Friday, June 11, 2010

stars in still water.


le cose commoventi io spesso le scordo,
non mi concentro,
le sottintendo,
le so
e mi fermo.
anche ora che l'afa mi ha asciugato come i panni che nonna stendeva in agosto anni fa.

in una giornata di afa bestiale sono arrivato a milano per un concerto che apriva un mondo fatto di profumi, odori e immagini che mi pento di lasciare stare, troppe volte.

e mi sono ripreso
la pioggia quando comincia lentamente e poi diventa temporale o tempesta sotto la quale si resta indifesi
il fuoco che ripulisce lo schermo ma non devasta comunque la natura
gli alberi tridimensionali e colorati
gli animali che si rincorrono, e spingono le lattine da una parte all'altra del palco
le voci disarmanti per intensita' e poesia
e ancora il sorriso delle luci che abbagliano
le piume di un costume da indiano che fa la danza della pioggia e non solo non e' ridicolo, ma e' inerente a tutto.

e sembra davvero che quella canzone sia la nostra:

quando ti chiede di mettere fuori i vestiti ad asciugare
il mattino presto,
che sei sveglia solo tu
e osservi il sole che arriva e cresce
da solo, senza nuvole e ostacoli.
tu che non sai che i fuochi si mangeranno tutti i dispiaceri perduti del mattino.

tu che non hai piu' voglia,
non hai piu' grinta,
non mi senti piu',
e non sai che anche nell'acqua immobile la rugiada distilla le stelle
e non dovresti fermarti,
in quell'acqua immobile.
nemmeno ora.

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