Thursday, October 21, 2010
somewhere
non lo, sinceramente, se mi è piaciuto SOMEWHERE.
di certo se SOMEWHERE ha vinto un festival del cinema, LOST IN TRANSLATION doveva vincerne 8.
trovo che Sofia Coppola, la regista, abbia un modo di raccontare la vita molto delicato, lento anche quando ambienta le sue storie nel delirio, e perfino le stupide feste dello showbiz sono in questo caso trasposte come piene di decrebrati lenti a cui il cervello gira lento anche se tristemente sfatti e assolutamente simbolo di inutilità lenta.
di certo la Coppola è sposata col cantante di uno dei gruppi più interessanti degli ultimi anni, i francesissimi PHOENIX, che non solo hanno realizzato una strepitosa colonna sonora strumentale, ma gli hanno regalato una canzone vera tratta dal loro ultimo album, che da sola si vale il prezzo del biglietto.
la canzone si chiama LOVE IS LIKE A SUNSET, è divisa in due parti, la versione completa, qui sotto, rende bene l'idea di come si prepara l'arrivo del testo a partire da una musica in crescendo.
pensare che su 7 minuti totali il cantato dura solo 45 secondi...ed è cosi giusta, la sensazione che ne esce, restando immersi nella musica.
intanto la Coppola, dal canto suo, si gioca di nuovo la carta delle cose dette sottovoce che noi seduti in poltrona non sentiamo, vediamo magari un labiale, intuiamo un concetto ma non lo possediamo, come se noi dovessimo avere il nostro...questo aspetto ancora non ho deciso come considerarlo: una fuga dalla poca ispirazione dicono i detrattori, un marchio di fabbrica dicono gli adoranti fan.
e io adoro la Coppola, cosa posso farci?
e lei, comunque, fregandosene alla grande, continua a incentrare un film sul concetto di cambiamento, ma tutto con una preparazione che sembra quella della canzone del marito.
addirittura in questo caso il cambiamento è quello dell'espressione facciale che ovviamente nasconde un cambiamento di vita, di percorso, uno stimolo nuovo che il film rende lecito, indispensabile, e fuori dal film pensi che anche tu vuoi un cambiamento, rivuoi indietro una cosa, vuoi crearne una nuova, vuoi stare bene, vuoi essere più felice di cosi.
puoi farlo, cosi ti dice Sofia.
e così quando esci dal cinema ti sembra di aver capito che tutto è semplice, che tutto si può trasformare in qualsiasi condizione e luogo e momento con un batter di ciglia, che una vita più densa è possibile, esiste, ovunque, basta scendere dalla macchina e correre verso.
fatevi la vostra idea, comunque, nel mentre godetevi questa strepitosa minisuite dei Phoenix, e se avete voglia di parlarmi, stamattina, sussurratemi le cose piano, cosi che nemmeno io riesca a sentirvi: magari lo so lo stesso cosa volete dirmi, non abbiate paura.
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