Wednesday, March 10, 2010

BERLIN.

Berlino
e' quella citta' in cui arrivi che ha gia' fatto buio, e ti sembra di essere di troppo
ti sembra che nessuno ti voglia
e forse hai sbagliato posto,
tu che non lo sai quale sarebbe un posto azzeccato.
Berlino
e' quella citta' che esci il primo giorno,
ti rendi conto che deve essere bella e particolare
ma non capisci perche'
nemmeno dall'alto di quella torre della tv
di cui si vergognano, a Berlino,
perche' da lontano sembra una croce e loro le croci le hanno bruciate tutte.
Berlino
e' quella citta' che poi quella torre ti segue sempre e non hai capito che sembra vicina solamente perche' e' grande e dunque e' lontana, non e' mica vicina.
Berlino
e' quella citta' che ad ogni angolo qualcuno ha una birra o uno jagerino in mano
ma se gli passi davanti non solo non ti disturba,
ma quasi ti accoglie e ti invita,
quella signora che alle 10 del mattino gia' beveva pesante ed il suo viso gonfio delimitava le soglie di cio' che non devi superare.
Berlino
e' quella citta'
che e' immersa nelle scritte, nelle palazzine colorate all'inverosimile,
ed ora quando guardero' un palazzo cosi denso non potro' non pensarci,
a Berlino.
Berlino
e' quella citta'
dove si scontra tutto con veemenza ma allo stesso tempo tu sei tranquillo,
eppure sei di fronte allo scontro.
Berlino
e' quella citta'
in cui una volta hanno creato un muro, ma non la divideva precisamente in due,
ed oggi quel muro e' aperto da 20 anni, cancellato da altrettanti,
ma percepisci il suo peso ed il suo spessore di storia mondiale.
Berlino
e' quella citta'
che ha sterminato gli ebrei
ed oggi li onora, li ricorda,
e sembra che sia qui oggi, l'unica casa che il mondo offrirebbe agli ebrei.
Berlino
e' quella citta'
in cui alle 6 del mattino ti sembra che il tedesco lo potresti imparare,
anche se e' difficile
perche' Berlino e' difficile nella sua dimestichezza
cosi carica di gioia di vivere.
Berlino
e' quella citta'
in cui respiri l'arte come se avessi l'asma e non riuscissi a gestirla tutta,
e' quella citta'
in cui Biddo costruisce, disegna e distrugge edifici,
e tu lo capisci che Berlino e' soprattutto i suoi, di edifici.
Berlino
e' quella citta'
in cui quando passi da Potsdamer Platz non hai afferrato bene la cosa,
e ci devi ritornare almeno due ore,
in quella che sarebbe soltanto una piazza,
che in ogni punto del mondo e' soltanto una semplice piazza.
Berlino
e' quella citta'
in cui alla fine ti scordi
e ti senti assorbito cosi tanto in quella calma e sostanza
che non sai come mai
ma non vorresti mai lasciarla perdere, Berlino.
Berlino
e' quella citta'
che non ho capito
come spesso mi accade
e poi ti cresce ogni giorno dentro
e lo accetti anche se non sai in che modo
perche' Berlino ti accarezza e non ti schiaffeggia mai
nemmeno col freddo da tremare,
come sapesse gia' cosa volevi tu,
quando sei arrivato a Berlino
non riuscendo poi a lasciarla,
intimorito
a
Berlino.

2 comments:

Anonymous said...

ti immaginavo, a berlino col vynz, a guardare palazzi pieni di finestre. e non mi sbagliavo. ti abbraccio, buio

pollockmusic said...

ed io lascio che tu mi abbracci. vi aspetto, a presto.

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