Saturday, April 22, 2006

i viaggi di Samuel


quando ci penso mi ricordo di Samuel in un modo un pò sfocato, per questo ho pensato di postare questa nostra vecchia foto. sfocato non certo nel senso sminuente del termine, anzi, nel senso di arcaico, positivamente ancestrale, quasi assodato, pesantemente emozionante. ieri, durante una sua lunga telefonata, mi sono ricordato di questo post che volevo dedicargli, e le parole finalmente sono cresciute fino a divenire sensate. non conosco nessuno che vuole male a Samuel, né una donna che sostiene che lui sia brutto, ma non in un'ottica superficiale: Samuel è reso ancora più bello dai suoi modi, che denotano un dono nel porsi con gli altri, e nell'interagire con loro e con le loro storie. Samuel per 5 anni mi sedeva affianco nel banco a scuola, con Pallina e Brotzeddu....abbiamo condiviso moltissimi giorni, ed oggi mi paiono così pochi che ne vorrei ancora altri. non mi staccherò mai da lui, dalla sua voce, dalle sua canzoni così lunghe che non finiscono mai, dalle sue preoccupazioni, dalle sue incertezze. quando è partito per Napoli alla fine del Liceo i suoi contatti con Nuoro erano molto sporadici, ma ogni suo ritorno era intenso e colmava quei mesi di silenzi. stava preparando la sua vita. di tutti questi anni universitari ricordo soprattutto due cose: quando alle 6 del mattino a Capo Comino abbiamo cantato tutto Ben Harper sussurrandolo alla spiaggia che dormiva, e quando sono andato da lui a Napoli lo scorso maggio. anche lì le 3 del mattino hanno assistito ad una sua performance al limite del comico con la sua inseparabile chitarra. ho suonato con Samuel tantissime volte, e lo conosco come leader. accanto a lui il nostro gruppo ha creato con migliore poesia. Siamo diventati qualcosa di bello grazie ai suoi stimoli, che hanno sempre teso allo sviluppo dei contributi degli altri, i miei per primi. credo di essere migliorato standogli affianco. e sono orgoglioso ogni volta che lo penso su un palco, o che me lo immagino da qualche parte in Africa, con la sua espressione rassicurante che fa bene al cuore di chiunque lo incontra, seppure per sbaglio, in un mercato popolare, magari canticchiando una melodia strana, dissonante, ma sorridente.
buon viaggio Samuè, che tu resti o che tu parta, sempre.

1 comment:

AzzaZeL said...

Che bel post Luca....uno dei più belli che abbia mai letto!

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