Wednesday, May 07, 2008

alienazioni.

non capisco perchè non ci si saluta più quando ci si incontra in ascensore, o sulle scale, o per strada;
non capisco perchè non si chieda più permesso quando si passa, o scusa quando si sbaglia;
non capisco perchè non si dica più PER FAVORE, o PER CORTESIA, o PER PIACERE;
non capisco perchè non si ceda un posto su un autobus ma si finga disattenzione;
non capisco perchè non si ceda il posto per far passare prima di noi qualcuno in una fila qualsiasi di un negozio o ufficio o non so che qualsiasi;
non capisco perchè non si rida più delle cose divertenti che capitano agli altri, come una caduta o una smorfia o una battuta detta ad alta voce;
non capisco perchè siamo tutti meno infantili e più seriosamente adulti, o responsabili, o ci prendiamo così tanto sul serio, visto che non c'è niente che dovrebbe regolarci così tanto nelle emozioni.
non capisco perchè oggi come oggi tutto sembri così perfetto e non lo è, e sopratutto tutto abbia necessità di apparire così uguale a se stesso o all'idea.
non capisco perchè se ci sorridiamo spesso non veniamo ricambiati, e solo perchè non ci conosciamo, e solo perchè non sappiamo chi siamo.
non capisco perchè abbiamo paura e non riusciamo a togliercela e a rischiare di vivere, e di godere.
non capisco ed in realtà capisco, ed allora viene la paura reale a farmi sperare che le cose migliorino.

3 comments:

Betta said...

Io sorrido moltissimo.

Cerco sempre di avere contatti, per quanto fugaci, luminosi.
L'edicolante, l'impiegata delle poste, il panettiere. Sorrido, ringrazio, se c'è modo chiedo semplicemente "come va?" o commento il tempo con una battuta scema, e le energie cambiano immediatamente.

Invece quando sorrido ad una faccia simpatica per strada, a qualcuno che incrocio in bici, o faccio la linguaccia ad un pupo nel passeggino, le reazioni sono molteplici.
Alcuni mi guardano come fossi scema, altri cercano di capire se mi conoscono, altri si spaventano.

Ma alcuni capiscono, rispondono al sorriso, la strada si illumina, e a me fa bene l'anima e quella passeggiata assume un significato tutto diverso.

Se riuscissimo a concepirci non come una sfera chiusa in sé stessa ma come un filo qualsiasi in una rete infinita, le cose andrebbero meglio.

seserla said...

però è bello, pensa passeggi e tu regali un sorriso, così, perché ti va, fa piacere e viene da sorridere anche a te, e fa, secondo me fa.
e poi regalare un sorriso che costa?

PAF said...

Grazie per queste parole, e anche delle photographie, ancora que non parlo bene la tua lingua, aveva bisogno de parlare un po della importanza de sorrire. Nel mio blog andiamo a fare un foro per pensare insieme. Se volete fare un comentario...sarà un piacere conoscere il tuo pensiero. Grazie mile.

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