro sono i Primi Reponsabili nella nostra (vorrei davvero dire Vostra) provincia nuorese. vi disprezzo con tutto me stesso.
posso solo esprimere solidarietà a tutti coloro che cercano di fare qualcosa per evitare di portare nuovo degrado all'isola dei sogni. o degli incubi.
ma davvero si può dire buona fortuna? è davvero fortuna quella della quale ci si sente di avere bisogno?
disarmatevi di ira, e partite a cercare di creare altrove.
un abbraccio, ma di quelli carichi di rabbia mista a delusione.

4 comments:

Anonymous said...

l'isola è un'entità geografica, l'isola è la gente,
l'isola in fin dei conti, non è niente
nessuna strada porta all'isola,
ma sarà poi vero che nessuna strada
porta da nessuna parte?
a volte è meglio da nessuna parte,
nel passaggio di mare,
in quel tratto di viaggio in cui non appartieni a nessun luogo.
ma quest'assurda capacità di ritenere,
questo sentirsi accerchiati,
ultimamente quando penso all'isola la vedo densa di ombrelloni,
io odio gli ombrelloni
meglio allora,
non ritenere, non accerchiare,
saltare a piè pari la geografia,
fare, è fare ovunque,
è la qualità del fare,
quello che conta.
immanuel kant non uscì mai da koninsberg,
gli abitanti regolavano l'orologio sulle sue passeggiate,
eppure conosceva Parigi meglio dei parigini,
nessuna geografia, può renderci isole.

janamala said...

il post è uscito doppio lù...si è un vero schifo io sono sconcertata....

Anonymous said...

chi l'ha scritta quella cosa anonima?

Anonymous said...

è che a volte la qualità del fare non basta, ed è comunque in relazione al luogo. è che si fatica già abbastanza a farlo, e se farlo è sempre per se stessi, allora è più semplice farlo da un altra parte.
....mmm sono triste oggi.

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