Sunday, June 18, 2006

i sardi o I SARDI?


riflettevo su una cosa che non capisco: l'esclusivismo che tendiamo ad avere tra SARDI. i primi anni universitari ero completamente bruciato da questa cosa, lo ammetto: lo stare solo tra SARDI, ad esempio, quasi come ad elevarci sopra gli altri...poi vorrei capire gli altri se sono meno dei SARDI. ci sono i locali dove trovi I SARDI: a Bologna ad esempio LA VEREDA, e tutti allora vanno lì perchè ci si ritrova, come se uno fosse obbligato a vedere gli altri sempre nei soliti posti. e poi gli altri spesso sono emigranti di 60 anni che si prendono bette sbornia e tutti lì a ridere fino alle 5 del mattino bevendo mirto. e allora? che cavolo ridi? che c'è da ridere? sono venuto fino a bologna a bere ichnusa e zedda&piras in un locale dove siamo tutti SARDI? e perché dovrei andarci? PERCHE' SONO SARDO? mah. un'altra cosa che noto in questi locali è l'assoluta mancanza di argomenti di discussione inseriti nella realtà della città nella quale si vive: si parla di SARDEGNA, di come è bello il mare, di come i continentali l'abbiano rovinato, di come tutti i politici sardi siano stronzi, del cagliari, dei parenti sopratutto: di chi sei figlio? non è che per caso conosci qualcuno di ____________(inserite un nome a caso del paese che vi piace!). a volte uscivo da questi posti che mi sembrava di vedere nuraghi invece che case, ed in realtà vedevo portici e basta.
ovvio che non voglio essere frainteso, come capita quando ai SARDI gli parli dei SARDI: i miei attuali compagni di uscite sono anche sardi, ma non hanno quell'atteggiamento che sto criticando, grazie a Dio.
il problema è che uno si reca fuori dalla sardegna per fare nuove esperienze, vedere nuova gente, bere altri tipi di birre e/o vini, conoscere altre realtà e persone: è molto stupido invece chiudersi nelle proprie abitudini, NO?
altra cosa odiosa: molto spesso quando il SARDO incontra i suoi simili (e ci sono tra noi persone di altri posti, ovviamente!) parla solo il SARDO: vorrei sapere: perchè lo fa? cosa capiscono gli altri? niente. e continuate, come se non conosceste l'italiano, stile gigi sanna degli istentales. a proposito, il comune di nuoro ha dato 180mila euro agli istentales per favoreggiare i loro prostitutissimi meriti artistici. grazie nuoro per avermi dato una nuova ragione al mattino per dire: ECCOMI A BOLOGNA, BUONGIORNO CREATURE CHE VIVONO SUGLI ALBERI DAVANTI ALLA MIA CAMERA! a Bologna, dove hanno stanziato 565mila euro per un'estate di cultura, nonostante ci fossero molti meno soldi dell'anno scorso, ma ancora una volta la qualità a Bologna comanda.
applausi.

29 comments:

AzzaZeL said...

..è vero anch'io non vedo molto bene quei sardi che andando fuori si limitano a frequentare solo ed esclusivamente conterranei o provano comunque a ricostruire una realtà isolana in miniatura...fermo poi restando che è una questione di scelte ma io non le farei ecco...e per mille buoni motivi..

Anonymous said...

informati, è la provincia non il comune che ha stanziato 100mila non 180mila euro comunque è una vergogna lo stesso subcultura barbaricina del cazzo!!

dariedda said...

d'accordo sono.
comunque è un atteggiamento che hanno anche i brasiliani, ci avete fatto caso?

Betta said...

Eheh, è verooo! L'unico brasiliano che conosco mi faceva due palle con sto Brasile, però non ci viveva. Io non capivo. Poi ho pensato "anch'io faccio due palle con la Sardegna ma non ci vivo..." e ho capito.

Sono contenta che Luca, dopo i primi anni di attrito, ora ami Bologna, perché è una città davvero bella e vivibile.

pollockmusic said...

anonimo grazie mille per la preziosa info....allora fischi per la provincia, e per tutti coloro che ancora oggi non capiscono niente di arte e cultura e continuano ad occupare posti che non meritano. che schifo.

per quanto riguarda i brasiliani me ne sono accorto pure io, gli sto preparando un post violentissimo, infatti. li mandiamo nel salento con anche gli spagnoli (brasiliani in miniatura) e recintiamo tutto.
ahahahahaha

Anonymous said...

