le cose che non ci siamo scelti sono i luoghi in cui approdiamo sono i datori di lavoro che ci comandano sono gli screzi a cui assistiamo sono i figli che non obbediscono.
le cose che non ci siamo scelti sono le occasioni mancate sono le fughe dal centro sono le tristezze di inizio settimana.
le cose che non ci siamo scelti sono tante e conviviamo bene solo con alcune sono in crescita e non ci sottraggono mai dal punto sono scuse per liberarci di noi stessi sono appigli ad una vita normale che in fondo non desideri.
le cose che non ci siamo scelti, in qualche modo, sono scelte piu' convinte di altre, sono sacrifici ed attese sature di noi
ed io non ti scelgo oggi solo perche' l'ho gia' fatto ieri e non poterci piu' fare niente e' la cosa migliore che mi potesse capitare, come una scelta.
quando samuele mi ha consigliato di andare al cinema a vedere THIS IS IT ero perplesso, abbastanza perplesso, perche' non ho amato nulla di questo clamore a posteriori di cui come al solito si e' rivestito il mondo nei confronti di mj. non mi sono piaciute molte parole, troppi discorsi, il doppio album postumo con le voci dei fratelli a fargli da controcanto, e poi questo film. che poi e' un documentario di 2 ore circa, estratte da una valanga di registrazioni video che dovevano andare dritte nel suo archivio personale. alcuni dicevano che mj fosse finito, fosse ormai una pallida copia dell'artista che negli anni '80 ha indicato la strada, che fosse un esaltato intento solo a sbiancarsi la pelle, che non sapesse piu' ballare, che avesse perso la voce, insomma ognuno diceva la sua. la realta' e' che se qualcuno avesse la curiosita' di sapere cosa stava combinando mj prima di morire e' possibile soddisfarla andando a vedere il film, o aspettando che esca il dvd. quello che stava facendo, secondo me, era ancora una volta spettacolare ed unico, ma sopratutto completamente oltre quello che e' possibile immaginare quando si pensa ad un concerto. quello che ancora mj era riuscito a cantare, arrangiare, ballare, era di primissima scelta, era denso di ispirazione e di amore, come lui stesso ama ripetere durante il film. tutti i collaboratori di cui si e' cirdondato sapientemente appaiono abbastanza offuscati dalla sua luce, grande come non mai, come se non fosse morto, e come se all'uscita potessimo comprarci il biglietto per un suo concerto vero. ed e' tanto un peccato ritrovarsi immersi nelle poltroncine del cinema non appena parte MAN IN THE MIRROR, perche' tutto quello che stavano provando questi artisti non ha avuto la luce di una ribalta come meritava, a parte queste due ore a noi concesse. si esce poi all'aria aperta ancora increduli, perche' uno cosi speravi non morisse mai, e speravi prima o poi di poterlo vedere dal vivo e da vivo, anche da lontano, piu' di come ci e' stato concesso di fare.
sono quasi due. al centro della scena, dopo il sipario: incubi gru coca-cola lacrime i negrita incomprensibili il primomaggio letti convivenze fratelli musiche madri ikea parigi stitch paolo la vecchia casa la stizza sia congelamenti densita' finali meno, molto meno rimini a 4 stelle urla il bowling il basco rosso il vino gli svenimenti i piedi lavati le scarpe in mano i funerali joni i matrimoni gli abbracci i calendari l'insicurezza gli autobus i viaggi in macchina la voce ed il pianoforte i cartoni animati i cinema le multe gianmaria il jazz le lezioni da silvia i caffe' le attese i ritorni i cappotti le diete i sorrisi le foto il capodanno e poi noi sullo sfondo con tutto quello che non si scrive ma si legge lo stesso.
The book of love is long and boring No one can lift the damn thing It's full of charts and facts and figures and instructions for dancing But I I love it when you read to me And you You can read me anything The book of love has music in it In fact that's where music comes from Some of it is just transcendental Some of it is just really dumb But I I love it when you sing to me And you You can sing me anything The book of love is long and boring And written very long ago It's full of flowers and heart-shaped boxes And things we're all too young to know But I I love it when you give me things And you You ought to give me wedding rings And I I love it when you give me things And you You ought to give me wedding rings And I I love it when you give me things And you You ought to give me wedding rings You ought to give me wedding rings
Il libro dell'amore è lungo e noioso Nessuno riesce a sollevare quella dannata cosa E' pieno di grafici e fatti e figure e istruzioni per danzare Ma io Io amo quando me lo leggi E tu Tu puoi leggermi qualsiasi cosa Il libro dell'amore ha della musica all'interno Infatti la musica viene proprio da lì Un po' di questa è astrusa Un po' di questa è davvero stupida Ma io Io amo quando canti qualcosa per me E tu Tu canti per me ogni cosa Il libro dell'amore è lungo e noioso Ed è stato scritto molto tempo fa E' pieno di fiori e scatole a forma di cuore E di cose per le quali siamo troppo giovani per sapere Ma io Io amo quando mi regali qualcosa E tu Tu dovresi regalarmi fedi nuziali E io Io amo quando mi regali fedi nuziali E io Io amo quando mi regali qualcosa E tu Tu dovresti regalarmi fedi nuziali E io Io amo quando mi regali qualcosa E tu Tu dovresti regalarmi fedi nuziali Tu dovresti regalarmi fedi nuziali
si parte e si lascia un letto appena piegato con sopra la valigia, un'anta di armadio aperta, una paura accennata che si rilassa soltanto la notte indipendentemente dalle case che ci accolgono. si parte e si lascia un dubbio un bicchiere quasi finito di buon vino una mano stretta una sigaretta accesa e spenta male una felpa per il freddo del balcone un film che non riesci a vedere una pianta che speri non muoia una densita' che non svanisce un freddo che si scioglie piu' avanti. si parte e si lascia un arrivederci a meta' una telefonata per cui non abbiamo richiamato. si parte e si lascia se stessi e si parte con se stessi si lascia un brivido e se ne portano altri. si parte e si lascia una sicurezza pur instabile, e si aspetta sempre qualcosa e ci si aspetta sempre qualcosa. si parte, ci si allontana, ma poi e' come se fossimo sempre nello stesso punto azzerati e conclusi.