Sunday, March 23, 2008

dopo 20 gg.



alla fine ti senti come se mancassi da una vita e le cose fossero tutte rimaste immobili ma non è così.
ti restano poi in mente i 100 km per grenoble e i tram e la maison e il catering e il montaggio e l'alternatore e l'albergo e la moquette e il tajine.
o chassieu deserta e coi lavori in corso e l'albergo chiuso ed il kebab di erri e l'insalata del pastore ed il manifesto senza tutti i curricula.
o martigues dopo marsiglia che è sud e moules e sole e sorrisi e ui-fi ed un teatro che reagisce a sarko e una tripla su due piani ancora da fare e senza responsabilità.
o parigi e peter brook, e les bouffes con samuele che sorride al primo accordo, e il platano e la yassa e la moschea ed il rispetto per chi prega ed il rispetto a prescindere, e jeanpaul che passa in fretta e la passerella sulla senna e il decathlon con le notizie brutte di persone che non ci sono più mentre tu sei a parigi e inneggi alla vita ed al bello e magari ti senti in colpa.
o calais che dovresti vedere dover ma fa freddo ed allora è plateau e mortadella di pasquini ed è gente che suda per darti il suo posto, per accogliere il pubblico, e per produrre cultura laddove nessuno potrebbe volerne nemmeno a 3 euro.
calais è il teatro delle ariette coi suoi odori felsinei e con gli occhi tragicomici di chi mette sul palco se stesso e commuove: per voi un abbraccio fraterno.
o eysines coi suoi semafori allucinanti, e la suicida col ragazzo napoletano, o bernard che sembra sardo ed è solo gentile e professionale, e la ruota di bordeaux, e il piccolo commercio di fabien innaffiato di muscadet, e frankie che mangia ancora nel lunapark e monica che si scioglie nel vino rosso e in alcune affligem.
o gap col suo ibis irritante e fu-fu forfettario, e la passerelle così satura di gente, che ti chiedi come fai ad avere 600 prenotazioni in una città di 40mila abitanti che potrebbe essere nuoro.
e la conclusiva blois, imperfetta e rilassante, con gian che ci dedica DENTRO LA TASCA DI UN QUALUNQUE MATTINO, dicendo che il nostro lavoro nell'ombra è prezioso, con erri che mi regala il suo opinel, e gabriele che mi porge il suo disco e mi dice che è stato un piacere.
contate su di me, grazie, ed io conto su di voi.
e infine ci siamo ancora noi, più piccoli e più vicini e più stretti in un sorriso, dopo le incomprensioni.
mi sa che tu sei la parte superiore delle mie labbra quando chiudo la bocca, e rimango in silenzio ad ascoltare noi due.

4 comments:

Anonymous said...

come sempre ottime parole complimenti Luca scrivi ancoraaaaaaaa

dariedda said...

amicco, non volermene se rovino il tuo bel post con un commento di bassa lega, ma aspetto una tua recensione sul programma del momento: X factor.
non deludermi.

GPZ said...

Quanto mi piacerebbe seguirvi e fare un bel reportage fotografico.
Non mancherò a Berchidda questa estate

Unknown said...

Luca, molto beat, molto beat.

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