E mandiamoci pure i Sardi nel campo di concentramento in Salento. Io sarò uno di loro. Certe volte non ti capisco. Falco

Anonymous said...

non si capisce nemmeno lui.

Anonymous said...

l'altro giorno al bar a nuoro due sardi dicevano che se fossero a bologna non frequenterebbero MAI pollock.

pollockmusic said...

non so se uscirò stasera a causa di queste dichiarazioni. ah si, uscirò.

Anonymous said...

mudu che adesso che mi sono messo internet ti faccio a sale...però già non dici così quando vieni a casa a mangiare la robbbbba sarda che mi manda mamma...lazzarone ciao da "titolo"

pollockmusic said...

mettiti msn che così ci facciamo a sale. e salutami le melanzane SARDE di tua madre.

Anonymous said...

..e i due erano tuoi amici.

pollockmusic said...

amici mai
per chi si cerca come noi
sarebbe inutile...

(a.venditti)

Anonymous said...

A Milano esiste pure il circolo dei Sardi. Che a dirla tutta non è neanche male. Ci sono stata una volta sola, perché al teatro di via Larga c'erano i balli sardi con Bobozzo. Mitico Bobozzo (i gononesi devono per forza capire di chi si parla).

Ma neanche io ho mai cercato la sardità qui.
Certo, ogni volta che incontro un sardo fuori dall'isola, mi viene automatico informarmi da dove viene, che fa, come si trova, e compagnia bella.

Ma non ho mai cercato la cricca di soli sardi a Milano. Né a Bologna dove vado per visitare solo pugliesi :)
Amo la cucina romagnola. Ecco.
Wiwa lo gnocco fritto.

Ma anche nella mia valigia che lascia l'isola dopo ogni estate, non può mancare una provvista di cassizzolu, salsiccia e se va bene, la bottarga di babbo:)

pollockmusic said...

beh, comunque il mio discorso non penso sia così offensivo verso qualcuno o qualcosa: io stesso mica rinnego quello che sono, anzi ne vado orgoglioso. trovo che però troppo spesso tendiamo a chiuderci, e sopratutto a differenziarci dagli altri anche involontariamente ponendoci al di sopra. il che non va bene. fine della cosa, quindi non vedeteci cose che non ci sono. sono il primo a fare autocritica mettendomi tra persone che han ragionato così, dunque non vedo come si possano prendere fischi per fiaschi. mah.

Anonymous said...

...ho appena visto passare un fischio...:)

pollockmusic said...

era un fiasco.....

Anonymous said...

lo sospettavo:) ma la linea di confine tra un fischio e un fiasco è quasi invisibile :)

Anonymous said...

Si in effetti è vero noi sardi più di altri quando non siamo in Sardegna scadiamo in un campanilismo quasi esasperato e a volte fastidioso...io ho beccato gente di Nuoro a Linate che non avevo mai conosciuto che a Nuoro magari mi guardava dall'alto in basso e a Milano "Ciao ma tu sei di Nuoro vero? E si di vista ti conosco e bla,bla,bla".Sorrisini e frizzi e lazzi.
Poi magari questa stessa gente mi ha rivisto a Nuoro e non mi ha salutato...
Mi da molto fasridio il fatto che magari giù non ci si degni nemmeno e fuori tutti amiconi...
Boh sarà che io sono la stessa ovunque, non faccio i salutini carucci se non ti ho mai cagato, ne se sei sardo ne se sei di qualche altro posto.
Una volta a cena con amici, c'erano parecchi sardi, io e la mia little comunity abbiamo iniziato a parlare del nostro mare, del nostro mirto, di come sono buone le nostre sebadas, di come le facciamo solo noi, di come la nonna del mio amico cucini il pane carasau, di Renato Soru e di come è bravo e ha fatto bene a mettere quella tassa la...ad un certo punto io mi sono resa conto che l'altra restante parte dei nostri amici non sardi si stava un pò stufando dei nostri discorsi e alla fine uno mi fa "Ma ci hai invitato a cena per raccontarci quanto siete fantastici voi sardi o per stare tutti assieme?"
Mi sono trovata in forte imbarazzo e dal giorno cerco di essere più moderata.
Va bene il campanilismo ma fino ad un certo punto.
Sono d'accordo con Pollock.

