Saturday, January 19, 2008

quelli che non lo sanno.



ho guardato un pò di questa francia sconosciuta, dalla loira al reno, dalla bretannia alla gironda, ed ho osservato e pensato e talvolta celebrato dove potevo e dove le case in legno tagliavano le distanze e rendevano più facile bere del sidro o assaggiare del bordeaux.
ho attraversato i teatri all'italiana, e gli auditorium ed osservato loges e punti di ristorazione saturi di profumi o sandwiches o panini o insalate imbevute di salse.
ho osservato l'eglise saint michel che domina la strada fino ad eysines, ed ho pensato alla fortuna di fare questo percorso, ed ai ringraziamenti che potrei fare e non faccio mai, perchè le persone con le quali lavori forse è giusto tenerle a distanza ed amarle in silenzio, in penombra, o con gesti fortemente pragmatici, e forse ripagarle con un lavoro buono. io spesso ho bisogno di manifestare il mio affetto, e per questo a volte soffro al contrario di tutto, per un distacco, per una freddezza, per un bisogno di silenzio in più, per la discrezione che serve in viaggio o quando si lavora e non ci si parla per ogni cosa. ci sono persone che mi hanno salvato il culo quando non avevo nessun lavoro o presunto tale e che ringrazio, e ci sono persone che mi hanno aperto le loro case quando ho superato il portone e non mi aspettavo tutto questo tanto. sono quelle persone con le quali non riesco a parlare sempre, con le quali ci scambiamo solo idee e consigli di lavoro, di soldi, di assegni, di siae, di luci e suoni. sono persone verso le quali la riconoscenza e l'affetto sono costanti, sono alimentati da sorrisi e comprensione. sono persone che come me sanno poco dell'altro, e che non leggeranno mai queste parole, nè le sentiranno mai, per quanto siano vere e dense e vi giuro che uscirei ad urlarvele se fosse il caso. e allora grazie paola f, chiara, paola c, francesco, philippe, gianmaria, piero e nick.

1 comment:

Anonymous said...

e le tipe di erri, bagassa sua [bella cugi]

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