Betta said...

Tuppa.........BOBOZZOOOOOOOO!!!!!!Scherzi? Quasi mi commuovo....

Anonymous said...

perché siamo superiori, ma cosa ne vuoi, anche discutere? e gli altri non ne ghelano uno straccio e a ghirare

Anonymous said...

questa è una cosa che non succede solo ai sardi ma, credo in modo istintivo,alla maggior parte delle persone che vivono la condizione di "straniero" e si ritrovano con i pripri conterranei. Questo non vuol dire che sia un atteggiamento positivo, ma almeno comprensibile, e soprattutto da non imputare solo alla "razza sarda".

Anonymous said...

sapete qual è il problema? proprio il fatto di considerarsi sardi! io mi considero italiano.è ora di finirla con questa cultura isolana!!

Anonymous said...

Io invece mi considero sardo prima che italiano. E sono convinto del fatto che se la Sardegna si riappropiasse della sua identità, anzichè cercare di diventare una tra le tante regioni della penisola, sarebbe meglio per tutti: turismo, cultura, lingua e limba ecc ecc. Perchè distruggere ciò che invece ci caratterizza? perchè criticarlo? Se fosse per voi non si parlerebbe nemmeno più il sardo, perchè magari vi sentite superiori in quanto (rispetto a qualche vostro compaesano meno istruito) avete studiato qualcosa in più: e così il sardo sparirà e ne rimarra solo il ricordo.
Ormai anche il turista che viene in Sardegna per vedere e conoscere LA SARDEGNA vede invece sempre più una realtà che diventa simile alla sua. E con tutto ciò non voglio dire che dobbiamo avere la mentalità di cui voi parlate, cioè quella chiusa e ottusa, ma tuttaltro: dobbiamo aprirci alle realtà esterne ma senza subirne condizionamenti negativi.
La Sardegna non deve diventare Italia, ma deve continuare a caratterizzarsi come Sardegna e i suoi abitanti devono restare I SARDI e devono parlare il SARDO. E comunque sono contento anche dell'iniziativa della provincia di Nuoro.
Dobbiamo esportare di più la cultura sarda e non importare quella del resto d'Italia come invece tendiamo a fare, ripudiandoci.

Anonymous said...

Io sono orgoglioso di essere sardo, di vivere la sardità anche viaggiando all'estero e di ritrovare altri sardi nei vari circoli sparsi nel mondo. Credo che sia qualcosa di positivo, proprio perchè accetto le mie radici e le mostro con orgoglio. Questo perchè, ripeto, amo la Sardegna e non me ne vergogno. Non sono daccordo con chi la critica in modo negativo, e per converso mi permetto di dire che trovo patetico chi invece vuol sembrare ciò che non è (ricordate Alberto Sordi nella parte dell'"ammericano"? Ecco, giusto per dare un idea). Antonia poi è speciale. Annoia la gente con i suoi discorsi pomposi e anzichè dare la colpa a sè stessa (notare che lei deve vantarsi, più che raccontare piccoli aneddoti sulla Sardegna che possono intrattenere piacevolmente anche chi sardo non è), scarica i suoi fallimenti sulla Sardegna! Complimenti, persona molto sveglia. Ricordatevi che molte persone che vivono all'estero non riescono a legare e vivono di ricordi. E' un problema non solo dei sardi, visto che persino in Australia esistono circoli italiani (degli abruzzesi, dei calabresi, dei siciliani etc), ma comune anche a popoli che con la Sardegna o l'Italia non centrano nulla, vedi i cinesi e i senegalesi, che dopo aver lavorato una vita da noi tornano in Patria per morire lì. Gente che talvolta non impara nemmeno la lingua, perchè è troppo attaccata alle proprie tradizioni.

Marco

pollockmusic said...

gli altri popoli non hanno questa necessita' di ostentare e di manifestare la propria appartenenza, e quindi secondo il tuo discorso dovrebbero magari elevarsi a livello dei sardi? qui nessuno si vergogna di essere sardo, e ne e' orgoglioso e parla la lingua e torna a casa quando puo', quindi sei proprio fuori tema. ma il tuo e' un discorso messo a cazzo, quindi non ci sono problemi. gia' mettere da un parte italia e dall'altra sardegna, e poi ancora cinesi (che sono un miliardo, non 1 milione) sai solo tu cosa c'entra. i sardi, infine,spesso non riescono a legare proprio perche' hanno un atteggiamento di supponenza di cui ho i coglioni pieni. e lo dico da sardo, bada bene. oh,e comunque menomale che ti sei illuminato tu con questa analisi antropologica, grazie eh.

Andy said...

Concordo con pollok. Da nn sardo ma marito di una sarda posso confermare che il campanilismo sardo è a dir poco fastidioso. E noi poveri sardi sfruttati dal governo italiano, e il mare e il sole della Sardegna sono il meglio in assoluto, il cibo sardo è il più sano e il più buono, il sardo è una lingua e guai a chiamarlo dialetto! A distanza di anni di frequentazione molto ravvicinata con la Sardegna e il suo santo popolo posso confermare che non solo ci hanno fatto due meloni così ma traspare, mi spiace doverlo dire, un evidente complesso di inferiorità. Mi riferisco soprattutto a quei sardi che nn hanno mai avuto la fortuna di poter vivere fuori dall'isola e di conseguenza potersi accorgere di quanto sia bello sentirsi parte di un popolo colorato, diverso che si scambia culture arricchendosi. Scusate se mi permetto ma purtroppo l'isola è da un lato bella ma dall'altra una questione triste e frustrante. Poi x il resto sono come tutti noi italiani del sud, solo che nn si capisce bene perché, dicono di essere o sentirsi diversi. Lasciamoglielo credere...

Anonymous said...

Ho vissuto in tante parti del mondo e in diverse parti d'Italia, e mi sono quasi sempre trovato molto bene. Tuttavia mentre mi trovavo in vacanza in Sardegna, e in particolare ad Alghero, mi sono ritrovato a dover vivere li per qualche anno poiché una persona a me molto cara (non italiana) era stata considerata in fin di vita. Miracolosamente ce l'ha fatta e per me questa è stata una delle gioie più grandi della mia vita, visto anche il grande amore che provo per lei. Tuttavia il vivere ad Alghero è stato per me un incubo: mi sembrava di essere in una prigione, tipo Alcatraz. La gente molto stupida, tonta, ignorante e al tempo stesso pure faccia da cu.lo, presuntuosa, altezzosa e arrogante. Gente che non vale proprio un bel niente e si atteggia a ciò che non è. Nel palazzo in cui ho vissuto i vicini non salutavano mai. Come tutti i sardi tenevano le imposte delle finestre sempre chiuse, di giorno non li sentivi neanche parlare e poi di notte cominciavano a fare jogging (pestando bene i piedi per terra), a spostare mobili, a far casino mentre scendevano le scale e questo alle 11 di notte, mezzanotte, l'una, le due, le tre di mattina. Che dire della città in generale? Autisti di autobus cafoni e maleducati (sempre col cellulare in mano e di una rozzezza e maleducazione che non ho mai visto nel resto del mondo). Stazione dei treni con bagni puzzolenti e senz'acqua. Autobus che saltavano senza preavviso anche 3 corse, sempre in ritardo (ARST) o che cambiavano itinerario senza alcun preavviso, uffici con gente deficiente che si divertiva a fare da scarica barile e ti spediva da un ufficio all'altro. Professionalità nei negozi pari a zero e cafonaggine e antipatia invece in abbondanza: nei supermercati CONAD, COOP, Nonna ISA, EuroSpin, LIDL a parte prezzi più alti per tantissimi prodotti non solo rispetto a nazioni come la Germania ma pure rispetto alla ricchissima Svizzera (dove un ingegnere informatico come me guadagna da 6 a 40 volte più che in Italia), prodotti alimentari e bevande di qualità pessima: cibo contenente un sacco di additivi chimici (tutti quelli che iniziano con la lettera "E", conservanti, coloranti, ecc.) e succhi di frutta che invece di essere fatti spremendo il succo dalla frutta sono fatti con frutta disidratata in polvere con aggiunta di acqua, pastorizzati e con aggiunta di altre schifezze chimiche (in Germania e Svizzera tali prodotti vengono definiti per legge come Nektarinen e mai come succhi di frutta) e naturalmente in Italia tali schifezze orribili e insalubri te le fanno pagare 3/4 volte tanto che in Germania. Ad Alghero in particolare poi non sanno fare le pizze (peggio dell'Italia ho visto solo i Paesi Bassi) che rimangono con una pasta che sembra gomma da masticare, con poca mozzarella, poca rucola e poco parmigiano, così come pure il pane fa letteralmente schifo: unico caso in Italia! I sardi di Alghero si credono catalani solo perché per motivi storici il catalano, retaggio della dominazione spagnola, è rimasto proprio ad Alghero (città della Sardegna che più d'ogni altra aveva osteggiato e trucidato i catalani perché una città con gente molto chiusa e conservatrice) perché gli algheresi nella loro totale chiusura e ottusità mentale dopo esser stati gli ultimi in Sardegna ad aver accettato la dominazione aragonese furono anche gli ultimi ad abbandonare la lingua dell'invasore. Che dire poi la gente che incontri per strada: ti vedono alto, con aspetto nordico, più bello di loro e gli uomini (frocioni che più di così non si può) si girano, ti fissano con invidia e rabbia mentre le donne (basse, brutte, racchie, antipatiche ed odiose) se la tirano col loro modo ridicolmente altezzoso: entrambi i sessi non salutano mai neanche quando ti incrociano al boschetto o in mezzo alla natura, l'esatto opposto degli italiani del nord Italia che invece sono molto socievoli e persino gli svizzeri che quando neanche ti conoscono e gli incroci per strada ti sorridono sempre e ti salutano con un simpatico Grüezie.

Anonymous said...

Ho letto il commento che mi ha preceduto e devo dire che mi ha risvegliato alcuni ricordi. Non me ne vogliano i sardi, ma a me la Sardegna mi trasmette sempre un senso di malinconia e tristezza. Ho notato una certa ignavia e mancanza d'amore nei sardi. Sono fondamentalmente un popolo di gente molto insicura e con una bassa autostima e questa molto spesso si trasforma in aggressività o in un atteggiamento difensivo. La Sardegna purtroppo è una terra che non offre niente, sia per il turista che ci va in vacanza sia per chi è costretto a viverci. La gente purtroppo è molto invidiosa, specialmente dello straniero, molto sospettosa al punto da rendere questa terra molto inospitale. Certo, c'è il mare, ma di certo ti passa un po' la voglia di farci una nuotata quando vedi nuvole di meduse dove devi far lo slalom per non rischiare di essere punto. Poi ci sono pochi boschi, un solo lago naturale (dove è pericoloso immergersi a cause di alghe velenose, mi riferisco al Baratz), pochi fiumi, pochissime cascate e pochi animali selvaggi. Non ho mai visto aquile in Sardegna, scoiattoli o cigni. Gli unici animali che trovi in abbondanza sono certi insetti molesti come mosche, zanzare, zecche, vespe o animali come cornacchie o gabbiani: non proprio il massimo. Anch'io, come il commentatore che mi precede, sono stato ad Alghero, e sebbene abbia dei posti naturali suggestivi (Capo Caccia, Porticciolo, Porto Conte, ecc.) a me quella città non è piaciuta per niente! A parte la totale maleducazione degli automobilisti che non si fermano mai sulle strisce pedonali (si, è vero, quella è un'abitudine tutta italiana), ma poi hanno pure il coraggio di insultarti o di pretendere di aver ragione quando ti hanno quasi investito, solamente perché gli hai rovinato i freni dell'auto: eppure da oltre un decennio anche in Italia gli automobilisti quando vedono un pedone che attraversa sono obbligati per legge a fermarsi come ad uno stop; ad Alghero invece accelerano e poi ti guardano storto quando osi attraversare sulle strisce. Ti seguono con lo sguardo come se il criminale fossi tu e non loro. Ho tanti amici anche italiani (da nord a sud) ma gli unici che hanno tradito la mia fiducia sono proprio sardi. Uno di questi si chiama Antonio O. Cossu un ritardato mentale a cui auguro la stessa cosa che ha fatto a me. Per me la Sardegna è una terra morta e senza vita che merita solo di finire nel dimenticatoio.

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